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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Cirone Furioso ha scritto:

Cosa significa che ho 678 punti? Come si computa questa cosa, e come si accumula?
Cosa significa il 70% del tempo base? In base a quali parametri o statistiche?

I tempi base vengono calcolati con la media dei migliori tempi internazionali che annualmente vengono pubblicati dalla FINA con le tabelle “Top Ten”. Per tutte le gare, categorie e sesso per le quali sono disponibili almeno dieci tempi, si procede al calcolo della media scartando il tempo migliore ed elaborando quelli dal 2° al 10°. Con l'ingresso di molti ex professionisti nel circuito master, questi tempi sono vermente bassi; nel tuo caso il tempo base è 29",69. Con il tuo tempo tu fai il 67,8% del tempo base e da qui il tuo punteggio: sei quasi al 70% dei migliori tempi di quest'anno di tutto il mondo nella tua categoria.

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52

Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Vai Ciro divertiti:
http://csinuoto.csire.it/punteggiofin.html

Allora il tempo base e' calcolato come la media dei 10 tempi migliori di specialita' e categoria, escluso il primo.
Viene aggiornato ogni anno.
Il tuo punteggio e' semplicemente il tuo tempo rapportato al tempo base, quindi con 1000 punti fai praticamente il record del mondo, con 500 fai il DOPPIO del tempo del record del mondo.
I migliori 5 punteggi stagionali DI SPECIALITA' DIVERSE si sommano per costituire il tuo punteggio Supermaster.
I migliori punteggi stagionali di specialita' diverse e di TUTTE LE SPECIALITA' si sommano per costituire il tuo punteggio IRONMASTER.
L'Ironmaster e' molto duro, ma qualcuno lo fa...e qui sul forum conosco qualcuno che l'ha fatto, in barba ai 400mx e ai 200df...

Tornando al punteggio, mi sembra che io avessi iniziato un anno e mezzo fa con i 50df e i 100sl, nei 50df avevo fatto (circca) 670 punti e nei 100sl (circa) 700 punti.
Ora nei 50, 100, 200 sl sono sopra i 750.
Per un non ex-agonista sec me e' dura andare sopra gli 800, pero' vorrei migliorare finche' si puo'!

Deve essere questo lo spirito!

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53

Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Ops, ho risposto assieme a Catullo, vabbe' Repetita Iuvant.

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54

Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Cirone, ti racconto la mia esperienza. Io non ho mai fatto agonismo.  Scuola nuoto per 3 mesi all'anno d'estate fino ai 13/14 anni.

Poi, a 51 anni, ho iniziato a fare master.  Squadra non di assatanati, molto varia, da U26 a M65, ex agonisti e no.  Tre corsie.  Ho iniziato nell'ultima posizione della corsia dei più lenti, adesso sono a metà circa (a seconda del lavoro) di quella "media".  Per più di un anno non riuscivo a portare a termine l'allenamento nella sua interezza (grazie anche alle 30 sigarette al giorno).  Due ore dopo l'allenamento avevo ancora le pulsazioni intorno a 90. Adesso gli allenamenti li finisco, mi sento a volte molto bene, a volte molto stanco, ma noto che dipende più dalla tipologia di allenamento che da altro.  Nuoto i 50 e 100 rana fin dall'inizio, prima con punteggi appena sopra i 720, adesso intorno a 750/770.   Sui 50 metri (VC) sono passato da 43.2 a 40.3.  Probabilmente arriverò sotto i 40 netti (e vicino agli 800 punti, che sono il mio obiettivo, con il passaggio a M55).   Conto di poter migliorare ancora almeno per un paio di anni, dopo magari dovrò accontentarmi di calare lentamente fino alla fossa... big_smile

Non ci ammazziamo di lavoro: 3 allenamenti settimanali, da 1800 a 3000 metri.  Molto vari, mai noiosi.

