Argomento: Tecnica, atleticità e resistenza. Quali prioirità?

Ciao a tutti,

per quanto mi senta ancora un nuotatore immaturo (dove pratico ora il corso, su 7 livelli di corsi sono al 3°, a dire che dovrei salire di due livelli per quello che è definito "A Master"), mi sono dato un obbiettivo: vorrei arrivare a fare una gara, fosse anche la parrochiale del quartiere.
Voglio farlo come occasione di crescita personale (per me sarebbe una roba epocale), e anche come attività socializzante. Quindi quest'anno mi sono messo a ragionare il mio praticare nuoto e sport in vista di ciò.

Ora, non è che io pensi o desideri arrivare sul bordo e spaccare il mondo, però non vedo perché non cogliere l'occasione di metterci del metodo, ma mi rendo conto ogni giorno che passa, che mi si rende necessario lavorare su parecchi fronti, per quanto al momento lo faccia "a spanne"; e il tempo, le risorse in termini di concentrazione sono limitate, perché devo fare i conti anche con il lavoro e le altre cose della mia vita.
Mi sono proposto di migliorare per quanto riguarda la tecnica, di lavorare a secco sulla flessibilità di tante zone che mi sento piuttosto poco mobili (spalle, tronco e caviglie), e di praticare un po' di corsa e di salto con la corda, perché in vasca per lo più mi piace concentrarmi sulla tecnica.
Per ora sono un atleta un po' triglia, la visita sportiva che ho fatto per esempio ha riscontrato che per quanto abbia una buona frequenza cardiaca a riposo, ho un tempo di recupero poco soddisfacente. Però sono piuttosto magro, credo che questo aiuti, per molti aspetti.

Su un budget di tempo e risorse che mettiamo sia 100, in quale percentuale dareste la priorità a questi aspetti del lavoro (ammesso e non concesso che abbia fatto dei ragionamenti sensati)?
Mi accontento anche di una risposta "semplicistica", tanto non succederà certo che io vada a sfiancarmi di allenamenti di qualsivoglia genere: un po' per pigrizia, un po' per prudenza, non essendo uno sportivo di lungo corso, generalmente non esagero mai.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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2

Re: Tecnica, atleticità e resistenza. Quali prioirità?

???

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

di marina sito web

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Re: Tecnica, atleticità e resistenza. Quali prioirità?

Perché dici che non sono stato chiaro?

The ice caps are melting, Leonard.
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4

Re: Tecnica, atleticità e resistenza. Quali prioirità?

Io non ho capito la domanda...io..

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di marina sito web

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5 (modificato da mixmaxmaxxx 31-10-2013 07:37:09)

Re: Tecnica, atleticità e resistenza. Quali prioirità?

Cirone Furioso ha scritto:

Ciao a tutti,

per quanto mi senta ancora un nuotatore immaturo (dove pratico ora il corso, su 7 livelli di corsi sono al 3°, a dire che dovrei salire di due livelli per quello che è definito "A Master"), mi sono dato un obbiettivo: vorrei arrivare a fare una gara, fosse anche la parrochiale del quartiere.
Voglio farlo come occasione di crescita personale (per me sarebbe una roba epocale), e anche come attività socializzante. Quindi quest'anno mi sono messo a ragionare il mio praticare nuoto e sport in vista di ciò.

Ora, non è che io pensi o desideri arrivare sul bordo e spaccare il mondo, però non vedo perché non cogliere l'occasione di metterci del metodo, ma mi rendo conto ogni giorno che passa, che mi si rende necessario lavorare su parecchi fronti, per quanto al momento lo faccia "a spanne"; e il tempo, le risorse in termini di concentrazione sono limitate, perché devo fare i conti anche con il lavoro e le altre cose della mia vita.
Mi sono proposto di migliorare per quanto riguarda la tecnica, di lavorare a secco sulla flessibilità di tante zone che mi sento piuttosto poco mobili (spalle, tronco e caviglie), e di praticare un po' di corsa e di salto con la corda, perché in vasca per lo più mi piace concentrarmi sulla tecnica.
Per ora sono un atleta un po' triglia, la visita sportiva che ho fatto per esempio ha riscontrato che per quanto abbia una buona frequenza cardiaca a riposo, ho un tempo di recupero poco soddisfacente. Però sono piuttosto magro, credo che questo aiuti, per molti aspetti.

Su un budget di tempo e risorse che mettiamo sia 100, in quale percentuale dareste la priorità a questi aspetti del lavoro (ammesso e non concesso che abbia fatto dei ragionamenti sensati)?
Mi accontento anche di una risposta "semplicistica", tanto non succederà certo che io vada a sfiancarmi di allenamenti di qualsivoglia genere: un po' per pigrizia, un po' per prudenza, non essendo uno sportivo di lungo corso, generalmente non esagero mai.

