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(51 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

@marina: nuoto a merate,in provincia di lecco

@stefano: per farti un esamepio,circa ogni lezione ho espresso all'istruttore le sensazioni a cui ti riferivi tu, per esempio gli dicevo che a dorso mi sembrava di non essere fluido nella bracciata e che non sentivo bene la presa dell'acqua, oppure ancora gli ho parlato del fatto che a dorso avevo la sensazione di avere il bacino un po' bloccato e gli chiedevo cosa potessi fare.

Lui ogni volta mi ha liquidato con questo tipo di risposte:

io: " a dorso non riesco a sincronizzare bene la bracciata"
lui: " eh si,il dorso è uno stile difficile, tieni un po' le braccia piegate"

oppure...

io: "riesci a darmi una mano a capire perchè  verso fine vasca a delfino mi impianto un po' con le pinnette e invece mi sembra di andare meglio senza nulla?"
lui: " bhe il delfino è complicato..."

Cavoli,se uno non mi dice nel dettaglio cosa e come posso correggere i miei errori o cercare di praticare i vari stili in modo decente non imparerò mai!


Oltretutto voi consigliate sempre di fare 1/3 dei mt percorsi in vasca con le pinne,quando si devono proprio usare, mentre il resto senza.

Io faccio il corso ogni martedì e venerdì e lui il venerdì fa sempre usare le pinne, e nella fattispecie ci farà fare 300 mt senza nulla e gli altri 1800-2000 mt con le pinne... l'ultima volta mi son venuti i crampi anche con le pinnette.

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(51 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

il problema è che io ho 25 anni,i miei compagni di corso ne hanno anche 40 e sembra che vengano lì per fare attività fisica e basta,mentre io vorrei migliorarmi per arrivare magari nel giro di 1 o 2 anni a poter entrare nei master.
Ho bisogno di un istruttore che mi aiuti a correggere i miei errori.
Lui quando insisto tanto magari mi dice che tengo le braccia un po' piegate a delfino o a dorso nella parte aerea della bracciata ma non mi dà mai suggerimenti su come rimuovere questi errori etc etc.
E' un gruppo molto eterogeneo di nuoto,sono solo io a fare domande di tecnica e ho già visto come ha reagito un mio compagno di corso quando stasera negli spogliatoi ho provato ad accennargli come la pensavo sul fatto di essere poco seguiti.
Lui mi ha semplicemente detto che tutti gli istruttori fanno così.

Però non mi è sembrato volermi venire incontro per poter raddrizzare la situazione.
Tutti mi sembra che la prendano molto alla leggera...io meno.  hmm

Comunque grazie per la solidarietà Marina!

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(51 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Ragazzi,forse sarà che pretendo troppo ma mi sono iscritto al corso di nuoto a settembre e pur avendo cortesemente chiesto all'istruttore di stare attendo agli errori tecnici che commettevo e commetto tuttora ,e di correggermi, lui continua semplicemente a dire quanti metri dobbiamo fare e in che stile, e dopodichè si mette a chiacchierare con l'istruttore della corsia a fianco.

Capisco che si possa annoiare, però a mio avviso non è lì per passare il tempo,dovrebbe essere lì per lavorare e il suo lavoro consiste nel fare l'istruttore e cioè istruire e quindi offrire le sue conoscienze ai corsisti.

All'inizio,il primo mese, la scusa del non correggere errori tecnici era che dovevamo fare fiato...fin qui posso anche capire,anzi, è doveroso fare fiato anche se questo non preclude che lui possa correggere gesti di nuotata sbagliata!

Ora sono ormai passati 2 mesi e si limita a dire: fate 200 mt stile 100 dorso 200 stile 100 delfino...etc etc
così praticamente per 10 minuti può stare tranquillo a chiacchierare.
Neanche guarda quello che facciamo, non ha mai corretto nessuno.

Non so come comportarmi, da un lato non vorrei fare lo stronzo che va a lamentarsi con i responsabili ma a lui ne ho già parlato di persona e continua imperterrito nel suo modo di fare.

Oltretutto cambiando istruttore oltre a non avere garanzia di trovarne uno bravo vado anche a modificare sicuramente orari etc etc.

Cosami consigliate di fare?come vedete la faccenda?