L'unico consiglio che mi sento di darti e di non effettuare un eccessivo "investimento emotivo" nel nuoto.  Tu ed io non siamo stati, non siamo nè saremo mai Mark Spitz.  Nuota per divertirti, per condividere allenamenti, gare e pranzi/cene con amici, abituati ad arrivare alla partenza in allegria e cazzeggiando, allenati a trovare la concentrazione solo al primo fischio (macerarsi prima non serve e a nulla e ti stanca mentalmente).   Tutto ciò detto da uno che alla prima gara era bianco come un cencio e con le mani gelate già due ore prima della prechiamata. 
Due settimane fa ho esordito sui 200 rana, che mi intimorivano un po' visti i miei polmoni catramosi, senza averli mai provati in allenamento.  Ma ero tranquillo e sereno, ancora salendo sul blocco cianciavo con quello a fianco a me. E durante la gara ho trovato la freddezza di ragionare, pensare (alla virata dei 100 "ca...o, sono solo a metà!"), nuotare lungo lungo e chiudere in accelerazione gli ultimi 50.  721 punti, esattamente quelli che presi al mio esordio nei 50, ma sono certo di poter migliorare rapidamente anche solo con una diversa gestione della gara.

Impègnati e fatica, ma senza mai perdere di vista il punto fondamentale: nuotiamo per piacere, non per dovere.  Nuotiamo per sentirci meglio, non peggio.

Lost in time, and lost in space/And meaning

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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Ok, ne ho approfittato per imparare qualcosa di nuovo.

Però io penso anche che una lezione fondamentale che ho recepito da quel poco di sport che ho fatto negli ultimi anni, è che non ci sono appelli: in queste gare sono arrivato ultimo, questo è il risultato.
Penso che nello sport sia così: o ce l'hai fatta, o non ce l'hai fatta.
Sono troppo duro? Sto facendo il "tipo tosto"?
No: le cose stanno così, e secondo me è una gran lezione anche e soprattutto per i ragazzini, che imparano in questo modo il senso della responsabilità, imparano a non essere elusivi e a guardare in faccia le cose come stanno.

Non mi sto mortificando, credetemi, non sto cercando commiserazione: non credo sia una cosa vergognosa arrivare ultimi, e sto già cercando di concentrarmi su quali cose migliorare per fare meglio la prossima volta (maledetta virata!! smile )
Lo sarebbe trovare alibi, aver paura di fallire, di esporsi al giudizio degli altri; non dare il massimo perché hai paura di deludere te stesso.

Va bè, questa era la riflessione di getto del venerdì sera: più da terricolo, torno a ribadire che, senza nulla togliere all'impegno sportivo, queste cose sono un'ottima occasione di ricreatività e socializzazione.
Quindi, condivido pienamente i discorsi di Paolo: braccia aperte a un po' di goliardia, agli sfottò con gli amici, e agli eventi "corollario" delle nuotate: cene, turismo, etc etc.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Io continuo a ribadire che il tuo discorso non ha senso.
Io sono arrivato a medaglia in gare in cui ho fatto malissimo, e mi sono piazzato male in gare in cui avevo nuotato bene.
Il motivo è che i master sono un gruppo così ETEROGENEO che è ASSURDO basarsi su cosa fanno gli altri, nei M30 c'è gente che fa i 100 stile i 53 secondi come in 1 e 20.
Per cui continua ad allenarti e impara la virata smile

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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Ahahahah!! Ho recepito il messaggio!
Capisco quando dici che il mio discorso non ha senso: non ha senso nel pratico e calato nel reale di quello per cui uno (ad esempio io) fa queste cose.

Però il concetto che se ne estrapola, in linea generale ha un senso.
Come lezione per la vita: anche la circostanza di un successo o di un fallimento, che a volte è frustrante o immeritatamente gratificante, è uno scenario che si presenta nel quotidiano di ognuno di noi.
E come dire che facendo sport e gareggiando, speriamentiamo un modello di quello che sono poi le situazioni della vita.

