Re: senso di affanno

nuotix ha scritto:

1)

andrew881 ha scritto:

non ho mai detto che faccio i 50 a stecca in 50 secondi

veramente lo hai detto due volte
uno poco più su:

andrew881 ha scritto:

io ne faccio 50 sui 50 tirati

e due: https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=3293

2)

andrew881 ha scritto:

comunque sul fatto che io necessitassi di un corso di perfezionamento e non di un corso di base

veramente io sono convinto del contrario anche se non ne ho la certezza perché non ti abbiamo mai visto

3)

andrew881 ha scritto:

Non ho mai detto che nuoto come la Pellegrini, sarei un coglione ed un illuso a crederlo, ho solo detto che, numeri alla mano, non c'era una differenza ABISSALE, limitatamente al numero delle bracciate, che è un dato di fatto e non una mia idea.

non ho mai detto che hai detto che nuoti come la pellegrini
ho detto che paragonare le mele con le pere non ha significato ed su questo che mi ero dilungato.

ma faccio una cosa, seguo il tuoragionamento: tu dici che non c'è una differenza abissale fra 45 e 38. ammettendo che due nuotano alla stessa andatura, contrariamente a quanto pensi, una differenza di 6/7 bracciate è mooooolto rilevante (figuariamoci fra due che nuotano con passi differenti).

nuotix, quando ho detto: "io ne faccio 50 sui 50 tirati", intendevo "io ne faccio 50, DI BRACCIATE, sui 50 METRI tirati", stavamo parlando di bracciate infatti, se leggi il discorso, non di tempi, ok?  per il resto ho solo fatto un'ipotesi di fare circa 45 secondi, se leggi bene, sui 50 metri, e togliendo qualche secondo che perdo non facendo il tuffo, direi che mi avvicino più ai 40 che ai 50, ma queste sono tutte ipotesi, oggi farò varie prove fatte bene, davvero al mio massimo, e poi riporterò i risultati. Secondo, lo so che 6/7 bracciate è tantissimo di differenza, sarebbe un abisso se dovessimo paragonare 2 agonisti, ma se paragoni un campione agonista ad un principiante come me che per giunta ha ricominciato ad allenarsi per bene da poco, sinceramente mi sarei aspettato una differenza ancora più abissale. Di solito si dice che nello sport tra l'amatore ed il campione ci sia una differenza di 2: 1 (l'ho sentito dire da varie persone esperte di sport anche se non in riferimento al nuoto), molto approssimativamente, quindi io mi sarei aspettato un qualcosa di quel genere. E poi è inutile che insisti sulle mere e sulle pere, che è tutta un'altra cosa, come già ti ho detto puoi vedere da te nei video che nei 1500 la Filippi fa le stesse bracciate della Pellegrini nei 200, e questo secondo me è molto significativo su come la nuotata, nel suo movimento di base, non cambi, se non nella frequenza (al massimo cambia la battuta di gambe); tutto un altro discorso per i processi metabolici, certo, ma nessuno parlava di quelli. Perchè, se la fisica non è un'opinione, se l'effetto di due sforzi analoghi è produrre un certo movimento nello spazio, vuol dire che si tratta delle stesse forze in gioco, intese a livello meccanico e non biologico. COmunque mi pare inutile portare avanti questa discussione, tanto non ci stiamo capendo o forse non mi esprimo bene io.

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52 (modificato da Beorn 02-07-2013 22:55:58)

Re: senso di affanno

andrew881 ha scritto:

Di solito si dice che nello sport tra l'amatore ed il campione ci sia una differenza di 2: 1 .

In prestazione (ovvero: tempo), non certo in bracciate.
Non sono stato a contare con precisione perché la telecamera spesso stacca, ma qui Mellouli viaggia fra le 32 e le 35 bracciate a vasca, ed è in gara. Park ne fa anche meno. In scioltezza ne toglierebbero molte, ma molte.
http://www.youtube.com/watch?v=2O_rQm3qXhY

Ryan Lochte, finale dei 400mx a Londra 2012: ultime due vasche crawl con 32 bracciate per vasca.
http://www.youtube.com/watch?v=3H8qJg00w5Y

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53

Re: senso di affanno

andrew881 ha scritto:

nuotix, quando ho detto: "io ne faccio 50 sui 50 tirati", intendevo "io ne faccio 50, DI BRACCIATE, sui 50 METRI tirati".

ah ok, avevo letto male
però in quella discussione che ti ho linkato avevi scritto 54 secondi (più o meno) in un 50 forte quindi non mi sono inventato niente

cmq tu resti nelle tue posizioni e io resto nelle mie e continuare non ha senso, così come non avrebbe senso se ti facessi notare altre cose. va bene così.

ps. quoto beorn che ho letto solo adesso

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54 (modificato da ricottina 02-07-2013 18:59:51)

Re: senso di affanno

Uso una metafora calcistica: tutti i calciatori professionisti sanno palleggiare bene, ma non è detto che un virtuoso del palleggio (quelli che si vedono su Internet) siano buoni calciatori.
Allo steso modo tutti i nuotatori professionisti riescono naturalmente a fare una vasca da 25 con 10-12 bracciate in riscaldamento, ma non è detto che chi ci riesce (magari scivolando parecchio o usando le gambe) sia poi un nuotatore veloce.
Penso che provare a ridurre il numero di bracciate sia un esercizio utile, ma che può pure dare indicazioni non corrette, specie se si inseriscono scivolamenti e attese nella nuotata. Quello che impressiona nei professionisti non è il basso numero di bracciate, ma il fatto che sembra utilizzino delle maniglie sottacqua.
Sono d’accordo con Andrew881 che il numero di bracciate per vasca nelle gare è elevato. Recentemente stavo al Settecolli e ho contato le bracciate di alcune atlete sugli 800 mt, sulla seconda metà vasca (quindi senza il vantaggio della subacquea) e stavano sulle 22-23. Il punto è che nuotavano a 85 bracciate al minuto, per cui facevano i 100 mt sui 63 secondi.
La frequenza e la lunghezza della bracciata non possono essere presi indipendentemente.

Andrew881, ti suggerisco (invece di contare le bracciate), di farti misurare la frequenza (bracciate/min) e la velocità media (esempio 100 sec su 100 mt = 1 m/sec).
I metri sviluppati per bracciata sono velocità (m/sec)x60/frequenza (br/min). E’ questo il parametro da valutare, cambiando le frequenze.