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(15 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Lo scrivo qui anche se potrebbe rientrare bene in un'altra discussione:

quando si fa il calcolo del numero di bracciate impiegate per coprire una vasca,questa andrebbe percorsa in apnea o con numero minimo di respirazioni per capire l'effettiva efficienza della bracciata?
insomma, anche gli agonisti in gara respirano meno possibile,quindi come dice stefano ,pur essendo in possesso di un ottima tecnica ,si può affermare che un agonista o anche un nuotatore d'elitè va molto più veloce facendo meno respirazioni piuttosto che respirando ogni 2, giusto?

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Purtroppo non sono ancora al livello da poter sostenere un 16 x 25 a delfino!
dici partendo da metà vasca perchè la vostra piscina è olimpionica e quindi con vasche da 50 mt?

Inoltre vorrei chiedere:quando si nuota tutti a delfino purtroppo si è costretti a fare il cosiddetto "delfinetto",almeno così lo chiama il mio istruttore, nel quale un braccio rimane fisso avanti e solo quello rivolto dalla parte opposta rispetto al centro della corsia fa il movimento a delfino.
Per questo ci è capitato di fare anche vari esercizi non a delfino completo ma solo a un braccio, alternando nei modi più svariati.
Io però trovo che sia ancora più faticoso il delfinetto del delfino completo,perchè almeno in quello completo fruisci della spinta propulsiva di entrambe le braccia ed esci meglio dall'acqua...con un braccio io lo trovo disastroso.

C'è qualche consiglio per non morire?

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

no,no!!altro che esempio di paragone!! ti prendo da cattivo esempio!!!  lol

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

bhe ma anche voi per esempio c'è un qualche stile dove dopo un po' di vasche "scoppiate"?
capisco che ci sono i fondisti che fanno stile libero, o altri che fanno gare da 400 mt a stile-dorso-rana.
Ma dopo che avete nuotato per 2 km per esempio,con quale efficienza riuscite a fare il delfino nei misti?

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Ragazzi io noto che quando l'istruttore ci fa nuotare a delfino a inizio allenamento allora ho sufficienti energie e potenza per riuscire ad effettuare lo stile in maniera decente.
Quando però dopo aver fatto per esempio 4 serie da 100 rispettivamente a stile-dorso-rana-stile e poi mi aspettano altre 4 serie da 100 misti (cioè per ogni serie 25 delfino-25 dorso-25 rana-25 stile) a ogni serie successiva il mio delfino fa sempre più pietà,fino ad arrivare all'ultima serie stremato e vedo che le braccia non generano sufficiente forza e così più che avanzare affondo.

E' veramente abissale la differenza fra quando nuoto a delfino riposato e quando invece ho diverse vasche alle spalle.

Voi cosa ne pensate?
Oltre all'allenamento e al fiato c'è qualcosa che io possa fare?

@stefano: in effetti riguardo alla mia affermazione sulla poca perdita di calorie mi sbagliavo, diciamo che stavo pensando a un'articolo che avevo letto qualche tempo fa e mi era rimasta impressa una teoria che affermava che il nuoto tende a creare un pannicolo adisposo sotto la cute per difendere il corpo dal freddo dell'acqua (anche se non so quanto di scientifico ci sia in questa affermazione), diciamo che forse è un discorso più facilmente applicabile al nuoto in acque libere. ( l'articolo che avevo letto era questo: http://www.serenoeditore.com/salute/nuoto.htm )

Quello che volevo intendere è proprio quello che affermavi tu dicendo: "Il punto è che la tipologia di lavoro del nuoto non permette di prosciugare le riserve di lipidi che si trovano negli interstizi tra i muscoli,dunque pur dimagrendo non si ottiene una definizione da culturista (per fortuna)."

Infatti cercando il nostro amico definizione (immagino che si sia figurato la definizione come quella prodotta dal body building-ma è solo un'ipotesi-) col nuoto non arriverà ad avere quel tipo di risultato.

Devo dire che in piscina un annetto fa avevo visto un triatleta e aveva un fisico veramente bestiale,iperdefinito, ma quello era dovuto senz'altro anche a molta molta palestra.

diciamo che da quello che ho capito il nuoto non è uno sport che ti faccia bruciare poi così tante calorie.
Comunque penso che in linea di massima più il lavoro è aerobico e più calorie bruci,quindi direi che devi fare allenamenti con tanti tanti metri ,proporzionalmente al tuo fiato ovviamente!

Ancora non riesco a capire come si faccia a nuotare solo pensando a un risultato estetico...bho!
Capisco chi va in palestra,dove si eseguono esercizi mirati e con il solo fine di ottenere un'incremento della muscolatura per vedersi più grossi (o anche definiti).

