Va bè, ieri sera ero in vena di frignare: ora cercherò di essere più costruttivo.
Ci sono due temi, per quel che mi riguarda:
- si è scritto allo sfinimento, e me lo ripete allo sfinimento l'allenatore, che le virate vanno fatte SEMPRE.
C'è anche da dire che nell'autonomia disponibile per nuotare certe distanze, va messo nel budget delle risorse anche il numero di virate.
Ricordo ad esempio un post dove si diceva che se un nuotatore non riesce a fare più di 2 virate, significa che in effetti ha un'autonomia di 75 metri, e che quindi si deve allenare per poterne fare di più.
Se ho capito questo concetto, questo significa che ipoteticamente io dovrei allenare le virate facendo delle ripetute con distanze crescenti; ora però io sono in grado di nuotare a stile per ripetute anche relativamente lunghe, il che farebbe ai cozzi con l'autonomia che ho a disposizione per fare le virate.
Per questo di recente avevo cercato di fare di testa mia, e darmi degli obbiettivi che non mi mettessero più sotto pressione di quanto mi sentissi: ad esempio ripetute da 50 con ripartenze alte, oppure, se in allenamento avevo delle serie da 100, fare almeno la prima di ogni ripetuta. (Obbiettivi che infatti, per altro, ero riuscito a centrare).
Pensate che abbia un senso questo modo di ragionare?
- l'altro tema, ben più critico e strutturale per il mio nuotare, è il collo: non appena comincio a sentirmi affaticato, tendo a irrigidire il collo.
Lo aveva notato subito Stefano in un video che pubblicai ormai qualche anno fa.
E dire che proprio ieri avevo sbagliato completamente la rotazione, e mi sono ritrovato letteralmente a testa in giù, ma non ho avuto problemi di acqua nel naso o simili: mi sono fermato un secondo sott'acqua cercando di capire tranquillamente come riemergere.... (Dico questo perché tipicamente ha di questi problemi chi irrigidisce la mascella o, appunto, i muscoli del collo, se non sbaglio).
Eppure ieri non riuscivo nemmeno a fare le capriole nel modo più elementare, niente, panico vero!
Ieri sera dopo un lavoro di un certo impegno, l'allenatore ha messo da una parte me e un'altra amica che è indietro con le virate, per impartirci degli esercizi specifici e basilari. Io ho fatto presente che ero stanco (non prostrato, ma abbastanza da essere meno concentrato del necessario); però lui sostiene che è necessario esercitarsi sulle virate quando si è stanchi. E io capisco e per certi versi condivido questa idea, ma d'altra parte mi sento ancora molto a disagio su questo tipo di attività, e io credo che mi sarebbe più opportuno fare tanta propedeutica passo dopo passo quando sono bello fresco e rilassato, non credete anche voi che sia così?
Dai, sostenetemi!!
Quando ho cominciato a settembre mi sono detto che volevo arrivare a fare un 50 a stile ben fatto, con il tuffo, nuotata vigorosa, e virata: l'1 febbraio avrò appunto il mio primo 50 a stile in gara, è l'occasione perfetta per mettere il sigillo su questo obbiettivo!
The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.