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Argomento: Nuoto dopo infarto

Come anticipato nella presentazione, sono ex bagnino, completamente fuori allenamento, e reduce da un infarto. A seguito di questo evento, ovviamente seguito dal medico, ho deciso di rimettermi in forma riprendendo il nuoto.
Il principale problema è il monitoraggio real time della frequenza cardiaca che, soprattutto inizialmente, dovrei avere sotto stretto controllo.
Ho letto tutto e il contrario di tutto sui dospositivi in questione con conseguente confusione totale. Al momento ho una fascia cardio Polat H10, che mi permette di controllare la FC solo a termine sessione, quello che manca è il controllo in tempo reale.
Avete qualche consiglio che non richieda di accendere un mutuo? Per ora ho dato uno sguardo al Polar H600 e allo Swimmo ma, anche in questo caso, recensioni pro e contro.

E se magari avessi continuato a seguire un almeno blando allenamento settimanale, forse sarei più in forma e non mi sarebbe venuto il coccolone.

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Re: Nuoto dopo infarto

A quanto ne so i protocolli di trasmissione tra fascia toracica e dispositivi sono soltanto 2: Bluetooth e ANT+.
Entrambi però non sono in grado di trasmettere in acqua e la trasmissione dei dati avviene sempre dopo, non necessariamente a fine allenamento, ma quando sia trasmettitore/fascia che ricevitore/orologio sono fuori dall'acqua. Quanto ai dispositivi con rilevazione cardio al polso non hanno il problema della trasmissione ma hanno quello dell'affidabilità della misurazione. In particolare i Garmin mi risulta che disabilitino del tutto la rilevazione in acqua (di sicuro fino alla generazione del 735xt che ho io e del Fenix5, dovresti provare a vedere i nuovi usciti, ovvero Fenix 5plus, Instinct, etc). Mi pare che i Suunto invece non disattivino la rilevazione del cardio al polso e questa viene misurata anche nel nuoto, ma il problema dell'affidabilità della misurazione rimane perché è insito nella tecnologia ottica di rilevamento e a questo punto non so quanto valga la pena spendere sui 300 euro o più per un dispositivo per nulla affidabile e che, comunque, ti da evidenze solo a posteriori.
Se la tua esigenza è quella di non andare su di giri, potresti regolarti sulle andature… evita di fare le ripetute al massimo della velocità e dovresti essere a posto, anche se questo dipende da quale sia la soglia da non superare. Un conto è non dover arrivare a 180bpm e allora il metodo che ho detto va più che bene. Se però non devi superare i 120bpm allora diventa più complicato, perché si può arrivare a quella fc anche salendo 10 scalini o accelerando il passo quando il semaforo sta diventando rosso.

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3 (modificato da Milord 06-03-2019 15:16:19)

Re: Nuoto dopo infarto

Effettivamente, pare, che la FC presa al polso con sistema ottico, non sia molto precisa, ma se mi garantisse un 10-15% di tolleranza, lo riterrei accettabile per avere l'idea dei bpm del momento. Poi, a termine sessione, ho sempre i dati della fascia cardio, la H10, che sono più precisi. Sulla FC massima da raggiungere inizialmente, aspetto che me lo dica il medico.
Ovviamente sono ben accetti gli altri parametri che, mentre ci sono, mi permetterebbero di valutare miglioramenti.

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Re: Nuoto dopo infarto

Il problema del rilevamento al polso non è che sballa di un tot%.
In condizioni di funzionamento normali al di fuori dell'acqua (corsa, bici, etc) la rilevazione al polso è molto meno reattiva al cambiamento di frequenza rispetto alla fascia. Ad esempio se corri a fc costante e poi fai uno scatto, con la fascia il cambio di fc è rilevato in tempo reale mentre con il rilevamento al polso c'è un certo ritardo.
Nell'uso in acqua, qualora fosse attivo il rilevamento della fc e trattandosi di un rilevamento ottico, questo è soggetto, oltre che al problema di cui sopra, anche al fenomeno della riflessione e della rifrazione che altera la "luce di ritorno" al dispositivo. Evidentemente in garmin hanno deciso che se i problemi di rapidità nel rilevare le variazioni possono essere ritenuti accettabili dalla maggior parte degli utilizzatori, l'ulteriore errore aggiunto dall'uso in acqua non è accettabile e pertanto hanno disattivato del tutto il rilevamento. Tuttavia ciò non significa che in acqua la fc non viene rilevata. Se anziché avviare un'attività di nuoto, ne avvii una di corsa, l'orologio misura regolarmente la fc (poi ti troverai altri valori sballati perché al chiuso il gps non prende, i passi non vengono rilevati, ecc). Non ho mai provato con il mio a vedere che razza di dati tirerebbe fuori, ma non farei alcun affidamento su quei valori.