E poi: perché è assurdo basarsi su quello che fanno gli altri?
Sono consapevole che a meno che non intervenga un qualche evento miracolistico, non avrò mai modo di competere con altri miei coetanei che hanno sempre nuotato con grandi doti atletiche; però, a un certo punto, il metro di paragone di una performance, non può che essere basato su quello di chi va più forte, di chi azzecca la performance migliore.
Volendo fare un volo pindarico, questo è anche l'apporto che i grandi atleti donano all'umanità: con i loro sacrifici e i loro successi, consentono all'umanità intera di esplorare i proprio limiti. Noi tutti, ora impariamo, come nuotare meglio grazie ai rischi e ai sacrifici che hanno fatto i grandi campioni.

Sto andando un po' a braccio, portate pazienza...

Non è che per questo mi darò alla rassegnazione: "Tanto non farò mai un tempo da applausi".
Probabilmente, anzi, sicuramente la natura del gruppo "Master" (io questa nomenclatura la detesto, mi sembra così pretenziosa...) è quella che descrivi tu, e forse devo ancora capire come viverla in pieno. Ad esempio, è statao occasione di riavvicinare un mio caro amico di Cento, discreto nuotatore; e mi ha sorpreso il fatto che mi abbia detto "Facciamo una gara insieme!", pur essendo che lui impiega 12 secondi meno di me per fare 50 metri...

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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58 (modificato da Paolo82 06-12-2014 22:12:39)

Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Non che sia assurdo basarsi sugli altri in generale, perchè lo sport è (anche) competizione, parlavo nello specifico.
Provo a spiegarmi, ecco il trofeo a cui ho partecipato io, credo in contemporanea:

        50 rana  maschile   -  Categoria  Master 40               Tempo Base   :  0'29"03
----------------------------------------------------------------------------------------------
       1   DI GIUSTO  NICOLA              1973   NUOTO LIFE STYLE            0'32"63  889,67
       2   LAZZERINI  OLIVIERO            1971   CANOTTIERI ARNO             0'36"01  806,16
       3   MASON  MASSIMILIANO            1971   R.N.SPEZIA 86               0'37"26  779,12
       4   GRAMEGNA  FABIO                1971   FORUM SSD                   0'37"43  775,58
       5   VITTA  MASSIMO                 1971   S.STURLA                    0'38"04  763,14
       6   ROTA  FABRIZIO                 1972   NUOTATORI GENOVESI          0'38"22  759,55
       7   COLONNA  MARCO                 1975   NUOTO LIFE STYLE            0'38"51  753,83
       8   KOVACICH  LUCA                 1975   GENOVA NUOTO                0'40"54  716,08
       9   PIREDDA  ALESSANDRO            1974   POL. COM. RICCIONE          0'42"04  690,53
      10   MORA  LUIGI                    1972   NUOTATORI GENOVESI          0'42"43  684,19
      11   BOERO  MARCO                   1975   S.STURLA                    0'42"54  682,42
      12   MORTOLA  MATTEO                1972   NUOTATORI GENOVESI          0'44"53  651,92
      13   TASSISTRO  DAVIDE              1973   PRONUOTO GENOVA SSD         0'46"46  624,84
      14   BONAGIUNTI  LORENZO            1973   PRONUOTO GENOVA SSD         0'49"70  584,10
      15   PERAZZO  MARCO                 1972   RAPALLO N.                  0'50"20  578,29

Ecco, avessi partecipato qua ti saresti lasciato dietro PERAZZO MARCO, BONAGIUNTI LORENZO e TASSISTRO DAVIDE e  MORTOLA MATTEO.
Saresti stato meno deluso???

Fidati, se cerchi un po' di competizione, cercala con amici/compagni di squadra, iscrivetevi alle gare con gli stessi tempi, scommettevi una pizza...
Anche perchè DI GIUSTO NICOLA non lo prenderai mai... big_smile
E qui vado nel caruggio di Paolo61...