P.S. venti giorni fa hai scritto che facevi 53” sui 50, ieri mi pare di aver letto 45”. E’ chiaro che la differenza è enorme. Inoltre hai estrapolato meno di un minuto e mezzo sui cento. Partendo da 45” sui 50 non puoi fare meno di 1 e 40”- 1 e 45” (partendo dal muretto).

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55 (modificato da andrew881 03-07-2013 00:26:43)

Re: senso di affanno

Aggiorno per chi volesse leggere. Nei 50 metri al mio massimo, dopo essermi riposato stavolta, faccio 42 secondi lordi (compresi di un paio di secondi finali per trovare il pulsante del timer) e 40 secondi netti. Quindi evidentemente le altre volte avevo contato male o forse gli esercizi che ho fatto hanno prodotto risultati, non so. Mi ritengo molto soddisfatto sinceramente, mi sarei aspettato un 46 o giu di li. Sarà che oggi mi sono sentito particolarmente carico (sono sotto esame e sto prendendo parecchio caffé, sarà quello? So che la caffeina la vietano ai ciclisti ed ai calciatori perché ha un 2ffetto stimolante anch3 a livello circolatoriopoi boh son ipotesi)Ah intendo senza tuffo, ovviamente, ma con spinta da bordo vasca. Dite che col tuffo starei sui 37 se sapessi farlo? Ad ogni modo mi sono sentito molto piú a mio agio oggi a fare singole vasche da 50 che ripetute da 200. Soprattutto non avevo il fastidiososenso di affanno se non gli ultimissimi metri. Quindi devo dire che se potessi scegliere farei il velocista (ma forse è pigrizia).

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56

Re: senso di affanno

andrew881 ha scritto:

Ad ogni modo mi sono sentito molto piú a mio agio oggi a fare singole vasche da 50 che ripetute da 200. Soprattutto non avevo il fastidiososenso di affanno se non gli ultimissimi metri. Quindi devo dire che se potessi scegliere farei il velocista (ma forse è pigrizia).

Cambia il tipo di lavoro.

Per i tempi, basta che usi il cronometro come contasecondi: anziché schiacciare il tasto e partire, avvia il cronometro un bel po' prima, allo zero parti, e al tocco ti giri a leggere il tempo.

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57

Re: senso di affanno

La caffeina è uno stimolante come la taurina, e il ginseng.... per essere considerate doping devi superare un certo valore ematico, e di certo nn succede con qualche caffè.... a ogni modo evita di esagerare coi caffe prima di una nuotata, fa tutto tranne che bene wink (te lo dice un napoletano, quindi un caffeinomane malato cronico...) tongue

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58 (modificato da andrew881 03-07-2013 13:27:25)

Re: senso di affanno

Thorpe ha scritto:

La caffeina è uno stimolante come la taurina, e il ginseng.... per essere considerate doping devi superare un certo valore ematico, e di certo nn succede con qualche caffè.... a ogni modo evita di esagerare coi caffe prima di una nuotata, fa tutto tranne che bene wink (te lo dice un napoletano, quindi un caffeinomane malato cronico...) tongue

posso sapere più esattamente in che modo farebbe male? ho letto il contrario, che migliora le prestazioni aerobiche aumentando il battito e la pressione arteriosa, oltrechè la concentrazione e la resistenza alla fatica...ovviamente a breve termine, però migliora; se è considerata un doping oltre certi livelli, ci sarà un motivo no? Per esempio un mio conoscente prima di fare le partite di calcio, si prendeva le PASTICCHE di caffeina (ma dopo qualche ora era mezzo morto di sonno, per il "down") e diceva che lo aiutavano. Cioè lo so che queste sostanze fanno male al fegato, allo stomaco, ai reni, essendo sostanze che devono essere metabolizzate, ma io intendo nella prestazione sportiva, siamo sicuri che fanno male? Perchè a me dà soddisfazione vedere dei miglioramenti e mi stimola ad allenarmi di più.

http://www.nonsolofitness.it/alimentazione/integratori/caffeina-sport.html

""Quantitativi prossimi ai 350mg (circa 3 TAZZINE DA CAFFE') assunti un'ora prima dell'attività sportiva, sarebbero già in grado di MIGLIORARE LA RESISTENZA IN PRESTAZIONI DI MEDIA DURATA, consentendo pertanto una maggior durata dell'attività fisica a parità di impegno(2) oppure, fissando come costante la durata, si avrebbe un INCREMENTO DEL VO2MAX, quindi del livello della prestazione. Inoltre la stessa attività fisica è in grado di rallentare il processo di eliminazione della caffeina.""

""Da un punto di vista muscolare la caffeina sarebbe in grado di favorire la liberazione di calcio da parte del reticolo sarcoplasmatico e, probabilmente, anche il legame calcio-miosina. Questo migliora la performance in termini di  FORZA MUSCOLARE con stimolazioni nervose di bassa frequenza""

""Appartiene al gruppo delle metilxantine (come la teofillina e la teobromina) ed è farmacologicamente attiva con effetti simili, seppur più blandi, a quelli delle amfetamine. È pertanto in grado di aumentare la concentrazione e di ridurre la sensazione di affaticamento. In concomitanza con assunzione di FANS, ne amplifica l'EFFETTO ANALGESICO.""

Ho letto discussioni su questo forum in cui non si accenna minimamente a queste fonti che a me paiono attendibili, bollandola appunto come "sostanza negativa". Ma dove??? Negativa per gli avversari, forse?

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Re: senso di affanno

Beorn ha scritto:
andrew881 ha scritto:

Ad ogni modo mi sono sentito molto piú a mio agio oggi a fare singole vasche da 50 che ripetute da 200. Soprattutto non avevo il fastidiososenso di affanno se non gli ultimissimi metri. Quindi devo dire che se potessi scegliere farei il velocista (ma forse è pigrizia).

Cambia il tipo di lavoro.

in che senso scusa??

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60

Re: senso di affanno

Caffè prima dell'allenamento?

https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=3263

Preferisco fidarmi dei consigli di Stefano (che sembra latitare da un pò) che di tanti altri siti/blog/forum che non so da chi vengono scritti smile

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61

Re: senso di affanno

andrew881 ha scritto:
Beorn ha scritto:
andrew881 ha scritto:

Ad ogni modo mi sono sentito molto piú a mio agio oggi a fare singole vasche da 50 che ripetute da 200. Soprattutto non avevo il fastidiososenso di affanno se non gli ultimissimi metri. Quindi devo dire che se potessi scegliere farei il velocista (ma forse è pigrizia).

