1,451 (modificato da andrew881 13-11-2013 13:09:29)

Re: delfino

nuotix ha scritto:

l'importante è che il movimento curvilineo all'infuori tu non lo faccia con l'intenzione di farlo, ma ti riesca naturalmente senza neanche pensarci, come bere un bicchier d'acqua.

nell'attesa che risponda stefano, ti proporrei alcuni esercizi che potrebbero aiutarti, poi stefano stesso dirà se vanno bene o no:

- stile delfinato: gambe a delfino, le braccia invece sono costituite da 3 fasi: prima fai una bracciata crawl col braccio sinistro, poi ne fai un altra col braccio destro ed infine fai la bracciata a delfino (me lo facevano fare alcuni anni fà quando frequentavo i corsi)

- delfino pausato: 1 bracciata a delfino tenendo le gambe ferme + 1 gambata a delfino tenendo le braccia ferme

- braccia delfino, gambe a stile libero

wink

io ho provato la prima e non so se mi riesce, ma mi sento molto pesante sull'acqua, non naturale, mi stanco subito....poi ho provato braccia delfino e gambe col bullboy ed è anche peggio, quasi non riesco ad uscire dall'acqua con le braccia, anche se cerco di fare una bracciata veloce e profonda, me le sento pesanti soprattutto nel recupero, a malapena escono dall'acqua...che fare? ormai negli altri stili me la cavo, anche le virate le ho imparate, mi manca solo il delfino. Come posso lavorare solo sulla bracciata senza usare il pull boy? potrei forse usare una gambata ogni bracciata, magari in questo modo brucio meno ossigeno per le gambe e ne ho di più per concentrarmi sulla bracciata.

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1,452

Re: delfino

Dolphin Kick ha scritto:
andrew881 ha scritto:

va benissimo però ho letto di gente che ha imparato più o meno da sola (ok, magari erano dotati di loro, però vuol dire che è possibile).

poiché nella mia città i corsi non servono ad insegnarti a nuotare, bensì solo a fare in gruppo decine di vasche, cosa inutile e senza MAI fare DELFINO!

pure in tutti i corsi che frequentavo, mi pare che si tenda a "livellare" molto i corsisti, spesso verso il basso, a volte verso l'alto, ma è molto difficile trovare corsi in cui gli altri sono al tuo livello o non lo sono ma sei seguito individualmente. IN tutti i corsi che ho frequentato non ho mai e dico mai imparato a fare le virate, nè il delfino, anzi a dire la verità qualche volta (tipo una o due) me lo fecero fare, nel senso di dire: ora fai 1 vasca a delfino, facendomi vedere il movimento a secco, col risultato che non ero capace, non avendolo mai fatto. Idem per gli altri stili, per fortuna un po' li sapevo fare da me, altrimenti non avrei certo imparato lì.
L'unica conclusione per me è stata lasciar perdere i corsi ed imparare da me. Mi sto allenando con costanza da solo ultimamente e mi sento migliorato nettamente, quindi forse ne è valsa la pena. Alla fine conta soprattutto la mole di lavoro che fai, ok se sei da solo non hai il feedback, però io almeno mi rendo conto se sto eseguendo l'esercizio più o meno bene o più o meno male.

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1,453

Re: delfino

andrew881 ha scritto:

Come posso lavorare solo sulla bracciata senza usare il pull boy?

semplicemente non puoi.
o meglio, puoi, ma hai la certezza di fallire. quindi......
ovvimente a me capita di vedere fior fior di utenti che "nuotano" delfino e hanno una discreta continuità di braccia senza che l'esercizio del pull l'abbiano mai visto in cartolina. ma comunque credimi che è impossibile vederne uno solo che lo nuoti bene.

il delfino è uno stile semplice da imparare, ma SOLO a patto che lo stile libero sia ben consolidato (per ovvi motivi) e e sia ben sviluppati requisiti fondamentali di una nuotata come ritmo, coordinazione, equilibrio, biomeccanica, continuità. per questo motivo impostare prima il delfino non ha senso.
se dici che non riesci a sollevare le braccia e ti pianti, sono pronto a scommettere che, anziché spingere l'acqua verso dietro, prima la schiacci verso il basso e poi verso l'alto. errore che probabilmente ti porti dietro dal crawl appunto.