E no, la tua PRIMA gara non può essere un fallimento, per definizione, anche se ti fossi tuffato all'"a posto" non lo sarebbe, ecco se la prossima volta peggiori il tempo dei 200 stile, quello è un fallimento.

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59 (modificato da Cirone Furioso 07-12-2014 03:46:31)

Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Condivido in pieno tutto quello che hai scritto: anzi, sebbene siano per la maggior parte donne, mi piace proprio di fare i "garini" con quelle del mio gruppo che sono a livello analogo al mio.

Non considero un fallimento il mio ultimo posto, credimi.
Tanti miei amici mi stimano per quello che ho fatto.
Considero questa mia esperienza (come dicevo, in piena condivisione con quello che hai scritto) un punto di partenza.

Fallimento sarebbe stato non fissare questo punto di partenza per paura di arrivare ultimo.

Poi, vero è che nessuno è obbligato a gareggiare, ma la paura di arrivare ultimo non dovrebbe essere la motivazione per non farlo.

Nel mio discorrere a braccio di questa esperienza nuovissima (non ho mai affrontato la competizione, nemmeno da adolescente), la lezione che ne ricavo, è che è necessario imparare anche a guardare in faccia la frustrazione.
Come dice Vasco Rossi "È la vita ed è ora che cresci".

Poi, io sono un "hobbista" dilettante del nuoto, non c'è frustrazione (e ancora, condivido il fatto che non agguanterò mai il nostro Di Giusto Nicola).
Ma vale la lezione di fondo.

Grazie del tuo contributo, mi ha dato molto.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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60 (modificato da Carla80 09-12-2014 16:49:32)

Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Ma si Cirone, come dicono i miei allenatori, alla nostra età la competizione è con noi stessi prima di tutto. E, ancor prima, viene il divertimento.
Io ho 34 anni,  non sono mai stata agonista. Ho iniziato a muovere "le prime tavolette" 8 anni fa, con costanza... pian piano progredivo sia nel fiato che nella tecnica, fino a nuotare 3 km in un'ora, così senza fare gare, solo per sfizio.
Poi nel 2012 ho avuto un incidente con la macchina che mi ha tenuta ferma per molto tempo: schiena e gambe bloccate, con versamenti. Sono tornata in vasca nel 2013. Sono partita da 20 vasche a lezione, un disastro, le mie compagne di corsia mi prendevano in giro per quanto ero lenta, dal momento che non sapevano che ero reduce da incidente, poi quelle 20 vasche sono diventate 40, poi 60, anche grazie al mio osteopata che mi ha rimessa in sesto... poi ho incontrato un allenatore master che mi ha chiesto se volevo allenarmi con il gruppo e, complice l'entusiasmo dei miei amici di corsia e di quello che allora era il mio ragazzo, ci siamo tutti iscritti ai master. Adesso le vasche, dopo 3 mesi, sono diventate 120... 150... i secondi in velocità sono scesi.

Contemporaneamente ho scoperto di avere una deviazione assiale dell'asse cardiaco, con ipertrofia ventricolare aka altissima predisposizione all'infarto. Ho continuato, nonostante tutto... le gare le faccio... prendo di solito 550 punti, niente di che, ma già qualcosa... ma so quando è il momento di fermarmi. So che ci sarà un giorno che non progredirò più, quello in cui i miei compagni andranno avanti. E cosa farò allora? O mi comporterò come la mia compagna di corsia che viene in spogliatoio a piangere perché fa sempre gli stessi tempi, senza capire che a 28 anni, notevolmente sovrappeso, e senza aver mai fatto sport non può pretendere più molto e si rende solo patetica, oppure me ne fregherò bellamente e continuerò a divertirmi. Io spero di diventare il secondo tipo di persona e di nuotare con il piacere di farlo, con il sorriso, considerando di essere stata fortunata perché l'incidente avrebbe potuto inficiare molto di più.