Il nuoto, come il calcio, l'atletica, il basket e tutti gli altri che considero veri sport, lo si fa per passione, per la piacevole sensazione che si prova nell'" ambiente acqua",per migliorare le proprie prestazioni e confrontarsi con gli altri.
Farlo con l'unico scopo di essere definiti lo vedo una snaturazione.

Gli sport non dovrebbero essere una "moda", anzi, a dire il vero mi è sempre sembrato di intravedere fra le persone che praticano il nuoto una certa umiltà e semplicità.

Quindi mi sembra di capire che Stefano prediliga l'uso delle pinnette per non esagerare col carico sulla muscolatura e quindi eventuali traumi, mentre invece Marina utilizza proprio le pinne con una pala lunga come mezzo di potenziamento nella didattica.

In effetti le pinne più lunghe costringono senz'altro a usare di più il bacino, con le corte invece si ha un'aiuto minimo ma si riescono senz'altro a fare più vasche senza incappare in fastidiosi crampi.

Per migliorare la tecnica a delfino a sto punto mi sa che proverò a utilizzare delle pinne un po' più lunghe...
So che dovrei scrivere nella sezione dove si parla del delfino a sto punto ma dato che qui ci stiamo focalizzando sullo strumento da utilizzare ,e cioè in questo caso le pinne, potreste consigliarmi qualche esercizio per sbloccare il bacino?
Oltre a quelli di fare vasche in apnea con la gambata a delfino e le braccia tese in avanti oppure con la tavoletta (magari quelle che galleggiano pochi centimetri sotto il pelo dell'acqua) e sempre la gambata a delfino con pinne, cosa mi consigliate?

Grazie mille in anticipo per i consigli!

PIù frequento questo forum e più mi rendo conto che sia veramente il migliore in circolazione sul nuoto.
Inoltre le risposte sia di Stefano che di Marina arrivano sempre tempestive!

eppure io faccio molta più fatica con le pinnette, e soprattutto noto che dopo aver eseguito un certo numero di vasche con le pinnette dopo la gambata una volta tolte è notevolmente incrementata sia a livello di potenza che di frequenza.

Quando usavo le pinne con una pala lunga il tipo di gambata è molto diversa rispetto a quella con le pinnette,e una volta tolte le gambe risultano appesantite e un po' "bloccate".
Almeno queste sono le mie sensazioni.

Noto inoltre che più sono lunghe le pale più a delfino tendo a inarcare la schiena.

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(11 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Io ho sentito dire che l'uso delle palette possa rivelarsi un'arma impropria se si utilizzano le palette che si danno in mano proprio agli agonisti,cioè quelle di dimensioni ben più grandi della propria mano e soprattutto senza alcun foro che permetta di far sentire l'acqua.

A noi l'istruttore per esempio martedì ci ha fatto utilizzare solo per 8 vasche ( 2 stile,2 dorso,2 rana e 2 stile ancora) delle palette con molti fori e di dimensione prossima a quella della mano.
Certo,ci si stanca,però io vedo che a stile faccio un bel movimento e rinforzi sicuramente la bracciata.

Forse dipende un po' tutto da quali palette si impiegano.
Non essendo un esperto questa è solo una mia ipotesi.

Ciao ragazzi, non vorrei propriamente chiedervi un consiglio dal momento che penso non ci sia via d'uscita ma vorrei comunque raccontarvi la mia esperienza di questa sera,dopo il corso di nuoto.
Bene, mentre gli anni scorsi utilizzavamo le pinne al venerdì per circa metà allenamento e io possedevo un paio di pinne piuttosto lunghe, dopo 1 anno di stop per problemi di salute ho ripreso il corso a fine settembre di quest'anno e, vuoi perchè sono molto fuori allenamento vuoi perchè nelle prime lezioni mi è capitato di non poterci essere il giorno in cui si impiegavano le pinne, sono rimasto costantemente penultimo in corsia!( mentre senza pinne sono 2°/3° fra quelli della mia corsia- su 10-)

Praticamente tutti impiegavano delle pinne di questo tipo: http://www.sportmanitalia.it/wp-content/gallery/11_pinne/pinna-explorer-mares.jpg  mentre io utilizzavo queste : http://www.finisinc.com/en/P-23500270/Z2%20Zoomer.aspx

Vi giuro che anche solo per tenere lontanamente il ritmo degli altri ero morto.

