E' un esercizio abbastanza tosto effettivamente,che richiede una buona flessibilità dei muscoli della schiena.
Il primo accorgimento per facilitare l'esecuzione è tenere le gambe ben distese,se le si piega soprattutto in fase di respirazione,affondare diventa inevitabile.
Secondo:durante l'esecuzione le braccia non vanno tenute ai lati della testa,bensì sotto al mento,bene appiccicate a braccia intraruotate con gomiti appiccicati,il viso immerso deve essere orientato in modo da avere le mani ai limiti del campo visivo.
Uno sguardo troppo basso richiederebbe una escursione troppo ampia del capo in respirazione
Terzo:Durante la respirazione non conviene fare movimenti bruschi che destabilizzerebbero l'assetto,bensi muoversi in modo fluido.
Quarto:se respirando si utilizza la bracciata a rana per fuoriuscire dall'acqua,ci si troverà immediatamente soggetti alla forza di gravità,con conseguente ricaduta pesante dentro l'acqua minimizzando il tempo a disposizione per respirare,e affondando.
Molto meglio fare uscire solo il viso cercando di far sì che il peso di testa e spalle venga costantemente sostenuto dall'acqua.
Dato che a volte lo scopo dell'esercizio consiste nella esecuzione di gambe a stile senza la tavoletta,e la bracciata serve solo ad agevolare la respirazione,devo dire che si rivela molto più efficace e meno faticoso evitare la bracciate a rana,e cercare di respirare semplicemente allargando appena le mani affondandole appena appena,e fare con le mani un movimento simile all'atto di accarezzare le sommità di due palloni sommersi.
Eseguire invece la corretta bracciata a rana è molto utile nel caso l'obiettivo dell'esercizio sia il suo apprendimento,in particolar modo lo sviluppo del ritmo giusto di esecuzione,con respirazione effettuata nel momento in cui le mani tornano a riunirsi (dopo essersi allargate quando il viso è ancora immerso) e si preparano a proiettarsi in avanti,in questo caso bisogna cercare di respirare proprio sollevando un pò le spalle,ma è molto più faticoso.
Ciao
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