Cambia il tipo di lavoro.

in che senso scusa??

Scusa, sono stato poco chiaro. Fare ripetute sui 50m piuttosto che sui 200 (dipende comunque sempre da intensità, numero di ripetute e recupero) sono due tipi diversi di allenamento. Sono due cose diverse.

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Re: senso di affanno

Zero ha scritto:

Caffè prima dell'allenamento?

https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=3263

Preferisco fidarmi dei consigli di Stefano (che sembra latitare da un pò) che di tanti altri siti/blog/forum che non so da chi vengono scritti smile

L’articolo in questione è scritto dal Dott. Pierluigi De Pascalis, persona stimata anche da Stefano, e non proprio “uno qualsiasi”, però le frasi estrapolate potrebbero far sembrare che l’assunzione di caffeina sia positiva, mentre leggendo bene l’articolo mi sembra che ne evidenzi la similarità con il doping e gli aspetti negativi, poi fa riferimento ad articoli scientifici che approfondiscono altri aspetti metabolici.
Personalmente al mattino faccio colazione con una tazza di latte con caffè, ma è l’unica caffeina che assumo nella giornata, perché se aumento la dose mi crea problemi di ipertensione ed acidità di stomaco.

ps: Stefano nel periodo estivo, come ha scritto altre volte, è impegnato come professionista del salvataggio smile non sempre ha possibilità di collegarsi

"questo spazio è vuoto perché sono una persona priva di fantasia" Col. Kurtz

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63

Re: senso di affanno

megattera ha scritto:

L’articolo in questione è scritto dal Dott. Pierluigi De Pascalis, persona stimata anche da Stefano, e non proprio “uno qualsiasi”

Infatti non ho scritto che l'aveva scritto un pinco pallino qualsiasi, ma solo che non sapevo chi lo aveva scritto.. buono a sapersi che è una persona stimata anche da Stefano (lui ho avuto modo d'imparare a stimarlo ed apprezzarlo per tutti i suoi post, anche vecchi, che ho letto sul forum.. Il Dott. De Pascalis non lo conoscevo) smile Mò mi leggo l'articolo per bene, mi incuriosisce


megattera ha scritto:

ps: Stefano nel periodo estivo, come ha scritto altre volte, è impegnato come professionista del salvataggio smile non sempre ha possibilità di collegarsi

Ahhh!!! Vero! L'avevo letto in qualche post vecchio ma lo avevo scordato smile

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64 (modificato da andrew881 03-07-2013 23:03:27)

Re: senso di affanno

se le cose che ho riportato son vere e lo dite voi stessi perchè leggo solo posts qui sul forum che dicono il contrario? Pure oggi ho provato a prendermi 2 caffè prima dell'allenamento, non che ne avessi bisogno, solo come test, e, sicuramente per suggestione psicologica in parte, ma mi sono allenato parecchio più del solito (di solito faccio 2 km oggi ne ho fatti più di 3, compresi di esercizi specifici)
Comunque ho capito il mistero del 54 secondi che diventano 42: se provo a fare 50 metri tirati dopo che mi sono stancato o che non ho ripreso abbastanza il fiato rendo decisamente peggio, mentre se li faccio all'inizio dell'allenamento, dopo un breve riscaldamento, vado nettamente più forte. Il mio problema principale è il fiato /la resistenza, credo, per la tecnica sarà sicuramente da migliorare ma non penso sia davvero scarsa, per la sensazione che ho.
Ad ogni modo ho pensato che, siccome mi sta piacendo e sto vedendo miglioramenti, potrei nuotare tutti i giorni, magari meno, tipo 3/4 d'ora, facendo una volta solo esercizi, un'altra cercando di lavorare sulla resistenza, e così via. Può andar bene o rischio di andare in sovrallenamento? Considerate che allendandomi da solo non è che faccia carichi di lavoro mostruosi come magari farei se lavorassi in una squadra con la presenza di un istruttore che ti motiva.

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65

Re: senso di affanno

Non so come li nuoti... Ma più di 3km in un'ora è davvero un buon livello.. Almeno secondo me

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66

Re: senso di affanno

Ma tu non eri quello che si stancava subito e non aveva resistenza? Complimentoni, fai progressi wink

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67

Re: senso di affanno

ma c'è una differenza ENORME fra 50 secondi e 42 secondi in un 50m forte.

come fai a sbagliare a prendere il tempo in maniera così macroscopica????
i secondi non sono bruscolini, questo vale per qualsiasi distanza figuriamoci in un 50.

cmq i tempi NON indice dell'efficienza della nuotata, ma lo diventano quando i tempi sono troppo alti. quindi è impossibile giudicare una nuotata a meno che i tempi non siano esagerati (tipo 5 minuti in un 200m).

ps. sul discorso del numero di bracciate quoto il post di ricottina

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68 (modificato da andrew881 06-07-2013 13:56:43)

Re: senso di affanno

nuotix ha scritto:

ma c'è una differenza ENORME fra 50 secondi e 42 secondi in un 50m forte.

come fai a sbagliare a prendere il tempo in maniera così macroscopica????
i secondi non sono bruscolini, questo vale per qualsiasi distanza figuriamoci in un 50.

cmq i tempi NON indice dell'efficienza della nuotata, ma lo diventano quando i tempi sono troppo alti. quindi è impossibile giudicare una nuotata a meno che i tempi non siano esagerati (tipo 5 minuti in un 200m).