Penso che però utilizzare pinnette così corte possa poi tornare a mio vantaggio nella nuotata normale,durante la quale non sentirò una differenza abissale rispetto a quando le indosso, e oltretutto con le pinne corte si evitano crampi e si riescie a fare una gambata con un ritmo più incalzante e paragonabile alla nuotata senza pinne.


Di certo non posso imporre ai miei compagni di corso di comprarsi tutti le pinnette!

Voi che ne pensate?vi è capitato di trovarvi in una situazione come quella da me appena descritta?

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

una curiosità paola, potresti descrivere le pinne che usi?come sono?quanto sono lunghe?

Io penso che sia principalmente una questione di rilassamento dei muscoli del collo che porta a una maggior naturalezza del movimento durante la respirazione, insomma nel momento in cui riesci a trovare il giusto modo di respirare nuotando come quando sei fuori dall'acqua allora i tempi per prendere ossigeno si ridurranno.

Non bisogna però nemmeno dimenticare la componente "fiato". Io per esempio se mi metto a fare vasche su vasche a stile libero diciamo che mantengo sempre un buon ritmo di respirazione,senza andare in affanno e di conseguenza dover dedicare più tempo del dovuto alla respirazione.
Se invece mi metti a fare 4 o più serie di misti,nei quali ci sono delfino e dorso, bhe...faccio una fatica molto maggiore e poi anche a stile libero il movimento risulta come il tuo.

Come suggerivano marina e stefano , bisognerebbe respirare non per riempire al massimo i polmoni ma solo quel tanto che basta (anche quando respiri normalmente fuori dall'acqua non è che a ogni respirazione ti carichi d'ossigeno come se dovessi prepararti a un'immersione!).
E poi quando soffi sott'acqua ti consiglierei di buttare all'inizio fuori l'aria dalla bocca e poi dal naso.
Comunque dopo un po' che nuoti penso venga naturale, è soprattutto questione di tante vasche e di conseguenza tanto allenamento.

Spero di esserti stato utile in qualche modo!

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(13 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

scusa equinox,per curiosità c'è qualcosa che eviti di fare avendo l'ernia inguinale? intendo qualche stile in particolare o qualche movimento..
dato che anch'io ce l'ho volevo capire meglio come regolarmi...anch'io da 3 anni e non la opero, ma non mi dà fastidio a parte quello visivo!

mi è piaciuta la tua domanda marina! lol mi sembra una metafora per dire :"scusa ma tutto sto casino per cosa?ti chiami forse magnini, rosolino o popov?? " ;P

Comunque io avrei intenzione di entrare l'anno prossimo nei master avendo 25 anni e dato che già adesso all'ultimo livello del corso di nuoto ci fanno utilizzare periodicamente le palette io volevo inserire questo strumento nelle sessioni di nuoto libero che ho aggiunto durante la settimana per cercare di migliorare il più possibile ed acquisire una certa potenza che mi consenta di avere un muscolo allenato.

Attualmente , come dicevo, faccio 2 giorni a settimana il corso e in più sono passato a 2 sedute di nuoto libero per un totale di 4 volte a settimana alle quali accosto 2 giorni in cui faccio un allenamento coi pesi specifico per il nuoto.

Come dicevo comunque a prescindere dal fatto che non sono stato finora un agonista mi piace parlare con voi a livello tecnico per avere le idee chiare il più possibile.

Ne approfitto visto che tu sembri avere una buona esperienza come nuotatrice e istruttrice mentre in Stefano (che da quel che ho capito è anche allenatore) trovo quel quid in più dovuto al fatto che si nota chiaramente che alla base delle sue parole e delle sue spiegazioni c'è uno studio molto approfondito sia di fisiologia che idrodinamica del nuoto.

Approfitto in ogni caso per farvi i complimenti sul forum perchè è decisamente ben curato e poi le vostre pronte risposte e disponibilità gli conferiscono un valore aggiunto non indifferente!:cool:

qui si nota bene quello che intendo: http://www.youtube.com/watch?v=mm-vSqlWmgs&feature=related

Ho capito perfettamente il discorso Stefano, diciamo quindi che la mano in posizione convessa per sfruttare il principio di bernoulli la si tiene nella fase di scivolamento( in cui il piano della mano è parallelo al flusso d'acqua) ma nel primo istante in cui avviene la trazione e in cui inizi a piegare leggermente il polso la mano per tenere le dita il più possibile unite non la tieni più convessa. Forse la scelta migliore sarebbe, proprio per essere sofistici, una paletta con una plastica non durissima che consenta un leggero margine di movimento dalla posizione convessa in scivolamento a quella leggermante concava in trazione.