l'impostazione della gambata avviene moooolto tempo dopo perché perché si tratta di sincronizzarla con le braccia e comunque solo dopo un adeguato periodo di tempo di stretching a secco del bacino

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1,454 (modificato da andrew881 14-11-2013 17:00:42)

Re: delfino

nuotix ha scritto:
andrew881 ha scritto:

Come posso lavorare solo sulla bracciata senza usare il pull boy?

semplicemente non puoi.
o meglio, puoi, ma hai la certezza di fallire. quindi......
ovvimente a me capita di vedere fior fior di utenti che "nuotano" delfino e hanno una discreta continuità di braccia senza che l'esercizio del pull l'abbiano mai visto in cartolina. ma comunque credimi che è impossibile vederne uno solo che lo nuoti bene.

il delfino è uno stile semplice da imparare, ma SOLO a patto che lo stile libero sia ben consolidato (per ovvi motivi) e e sia ben sviluppati requisiti fondamentali di una nuotata come ritmo, coordinazione, equilibrio, biomeccanica, continuità. per questo motivo impostare prima il delfino non ha senso.
se dici che non riesci a sollevare le braccia e ti pianti, sono pronto a scommettere che, anziché spingere l'acqua verso dietro, prima la schiacci verso il basso e poi verso l'alto. errore che probabilmente ti porti dietro dal crawl appunto.

l'impostazione della gambata avviene moooolto tempo dopo perché perché si tratta di sincronizzarla con le braccia e comunque solo dopo un adeguato periodo di tempo di stretching a secco del bacino

però nel programma per principianti il delfino è inserito molto presto, mi pare dopo poche sedute. QUindi in futuro gli esercizi di delfino li salto a prescindere, o sempre meglio tentare? io nel crawl mi sento fluido, "mi pare" di spingere l'acqua verso dietro e curo molto la fase di spinta, il rollio, semmai ho un ritmo un po' blando, dovuto a scarsa resistenza a ritmi elevati. Ho notato dalle subacquee del delfino che tengono le braccia più larghe, nella fase di trazione, rispetto al crawl, o mi sbaglio? perchè io cerco di fare lo stesso movimento del crawl, ma con entrambe le braccia. MI chiedo se potrebbe essere proprio un fatto di flessibilità muscolare, considerando che io ho il muscolo pettorale piuttosto sviluppato e credo che questo freni in qualche modo l'allargamento completo delle braccia in senso opposto (così mi disse u istruttore anni fa più o meno); in pratica quando recupero le braccia mi stanno troppo basse con un effetto di frenata sull'acqua.

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1,455

Re: delfino

Il programma e'generico e non tiene conto del livello dell'utente.
Hai un problema di resistenza alla forza che arriva con l'esercizio diluito nel tempo!

--- programmi di allenamento per nuoto libero GRATUITI elaborati da tecnici dell FIN (Federazione Italian Nuoto)

di marina sito web

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1,456

Re: delfino

nuotix ha scritto:

il delfino è uno stile semplice da imparare, ma SOLO a patto che lo stile libero sia ben consolidato (per ovvi motivi) e e sia ben sviluppati requisiti fondamentali di una nuotata come ritmo, coordinazione, equilibrio, biomeccanica, continuità. per questo motivo impostare prima il delfino non ha senso.