ps. sul discorso del numero di bracciate quoto il post di ricottina

se leggi bene ho scritto il motivo sopra, non sbagliavo a prendere i tempi sui 50 metri (semmai sui 200 dove non consideravo le pause ed i recuperi), ma li  prendevo in momenti in cui ero affaticato e non rendevo al mio meglio. Invece se faccio 50 metri subito all'inizio dell'allenamento (anche senza riscaldamento, stranamente) o dopo aver recuperato del tutto, le cose cambiano nettamente. Credo che dipenda dall'acido lattico che accumulo durante l'allenamento. Come quando vai in palestra, la prima serie fai tot ripetizioni, poi ti stanchi e ne fai sempre meno (almeno a  me succedeva così). POi considera pure che in questo periodo sto facendo molti esercizi di tecnica e devo  dire che fanno molto più questi che ore di vasche fatte allo sfinimento con la mia solita tecnica, che credevo giusta ma evidentemente era molto più dispendiosa del necessario. 
A proposito, io sto facendo esercizi tipo: nuotare con un braccio solo a stile, a stile con i pugni, con un braccio solo ed il pugno chiuso, a dorso con due bracciate assieme, ma non ne conosco altri. Non posso usare le palette, al momento sono senza tavoletta e pulboy (o altri apparecchi), mi potresti indicare esercizi specifici per migliorare sensibilità ed efficienza, soprattutto nello stile libero?  Posso comprare qualcosa se ne vale la pena e non resta poi a prendere la polvere. Ora purtroppo non dispongo di video, ma credo di aver capito di avere una piccola perdita di assetto quando respiro lateralmente, che vorrei sistemare (me ne accorgo dalle gambe che ruotano troppo, mi pare). Inoltre penso che il mio problema sia davvero controllare la respirazione, ovvero: o respiro quando mi viene di farlo, ovvero ogni 2 bracciate dopo la prima vasca, ma questo per qualche motivo mi peggiora lo stile e mi sento rallentato, forse per la piccola perdita di assetto che dicevo, oppure mi sforzo a farlo ogni tot bracciate, es 6-8, e noto che lo stile migliora e pure la fatica muscolare diminuisce, ma è una faticaccia resistere quelle ultime bracciate senza ossigeno. Come posso fare per risolvere? Considerate che io sono di mio una persona che "caratterialmente" ha un respiro veloce e superficiale e credo che questo me lo porto dietro nel nuoto, ma con conseguenze più evidenti. IN pratica vado subito in iperventilazione.
Ad ogni modo sento che sto migliorando e sono abbastanza soddisfatto.
Ah per il discorso di ricottina, ora il calcolo non l'ho fatto, ma ho provato un paio di volte a contare le bracciate (stavolta a mente!), e sto sulle 45 per 50 metri (andatura normale), ed il mio tempo standard, quindi se non vado al massimo, è di 46 secondi circa (e qui mi viene il dubbio che quando vado al massimo, forse non è il mio massimo o forse aumento la frequenza ma peggioro la resa, visto che faccio solo qualche sec di differenza?). QUindi direi che la frequenza standard è una al secondo, tondo tondo. Può andare?

Ah comunque non mi ricordo chi mi diceva che mi mancavano le basi, che dovevo fare il corso per principianti e no nquello di perfezionamento...beh l'altro giorno mi sono allenato nella corsia dove c'erano i principianti che facevano il corso di nuoto ed andavo molto, ma molto, più forte di loro, non dico al doppio ma quasi- Ed erano principianti, sì, ma non del tutto, già ad esempio facevano esercizi per il delfino. Quindi se mi fossi messo a fare il corso con loro, avrei soltanto lavorato meno del solito.

Dimenticavo: ho contato le bracciate degli agonisti (ragazzini sui 15-16 anni credo, ma agonisti), e ne fanno 37-38 sui 50 metri (vasca da 50 metri). Per i tempi non li so, ma direi qualcosa attorno ai 35 secondi per 50 metri. Essendo lo stesso valore che ho visto nelle gare con la Filippi sui 1500, credo che 38 bracciate deve essere una specie di "valore standard" per chi esegue il movimento "ideale".

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69

Re: senso di affanno

andrew881 ha scritto:

non sbagliavo a prendere i tempi sui 50 metri (semmai sui 200 dove non consideravo le pause ed i recuperi)

Questa non l'ho capita...
Fai i 200 con delle pause nel mezzo?

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70 (modificato da andrew881 08-07-2013 15:09:12)

Re: senso di affanno

Zero ha scritto:
andrew881 ha scritto:

non sbagliavo a prendere i tempi sui 50 metri (semmai sui 200 dove non consideravo le pause ed i recuperi)

Questa non l'ho capita...
Fai i 200 con delle pause nel mezzo?

si, a volte le faccio, quando ho meno voglia di sgobbare, sai com'è, sono un principiante e non ho molta resistenza e soprattutto non mi corre dietro nessuno, anche questo conta molto.

Comunque ho chiesto dei consigli sugli esercizi, anzi di puntualizzare le cose negative, potresti aiutarmi a migliorare? grazie.

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Re: senso di affanno

Girovagando tra le discussioni perse a causa di un problemino al firewall che mi ha impedito l'accesso per un po' di tempo,sono capitato qui.

Premetto che non sono solito intervenire nelle discussioni troppo personalizzate,per lo stesso motivo per cui è molto difficile che risponda agli mp:
perché preferisco concentrare i miei interventi in discussioni a tema dove possano essere più utili.....facilmente reperibili dagli utenti più diligenti,che utilizzano la funzione di ricerca e la guida a tema per trovare le discussioni da leggere e sulle quali postare ordinatamente le loro questioni....invece che nascosti in discussioni tuttologhe e personali dove i posteri non immagineranno mai possano nascondersi preziose info che non hanno trovato nei tread specifici.
A questo scopo avevo postato pure qui i link utili a chi ha voglia di leggere.....

Dunque evito assolutamente di alimentare invece le "cassaforti" private dove pinco pallino accentra tutto ciò che gli interessa per poter trovare comodamente a casina sua con un solo clic tutto ciò che non ha avuto voglia di cercare sbattendosi in navigazione.

Faccio eccezione però quando uno vuole un commento su un video,oppure ha un dubbio personale che spazia tra più temi ed è oggettivamente difficile e dispersvo farlo nelle discussioni specifiche.
In questi casi è lecito agire diversamente e allora a volte intervengo,come adesso:

Primo commento (ed è quello che li sintetizza tutti):

andrew881 ha scritto:

MI chiedo, in un momento come questo, meglio che mi concentro sullo stile, facendo ad esempio vasche lente, col pulboy, con le palette, a pugno chiuso, insomma per migliorare lo stile,  oppure è solo un fatto di resistenza per cui devo cercare di macinare più vasche possibile col mio stile attuale, e poi automaticamente migliorerò?