Sabato mattina ho nuotato con un ragazzo che fa master da più tempo di me. Mi ha presa per buona parte del tempo in giro perché sono, rispetto a lui, ovviamente più lenta: se io nuoto 100 m, lui nello stesso tempo ne nuota quasi 125-135. Me ne sono fregata perché sono abbastanza abituata a lui che fa il gradasso. Però poi guardandomi con attenzione mi ha detto "però, rispetto a me, tu nuoti molto meglio: sei molto più acquatica di me" e ha un attimo rosicato e poi mi ha chiesto come si fa il delfino smile L'ho vista come una piccola conquista perché, pur essendo ancora "lenta", sono abbastanza brava nei vari stili, escluso rana che so na pippa.

Perché nuotare deve fare stare in prima battuta bene. Tutto il resto è noia. Un abbraccio smile

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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Carla80 ha scritto:

O mi comporterò come la mia compagna di corsia che viene in spogliatoio a piangere perché fa sempre gli stessi tempi, senza capire che a 28 anni, notevolmente sovrappeso, e senza aver mai fatto sport non può pretendere più molto e si rende solo patetica, oppure me ne fregherò bellamente e continuerò a divertirmi.

Bè, piangere per questo motivo mi sembra quasi psicotico.
Io mi limito a un diffuso senso di apprensione / panico che mi prende prima dell'allenamento, perché so che l'allenatore sta per farmi un pajolo atomico... big_smile

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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62

Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Ciò che non uccide,rende + forti smile

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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Carla80 ha scritto:

E cosa farò allora? O mi comporterò come la mia compagna di corsia che viene in spogliatoio a piangere perché fa sempre gli stessi tempi, senza capire che a 28 anni, notevolmente sovrappeso, e senza aver mai fatto sport non può pretendere più molto e si rende solo patetica, oppure me ne fregherò bellamente e continuerò a divertirmi. Io spero di diventare il secondo tipo di persona e di nuotare con il piacere di farlo, con il sorriso, considerando di essere stata fortunata perché l'incidente avrebbe potuto inficiare molto di più.

Sabato mattina ho nuotato con un ragazzo che fa master da più tempo di me. Mi ha presa per buona parte del tempo in giro perché sono, rispetto a lui, ovviamente più lenta: se io nuoto 100 m, lui nello stesso tempo ne nuota quasi 125-135. Me ne sono fregata perché sono abbastanza abituata a lui che fa il gradasso. Però poi guardandomi con attenzione mi ha detto "però, rispetto a me, tu nuoti molto meglio: sei molto più acquatica di me" e ha un attimo rosicato e poi mi ha chiesto come si fa il delfino smile L'ho vista come una piccola conquista perché, pur essendo ancora "lenta", sono abbastanza brava nei vari stili, escluso rana che so na pippa.

Perché nuotare deve fare stare in prima battuta bene. Tutto il resto è noia. Un abbraccio smile

Sicuramente sarai una persona del secondo tipo, l'hai già dimostrato sia a te stessa che agli altri, riprendendo con determinazione a nuotare, nonostante tutto ciò che ti era successo.
Per quanto riguarda il tuo "collega" master, è solo da compatire; nella mia squadra nessuno deride chi ha tempi peggiori, anzi ci sono ragazzi che hanno la metà dei miei tempi, metà dei miei anni e quasi metà dei miei chili tongue, che mi portano rispetto anche solo per il fatto che ho il coraggio di mettermi in gioco, sapendo benissimo che arriverò ultima, o quasi, in tutte le competizioni alle quali partecipo ed il tifo che fanno per me, mi gratifica di tutta la fatica spesa negli allenamenti.

"questo spazio è vuoto perché sono una persona priva di fantasia" Col. Kurtz

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64 (modificato da Cirone Furioso 04-01-2015 11:13:28)

Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Ma io mi sto arrovellando su alcune cose:

- Se dico che il presupposto perché un nuotatore venga annesso a un gruppo master è che sappia nuotare in modo disinvolto in tutte le maniere, dico una cosa corretta? E quando dico in tutte le maniere, ad esempio, io intendo tuffi, virate di vario genere, e compagnia bella.