Ciao, il ragionamento di base è un pò traballante.
Lo scopo del miglioramento della tecnica e di spendere meno energie a parità di tempo d'esecuzione o se vuoi puoi vederla anche come andare più veloci a parità di dispendio energetico. Ma non puoi solo concentrarti sulla tecnica in acqua perchè se non vai ad allenare le varie capacità (areobia, soglia, etc...) la tecnica resta fine a se stessa e migliorerai di poco o addirittura di niente (in termini di tempi in gara). Gli esercizi di tecnica andrebbero eseguiti ad ogni allenamento come "contorno" di lavori specifici (se vuoi fare gare intendo eh).
Se non hai molto tempo da dedicare agli allenamenti (sia in acqua che fuori) ti consiglio di concentrarti su quelli in acqua.
Come percentuali direi: 80 per lavori di sviluppo delle qualità metaboliche (IN ACQUA), 15 per lavori di tecnica (IN ACQUA), 5 per tutto il resto dell'allenamento a secco. Le percentuali le intendo come tempo da dedicarci.

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6 (modificato da Cirone Furioso 31-10-2013 10:23:50)

Re: Tecnica, atleticità e resistenza. Quali prioirità?

Ecco, Mari, MixMax ha centrato in pieno il tema della riflessione su cui volevo concentrarmi, non so se questo ha chiarito anche a te, e naturalmente se vuoi esprimere il tuo parere.
Anzi, trovo il suo contributo più interessante di quanto avessi sperato.

Ad esempio, riguardo lo spunto sul rapporto fra capacità atletiche/metaboliche e tecnica, che avevo sottovalutato.

E anche la precisazione riguardo alle attività metaboliche IN ACQUA: questo mi riesce più complicato, perché per fare una corsa o qualche serie di salti con la corda, se anche ho mezz'oretta libera ce la posso infilare; e anche per un fatto di spese, nel senso che correre o saltare la corda è gratis, andare in piscina, per quanto poco, un po' si spende.

Relativamente all'allenamento a secco, mi riferisco non ad attività tipo palestra o sollevamento pesi, quanto piuttosto ad esercizi generici di mobilità delle articolazioni. Ad esempio, sono piuttosto sicuro che la mia ridicola bracciata a dorso sulla destra sia anche correlata al problema di periartrite che ho avuto tempo fa.

A occhio e croce, ho tre "appuntamenti" di attività abbastanza sistematici la settimana: uno in piscina con il corso, uno in piscina nuoto libero, e uno con la corsa. Poi faccio un po' di ginnastica prima dell'ufficio (ma davvero poca roba, tanto per svegliarmi e sgranchirmi).
Io pensavo di fare in pratica solo tecnica in piscina, e di tener su il fiato, per dir così, con quel poco di corsa che pratico nel w.e., mentre invece, stando alle riflessioni di mixmax, sarebbe bene che facessi del lavoro "di sgobbo" nella sessione di nuoto libero in piscina.

Non si sottovaluti il fatto che al momento io non sto preparandomi per un'eventuale gara: in sostanza, sto ancora imparando a nuotare.
Solo che, già che ci sono, mi dico "Quando potrebbe succedere che farò una gara? Fra 6 mesi? Un anno? Due?", e quindi intanto ci metto a fare un po' di attività.
Che per altro, male non fa, giova al mio benessere generale, e alle altre attività che desidero fare (ad esempio camminare in montagna).

Grazie dell'apporto, mi ha fatto molto riflettere.

PS e comunque ribadisco quanto bene ho fatto a cambiare piscina: nel corso che faccio ora, si fa sempre un po' di lavoro per aumentare la resistenza, e ritrovo decisamente metodi di approccio al nuoto che ho imparato in questo forum. smile

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Tecnica, atleticità e resistenza. Quali prioirità?

Di niente wink

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Re: Tecnica, atleticità e resistenza. Quali prioirità?

Mi pare che avessi spiegato tutto quanto nella discussione la Forza e la tecnica.

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9 (modificato da Cirone Furioso 15-11-2013 17:56:20)

Re: Tecnica, atleticità e resistenza. Quali prioirità?

Questa, immagino:

http://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=1624

ok, l'ho letta: molto interessante, come sempre.

Questa questione mi è nata quando mi è stata fatta notare la mia bracciata a dorso sul destro a mo' di "accarezzo il gatto".
Mi è venuto in mente di connettere questa cosa con il problema di periartrite che ho avuto: in sostanza, ho pensato di mancare di quello che nella discussione succitata abbiamo chiamato "requisito antropometrico".

Ecco che allora ho deciso di cominciare a lavorare sulla mobilità delle spalle: intanto perché mi fa bene, e in particolare facendo quell'esercizio con il bastone per cui ruoti le spalle tenendo le mani alle estremità (e altre cose
Credo che mi abbia giovato, mi sembra di fare meglio.
E quindi ho pensato che, essendo uno sportivo dell'ultima ora, probabilmente potrei ottenere molto lavorando un poco su altri settori, perché il mio corpo è poco rodato causa la scarsa attività adolescenziale: e quindi, se costruisco requisiti, poi avrò a disposizione più risorse per nuotare meglio.
Ad esempio con la corsa posso lavorare sulla resistenza e sulle caviglie (terreno sconnesso), con la corda, con gli esercizi come quello del bastone, lo stretching per le caviglie, e tutto quello che mi viene in mente o che leggo qua.
Io ho pensato costruire requisiti fuori dall'acqua, perché in acqua ho ancora da lavorare sull'acquaticità, e se faccio del metabolismo in acqua rischio di fare passi indietro sulla tecnica.

Il fatto è che più faccio, più sento che dovrei fare, non si finisce mai!

Solo che il tempo e le energie sono limitati, per questo mi vedo costretto a darmi delle priorità.

The ice caps are melting, Leonard.
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