sono d'accordo sulla parte che riguarda le caratteristiche fisiche che ovviamente non possono mancare in una nuotata sempre più evoluta (coordinazione, equilibrio and so on), ma mi permetto di fare un appunto su questa regola scritta nel marmo (della fantasia) in base alla quale il delfino viene dopo lo stile libero o addirittura per ultimo anche dopo dorso e rana.
Scusate, ma chi l'ha deciso? Essendo uno "scettico" per natura mi pongo sempre delle domande su ciò che viene spesso dato per scontato dalla "gente", ma che secondo me non ha sempre una vera motivazione dietro! Perché tutti dicono che la passata a delfino non è altro che la passata a stile libero con entrambe le braccia? Io potrei dire che è la passata a stile libero ad essere come la passata a delfino ma un braccio alla volta, chi mi impedisce di invertirne l'ordine? Anzi, da profano, ma penso da persona che usa il cervello e si pone dubbi, io ho trovato molto più semplice imparare i rudimenti del delfino che quelli dello stile libero! Trovo più semplice fare le due gambate a delfino (perché partono dalla pancia e sono meno faticose PER ME) piuttosto che quelle odiose gambate continue a stile libero che mi bruciano chili di ossigeno, quindi perché bisogna imparare prima la gambate stile o poi il pinneggio? Dove sta scritto?
Io credo che i 4 stili siano come dei piccoli mondi a se stanti e, fatte delle precisazioni di base, non credo che ci sia un ordine reale dietro la DIDATTICA CLASSICA se non quella che il delfino essendo più faticoso (meno efficiente) non viene insegnato ai profani, semplicemente per questo. Sono certo che se si invertisse da domani la percentuale di allenamento dedicata al delfino con quella dedicata allo stile ed al dorso, in tutte le piscine si avrebbero molti più delfinisti e meno liberisti o dorsisti. Credo si tratta della classica inversione della causa con l'effetto. Ovvero: ci sono pochi delfinisti AMATORIALI semplicemente perché NON LO SI INSEGNA tanto quanto il libero, non perché SIA DIFFICILE!
Anche il discorso della coordinazione lascia parzialmente il tempo che trova, anche a libero ci vuole coordinazione e se davvero guardate bene gli amatori, sono quasi tutti scoordinati tra gambe, braccia e respirazione. Quindi perché si guarda tanto alla coordinazione nel delfino ma nessuno nota che la gente sbaglia pure la coordinazione negli altri stili? ad esempio io ritengo sia molto più difficile la coordinazione braccia-gambe nella rana che quella a delfino che trovo NATURALISSIMA!
Potrei andare avanti con altri dieci motivi che invertono l'onere dell'analisi e rigettano questa supremazia dello stile sul delfino nella gerarchia dell'apprendimento o della FANTOMATICA DIFFICOLTA'.
Quando avrò un figlio al mare gli insegnerò prima il delfino dello stile libero e sono sicuro che imparerà il secondo meglio che se l'ordine fosse stato invertito.

Nuotix ovviamente questo non è assolutamente un discorso contro di te, solo che la tua frase me l'ha fatto venire in mente, ma lo sostengo da sempre quando sento la gente che dice "NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO IL DELFINO è DIFFICILE!", io rispondo "NO è SOLO FATICOSO QUINDI NON HAI VOGLIA DI IMPARARLO".

sarei curioso di sentire l'opinione di Stefano (che magari può addurre commenti che a me sfuggono) e di voialtri! bye!!!

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1,457

Re: delfino

Quello che dice Nuotix  e'quello che si tramanda...tuttavia,l'unico motivo per cui si imposta prima lo stile libero e'legato alle progressioni didattiche che sono decise in maniera più o meno arbitraria.Ma di fatto,come nei paesi del est la rana viene insegnata come primo stile,nessuno vieterebbe a nessuno di impostare prima il delfino...non ci sono controindicazioni bioenergetiche o bio meccaniche.

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1,458

Re: delfino

si verissimo il problema è che a furia di rimandarlo, non lo si impara mai, anche se uno chiede espressamente.

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Re: delfino

Questo trovo che sia molto vero: bisogna mettercisi, e il fatto è che magari uno comincia a fare stile, e siccome non sa fare nient'altro, insiste su quello.
Poi comincia magari a fare altri stili, solo che mettersi a fare un nuovo stile diventa una stufata, e allora si sta sempre lì a fare due vasche in croce, e/o a dirsi "Va bè, lo farò la prossima volta".