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Re: Nuoto dopo infarto

Praticamente, mi stai dicendo che, a meno di spendere millemila euro, non è possibile avere una misurazione abbastanza efficace della FC durante il nuoto? Se così fosse dovrei limitarmi alle sensazioni e, almeno inizialmente, non è proprio il massimo.

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Re: Nuoto dopo infarto

Ciao, vorrei provare a darti una dritta, non so se conosci Conacuore che riunisce come una federazione tutte le associazioni inerenti al tuo problema, non so di dove sei ma potresti rivolgerti a qualche medico dei loro comitati scientifici per farti consigliare meglio. Questi promuovono programmi di attività fisica come recupero della salute quando anni fa la scuola di pensiero prevalente era che dopo un infarto non si poteva fare la stessa vita di prima... oggi è stata smentita, ma ci vuole il dott giusto e secondo me ti possono consigliare sia il tipo di esercizio che la attrezzatura necessaria (almeno qui a milano conosco una sezione e sono piuttosto competenti se vuoi provare a contattarli) https://www.conacuore.it/index.php?p=home

Lucy

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Re: Nuoto dopo infarto

Milord ha scritto:

Praticamente, mi stai dicendo che, a meno di spendere millemila euro, non è possibile avere una misurazione abbastanza efficace della FC durante il nuoto? Se così fosse dovrei limitarmi alle sensazioni e, almeno inizialmente, non è proprio il massimo.

Non è esatto.
Ti sto dicendo che non esiste un dispositivo AD UTILIZZO SPORTIVO che ti permetta di misurare la fc DURANTE il nuoto per un utilizzo medico come richiede il tuo caso. Questo anche se volessi spendere più di millemila euro.
Se vuoi un dispositivo diverso da quelli destinati ad un utilizzo sportivo devi chiedere in un forum di cardiologi, ma temo che il vincolo (tecnologico) dell'utilizzo in acqua rimanga.
A questo punto vedo solo 2 possibilità: usi la fascia toracica se va bene il rilevamento a posteriori oppure inizi la tua attività di rieducazione fisica a secco (cyclette, tappeto, corsa o camminata all'aperto decidi tu) monitorando la fc in real time e aggiungi il nuoto in un secondo momento.
Prendi una decisione insieme al tuo cardiologo ma terrei in considerazione anche il consiglio di Luciana, non fosse altro per sentire un secondo parere

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Re: Nuoto dopo infarto

Intanto grazie per le risposte e grazie a Luciana, non conoscevo queste realtà e darò sicuramente un'occhiata.
Comunque, forse, ho trovato una quadra. Come scritto inizialmente, ho già una fascia toracica, la Polar H10 che non è ottica e funziona bene in acqua.
Ora, se ho capito tutto, ho visto che c'è ancora in vendita il Polar A300 che supporta la trasmissione GymLink a 5 KHz come la H10, quindi funziona anche in acqua. In questo modo riesco ad avere sotto controllo costante la FC. Sia chiaro, non la si usa a scopo medico, ma solo per avere una indicazione per evitare di "andare fuori giri".
Con il Polar A300 posso eventualmente monitorare anche altre attività, il che non guasta e me la cavo con meno di 100€.

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Re: Nuoto dopo infarto

Io ho usato fasce toraciche e Garmin con rilevatore ottico della fc.
Nessuno dei due era affidabile quanto un banale orologio da polso.
Ti fermi a fine vasca o ai 50 o ai 100 metri e conti le pulsazioni all'arteria radiale al polso per 15 secondi. Moltiplichi per 4 ed è fatta. A costo zero. In ogni caso il recupero della forma fisica e tecnica necessita di impostare la seduta come successione di ripetute, ed intervallo temporale di recupero. Hai tutto il tempo di misurarti la frequenza al polso.
Facciamo anche noi così in allenamento. È rarissimo vedere qualcuno che in vasca usi la fascia toracica. 
Buone nuotate.

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Re: Nuoto dopo infarto

Condivido appieno il consiglio di Old Man.

Anch'io ho problemi di natura cardiaca (aritmie) e quando nuoto devo stare attento a non eccedere con la frequenza cardiaca. Alla fine la cosa più semplice da fare è contare i battiti alla carotide durante le pause.
Tanto alla fine quello che serve non è conoscere la frequenza cardiaca lungo tutto l'esercizio ma solo controllare che la fc non vada fuori soglia e questa cosa può essere fatta benissimo facendo un breve controllo manuale tra una vasca e l'altra.
Tra l'altro dopo poco tempo impari a gestire la tua frequenza cardiaca senza nemmeno il bisogno di continuare a controllare i battiti, serve solo un pò di tempo per imparare ad ascoltare i segnali del proprio corpo.

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