1,576

Re: delfino

Princisbecco ha scritto:

Salve a tutti, sono nuovo del sito e mi sto un pò perdendo in mezzo a centinaia di post  alcuni davvero interessanti.Sono un nuotatore master di medio livello.Nono sono mai stato agonista.Ho 50 anni e pratico rana e dorso in maniera decente e quasi senza problemi, anche se le mie nuotate hanno dei punti deboli.Il mio cruccio principale però è il delfino.Onestamente me ne sono sempre occupato poco.Lo ritenevo, ma a volte lo ritengo ancora, uno stile per ex agonisti o gente forte fisicamente. A volte, lo prendo in mano, leggo le istruzioni d'uso, lo accendo ma non funziona!.Ed allora triste e deluso lo ripongo in cassetto.Per poi ritirarlo fuori dopo qualche tempo (quando rana e dorso mi annoiano) lo accendo e lui niente. Solo gran fatica....acido lattico....fiatone.Il tarlo torna e mi rode. Ho 50 anni, sono di corporatura media e ho deciso che non voglio rimpianti. Quando sarò anziano non voglio averne nel nuoto e soprattutto nel delfino. Pertanto tutte le volte riprendo i soliti esercizi che voi conoscete  a menadito ma dopo essermi fatto filmare ho notato gravi carenze. La principale è quella che NON riesco assolutamente  a fare la bracciata continua.Le braccia entrano assieme alla testa (errore che si sistemerà presto) trovano l'acqua che mi sembra come marmellata si spiattellano in avanti-----PAUSA-----e da li vengono riprese e tirate indietro.Ovviamente non è delfino. E' un pum parapum senza costrutto che mi delude e mi perseguita. Voi direte chiedi al tuo istruttore....(che è anche ex agonista delfino)...ma è inutile,non ci sente....non mi capisce....pensa a coloro che lo sanno nuotare bene (agonisti da giovani) e mi tralascia considerandomi una vecchia ciabatta. Ieri vedendomi fare gli esercizi propedeutici al delfino mi ha detto"Fai quello che sai fare bene...fai il dorso"...ma voglio diversificare le mie nuotate....e non vivere di rimorsi ...cosa mi consigliate? Vado avanti con il delfino sperando in un Godot o lascio perdere? Scusate lo sfogo ma non saprei con chi parlarne....
Domani dovrebbero riversarmi il filmato su chiavetta e lo metterò a disposizione di tutti su youtube.....vi prego non guardatelo ridacchiando accetto consigli costruttivi...

Fregatene del tuo """allenatore""" e vai avanti con gli esercizi.
Primo fra tutti gambe ferme con pool buoy-testa in acqua senza mai respirare-quattro o cinque bracciate continue (con gambe ferme è più facile riuscirci)
Ancora meglio: tavoletta sotto la pancia (trova il punto migliore)-nuotata braccia a delfino come fossi un surfista sulla tavola.

Ciao

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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1,577

Re: delfino

Infatti del mio allenatore me ne frego....Anche oggi mi ha detto che il mio allenamento è tempo perso....mi è engtrato di qui ed uscito di la....
Non riesco ancora a fare la bracciata continua....sto piano piano sistemando la bracciata evitando come la morte di fare entrare le braccia in contemporanea con la testa....cerco di mantenere la testa che guarda il fondo della piscina....mi sento come un ragazzino che sta facendo lezioni di guida ...troppe cose da tenere in testa tutte assieme e se ne tralasci una, non esiste, il delfino non va....

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1,578 (modificato da Cirone Furioso 23-12-2014 23:56:47)

Re: delfino

Io sono un uomo di 42 anni, ho cominciato da zero 7 anni fa, dopo aver vinto a vent'anni la paura dell'acqua. Ora, trascinato da un gruppo di amici, mi sono iscritto alla squadra della piscina del mio paese, ma mi considero un nuotatore meno che mediocre.
Anche il mio allenatore esprime un po' di sufficienza nei miei confronti quando si parla di delfino: mi sono fatto l'idea che, per quanto mi abbia dato modo di pensare che in generale sul nuoto abbia delle buone idee, su alcune cose specifiche invece secondo me ha le idee meno chiare.

Noi nuotatori dilettanti, a quanto mi è dato di vedere, abbiamo sempre il timore che quello che stiamo facendo sia sbagliato; trovo spesso che, come succede anche a te, mi pare, siamo alla ricerca di consigli, di sicurezze, tante volte anche di "ricette" che ci consentano di fare ciò che non riusciamo.

