Argomento: Master e gare, obbligo?
Sono un ex nuotatore... beh, diciamo molto ex, ho smesso a 18 e ora ne ho 35, ma sembra essere tornata la passione. Come spazi vasca ci sono fondamentalmente due alternative:
1. nuoto libero: tutti che vanno come gli pare di qualsiasi livello: confusione tremenda, spesso difficoltà se non impossibilità di gestire virate e ripartenze, spesso rischi di far male a sè e agli altri, fare un allenamento da solo è una palla incredibile, l'allenamento tocca inventarselo e io non sono un allenatore...
2. gruppetti autogestiti: si individua in uno dei propri orari uno di quei gruppetti al proprio livello e ci si unisce, fondamentalmente si riesce a completare un allenamento in compagnia, a differenza della prima soluzione si nuota spensierati, si fa gruppo e si sta bene, però gli allenamenti autodidatta sono fondamentalmente senza criterio e il risultato è che ti ritrovi dopo x tempo a fare le stesse cose senza aver migliorato, poco e niente e senza capire bene in che modo (fino a 18 anni mi stava anche bene eseguire come un mulo, non mi facevo tante domande, adesso invece mi piace capire perché si fa questo piuttosto che quello in un allenamento e soprattutto essere sicuro che si sta seguendo un metodo)
l'alternativa 3 che sto prendendo in considerazione è di unirmi a un gruppo master, c'è però un MA. A me di far gare (sarà per la sbornia di gioventù) proprio non me ne frega più niente, io desidero solo poter fare gruppo in allenamento e allenarmi con criterio serio, ma non finalizzato a una gara.
Mi rendo conto che i master sono una forma agonistica e agonismo è sinonimo di gare, ma a me ora proprio il riscontro cronometrico di gara, l'idea di andare via un giorno per andarla a fare, proprio non è una cosa che voglio fare.
Mi chiedevo, ha senso esprimere una cosa di questo genere nel momento in cui andrò a parlare col responsabile master del mio gruppo o le gare sono obbligatorie e mi risponderà "se la pensi così che cavolo ci sei venuto a fare qui"?