Non migliorerai mai.
Nessun esercizio pescato su internet o rubato in vasca tra una corsia e l'altra può sostituire un maestro.
Qualsiasi esercizio fatto senza un occhio competente che ti fornisce feedback continuo su ciò che fai,rivelandoti la differenza tra ciò che CREDI di avere fatto e ciò che hai REALMENTE fatto,risulta totalmente aleatorio come uno sparo nel buio.
Non si sa se prendi qualcosa o qualcuno o niente di fatto.
In tutta la mia vita nell'acqua non ho MAI (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) visto qualcuno al nuoto libero senza aiuto esterno migliorare da un giorno all'altro,nemmeno di un briciolino.
Sono sempre i soliti scarsoni di mesi e anni prima,e in maggior parte addirittura peggiorano.
Vai a scuola sennò sei spacciato come tutti quelli prima di te.

andrew881 ha scritto:

, siccome mi ricordavo che così diceva il mio allenatore, io nella fase di spinta cerco di spingere moltissimo, come se "schiaffeggiassi" l'acqua,

Questa cosa non ha alcun senso.
Lo schiaffo avviene forzando l'ingresso,non la spinta,la quale per inciso NON è la fase subacquea,ma solo la sua ultima parte,quella che va dalla panza alle cosce.
Forzare l'ingresso producendo schizzi dunque non è forzare la spinta bensì il suo esatto contrario,perché dopo una presa sbattuta con violenza poi la fase di spinta sarà fatta con meno forza e con minore aggancio all'acqua,praticamente il braccio spinge ma l'acqua invece che sospingerti avanti si sposta come fece con Mosè e tu spingi aria.
E' un errore ENORME,e non dipende assolutamente dalla forza muscolare,ma da un cattivo apprendimento\insegnamento.
Se davvero fai questo devi assolutamente andare a scuola.

andrew881 ha scritto:

ma mi chiedo: se ci mettessi troppa forza? (considerate che ho una muscolatura del braccio e delle spalle abbastanza forte, e questo potrebbe aumentare ulteriormente il fabbisogno di ossigeno).

Assolutamente no.
E' vero il contrario.
Più forza hai e più bassa sarà la percentuale di impegno metabolico a parità di prodotto energetico.
Se devi andare ai 50km\h con una vettura che fa i 100 sarai al 50% dell'impegno massimale,invece con una che fa i 20 sarai al 25%,cioè con minore sforzo.

andrew881 ha scritto:

[.....]una respirazione ogni 2-3, una piccola pausa (questo è un'abitudine sbagliata che mi porto, ma anche una conseguenza della scarsa resistenza)

No.
E' un errore enorme di coordinazione,probabilmente il fantasma di un ambientato faticoso e non completo,che poi spesso lascia residui di abitudine anche una volta che un ambientamento corretto abbia sanato la causa originaria.
Si tratta,come sopra,di tornare a scuola back to basics su nuotate di dieci metri in concentrazione.

andrew881 ha scritto:

QUalche modo per aumentare il fiato in modo semplice lo conoscete?

Un uomo bene in arnese come dici di essere che fatica a fare qualche vasca a crawl non ha problemi di fiato,ma di cattivo apprendimento della tecnica di base.
E lo si capisce dai tempi che dici di fare:
Ho alcune bimbe di otto\dieci anni che NON fanno agonismo ma solo corsi di nuoto ogni tanto,che fanno una vasca in 19\20 secondi e due in 48,a delfino.
Quindi a te non serve aumentare il fiato ma correggere gli equilibri della nuotata.
Poi quando lo avrai fatto,allora potrai cercare nell'indice a tema i vari consigli su come aumentare il fiato postati nelle discussioni specifiche.

andrew881 ha scritto:

scusate se dico una cosa che non c'entra nulla, ma l'altro giorno mi sono visto vari video di gare mondiali a stile libero sui 200 o 400, ho contato le bracciate, ed erano sicuramente più di 30, circa 32-33 direi di media. Ora, io ne faccio, se cerco di allungare bene, sulle 44 per 50 metri (senza tuffo), almeno secondo il mio orologio arena, ma dovrebbero essere conteggi giusti in quanto sono sempre circa gli stessi valori. Voi dicevate che era un risultato pessimo, e che mi manca l'ambientamento, e di sicuro è così, ma 44 o 40 bracciate (il minimo che ho fatto) da principiante che si allena da 2 mesi -in allenamento-, contro 33 bracciate di campioni mondiali -in gara-, non mi sembra malissimo...o forse sto sbagliando qualcosa? perchè ho contato varie volte, pure sulle gare di soli 50 metri, e più o meno il risultato è quello. Forse mi ero espresso male ed avevate capito che facevo 40 bracciate in 25 metri? perchè ho letto di gente che fa 23-27 bracciate ma mi pare assurdo, in quanto sarebbero più forti dei campioni.

Non si possono paragonare le bracciate in allenamento e quelle in gara.
Al variare delle intensità varia anche la tecnica di nuotata e il rapporto frequenza\ampiezza dei cicli di nuotata.
Io in allungamento ne faccio 12 sui 25,se faccio gara di 400 metri già diventano 18 per vasca,se invece faccio i 200 o i 100 si alzano ancora e se poi faccio un cinquantino sprint non riesci nemmeno a contarmele.
Motivo ?
Perché in gara conta chi arriva prima non chi ci mette meno bracciate.
Però quello che arriva prima è quello che pur girando le braccia vorticosamente riesce a fare più strada con ogni singola spinta,e questo si migliora facendo lavori di ampiezza,cioè provando a fare poche bracciate per vasca,cominciando andando piano.
Le mie bimbe di cui parlavo prima,con le braccine corte di chi mi arriva ai capezzoli,fanno dalle 20 alle 24 bracciate per vasca (corta) se nuotano in allungamento.

Ora non ho più tempo,perciò stringo....
Quello che ho scritto nasce dall'analisi di ciò che hai scritto tu,e questo a sua volta potrebbe essere il frutto di qualche errata valutazione da parte tua circa la tua nuotata,che potrebbe essere meglio di ciò che appare.
Finchè non ci posti un video non potremo aiutarti più di così,e il solo cronometro vuole dire davvero molto poco.
Nel frattempo il consiglio di andare a fare un corso con qualcuno che ti vede in diretta e dunque può esserti più utile di noi,è sempre la scelta migliore.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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72 (modificato da Cirone Furioso 08-07-2013 23:45:09)

Re: senso di affanno

Riprendo un secondo riguardo all'affermazione di Stefano sul fatto che non è possibile avere miglioramenti praticando il nuoto senza l'analisi di un osservatore esterno.
Mi permetto di farlo perché credo sia una riflessione pertinente con il titolo del topic, e con quanto ne è emerso, ovvero una analisi sul grado di acquaticità di andrew881.