Io sono arrivato alla conclusione che nuotare tocca per prima cosa a ognuno di noi: non esiste una "ricetta", un libretto delle istruzioni su come si nuota.
È per questo che, se ho capito qualcosa, chi insegna a nuotare deve stimolare esperienze di motricità in acqua al proprio allievo partendo dalle più elementari, per poi costruirci sopra attività sempre più complesse e strutturate. Ma queste esperienze le dobbiamo comunque fare noi, sono compito nostro, e ognuno le interpreta e le sviluppa come riesce.

In questo senso, posso condividere l'idea di fregartene di quello che ti dice il tuo allenatore; e in questo senso ho smesso di controbattere quando altri nuotatori mi guardano come un matto perché esercito il delfino con il pull, oppure perché faccio qualche bracciata a delfino quando è il momento di fare vasche sciolte a piacere. Intendo dire che condivido quello che dice Stefano, perché i ragionamenti preferisco seguirli, piuttosto che berli, e quindi se su questo forum leggo cose che mi sembrano più giuste (sulla semplice base della ineluttabile lucidità della logica e dell'intelligenza) di quelle che mi dice l'allenatore, bè, allora sì, faccio di testa mia.
Permettimi di suggerirti di assumere anche tu questo atteggiamento: è molto costruttivo, per il motivo di cui sopra. Ovvero, che alla fin fine sei tu a nuotare.
Sono i tuoi nervi, il tuo cervello, la tua sensibilità che ti portano a farlo.

Forte di questo ragionamento, nonostante gli sguardi di sufficienza che spesso mi vengono indirizzati quando mi cimento nella nuotata a delfino, io sono addirittura dell'idea che invece forse un giorno il delfino sarà lo stile che mi darà più soddisfazione, perché l'ho cominciato a esercitare sulla base dei concetti che ho appreso in questo forum.
L'apporto dell'allenatore e di altri osservatori, al di là di ciò, ha pur sempre una sua utilità, perché per lo meno chi ti vede da fuori può, nella peggiore delle ipotesi, descriverti cosa stai facendo (ancora una volta devo citare Stefano, che una volta scrisse "anche il più cane degli istruttori può per lo meno dirti cosa stai facendo", o qualcosa del genere).

Riguardo all'esercizio del pull, io preferisco farlo senza spinta dal muretto: grazie una delle osservazioni più azzeccate che mi abbiano fatto, ovvero quando Mario (marioaversa, nel forum) mi disse "mi pare che non senti gli appoggi", decisi di provare le bracciate con il pull partendo in galleggiamento statico.
L'idea è che prima ancora di impartire la bracciata, devo capire come farla preservando l'equilibrio: quindi ti disponi in galleggiamento statico con le braccia avanti, e cominci a remare. Ovviamente all'inizio piano, poi cominci a scivolare e puoi vedere se riesci ad aumentare la velocità/frequenza.
Quel "vedere se riesci" dipende dal fatto che tu riesca a mantenere l'equilibrio. Se riesci a mantenere il corpo in equilibrio e a remare, sarai sorpreso di come riesci ad avanzare facendo relativamente poca fatica. Se senti di perdere l'equilibrio, ti fermi, e riparti, magari più piano ancora.
A seconda del tuo senso dell'equilibrio, c'è il caso che tu non riesca a fare nemmeno la prima bracciata; non demordere, mettici pazienza. Fallo piano e concentrati sull'equilibrio di galleggiamento.
Questo, sempre se ho capito qualcosa (nel caso ogni critica sarà più che bene accetta), è il primo passo da fare per impostare la nuotata a delfino.

Poi il resto io credo sia complesso non tanto dal punto di vista della meccanica della nuotata, quanto perché mantenere l'equilibrio è più difficile che negli altri stili. In verità, secondo me negli altri stili si riesce in qualche modo a "snuotacchiare", perché anche se non si ha un buon equilibrio, ci si aiuta sbracciando alla bell'e meglio. Nel delfino non puoi proprio riuscire a farlo, perché se non stai in equilibrio buonanotte!
Allora vedi quelli che nuotano "di forza" arando l'acqua con le braccia: e per forza poi nasce l'idea che il delfino sia uno stile per forzuti!
Io ho incontrato Monica Olmi, oro europeo nei 200 farfalla giovanili nell'85, e aveva un fisico tutt'altro che da forzuto.
Vale la pena di ricordare che, in altri post di questo forum, è stato spiegato in che senso il delfino è più dispendioso degli altri.