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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1,460

Re: delfino

Dolphin Kick ha scritto:

Nuotix ovviamente questo non è assolutamente un discorso contro di te, solo che la tua frase me l'ha fatto venire in mente, ma lo sostengo da sempre quando sento la gente che dice "NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO IL DELFINO è DIFFICILE!", io rispondo "NO è SOLO FATICOSO QUINDI NON HAI VOGLIA DI IMPARARLO".

sarei curioso di sentire l'opinione di Stefano (che magari può addurre commenti che a me sfuggono) e di voialtri! bye!!!

ma no figurati!! e poi mi piace quando viene messo un po' di pepe lol
allora come diceva marina nei paesi dell'est il primo stile che s'insegna è la rana. mi viene in mente la scuola ungherese che per me è una delle migliori al mondo. basti pensare che solo negli ultimi 10 anni un paese relativamente piccolo ha sfornato campionissimi del calibro di lazlo cseh, katinka hosszu, daniel gyurta e poi secondo linee di tutto rispetto e di alto livello come la jakabos. stiamo parlando di nuotatori che bene o male hanno una tecnica notevole e questo dimostra non importa da dove si inizia, ma dove si arriva.

ma veniamo al punto e su questo non sono d'accordo né con dolphin kick né con marina. Da nuotatore io dico che si può cominciare indifferentemente con lo stile libero, il dorso, la rana, ma il delfino sin da subito secondo me proprio no. Il delfino, più che la forza in sé, richiede forza disponibile applicabile in acqua che non tutti sono in grado di esprimere presto. per questo motivo per alcuni è necessario un periodo di "svezzamento" più o meno lungo.
per esempio, quando facevo i corsi, ricordo che riuscivo senza problemi a fare girare le braccia e spalle sin dalla prima volta che l'istruttrice ci aveva proposto l'esercizio mentre alcuni miei compagni succedeva quello che rammentava andrew.
poi certo esercizi come il delfino con recupero subacqueo certamente aiutano a capire meglio l'azione di questo stile (e anche dello stile libero), però almeno personalmente che prima di affrontare il delfino bisogna aver mangiato almeno qualche panino wink

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1,461

Re: delfino

Dolphin Kick ha scritto:

Nuotix ovviamente questo non è assolutamente un discorso contro di te, solo che la tua frase me l'ha fatto venire in mente, ma lo sostengo da sempre quando sento la gente che dice "NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO IL DELFINO è DIFFICILE!", io rispondo "NO è SOLO FATICOSO QUINDI NON HAI VOGLIA DI IMPARARLO".

sarei curioso di sentire l'opinione di Stefano (che magari può addurre commenti che a me sfuggono) e di voialtri! bye!!!

Come dice molto correttamente Dolphin,"difficile" e "faticoso" stanno su due piani differenti.
Difficile sta sul piano del sistema nervoso e della coordinazione
Faticoso sta sul piano metabolico.

Da un punto di vista coordinativo il delfino è in assoluto lo stile più semplice da mettere insieme,perchè è sufficiente stare giù con la faccia mentre le braccia girano appaiate.
Subito dopo in ordine di difficoltà viene la rana,che è a disponibilità prettamente genetica ma a parte questo è fondamentalmente semplice perché simmetrica.
Poi il crawl
Il dorso è il più difficile a causa della particolare postura.

Da un punto di vista metabolico il più semplice è la rana,perchè i suoi equilibri si soddisfano con una bassissimo sforzo muscolare,col risultato che è possibile nuotare a rana anche pianissimo senza affondare,magari pure a testa fuori
Poi ci sono crawl e dorso che va a seconda delle persone e della loro capacità di equilibrio,che necessitano però di un po' più di forza per essere mantenuti,altrimenti si va a fondo.
Ovvio che all'aumentare della bravura tecnica del nuotatore,detti equilibri si mantengono anche a bassissime intensità in tutti gli stili,ma per il principiante che ha solo le due modalità acceso\spento,gli equilibri si raggiungono con sforzi pieni.
Per ultimo c'è il delfino,i cui equilibri necessitano di una certa dose di forza perché le braccia spingono simultaneamente e il cuore deve pompare il doppio,tanto è vero che la massima propulsione possibile nell'acqua è esattamente quella del momento di spinta a delfino,durante la quale un nuotatore evoluto può raggiungere facilmente i tre metri secondo,contro i 2,1 o poco più del crawl (la differenza prestativa sta nel periodo di pausa del recupero braccia che fa scendere la velocità media al di sotto di quella del crawl)