- Se una persona viene invitata ad aggregarsi, e magari è un po' imbranatina su tante cose, è giusto che pretenda che queste cose gli vengano insegnate?

Situazione specifica: gare in programma il primo di febbraio; una gara la sceglie il nuotatore, e una l'allenatore.
Benissimo.
Supponiamo che l'allenatore scelga per me i 50 dorso (nel mio caso, possiamo parlare di "stile d'orso"....): nessuno mi ha mai insegnato la partenza a dorso, e in generale quando approccio il muretto per virare, ci manca poco che mi fermi a prendere il caffé, perché anche lì non ho mai affrontato la questione con sistematicità.
Ne parlo con l'allenatore: la risposta è che la gara serve anche a stimolare una risposta a un problema. In gara sei in una situazione che ti costringe a fare quella cosa.

Ok, è un discorso che in parte posso anche capire.

In sostanza, però, a me sembra una minchiata fuori misura; che senso può avere cimentarmi in qualcosa così, alla spera-in-dio, senza averla prima studiata ed esercitata?

Ritorno al punto 2 di cui sopra: fino a che punto ho il diritto di pretendere di venire erudito su aspetti che per un nuotatore dovrebbero essere per lo meno assimilati in modo grezzo?

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Cirone, il tuo allenatore o ci fa o ci è........ probabilmente tutti e due. Mi sembra assurdo che non vi faccia lavorare su partenze e virate con sistematicità, forse ancora più assurdo che scelga per te una gara dove sei obbligato ad affrontare un problema completamente nuovo. Partenza a dorso non sono complicate ma se, per qualsiasi motivo, non hai potuto affrontarle seriamente, poteva scegliere una qualsiasi altra gara a te già familiare. A meno che non ti voglia male..........

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66 (modificato da Cirone Furioso 04-01-2015 21:42:07)

Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

No, l'idea di fondo ha molto senso: stimolare il nuotatore su fronti non consolidati per ampliare il bagaglio di esperienze, e per evitare che poi si "accontenti" di fare sempre le stesse cose che in una qualche maniera gli riescono. Sarebbe un discorso anche molto educativo.

Però io dico: vuoi farmi fare, che so, i 50 dorso?
Molto volentieri: aiutami a prepararli!

Io capisco che sia fondamentale costruire i requisiti condizionali di fondo; posso anche prendere per buona l'idea (ma io, di mio, non la ritengo veritiera) che la resistenza si fa nuotando a stile libero.
Ma perché non esercitarmi prima sui momenti nevralgici di quella tal specialità?

Non dico di pretendere di fare la virata perfetta, che mi consente di guadagnare quel decimo di secondo che altrimenti la mia gara è compromessa, ma almeno avere la consapevolezza di quello che sto facendo!

Faccio anche mio il discorso di quella bella pagina di Nuotomania dove spiega che un nuotatore master, specie un diportista dell'ultima ora, meglio farebbe a concentrare i suoi sforzi su mobilità e coordinazione, che non su carichi di lavoro ingenti.

Mi sembra che siamo ai livelli di quando per insegnare a nuotare ai bambini, li si buttava in acqua, e se ce la fanno bene, gli altri, pazienza...

Al di là di questo mio sfogo personale, su cui mi riservo di parlare con il mio allenatore, la questione è: uno potrebbe dirmi "bè, ma se non sei in grado di avere questo livello di tecnica, non avresti dovuto iscriverti a una squadra".
Insomma, forse questa pretesa è più pertinente in un corso di nuoto, che non in un corso master?