Un piccolo accenno al tono di sufficienza del tuo allenatore: io ho frequentato per un anno una piscina gestita dalla stessa società in cui è cresciuto Paltrinieri. Ho avuto modo di conoscere nuotatori che non saranno dei campioni, ma, per dire, un mio istruttore si è messo al collo l'argento nei 200 farfalla in una gara del circuito super master FIN. Bè, io ho la sensazione che se uno è sicuro del fatto suo, non gli viene manco in mente di trattare con sufficienza un dilettante, e infatti queste persone che ho conosciuto mi invitano ripetutamente a unirmi ai loro corsisti anche per nuotate domenicali.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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1,579 (modificato da Princisbecco 24-12-2014 11:51:41)

Re: delfino

Grazie della abbondante risposta.Ti voglio dire subito che io sono 25 anni che nuoto...non sono uno che ha iniziato da poco.Malgrado sia master da anni mi ritengo sempre alla stregua di un dilettante....c'è sempre da imparare...peccato che a differenza tua, coloro che qui in zona sono depositari dei segreti del delfino spesso da me interpellati non ne vogliono sapere di spiegarti "di come si possa esercitare una bracciata continua". Ed è allora che ho inizato ad odiarli ad avere in odio il delfino e chi lo nuota e a prendermi l'ulcera. Cosa ho fatto? Ho preso il  il faldone con scritto "delfino" e lo chiuso in un cassetto e sono tornato a nuotare le solite cose (che tutto sommato vanno abbastanza bene). Mah........poi torna il tarlo del delfino....ho 50 anni...non voglio avere rimpianti....ne ho già fin troppi inerenti altre cose e quindi riapro il cassetto, apro il faldone e  mi ritrovo li con il delfo a ricominciare tutto da capo, tutte le volte, sempre le stesse cose. Non so perchè il delfino non mi resta in testa.E vengo sbeffeggiato...denigrato....e soffro terribilmente....
Per me il delfino è come una equazione geometrica.....è così....è matematica...la soluzione è una sola e la vedi in coloro che lo sanno nuotare bene.Gli stessi movimenti e le stesse bracciate. Non se ne esce....è quello. Uno ci può girare attorno fin che vuole ma la soluzione è sempre quella, solo quella è una regola matematica.
Che dire? Proviamoci ancora.....tanto se aspetto che i miei allenatori muovano un dito per me posso scordarmelo....farò l'autodidatta....ri-proverò a fare un 50 in gara...andrò a schiantarmi contro un muro di cemento armato...farò i soliti 56 secondi farò ridere tutti e via ...il circolo ricomincia.....Triste vero?

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1,580

Re: delfino

Ho pubblicato la mia nuotata a delfino orrore su you tube per chi volesse ridere o star male (dipende da come la prendete) l'indirizzo è http://youtu.be/dCzUZ-kFQ50 oppure tag Delfino orrore
buon divertimento....

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Re: delfino

Ho visto il video: io lo nuoto molto peggio, credo.
Se sei curioso al riguardo, c'è un video nel mio post "Ciro, a delfino devi uscire le spalle dall'acqua!"

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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1,582

Re: delfino

Io non vedo niente di orripilante; solo molta rigidità dovuta, penso, al fatto che è uno stile che ti crea molta apprensione. Nuotalo molto di più e cura i difetti che, comunque, non mi sembrano macroscopici. Mi sembra impossibile che il tuo allenatore non ti aiuti a trovare gli esercizi specifici per migliorare questo stile così affascinante. Cavolo, abbiamo superato i 50 ma niente è precluso. Io ho letto e riletto i consigli di questo forum; ti posso assicurare che sono migliorato molto ma ho avuto anche allenatori che ci hanno fatto fare tanta tecnica.

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1,583

Re: delfino

Ciao Princisbecco,
secondo me non spingi bene sino in fondo e mi pare che le braccia escano in anticipo. Fatti fare anche un video subacqueo. Il consiglio è ovviamente di non mollare mai. Io sono un ultracinquantenne e ho cominciato a provare questo stile da poco, ma ho intenzione di insistere finché non tiro fuori qualcosa di decente. Secondo me i problemi dei neofiti su questo stile sono due: la gambata che parte dalle ginocchia e non dalla pancia, (per la quale sto facendo un sacco di vasche gambe-delfino sul dorso, per risvegliare gli addominali) e la pausa dopo che le mani entrano in acqua. Questo è un difetto che vedo anche in molti master: le mani vanno verso il basso, poi risalgono per prendere acqua e per creare lo spazio per la gambata di sostegno. Ho trovato molto utili i consigli nella discussione dedicata al delfino.
P.S. Cirone ha citato una mia concittadina illustre, Monica Olmi di La Spezia, che ricordo olimpionica ancora bambina alle Olimpiadi di Los Angeles e poi fondista molto forte.

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1,584

Re: delfino

secondo me non spingi bene sino in fondo e mi pare che le braccia escano in anticipo.