Comunque ovvio che come dici tu queste sono sottigliezze per i campioni che danno scarti di centesimi!
Diciamo che ne sto parlando giusto per capire al meglio come in teoria dovrebbe essere tenuta la mano nelle varie fasi della bracciata.

Poi c'è anche da dire che l'utilizzo delle palette non è così intensivo generalmente da portare a sostanziali modifiche nella posizione della mano, si utilizzano per sviluppare la potenza ,come dicevi tu la forza relativa,cioè quella che viene effettivamente trasferita durante il gesto atletico in acqua.

Nuotando per lo più senza palette mi viene da pensare che quello che maggiormente va a influenzare la posizione sia l'abitudine di come si tiene la mano nuotando normalmente senza "supporti specifici".

Io ovviamente parlo da profano e principiante, ma mi piace confrontare le mie idee...spero di non risultare noioso!!

Cari Stefano e Marina, e chiunque altro abbia voglia di intervenire,
volevo dire una mia impressione ancora in merito alle palette.

Sono stato in un negozio e ho provato ad appoggiare la mano su un paio di palette della speedo ,quelle un po' concave, per l'esattezza quelle del 3° link.
C'erano anche quelle che ho inserito nel 4° link che sono totalmente piatte e che mi suggeriva Stefano.

Allora,parlando generalmente a livello anatomico della mano ho notato che se noi teniamo la mano completamente piatta,appoggiata per esempio a un piano come quello di un tavolo, per tenere le dita unite (in particolare il mignolo) doppiamo fare un certo sforzo,la mano resta in una situazione di tensione innaturale (almeno questo è quello che vedo accadere su di me).

Per tenere le dita unite ,la mano assume per forza di cose una forma leggermente concava, ditemi se lo notate anche voi.

Per questo mi viene da chiedermi se non sia meglio prendere una paletta con una forma di questo tipo,che riprende la concavità della mano, in modo da portare poi a tenere le dita ben unite durante la nuotata normale senza "accessori".

Sono ancora in attesa di acquistare le palette comunque, sono un filo indeciso dopo aver notato questo fatto.
Il negoziante che praticava nuoto agonistico mi ha detto che lui che fornisce attrezzatura a 5 società di nuoto fra le quali Como e qualcosa in Svizzera dice che il 90% si trova molto bene con quelle concave e che continuano a ordinarle.

Secondo voi ci sono delle scorrettezze nel mio ragionamento? lo chiedo soprattutto alla luce della vostra esperienza della quale mi fido!

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Ragazzi, a me l'istruttore ha detto che il trucco nel delfino stà nel movimento della testa, perchè è da lì che si dà tutta l'oscillazione al resto del corpo.
In pratica sostiene che nella fase di trazione il mento debba andare a toccare lo sterno mentre durante quella di spinta il mento andrebbe portato verso l'alto in modo da effettuare la respirazione.
L'oscillazione di tutto il corpo andrebbe quindi secondo lui imputata a questo movimento della testa .

Sò di non essermi espresso al meglio ma spero abbiate capito cosa intendevo.

Voi come muovete la testa a delfino?e cosa ne pensate di questa tecnica descrittami dall'istruttore?

Grazie Stefano,
sei stato molto esauriente!
Allora intanto continuo col corso di nuoto e vedo di migliorare ulteriormente la tecnica, dopodichè considererò l'introduzione delle palette.

Pensi che il diminuire il numero di bracciate sia solo questione di tempo ed esperienza?
Io cerco sempre di allungare più possibile e fare il movimento a ? durante la trazione tenendo la mano perpendicolare alla superficie dell'acqua e spingendo fino in fondo alla bracciata.

Vedo però che sotto le 17 bracciate non vado... sad

La bracciata penso sia corretta, faccio una vasca da 25 m con 17 bracciate, dovrei ancora margine di miglioramento e nuoto da un paio d'anni...prima avevo nuotato da piccolo.

Ci fanno usare le palette qualche volta durante il corso ma io vorrei introdurle nell'allenamento che faccio durante il nuoto libero una volta a settimana.

Per questo chiedevo consigli!
Grazie comunque di tutti i suggerimenti!