The ice caps are melting, Leonard.
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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Sono reduce da una giornata passata con 2  famosi velocisti. Tra le altre cose è venuta fuori l'inutilità di fare lavori ripetuti(soprattutto in soglia)piuttosto che lavori specifici alla speciaità dell'atleta e finalizzati a una determinata prestazione. Vero è che si parlava di atleti evoluti ma il senso della discussione era che i lavori fatti senza criterio e non mirati possono rivelarsi controproducenti. L'obiettivo del mondo master dovrebbe quello di crescere divertendosi e lavorando sui deficit e obiettivi dei singoli; ha poco senso competere con altri gruppi master solo su chi ha fatto più km.(4, 5 o 6) con lavori noiosi e ripetitivi. Uno dei 2 ragazzoni(ex olimpionico) raccontava di come, abituato a macinare turni da tanti km. ad allenamento in Italia, si era meravigliato di come all'estero gli avessero impostato allenamenti da solo 3. km. Li ricorda, però, come gli allenamenti più duri che avesse mai fatto........... Noi non vogliamo emularli ma crescere divertendoci, si.

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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Le mie compagne di squadra, e anche il mio allenatore, dicono che in verità mi faccio mettere sotto dall'idea di faticare.
In effetti, nessuno pretende da me che faccia il tempo dell'anno, e anch'io non sono alla ricerca della perfezione: al limite dei progressi.

A ben rifletterci, la sola cosa che veramente mi manda in "angoscia", è il fatto di non riuscire a metabolizzare fare la virata.
Abbiamo in programma una nuova gara a Imola, il 1° febbraio; una gara la scegliamo noi, e una la sceglierà il nostro allenatore.
La sola gara che mi manderebbe veramente in crisi sarebbe una gara sul dorso, perché sarei proprio in difficoltà contro il muretto.
Potrei anche affrontare il 50 farfalla, anche a costo di metterci un minuto e mezzo: non sarei preoccupato, la farei come riesco senza troppi patemi (certo, un po' dovrei dedicarmici....).

La prima gara che ho fatto è stata 200 stile: una gara difficile anche per chi è un vero nuotatore.
L'ho fatta gestendola come sarebbe stato nelle mie possibilità, con realismo, senza pretese e senza angosce, e senza fare le virate, perché sapevo che mi avrebbero mandato in crisi.
Ora, soddisfatto di aver superato credo di poter dire con onore questa prova per me impegnativa, il primo obbiettivo da centrare sarebbe di riuscire a farli con le virate, anche perché, fra l'altro, ho fatto più o meno lo stesso tempo delle compagne di squadra di livello analogo al mio, sebben loro abbiano fatto le giravolte.

La virata mi mette in scacco dal punto di vista proprio del patema, del non sapere se arrivato al muretto mi prenderà la paura di farla, e, se la faccio, avere il timore di girarmi troppo lontano e non toccare il muretto con i piedi.

In verità la so anche fare, ma anche solo su 100 metri, già alla seconda già sono in patema.

All'inizio della stagione, di fronte al fatto di penare parecchio a tenere il ritmo degli allenamenti ( di qui questo post), decisi di concentrarmi sul finire i programmi degli allenamenti, senza provare a fare le virate; ho cercato di darmi una priorità.
Ora questa cosa non mi basta più: tante volte è successo che sono riuscito a portare a termine un lavoro che mi sembrava insormontabile.
Eppure, l'idea di dover provare a metterci le virate, mi manda nel pallone fin da prima di cominciare.

The ice caps are melting, Leonard.
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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Ciao, le virate, troppo spesso tralasciate negli insegnamenti durante i corsi, rimangono spesso un problema. Io non sono ancora a livello master, ma a quello piu' alto dei corsi di nuoto. Il nostro allenatore ci chiede di fare le virate SEMPRE in allenamento e questo penso sia l'unico sistema per farla propria un po' alla volta, oltre ad allenarla specificatamente quando si riesce. Certo e' faticoso e spesso, almeno all'inizio, crea piu' problemi che benefici, ma farla sempre prima o poi ti creera' quella tranquillita' per farla anche in gara.