E' verissimo Ricottina lo hai notato eh? Beh è palesemente macroscopico ma grazie al cielo è anche rimediabile. Con un  errore del genere a stile libero (molto diffuso) riesci lo stesso a nuotare a delfino NO! La spinta propulsiva "fino in fondo" è un must.Sto facendo degli esercizi di circonloduzione delle spalle e ogni volta che spingo sento una vocina che mi dice "fino in fondo!" Ieri ero in piscina (si anche ieri!) a fare esercizi di tecnica delfo quando ho scoperto (qualcuno adesso dirà che ho scoperto l'acqua calda e fredda) che se muovo le anche o il bacino accompagnando il movimento di ingresso delle spalle in acqua con un colpetto ne ricavo un bel beneficio...
A volte quel colpetto viene da se a volte lo devo cercare...strada giusta? Una lucina si è accesa?
Ho fatto esercizi per NON fare entrare le braccia prima della testa, per respirare ritardato, per andare in presa senza fare la pausa (braccio sx e braccio dx) , per tenere le mani vicine in fase di spinta (sembra facile!) e per tenere le braccia alte sulla testa durante il recupero.
Stamattina sono tutto rotto......ma credo di aver fatto 2 ore di ottimo lavoro....
So che il delfino è li .....pronto da prendere e da domare.....ci vorrà tempo ma non voglio rimpianti.
Spero di mandarvi presto su you tube con un mio video subacqueo....

N.b. la piscina ieri era deserta,perfetta tutta per me.Niente patemi, niente agonisti, niente delfinisti ,niente perfettini....vuota...che pacchia...

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1,585

Re: delfino

Anche per me non é  così orribile lo stile di Princisbecco .Avendo già individuato i difetti per me è  questione di pratica e di tempo .L unica cosa che mi lascia perplesso é il lasciar perdere degli allenatori .Ma anche per loro non è  una sfida personale a far imparare per il verso uno stile  ? Non é la prima volta che sento dare delle risposte da parte di istruttori - allenatori ad allievi dando altre spiegazioni dicendo tanto non c é  molto da fare . Meno male che certi allievi sono più" testardi"dei loro allenatori .

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1,586

Re: delfino

ramfis ha scritto:

Meno male che certi allievi sono più" testardi"dei loro allenatori .

Nel mio caso molto molto molto testardo.....di acciaio al titanio....fosse l'ultima cosa che faccio da vivo....ripeto zero rimpianti.....non ne voglio.

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1,587

Re: delfino

Princisbecco ha scritto:

Grazie della abbondante risposta.Ti voglio dire subito che io sono 25 anni che nuoto...non sono uno che ha iniziato da poco.Malgrado sia master da anni mi ritengo sempre alla stregua di un dilettante....c'è sempre da imparare...peccato che a differenza tua, coloro che qui in zona sono depositari dei segreti del delfino spesso da me interpellati non ne vogliono sapere di spiegarti "di come si possa esercitare una bracciata continua". Ed è allora che ho inizato ad odiarli ad avere in odio il delfino e chi lo nuota e a prendermi l'ulcera. Cosa ho fatto? Ho preso il  il faldone con scritto "delfino" e lo chiuso in un cassetto e sono tornato a nuotare le solite cose (che tutto sommato vanno abbastanza bene). Mah........poi torna il tarlo del delfino....ho 50 anni...non voglio avere rimpianti....ne ho già fin troppi inerenti altre cose e quindi riapro il cassetto, apro il faldone e  mi ritrovo li con il delfo a ricominciare tutto da capo, tutte le volte, sempre le stesse cose. Non so perchè il delfino non mi resta in testa.E vengo sbeffeggiato...denigrato....e soffro terribilmente....
Per me il delfino è come una equazione geometrica.....è così....è matematica...la soluzione è una sola e la vedi in coloro che lo sanno nuotare bene.Gli stessi movimenti e le stesse bracciate. Non se ne esce....è quello. Uno ci può girare attorno fin che vuole ma la soluzione è sempre quella, solo quella è una regola matematica.
Che dire? Proviamoci ancora.....tanto se aspetto che i miei allenatori muovano un dito per me posso scordarmelo....farò l'autodidatta....ri-proverò a fare un 50 in gara...andrò a schiantarmi contro un muro di cemento armato...farò i soliti 56 secondi farò ridere tutti e via ...il circolo ricomincia.....Triste vero?

Ora dirò un paio di cose che potrebbero fare dispiacere a qualcuno.
Per qualcuno intendo un certo genere di istruttori ma anche e purtroppo alcuni allievi,anche se per motivi diversi.
Me ne dispiaccio ma è necessario.