Traduzione:il delfino è facilissimo e io non ho NEMMENO UN ALLIEVO che non lo sappia eseguire perlomeno in modo grezzo per pochi metri.
Oggi avevo 5 bambini di 7-8 anni di secondo livello,nel periodo didattico della costruzione delle nuotate grezze,fanno sette otto bracciate a stile in apnea e poi si fermano perché non sono ancora in grado di nuotare respirando di fianco.
A fine lezione gli ho insegnato a fare bracciate simultanee (a delfino) con la tavoletta in equilibrio sotto alla pancia,4 vasche.
Subito dopo hanno tolto la tavoletta e gli ho chiesto:fingete di avercela ancora,tenete giù la testa e fatemi tre o quattro bracciate per vedere chi va più lontano.
Lo hanno fatto tutti,ad alcuni veniva quasi naturale la prima gambata,che ovviamente mi ero ben guardato dal menzionare.
Risultato,gli viene meglio quel breve tratto a delfino che il crawl,e NON è una cosa strana dato che capita così in tutti i miei corsi,perchè è un dato oggettivo che il crawl è a livello coordinativo più difficile.
Perché lo faccio ?
Semplice,perchè migliora la forza generale più del crawl,ed essendo coordinativamente più facile gli allievi riescono meglio a concentrarsi sulla percezione di avanzamento e a sviluppare una migliore sensibilità propulsiva,obbiettivo primario dei primi livelli.
L'unico intoppo che può capitare è una personale indisposizione articolare (vedere PS finale)

Non è il delfino ad essere difficile.....il vero problema è che è possibile diventare istruttori senza saperlo nuotare e ce ne sono troppi !!! (il rinnovo annuale del brevetto costa 65 euro,chiaro adesso...?)
Come dovrebbero fare ad insegnarlo ?

Ciao

PS
La popolazione italiana (mondiale direi) presenta tre tipi (antropologici) di articolazione della spalla.
Senza andare troppo nel difficile,alcuni hanno le spalle che possono ruotare liberamente grazie alla particolare conformazione dell'ossatura.
Altri hanno una articolazione che gira ma a fatica e possono solo parzialmente compensare mediante esercizi di efficienza articolare che agiscano sulla flessibilità muscolare.
I più sfortunati hanno una conformazione fatta ad uncino che non permette assolutamente alle spalle di girare;e non ci sono santi,non ci sono esercizi in grado di modifica la situazione perché semplicemente sono nati così.
Ecco,questi il delfino non lo possono imparare punto e basta,lo faranno sempre extraruotando la mano e piegando le braccia.
Se provate a stendergli le braccia sentirete crak.

Altri impedimenti nell'apprendimento del delfino non ne esistono.

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1,462

Re: delfino

stefano '62 ha scritto:
Dolphin Kick ha scritto:

Nuotix ovviamente questo non è assolutamente un discorso contro di te, solo che la tua frase me l'ha fatto venire in mente, ma lo sostengo da sempre quando sento la gente che dice "NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO IL DELFINO è DIFFICILE!", io rispondo "NO è SOLO FATICOSO QUINDI NON HAI VOGLIA DI IMPARARLO".

sarei curioso di sentire l'opinione di Stefano (che magari può addurre commenti che a me sfuggono) e di voialtri! bye!!!