Sebbene, come già ho scritto ai limiti della piaggeria, le tue analisi, Stefano, siano sempre di una lucidità meravigliosa, quasi fossi lì ad aver visto cosa facesse in piscina l'utente che pone un quesito, a volte mi chiedo se non sia possibile che in certi casi io legga con occhi da dilettante quello che tu invece automaticamente valuti e discorri con mentalità più avanzata, professionale.

Voglio dire questo: spieghi che è impossibile migliorare da soli, e non solo non ho motivo di dubitare, ma mi sembra un ragionamento assolutamente sensato: la metafora dello sparo nel buio credo renda perfettamente l'idea. Ma è possibile che tu faccia questa affermazione pensando a un praticante che voglia arrivare a un certo livello?

Io ho davvero la sensazione che quest'ultimo anno passato non a fare corsi di nuoto, ma in sostanza a destrutturare tanti vizi che avevo assimilato recuperando e stimolandomi alla ricerca(il mio scarso bagaglio tecnico non mi sorregge nella scelta dei vocaboli... spero si capisca il concetto) di sensazioni, motricità le più elementari possibili mi abbiano consentito di costruire davvero un nuotare molto migliore.
Come già ho scritto altre volte, in media dedico al nuoto due sessioni a settimana in piscina: una seguendo i programmi di nuoto per principianti (in verità modificandoli cercando di insistere su aspetti in cui mi sento insicuro) e una seguendo i programmi di nuoto libero.
Ebbene, oggi come oggi mi pare di avere le idee molto più chiare su tutto quello che sta prima di come tenere i polsi, i piedi e altre cose del genere.
Parlo di equilibrio nel senso più ampio possibile: galleggiamento, scivolamento, inerzia, sensazione dell'acqua su tutte le membra del corpo.

E questa è l'affermazione del dilettante.

È possibile che invece l'affermazione del professionista quando dice che non si migliora, significhi che non si riesce a costruire una nuotata buona per una gara?

Credo che posterò un video per confrontarlo con quello che pubblicai forse uno o due anni fa per valutare se effettivamente sono migliorato o meno.
A me personalmente sarebbe certo utilissimo; forse interesserebbe anche agli utenti del forum, visto che non esito ad affermare che qualsiasi evoluzione possa aver avuto sarebbe in grandissima parte merito della frequentazione di questo forum, perché nella mia piscina non ho mai sentito nessuno approcciare la didattica del nuoto come ho imparato qui.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: senso di affanno

Mi riferisco ad un miglioramento di una qualsiasi valenza,cioè ad una modifica positiva anziché negativa.

Nuotare da soli sempre uguale modifica la nuotata in peggio;è la naturale conseguenza dell'istinto primario dell'organismo umano che alla perenne ricerca del risparmio spegne unità motorie assestando le abilità  motorie su qualcosa di basso valore e basso prezzo.

Fare esercizi seguiti da qualcuno che trasforma in qualcosa di intelleggibile il tuo feedback interno su ciò che hai fatto,neutralizzando gli effetti di una autocoscienza motoria probabilmente mendace,permettendo lo sfruttamento pieno delle potenzialità dell'esercizio,produce modifiche di tipo positivo.

Fare esercizi affidandosi unicamente alla propria autocoscienza motoria produce modifiche di segno variabile sulla base dell'affidabilità dell'autocoscienza.
Più o meno positive o negative a seconda di quanto essa sia affidabile o mendace.

Quindi migliorare da soli si può e non è cosi raro,ma è puro culo.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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74 (modificato da andrew881 09-07-2013 07:17:09)

Re: senso di affanno

stefano '62 ha scritto:

Girovagando tra le discussioni perse a causa di un problemino al firewall che mi ha impedito l'accesso per un po' di tempo,sono capitato qui.

Premetto che non sono solito intervenire nelle discussioni troppo personalizzate,per lo stesso motivo per cui è molto difficile che risponda agli mp:
perché preferisco concentrare i miei interventi in discussioni a tema dove possano essere più utili.....facilmente reperibili dagli utenti più diligenti,che utilizzano la funzione di ricerca e la guida a tema per trovare le discussioni da leggere e sulle quali postare ordinatamente le loro questioni....invece che nascosti in discussioni tuttologhe e personali dove i posteri non immagineranno mai possano nascondersi preziose info che non hanno trovato nei tread specifici.
A questo scopo avevo postato pure qui i link utili a chi ha voglia di leggere.....

Dunque evito assolutamente di alimentare invece le "cassaforti" private dove pinco pallino accentra tutto ciò che gli interessa per poter trovare comodamente a casina sua con un solo clic tutto ciò che non ha avuto voglia di cercare sbattendosi in navigazione.

Faccio eccezione però quando uno vuole un commento su un video,oppure ha un dubbio personale che spazia tra più temi ed è oggettivamente difficile e dispersvo farlo nelle discussioni specifiche.
In questi casi è lecito agire diversamente e allora a volte intervengo,come adesso:

Primo commento (ed è quello che li sintetizza tutti):

andrew881 ha scritto:

MI chiedo, in un momento come questo, meglio che mi concentro sullo stile, facendo ad esempio vasche lente, col pulboy, con le palette, a pugno chiuso, insomma per migliorare lo stile,  oppure è solo un fatto di resistenza per cui devo cercare di macinare più vasche possibile col mio stile attuale, e poi automaticamente migliorerò?