Il delfino in realtà è molto semplice,e insegnarlo dovrebbe essere la cosa più facile del mondo.
Il problema del suo insegnamento non sta nè nella difficoltà della nuotata nè nella fatica.
I motivi principali sono due.
Quello principale è che il 90 per cento degli istruttori non hanno la più pallida idea di come lo si nuota,figuriamoci insegnarlo.
Troppi istruttori sono nuotatori più che mediocri che prima sono stati lusingati da chi aveva interesse a che dai loro portafogli uscissero i soldi per pagare il corso, e poi sono stati arruolati in vasca perchè le società gestite da taccagni cui interessa solo il contributo pubblico preferiscono i dilettanti perche costano meno dei professionisti (si riempiono la bocca con "dare lavoro a tutti" o come "la scommessa di fare crescere nuove leve" ma sono tutte cazzate:si tratta solo di volgari approfittatori che mirano solo a ciucciare soldi pubblici e spenderne il meno possibile e chissenefrega del pubblico).
Domandatevi se avete mai visto il vostro istruttore nuotarlo e la maggior parte di chi ancora litiga con questo bellissimo stile non riuscirà a ricordare di averlo visto nuotare al suo istruttore una sola volta.
Poi capita che tra chi lo sa nuotare c'è una buona percentuale di istruttori incapaci di comunicare o di discernere un buon metodo didattico e le percentuali di riuscita si abbattono ulteriormente.
Di nuovo non è colpa del delfino ma del docente.

Dall'altra parte c'è il secondo motivo,statisticamente meno frequente:
la mancanza dei requisiti antropometrici corretti,che consentano alle braccia di circondurre in modo adeguato.
Nella maggior parte dei casi la scarsa condizione dell'articolazione dipende dalla situazione di muscoli e di tendini e ci si può lavorare,e se avete il culo di avere un istruttore che sa il fatto suo ve lo farà fare e prima o poi avrete il requisito e il delfino salterà fuori....quando invece il requisito mancante è di tipo antropometrico non ci si può fare proprio un bel niente.
La popolazione mondiale presenta tre diverse forme dell'articolazione dell'acromion.
I più fortunati dispongono di una specie di copertura diritta,un pò come le maniche delle magliette anni 80 che uscivano dirittte per fuori oltre le spalle.
Sono quelli capaci di fare ruotare le braccia verso l'alto senza piegare le braccia ai gomiti;a patto di non avere carenze nella situazione di muscoli e tendini per loro il delfino è una passeggiata.
Altri hanno una copertura dell'articolazione di forma leggermente curvilinea,che segue cioè la linea della spalla quando gira in basso lungo il braccio:anche questi non stanno messi male e pur disponendo di una capacità di circonduzione inferiore al tipo di cui sopra è comunque più che sufficiente per pooter ruotare le braccia nel modo corretto.
Poi c'è il terzo tipo,che presenta una copertura fatta a uncino,una sorta di j rovesciata,che funziona come un lucchetto che impedisce alle braccia di circondurre nel modo corretto.
Chi presenta questa caratteristica non ha la minima possibilità di riuscire a imparare il delfino.
Tocca all'istruttore verificarlo e in caso evitare di vessare l'allievo.

Quanto al tuo delfino nel video non si riesce a vedere bene cosa accade sott'acqua e non si vede la situazione del bacino.
Comunque le braccia recuperano discretamente bene e la situazione generale della nuotata non è tale da richiedere chissà quale lavoro da parte dell'istruttore e può spaventare solo un istruttore ultra-sfaticato.
Per prima cosa la passata subacquea è troppo larga,le mani non passano mai sotto al corpo nemmeno per un attimo e questo disperde una percentuale enorme della forza applicata;dovresti fare remate lente e misurate con attenzione analitica a dove passano le mani,che devono passare vicine perlomeno al'altezza dell'ombelico e restare vicine durante la parte finale della spinta.
Altra cosa,in ingresso le mani si fermano sotto il pelo dell'acqua e non agganciano.
Il problema non è la pausa ma il fatto che le mani appunto restano passive;dovresti cercare di fare remate  caratterizzate da una parte iniziali simile alla bracciata a rana,con mani cioè che appena entrano allargano come per aprire le porte di un tram e poi ruotano in dentro\sotto come a rana,ma invece di chiudere come a rana devono accompagnare l'acqua verso dietro convergendo verso l'ombelico,e poi spingere per dietro.
La situazione del tronco e del bacino non si vede,ma dalla rigidità del piede e della parte finale della gamba deduco che potresti essere un pochino rattrappito;consiglio esercizi di pinneggio con pinne lunghe (quelle corte non vanno bene ai fini dell'esercizio) cercando di lavorare con la pancia e tenendo le caviglie belle morbide.