PS
La popolazione italiana (mondiale direi) presenta tre tipi (antropologici) di articolazione della spalla.
Senza andare troppo nel difficile,alcuni hanno le spalle che possono ruotare liberamente grazie alla particolare conformazione dell'ossatura.
Altri hanno una articolazione che gira ma a fatica e possono solo parzialmente compensare mediante esercizi di efficienza articolare che agiscano sulla flessibilità muscolare.
I più sfortunati hanno una conformazione fatta ad uncino che non permette assolutamente alle spalle di girare;e non ci sono santi,non ci sono esercizi in grado di modifica la situazione perché semplicemente sono nati così.
Ecco,questi il delfino non lo possono imparare punto e basta,lo faranno sempre extraruotando la mano e piegando le braccia.
Se provate a stendergli le braccia sentirete crak.

Altri impedimenti nell'apprendimento del delfino non ne esistono.

molto interessante questa cosa, come faccio a sapere se sono tra gli sfortunati? sono insicuro se sono tra quelli sfortunati sfortunati o quelli nel mezzo. DI mio sono poco flessibile anche a livello articolare, ho provato a fare stretching per dei periodi ma cambia pochissimo e solo per poco tempo. Di certo mi ricordo che anche al corso c'era gente che negli altri stili era peggio di me, ma nel delfino andava più o meno tranquilla, mentre io anche con tutta la buona volontà non riuscivo a girare più di tanto il braccio. E l'istruttore mi diceva: "ma via la forza ce l'hai non è possibile" (un ragazzo che secondo me non aveva mai provato il delfino in vita sua)

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1,463

Re: delfino

Prendi un bastone da scopa e impugnalo altezza spalle:da avanti portalo dietro.Questo da'un'idea abbastanza  precisa sulla mobilità articolare del cingolo scapolo-omerale!

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di marina sito web

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1,464 (modificato da andrew881 16-11-2013 14:16:06)

Re: delfino

marina ha scritto:

Prendi un bastone da scopa e impugnalo altezza spalle:da avanti portalo dietro.Questo da'un'idea abbastanza  precisa sulla mobilità articolare del cingolo scapolo-omerale!

ho provato, tirandolo sopra-indietro con le braccia dritte non riesco ad andare oltre la testa...

comunque ho trovato per il delfino questo ottimo sito (spero di poter mettere il link ad un sito esterno? sennò lo cancello) http://members.xoom.virgilio.it/sbaires/delfino1/delfino-framedestra.htm

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1,465

Re: delfino

Hai poca mobilità:non posso dirti se hai o no la spalla incompatibile col delfino di cui parlava Stefano ,ma certamente questo esercizio ti aiuterebbe con la mobilità articolare...insisti!

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1,466

Re: delfino

Bè però magari ha capito di impugnarlo anche a larghezza spalle oltre ad altezza,e in quel modo è quasi impossibile.

Impugnalo all'inizio con le mani più larghe possibile e provi a portare il bastone appoggiato alla schiena senza mai piegare le braccia.
Poi torni indietro sempre senza mai piegarle nemmeno di un centimetro.

Col tempo prova a diminuire la larghezza dell'impugnatura.

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1,467

Re: delfino

con le mani proprio all'estremità del bastone ce la faccio con un po' di sforzo a portarlo dietro senza piegare le braccia.

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1,468

Re: delfino

E chi ci riesce....? Non ci riesco io e neanche mio figlio che ha un'ottima mobilità ma ci riesce bene mia moglie che è 20 cm più bassa smile. Il bastone della scopa è troppo corto e riesco a eseguire l'esercizio solo prendendolo alle estremità. sad Però con il delfino non ho problemi.

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1,469

Re: delfino

Infatti come dicevo larghezza spalle è troppo stretto,solo alcuni ce la fanno perché sono anche troppo mobili;troppo perché oltre un certo livello di elasticità dei muscoli delle spalle si diventa soggetti a lussazioni.
Di fatti una volta si parlava di mobiità articolare,ma oggi si preferisce parlare di efficienza articolare,nel senso che si ammette che esiste un limite ottimale di elasticità oltre il quale la postura è a rischio.