Non migliorerai mai.
Nessun esercizio pescato su internet o rubato in vasca tra una corsia e l'altra può sostituire un maestro.
Qualsiasi esercizio fatto senza un occhio competente che ti fornisce feedback continuo su ciò che fai,rivelandoti la differenza tra ciò che CREDI di avere fatto e ciò che hai REALMENTE fatto,risulta totalmente aleatorio come uno sparo nel buio.
Non si sa se prendi qualcosa o qualcuno o niente di fatto.
In tutta la mia vita nell'acqua non ho MAI (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) visto qualcuno al nuoto libero senza aiuto esterno migliorare da un giorno all'altro,nemmeno di un briciolino.
Sono sempre i soliti scarsoni di mesi e anni prima,e in maggior parte addirittura peggiorano.
Vai a scuola sennò sei spacciato come tutti quelli prima di te.

andrew881 ha scritto:

, siccome mi ricordavo che così diceva il mio allenatore, io nella fase di spinta cerco di spingere moltissimo, come se "schiaffeggiassi" l'acqua,

Questa cosa non ha alcun senso.
Lo schiaffo avviene forzando l'ingresso,non la spinta,la quale per inciso NON è la fase subacquea,ma solo la sua ultima parte,quella che va dalla panza alle cosce.
Forzare l'ingresso producendo schizzi dunque non è forzare la spinta bensì il suo esatto contrario,perché dopo una presa sbattuta con violenza poi la fase di spinta sarà fatta con meno forza e con minore aggancio all'acqua,praticamente il braccio spinge ma l'acqua invece che sospingerti avanti si sposta come fece con Mosè e tu spingi aria.
E' un errore ENORME,e non dipende assolutamente dalla forza muscolare,ma da un cattivo apprendimento\insegnamento.
Se davvero fai questo devi assolutamente andare a scuola.

andrew881 ha scritto:

ma mi chiedo: se ci mettessi troppa forza? (considerate che ho una muscolatura del braccio e delle spalle abbastanza forte, e questo potrebbe aumentare ulteriormente il fabbisogno di ossigeno).

Assolutamente no.
E' vero il contrario.
Più forza hai e più bassa sarà la percentuale di impegno metabolico a parità di prodotto energetico.
Se devi andare ai 50km\h con una vettura che fa i 100 sarai al 50% dell'impegno massimale,invece con una che fa i 20 sarai al 25%,cioè con minore sforzo.

andrew881 ha scritto:

[.....]una respirazione ogni 2-3, una piccola pausa (questo è un'abitudine sbagliata che mi porto, ma anche una conseguenza della scarsa resistenza)

No.
E' un errore enorme di coordinazione,probabilmente il fantasma di un ambientato faticoso e non completo,che poi spesso lascia residui di abitudine anche una volta che un ambientamento corretto abbia sanato la causa originaria.
Si tratta,come sopra,di tornare a scuola back to basics su nuotate di dieci metri in concentrazione.

andrew881 ha scritto:

QUalche modo per aumentare il fiato in modo semplice lo conoscete?

Un uomo bene in arnese come dici di essere che fatica a fare qualche vasca a crawl non ha problemi di fiato,ma di cattivo apprendimento della tecnica di base.
E lo si capisce dai tempi che dici di fare:
Ho alcune bimbe di otto\dieci anni che NON fanno agonismo ma solo corsi di nuoto ogni tanto,che fanno una vasca in 19\20 secondi e due in 48,a delfino.
Quindi a te non serve aumentare il fiato ma correggere gli equilibri della nuotata.
Poi quando lo avrai fatto,allora potrai cercare nell'indice a tema i vari consigli su come aumentare il fiato postati nelle discussioni specifiche.

andrew881 ha scritto:

scusate se dico una cosa che non c'entra nulla, ma l'altro giorno mi sono visto vari video di gare mondiali a stile libero sui 200 o 400, ho contato le bracciate, ed erano sicuramente più di 30, circa 32-33 direi di media. Ora, io ne faccio, se cerco di allungare bene, sulle 44 per 50 metri (senza tuffo), almeno secondo il mio orologio arena, ma dovrebbero essere conteggi giusti in quanto sono sempre circa gli stessi valori. Voi dicevate che era un risultato pessimo, e che mi manca l'ambientamento, e di sicuro è così, ma 44 o 40 bracciate (il minimo che ho fatto) da principiante che si allena da 2 mesi -in allenamento-, contro 33 bracciate di campioni mondiali -in gara-, non mi sembra malissimo...o forse sto sbagliando qualcosa? perchè ho contato varie volte, pure sulle gare di soli 50 metri, e più o meno il risultato è quello. Forse mi ero espresso male ed avevate capito che facevo 40 bracciate in 25 metri? perchè ho letto di gente che fa 23-27 bracciate ma mi pare assurdo, in quanto sarebbero più forti dei campioni.

Non si possono paragonare le bracciate in allenamento e quelle in gara.
Al variare delle intensità varia anche la tecnica di nuotata e il rapporto frequenza\ampiezza dei cicli di nuotata.
Io in allungamento ne faccio 12 sui 25,se faccio gara di 400 metri già diventano 18 per vasca,se invece faccio i 200 o i 100 si alzano ancora e se poi faccio un cinquantino sprint non riesci nemmeno a contarmele.
Motivo ?
Perché in gara conta chi arriva prima non chi ci mette meno bracciate.
Però quello che arriva prima è quello che pur girando le braccia vorticosamente riesce a fare più strada con ogni singola spinta,e questo si migliora facendo lavori di ampiezza,cioè provando a fare poche bracciate per vasca,cominciando andando piano.
Le mie bimbe di cui parlavo prima,con le braccine corte di chi mi arriva ai capezzoli,fanno dalle 20 alle 24 bracciate per vasca (corta) se nuotano in allungamento.

Ora non ho più tempo,perciò stringo....
Quello che ho scritto nasce dall'analisi di ciò che hai scritto tu,e questo a sua volta potrebbe essere il frutto di qualche errata valutazione da parte tua circa la tua nuotata,che potrebbe essere meglio di ciò che appare.
Finchè non ci posti un video non potremo aiutarti più di così,e il solo cronometro vuole dire davvero molto poco.
Nel frattempo il consiglio di andare a fare un corso con qualcuno che ti vede in diretta e dunque può esserti più utile di noi,è sempre la scelta migliore.