Ciao

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1,588

Re: delfino

Terrò assolutamente conto dei consigli.Ci sto lavorando .Il problema della circoloduzione esiste ma non è così grave.Vero il fatto della mani che passano larghissime (correggibile) .Bella l'idea dell'apertura delle porte del tram....la utilizzerò perchè è li il mio problema principale. La mancanza di continuità di bracciata.Le mani entrano e stanno li "come aeroplanini" .... ed aspettano.....uffaaaaaaa

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1,589

Re: delfino

Ancora un pomeriggio in piscina a esercitarmi.Pensavo....riesco ad andare in presa subito senza pause con il braccio destro, gomito alto, riesco poi con il braccio sinistro, braccio che non lavora davanti steso ma quando c'è da fare la bracciata a due braccia assieme niente...nulla....il solito problema, solito casino. Quando riuscirò a fare la bracciata in presa senza pausa davanti accenderò un cero...anzi due....chissà il tempo che ci vuole....ho quasi consumato i file dei filmati presenti in rete ma non mi ci trovo.Sembra tutto così semplice...così elementare...braccia unite fino alle chiappe si esce palmi in alto si entra e poi.......si tira....purtroppo non è ancora così....proseguo con gli esercizi...domani e dopo....e finchè ce ne sarà bisogno con il pull.

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1,590 (modificato da Princisbecco 02-01-2015 11:08:01)

Re: delfino

Come sapete mi sto esercitando in questi giorni con il delfino ed ho imparato molte cose.Innanzitutto non è uno stile da presuntuosi (come me). Non si affronta di petto dicendo: "sono un master evoluto che sa nuotare bene rana e dorso e figuriamoci se non domo il delfino".Palle! Il delfino si affronta da zero, passettin passettino, con assoluta umiltà, partendo da esercizi che sembrano banali ma che aiutano molto a sentire e prendere l'acqua. La nuotata va scomposta nelle sue parti fondamentali ed impararle una per una. Volta per volta. Prima l'ondulazione, poi tavoletta gambe poi braccia pull buoi tenendo in testa quegli assiomi che faranno ridere gli esperti ma che per me sono stati e sono fondamentali: la testa entra sempre prima delle braccia, la testa guarda verso il fondo della piscina, non guardare il muretto mentre si respira, usare sempre le anche (gli addominali) dando un colpetto per favorire l'ondulazione,passare le mani appressate sotto la pancia in fondo fino alle chiappe, uscire con i palmi rivolti in su, braccia radenti l'acqua, sfruttare l'energia balistica nell'ingresso delle mani e (scoperta recente) eseguire una specie di bracciata tipo a rana con gomiti alti tirando l'acqua verso l'ombellico per poi ricominciare il ciclo. Funziona!
Scusate queste righe da super principiante ma mi sentivo di scriverle. Stasera si ricomincia con gli esercizi. Sto facendo con un certo successo braccia delfino gambe stile....ed ogni volta è sempre meglio....più scioltezza meno nervosismo meno tensione e più...gioia di nuotare usando  tanta calma nell'esecuzione...capire cosa si sta facendo...e sentire sempre la presa.
A presto ragazzi...e buon anno

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1,591

Re: delfino

No tavoletta noooo

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

di marina sito web

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1,592

Re: delfino

Princisbecco ha scritto:

Prima l'ondulazione,

Sbagliato.
L'ondulazione in realtà non esiste,è una illusione data dal sollevamento del bacino che avviene però in modo passivo come reazione alla frustata (il piede affonda più del ginocchio e questo solleva il bacino) che poi torna giu all'uscita delle mani,e cosi via creando l'illusione di una ondulazione che in realtà non esiste.
Incominciare dalla ondulazione (delfinizzazione in gergo tecnico) induce a proporre l'ondulazione in modo attivo rovinando tutta la propedeutica successiva puntando un accento di causa attiva su qualcosa che al contrario deve essere un mero effetto passivo.
Invece è un buon esercizio (la delfinizzazione) per indurre una mobilizzazione della colonna in chi ce l'ha troppo rigida;si tratta dunque di uno strumento didattico per un requisito specifico da utilizzare solo in forme e momenti determinati e ragionati.
E al suo posto,il primato nella progressione didattica deve essere assegnato alla continuità e alla biomeccanica dell'azione di braccia.

Princisbecco ha scritto:

la testa entra sempre prima delle braccia

Vero,ma sono input da dare (e ricercare) in un secondo momento,DOPO avere garantito la continuità e in subordine ad essa.

