Re: Ipossia
ciao stefano, parli di trattenere il fiato....quindi se in esercizi di ipossia dove propongo di respirare ogni 7 dico agli allievi che se si trovano meglio possono anche trattenere il respiro le prime bracciate per poi espirare lentamente fino alla 7ima bracciata, l esercizio va bene lo stesso? francamente credevo che l esercizio di ipossia non prevedesse di trattenere il respiro (per me trattenere era un esrcizio di apnea )ma, solo di espirarlo in una quantita' giusta perché bastasse per il numero di bracciate richieste ..5..7..9.. cosi' via..
PS: rileggevo un esercizio crawl proposto da marina: ""braccio lungo il fianco che a sua volta ha due varianti:la prima che prevede di respirare dal lato in cui il braccio non lavora,la'ltar dallo stesso lato del braccio che lavora:questo per eliminare pause all'inizio o alla fine della bracciata "
...in questo esercizio se ho capito bene lavora solo un braccio e l altro e lungo il fianco e marina spiega che l esercizio serve per eliminare pause a inizio e fine bracciata..potresti darmi qualche spiegazione in più in merito a questo esercizio e la sua finalita'?
grazie
Ma non è che l'ipossia o l'apnea siano obbiettivi tali da doversi costruire delle sedute di allenamento.
Sono solo alcuni dei tanti requisiti che bisogna assicurarsi di sviluppare soprattutto durante il percorso didattico della scuola nuoto dandoci un occhio ogni tanto.
Ci si assicura semplicemente che il proprio allievo sappia trattenere il fiato a sufficienza,e che all'occorrenza sappia gestire nuotate a basso dispendio energetico senza bisogno di prendere aria ogni due secondi.
A scuola nuoto per motivi di rilassamento,nell'agonistica per motivi di strategia di gara (efficienza delle fasi subacquee di virata e partenza)Ma non ci sono dei parametri tipo tot volte al mese o tot metri o tot minuti.
Valuti l'allievo poi se ritieni che debba sviluppare meglio il requisito gli tagli un lavoro su misura sulla base di quello che è in grado di fare.
Lo abbiamo scritto altre volte ma purtroppo poi le discussioni si allungano e i concetti si perdono sepolti in giro:
non esistono formulette magiche che sia obbligatorio seguire;
il lavoro del tecnico non è imparare a memoria un prontuario,ma è leggere l'allievo,valutare dove è,dove vuoi portarlo,e la strada da seguire.Ciao