Argomento: Non sei un nuotatore se non nuoti in mare
Ieri ho passato una bella giornata nel bel mare delle 5 Terre, particolarmente bello da che è stato istituito il Parco Naturale, che ne ha reso le acque molto piacevoli per la balneazione. Inoltre le coste così frastagliate rendono il nuotarci un'esperienza molto divertente, dato che i fondali non sono un piatto sabbione.
Mi sono sorpreso a riflettere che secondo me, una persona che desideri praticare il nuoto, non può esimersi dal praticarlo anche in mare (o comunque in acque libere).
Penso che in piscina si è mentalmente indotti a pensare al nuoto come a quella specie di "compitino" su cui ha sempre puntato il dito Stefano: riprodurre dei movimenti in modo un po' robotico per saltare da un muretto all'altro.
In mare il nuotare comporta il riscoprire la sua funzionalità primordiale: muoversi in acqua.
Come camminare.
Quando camminate vi ponete il problema di quanto sollevare il piede e di come fare per farlo?
Ovviamente no (bè, a mio avviso, a guardarne il portamento, molti dovrebbero farlo, ma questo è un altro discorso...).
Andate da un posto a un altro; vi fermate se siete stanchi; accelerate il passo se avete fretta; vi soffermate a guardare una vetrina.
In modo analogo, nuotando in mare passeggi, se ti piace un certo scoglio ti avvicini e lo ammiri; se vedi delle meduse, cerchi di aggirarle; oppure fai una gara con un tuo amico. Non stai lì a pensare se stai muovendo bene il braccio, quante gambate fare ogni ciclo di bracciata, o cose del genere.
A me, personalmente, è capitato di toccare con mano quanto potessero essere inutilmente meccanici tanti movimenti che mi sono abituato a fare.
Forse qualunque corso che si rispetti dovrebbe stimolare questo tipo di esperienza a un certo punto del percorso proposto.
Così, mi andava di condividere con voi questa riflessione estemporanea per sapere eventualmente cosa ne pensate.
In the future, swimming isn't going to be optional.