Princisbecco ha scritto:

non guardare il muretto mentre si respira

Sbagliato.
Come potresti fare a respirare mentre la faccia guarda giù,senza anche uscire dall'acqua con tutto il tronco ?
Osserva le nuotate dei campioni,ci sono un milione di foto di delfinisti che respirano guardando avanti mentre il mento è ancora in appoggio sull'acqua.
Uno degli assiomi del delfino infatti recita:
il peso della testa deve sempre essere sostenuto dall'acqua,
diversamente il sedere affonda e le braccia spingono il titanic invece di una barca orizzontale.

Princisbecco ha scritto:

dando un colpetto per favorire l'ondulazione

Come detto sopra,la frustata non serve a favorire l'ondulazione,bensì a contrastare l'affondamento del bacino conseguenza dei momentio critici della nuotata (respirazione,uscita di braccia,flessione gambe per il calcio) quindi il ritmico sollevarsi e ricadere del bacino non è l'obiettivo da raggiungere che rende necessaria la frustata,bensì e al contrario l'effetto finale della frustata.

Princisbecco ha scritto:

Scusate queste righe da super principiante ma mi sentivo di scriverle.

Non devi scusarti,hai fatto benissimo a scrivere,ci mancherebbe solo che potesse scrivere solo chi è esperto....

Ciao e in bocca al lupo,continua cosi.

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

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Re: delfino

stefano '62 ha scritto:

L'ondulazione in realtà non esiste,è una illusione data dal sollevamento del bacino che avviene però in modo passivo come reazione alla frustata (il piede affonda più del ginocchio e questo solleva il bacino) che poi torna giu all'uscita delle mani,e cosi via creando l'illusione di una ondulazione che in realtà non esiste.

Ecco, io invece continuo a scontrarmi su questo tema con altri compagni di nuoto, quando parlo del delfino...
Ho incontrato un allenatore di Reggio Emilia, grazie a un altro utente del forum (non si tratta di Mario smile ). Mi ha impartito un esercizio che mi è parso abbastanza costruttivo: mi ha chiesto di fare braccia delfino con gambe stile.
Mi ha proprio detto che è un buon stimolo per cercare di nuotare a pelo d'acqua, senza ciondolare su e giù.

Ebbene, ieri sera, un po' di nuoto libero con un amico della squadra, e gli propongo la stessa cosa.
Reazione un po' basita: "Esiste braccia delfino e gambe stile?...."

E così tante volte quando faccio braccia con il pull.
Ora intendo mandare a memoria la frase di cui sopra per poter avere una risposta quando mi viene obiettato che è un controsenso farlo.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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1,594

Re: delfino

mi ha chiesto di fare braccia delfino con gambe stile.
Mi ha proprio detto che è un buon stimolo per cercare di nuotare a pelo d'acqua, senza ciondolare su e giù.

Ebbene, ieri sera, un po' di nuoto libero con un amico della squadra, e gli propongo la stessa cosa.
Reazione un po' basita: "Esiste braccia delfino e gambe stile?...."



Caro Cirone non solo esiste gambe stile e braccia a delfino ma fa anche parte del grande bagaglio di esercizi che sto facendo e devo dire che mi sta aiutanto moltissimo. Io ho problemi di circoloduzione e spesso "dimentico" di far passare le mani sotto l'ombelico tenendomi largo ed uscendo prima . Questo esercizio mi aiuta a correggere questi errori. Lo trovo stra- utile. A volte ce lo facevano fare in allenamento ma lo trovavo pesantissimo e inutile.Grande idiozia. Lo inserisco a metà della scaletta e ne faccio allegramente 10x 50 sentendo nella mia testa la solita vocina che mi ricorda di far passare le mani sotto l'ombelico FINO IN FONDO, ad abbassare la testa prima del rientro delle mani in acqua , le mani con i palmi in su e la presa più lontano possibile a braccia tese e non nervose.
Quante cose da ricordarsi tutte assieme a volte fumo.....

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1,595

Re: delfino

Cirone Furioso ha scritto:

Ebbene, ieri sera, un po' di nuoto libero con un amico della squadra, e gli propongo la stessa cosa.
Reazione un po' basita: "Esiste braccia delfino e gambe stile?...."

lol lol lol lol lol lol lol lol
Ah aha aha ahaha aha ahaha aha aha aha aha
Ma come si fa a fare una domanda del genere ?

Si può ovviamente discutere su cosa sia più utile e cosa meno,per uno scopo o per un altro.
Ma si chiamano esercizi di combinazione e rientrano nella più eccelsa categoria degli esercizi di coordinazione e qualsiasi nuotatore per quanto scarso possa essere,con ovvia eccezione dei principianti e dei finti,sa che in acqua si può e si deve fare TUTTO (!!) ciò che si riesce a fare con la fantasia come unico limite.
(Una volta ai miei bimbi ho chiesto braccia a stile e gambe a dorso.....e un'altra volta con un braccio a stile e uno a rana e le gambe opposte una rana e una a stile.)