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70 (modificato da Paolo61 07-01-2015 22:16:57)

Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Cirone, pensa meno e cerca di divertirti di più.  Perché se sbagli la virata e perdi due secondi, o magari ti squalificano pure, scusami, cosa ti cambia nella vita?
Giusto cercare di migliorarsi, giusto chiedere all'allenatore di aiutarti a migliorarti dove ti senti carente, ma prendila un po' più alla leggera.

Lost in time, and lost in space/And meaning

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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Mentre aspettavo la chiamata, a Livorno, ci fu un signore sulla cinquantina abbondante (anni) di Sesto Fiorentino, con cui presi a scambiare due chiacchiere, commentando che i suoi tempi io me li potevo sognare.
Alché lui mi rispose, con il suo meraviglioso accento toscano "E 'un ti preoccupare: ecché 'un ti liscenzian mi'a"... smile

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Il bello degli sport individuali come il nuoto è che esiste un solo avversario: te stesso. Credo che anche la Pellegrini preferisca un secondo posto col suo miglior tempo di sempre che un primo posto con due secondi in più del suo personale!
io dopo un passato ormai remoto da scarsa agonista ho ricominciato solo quest'anno a garaggiare.... Scettica e mal disposta, "farò solo le gare sociali" dicevo a settembre.... E invece sto cercando di non perdere nessun trofeo lombardo :-)
Mi rendo conto però di viverla in maniera molto differente rispetto a chi non ha mai gareggiato prima, così come la vivo in maniera molto più leggera di quando avevo 16 anni e gli occhi dell'allenatore puntati addosso!!!
Vado li, faccio la mia gara, cerco di avvicinarmi o di superare i 700 punti e se prendo la medaglia sono tutta felice. Pazienza se ero l'unica M40 a fare i100 misti :-)

Comunque io gareggio per una grande squadra divisanin tante piscine, ognuna con proprio allenatore e indipendenza.
Nel mio gruppo siamo una decina, in due corsie. In quella veloce siamo ex agonisti o giovani u25 che hanno dalla loro l'età. Nell'altra gente che arriva dal nuoto adulti, nuotate da migliorare, tempi da prima batteria. Ma avrai visto anche tu che alle gare c!è di tutto..... Non si sfigura mai.
La gara è solo con se stessi e il cronometro. E l'obiettivo è la pizza dopo.

Divertiti.

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73 (modificato da Cirone Furioso 22-01-2015 20:07:43)

Re: Un po' di sconforto dopo due mesi di nuoto master...

Ultimamente ho molto ridimensionato la mia "apprensione": ho 40 anni suonati, il lavoro e altri impegni hanno la priorità; l'attività master ora nella mia testa è diventata una attività fondamentalmente ludica.
Questo non vuol dire non darci dentro, anzi: mi sento più sereno, e questo mi consente di affrontare gli allenamenti più spensierato, e proprio per questo, più concentrato e con maggior rendimento. Quando prendiamo i tempi, il cronometro mi stimola sempre molto, così come fare i "garini" con i compagni di squadra, quando capita.
Dopo il battesimo della prima gara, fare allenamento pensando alla gara successiva è molto più divertente e motivante: in squadra siamo tutti pervasi da una smania molto positiva in vista della prova successiva.
Poi, visto che praticamente sempre le gare sono fuori città, ho deciso di approfittarne per fare un po' di turismo: ad esempio, il 1 febbraio gareggeremo a Imola, e quindi io partirò il giorno prima, e ne approfitterò per visitare Ravenna.

Insomma, tutto a meraviglia.
Però l'anno prossimo credo che gestirò i miei allenamenti in modo diverso, cercando di dare molto più spazio alla tecnica, anche approfittando di lezioni private.

Peccato sempre per il muretto, che mi da sempre tanto da penare, ma alla fin fine pazienza... Un giorno supererò anche quello.

The ice caps are melting, Leonard.
In the future, swimming isn't going to be optional.

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