E il punto di efficienza necessario al delfino è un po' più largo del punto spalle.
Ovvio che poi più ci si avvicina a quel punto ottimale e più diventa agevole nuotare a delfino.

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1,470

Re: delfino

Bene, mi eserciterò ad avvicinarmi a quel punto smile

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1,471

Re: delfino

@stefano
la scorsa primavera ho consigliato l'esercizio del pull in apnea a due ragazzi curiosi di provare il delfino. il primo veniva in piscina per il corso da bagnino, l'altro nuotava quasi tutti i giorni (1-2 ore al giorno).
ecco il primo più bravino è riuscito ad arrivare sin dalla prima volta a metà vasca senza respirare e le spalle era capace di farle ruotare abbastanza sciolte.
il secondo arrivava a malapena alle bandierine dei 3 metri perché si piantava subito

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1,472

Re: delfino

Guardando dei video dei 100m delfino di olimpiadi e mondiali ho notato che alcuni atleti, tra cui Phelps e Le Clos respirano ad ogni bracciata. Ma in una gara del genere non dovrebbe essere molto controproducente? Nel delfino dove la respirazione è frontale e provoca un assetto più sfavorevole esponedo più superficie all'acqua nella direzione di avanzamento rispetto alle bracciate fatte con la testa sotto. Tra l'altro ho notato che invece nei 50 respirano mai o pochissimo, come sarebbe logico pensare.
Ciao.

di haunted sito web

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1,473

Re: delfino

scusate ma da cosa puo' dipendere il fatto che molte persone neofite dello stile delfino non riescano praticamente  mai, nella fase di recupero della bracciata  a far entrare in acqua prima la testa delle braccia?  e un altra cosa , la posizione delle mani in fare di presa e' indifferente? perché alcuni nuotatore vanno in presa con le mani che hanno i palmi rivolti verso il basso, altri con i palmi rivolti verso l esterno? l esempio di due grandissimi campioni che avevano questa "diversita'" nella presa era Cavic e Phelps, il primo andava in presa con i palmi rivolti verso il basso , il secondo verso l esterno.
grazie smile

se vuoi puoi tutto il resto sono scuse big_smile

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1,474

Re: delfino

Certamente e'un difetto respirare su ogni bracciata,ma ad alti livelli paga la potenza del gesto,frutto anche della personalizzazione della nuotata.
Vi sconsiglio caldamente di prendere mostri sacri del nuoto mondiale come modelli,ma di mantenervi nella didattica nel modo più semplice possibile.Le mani guardano sempre giù.La testa non entra prima delle spalle quando i deltoidi non sono abbastanza potenti da uscire le braccia dall'acqua nel recupero o quando la respirazione e'posta al momento sbagliato.

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1,475 (modificato da allievo 09-02-2014 12:12:29)

Re: delfino

Marina buongiorno  e grazie per la risposta smile . Sinceramente non era mia intenzione prendere nessuno come modello, avevo solo fatto due nomi da prendere come esempi per far capire cio di cui parlavo comunque,apparte questo, mi parlarvi di testa che non entra prima delle spalle per un difetto d inserimento della respirazione, potresti dirmi qual è il momento più giusto dove inserire la respirazione per non avere il "problema della testa" di cui parlavamo?ultimissima cosa marina, per capire ed evitare di proporre correzioni "meccaniche", perché la variazione del momento in cui viene inseritanto la variazione respirazione va a modificare il momento d ingresso della testa rispetto alle spalle?
Davvero tante grazie. 

marina ha scritto:

Certamente e'un difetto respirare su ogni bracciata,ma ad alti livelli paga la potenza del gesto,frutto anche della personalizzazione della nuotata.
Vi sconsiglio caldamente di prendere mostri sacri del nuoto mondiale come modelli,ma di mantenervi nella didattica nel modo più semplice possibile.Le mani guardano sempre giù.La testa non entra prima delle spalle quando i deltoidi non sono abbastanza potenti da uscire le braccia dall'acqua nel recupero o quando la respirazione e'posta al momento sbagliato.

se vuoi puoi tutto il resto sono scuse big_smile

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