Il rollìo NON è un movimento delle spalle (se così fosse avremmo una perdita di allineamento delle spalle col tronco) come scritto da speedo che probabilmente sa di cosa si tratta e si è semplicemente espresso in modo superficiale.
Il rollìo è un movimento del TRONCO,che ha l'effetto di far sì che le spalle si ritrovino una più alta e l'altra più bassa rispetto alla linea di galleggiamento.
I benefici del rollio consistono in un più facile svincolo delle spalle dall'acqua durante il recupero,in una più efficace spinta nella fase finale della passata permettendo l'intervento dei muscoli dorsali,e in una situazione di equilibrio che facilita la respirazione nel crawl.
Il rollìo,infine non deve essere ricercato a bella posta con patetici contorsionismi,cercando di rollare un centimetro in più oppure uno in meno,cercando di scimmiottare qualcosa che si è visto in un libro o in un video;ma deve essere la naturale conseguenza della sinergia tra una corretta dinamica della fase finale della spinta (e della corrispondente prima fase inerziale del recupero) e il meccanismo di spostamento del peso da un lato all'altro del corpo nel momento in cui la mano va in presa.
Traduzione:se l'istruttore fa bene il suo lavoro il rollio viene naturalmente senza nemmeno bisogno che il nuotatore lo abbia mai sentito descrivere.
Nello specifico,nel dorso il rollio viene se all'allievo viene chiesto di fare uscire le braccia più dritte possibile,a partire dalla spalla invece che dal pollice,come per cercare di strisciare le spalle sulle orecchie,e fare passare i gomiti sopra alla testa.
Se ancora non si verifica significa che l'allievo fa una pausa a braccia in basso ogni volta che termina la spinta;a questo punto è necessario richiedere l'esecuzione di una bracciata continua a braccia perfettamente contrapposte,per brevi tratti,fino a che non viene assimilata la continuità.
Quando la testa affonda,nella maggioranza dei casi ciò accade perchè l'allievo mette troppa forza nella fase di ingresso di mani,determinando un beccheggio del corpo,e dunque il su e giù con la testa che termina sempre sott'acqua;occorre imparare a recuperare le braccia velocemente ma rallentando la velocità delle mani subito dopo l'ingresso in acqua.
L'altra possibile causa dell'affondamento della testa è la pausa di braccia in basso di cui parlavo sopra;più lunga è la pausa e più è facile affondare.
Se invece si arriva di slancio in accelerazione il recupero viene fatto senza disturbare gli equilibri e senza affondare.
Le gambe non c'entrano nulla.
Esercizio per imparare a fare la passata in accelerazione.
Nuoto dorso a braccia ferme in alto,muovendo le gambe;eseguire una bracciata doppia arrivando piano fino a metà della passata,poi accelerando forte nel finale spingendo l'acqua verso i piedi (non verso le cosce,ma verso i piedi,come ogni tua mano fosse una racchetta da ping pong e volessi colpire due palline contemporaneamente) e uscendo istantaneamente senza fermare le mani sulle gambe nemmeno per un solo attimo,e riportarle in alto alla posizione originaria.
Contare tre secondi continuando a procedere solo di gambe e poi ripetere,e così via.
Cercare di non affodare la testa,ma nemmeno di sollevarla;le orecchie devono essere costantemente sotto al pelo dell'acqua.
Ciao
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