Ciao

Anzitutto ho eseguito la funzione di ricerca, ho vagato sul forum in lungo ed in largo, ma non ho mai trovato discussioni, se non vecchissime, adatte specificamente alle questioni che di volta in volta volevo porre. Quindi, preferisco concentrare tutti i miei dubbi in 2 o 3 discussioni personalizzate, che non rispondere a 200 threads vecchi, venendo magari accusato di necroposting, e che trattano molto vagamente di ciò di cui ho bisogno. Anche per chi intendesse darmi una mano ed avere una idea globale di me, credo sia meglio leggere tutto insieme, piuttosto che disperso. Sarai d'accordo con me che ogni utente ha delle esigenze personalizzate.
Per quanto riguarda il fatto che schiaffeggio l'acqua, mi sono espresso male io, intendevo sott'acqua, nella fase di spinta, non nella presa, come in effetti il vocabolo lascia immaginare. Intendevo dire che nella fase di spinta, cerco di dare una bella "botta", esattamente nella fase in cui la mano supera il fianco e raggiunge la coscia, come dici te.
Per il fatto che fare corsi di nuoto è l'unico modo di migliorare, se mi permetti, ho da fare le mie riserve, basate semplicemente sulla mia esperienza, che mi sta dando riscontri molto positivi anche solo con il nuoto libero. Ovviamente siamo d'accordo che essere seguiti da un bravo istruttore (e sottolineo "bravo", e non è detto che lo siano tutti, o non tutti allo stesso modo, ripeto) è l'optimum, ma anche nuotare da soli, non vedo come possa farti peggiorare. Al massimo, nella peggiore delle ipotesi, rimani uguale dal punto di vista tecnico, ma migliorando con l'allenamento la resistenza o la forza, questo non potrebbe che ripercuotersi positivamente sui risultati; ma è abbastanza probabile che il tuo organismo, per il semplice effetto delle ore passate in acqua, migliori l'acquaticità, e quindi anche l'efficenza della nuotata e la tecnica. Cioè, non capisco come uno, allenandosi costantemente da solo, possa addirittura peggiorare. E comunque, come ho scritto, se anche è possibile, non è il mio caso, perchè io ho la certezza, sia a livello di sensazioni, sia di tempi, di bracciate etc, di essere migliorato. Che poi sono ancora uno scarso, probabilmente è vero, senza alcun dubbio rispetto ai master o agli agonisti sono uno una boa, e che se avessi fatto un corso sarei migliorato di più, anch'esso è probabile, ma bisogna vedere che corso, con quali compagni, con quale istruttore, e son tutte variabili da considerare.
Ultimamente spesso sono capitato, come ho scritto, nella corsia di quelli che fanno il corso, e mi è servito sia per copiargli gli esercizi, sia per confrontarmi con qualcuno; mi sono accorto che, per quanto sia un principiante di sicuro, non sono un principiante come quelli che davvero hanno iniziato da poco, ed arrancano, se permetti c'è una differenza netta tra me e loro.  COme c'è una differenza altrettanto netta tra me e gli agonisti. Penso di rientrare in una fascia intermedia, quelli non beginners e non bravi, per cui è difficile trovare corsi specifici, almeno in una piscina pubblica come quella dove vado io, e dove quando fanno corsi, al 90% ci va gente che deve proprio imparare a nuotare, o a stare a galla in certi casi. Anzi, ho riscontrato che quelli che fanno nuoto libero sono mediamente più bravi di quelli che fanno corsi. SOno tutte persone che hanno già fatto dei corsi di base e preferiscono continuare da soli; possibile che siano tutti degli illusi che non sanno che si allenano e faticano non per migliorare, ma per peggiorare addirittura? 

Ad ogni modo ripeto che io so per certo di essere migliorato, l'altro utente Cirone mi pare riporti una esperienza analoga, quindi o tutti e due siamo estremamente fortunati, o siamo poveri illusi, o forse c'è da mettere in discussione l'idea che nuotando da soli non si migliori, mai. Basti pensare che tempo fa quasi nessuno faceva corsi di nuoto, la maggioranza erano autodidatti, e tra questi vi erano anche discreti nuotatori. Ad esempio mia madre è nata nel sud, ha vissuto a lungo in un posto di mare, ha imparato a nuotare da sè, spesso andava a nuotare al mare ed io l'ho vista, è una discreta nuotatrice, pur non avendo una tecnica perfetta, credo che sulla distanza fino a poco tempo fa mi avrebbe battuto senza problemi (ora ha 54 anni, io 25, a tutto c'è un limite XD). Ed io, ripeto perchè sembra che non si sia capito, ho fatto corsi di nuoto, 2-3 anni da bambino (1 anno forse di corsi preparatori, e 2 fatti bene di sicuro) ed un anno circa da adulto, quindi in teoria sarei dovuto essere avvantaggiato, anche perchè poi di mio sono sempre stato uno abbastanza sportivo, e se non nuotavo, correvo, o mi allenavo in palestra.

Ad ogni modo stasera credo che avrò disponibile il video di me che nuoto e ve lo linko, finalmente.

Ti ringrazio comunque della risposta e degli altri spunti che mi hai dato.

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Re: senso di affanno

stefano '62 ha scritto:

Mi riferisco ad un miglioramento di una qualsiasi valenza,cioè ad una modifica positiva anziché negativa.

Nuotare da soli sempre uguale modifica la nuotata in peggio;è la naturale conseguenza dell'istinto primario dell'organismo umano che alla perenne ricerca del risparmio spegne unità motorie assestando le abilità  motorie su qualcosa di basso valore e basso prezzo.

Fare esercizi seguiti da qualcuno che trasforma in qualcosa di intelleggibile il tuo feedback interno su ciò che hai fatto,neutralizzando gli effetti di una autocoscienza motoria probabilmente mendace,permettendo lo sfruttamento pieno delle potenzialità dell'esercizio,produce modifiche di tipo positivo.

Fare esercizi affidandosi unicamente alla propria autocoscienza motoria produce modifiche di segno variabile sulla base dell'affidabilità dell'autocoscienza.
Più o meno positive o negative a seconda di quanto essa sia affidabile o mendace.

Quindi migliorare da soli si può e non è cosi raro,ma è puro culo.

Che la propria autocoscienza sia, almeno in parte, almeno per molti, mendace, sono d'accordo, ma il fatto stesso di fare l'esercizio, anche da solo senza istruttore che ti dia il feedback, anche con autocoscienza sbagliata, non dovrebbe migliorare l'acquaticità, per un processo innato che tende a perfezionare la coordinazione neuromuscolare del movimento atletico continuato ed allo stesso tempo ridurre il dispendio di risorse, a parità di efficacia? Questo sull'assunto che con un istruttore questo processo sia più veloce, sia per il feedback che può correggerti, sia per il fatto che ti spinge a dare quel qualcosa in più che nell'allenamento individuale raramente ti senti spinto a dare.

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