Nello specifico,l'esercizio di gambe crawl e braccia simultanee è uno degli esercizi dei primi livelli,da provare ancora prima di terminare la propria prima vasca intera a crawl,perchè induce la sensazione di avanzamento che ne è requisito fondamentale,e in seguito perchè (come correttamente dice il tuo amico allenatore) elimina alla radice gli errori (sottolineo ERRORI) di dondolamento nel delfino,che con l'errore di dondolamento nel gergo degli allenatori quelli veri non viene più chiamato delfino,bensì cavalluccio a dondolo.

Ciao

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1,596 (modificato da Cirone Furioso 03-01-2015 13:28:44)

Re: delfino

In effetti, anche a me è parso anche più costruttivo della bracciata con il pull, più veritiero, perché si sperimenta una sensazione di equilibrio più completa.
E intanto si stimola anche la sensiblità della gambata a stile in un contesto diverso.

Poi, con quest'uomo, ho anche condiviso come molto sensata l'idea di fare delfinizzazione con la pinna lunga: quando lo faccio nella mia piscina, anche lì, mi prendono per matto.
E io invece continuo a farlo anche sul dorso e sui fianchi.

Un giorno a delfino darò del lesso a tutti e allora ne riparleremo.... cool

Dai Princisbecco, teniamoci su l'uno con l'altro e la faremo vedere a questi giovinastri!!

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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1,597

Re: delfino

Io punto non e secondo me la costruttivita:ci sono degli stimoli da dare in dosi e momenti diversi a seconda dalla situazione.

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di marina sito web

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1,598 (modificato da Cirone Furioso 04-01-2015 11:41:34)

Re: delfino

Pur non essendo un allenatore, penso anch'io che dovrebbe essere così.
Penso che non ci voglia un genio per capire che non può essere altro che così.
(cfr. anche mio ultimo post nella sezione "Tutto master", in questa pagina: https://www.nuotomania.it/public/forum/upload/viewtopic.php?id=3834&p=3)

Una volta un istruttore che ho avuto per un breve periodo, che credo di poter definire un buon nuotatore e una persona molto equilibrata, disse che io sono un corsista un po' "atipico", perché desidero fare esercizi di tecnica, quando invece quasi tutti gli adulti, pur facendo i corsi, desiderano semplicemente fare vasche senza darsi troppi problemi.

A questo punto però diventa difficile, credo, gestire la cosa: in teoria, uno dovrebbe avere un istruttore personale (ammesso e non concesso che trovi quello che sappia quello che fa....) che lo segua e strutturi il suo percorso didattico.
Mi metto nei panni di un direttore di vasca che alla fin fine deve anche far tornare i conti: 1 - gli adulti generalmente amano fare vasche, quindi se nei miei corsi si fa troppa tecnica poi si stufano e rischio di perdere clienti. 2 - Se devo investire, preferisco investire sui giovani ancora da formare.

Va a finire in modo non dico ineluttabile, ma quasi, che per gli adulti che nutrono ambizioni diverse, c'è poco spazio per fare tecnica in modo pienamente adeguato.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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1,599

Re: delfino

Cirone Furioso ha scritto:

quando invece quasi tutti gli adulti, pur facendo i corsi, desiderano semplicemente fare vasche senza darsi troppi problemi.

Sono quelli che essendo in grado di fare solo poche e facili cose,allora preferiscono limitarsi a quelle e per giustificarlo si convincono che quelle cose che non sanno fare non servono a niente..
Un pò come la volpe con l'uva.
La realtà del nuoto professionistico dimostra il contrario.

Quanto ai tecnici con gruppi poco omogenei la chiave del lavoro è prima elaborare il lavoro sulla base dei più forti (e questo lo fanno tutti),e poi (ma lo fanno in pochi) adattarlo li per li alle diverse corsie\atleti modificando al volo i parametri sensibili che determinano il carico (distanza andature e riposi) o fermando qua e la qualcuno per interagire ora con uno ora con l'altro di quelli che necessitano di correzioni o di qualcosa di speciale.
E' una cosa di una semplicità tale che rasenta la banalità,e se un tecnico non è capace di fare una cosa talmente semplice è meglio che cambi lavoro perchè i casi sono due:o non è capace di fare il suo lavoro,oppure non ne ha voglia.

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Re: delfino

A onor del vero, visto che in effetti questo forum poi lo legge chiunque, devo dire che il nostro tecnico si sforza di gestire la cosa in questa maniera.
Detto questo, non prolungherei oltre questo piccolo excursus che forse rischia di andare off topic.

The ice caps are melting, Leonard.
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