@Stefano
Io è da poco che ho ripreso la situazione, ossia nuoto più velocemente senza pull che non con. Però devo dire che l'allenamento di gambe è di una noia mortale, e raramente riesco a trovare gli stimoli per farlo bene.
Oltretutto spesso il collo ne risente. Ovviamente.. per problemi nell'esecuzione degli esercizi. Però ho la fortuna di vivere in montagna, e la corsa su "terreno accidentato" mi risulterebbe facile.
Pensi che un bosco con terreno bello soffice per le foglie, ma ovviamente sconnesso possa adattarsi alla bisogna ?
E che tipo di corsa converrebbe fare ? Io per ora mi limito ad una decina di km a ritmo molto blando..

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Quoto Stefano !

La gara è con se stessi prima di tutto, e la "gara" è su vari fronti: fare una cosa nuova, o farla bene, o farla meglio. O farla per non pensare ad altro. Ognuno di noi ha le sue nevrosi più o meno latenti o manifeste. Non è che la maggior parte della gente sia equilibrata, anzi.. ve lo dice uno che ha una vaga idea di quanti soldi si spendono , perchè li vendo smile, in farmaci neurologici.
A volte pensare di poter affermare la propria superiorità e prendere invece delle legnate sonore in modo del tutto evidente e manifesto, fa molto bene, a qualsiasi età... quando si dice il valore educativo dello sport.

Da un punto di vista molto egoistico.. non importa granchè quale sia il tuo obiettivo, l'importante, per star bene, è che si riesca a realizzarlo.
Certo darsi un obiettivo realistico può aiutare smile

Anything goes!

Una cosa non sempre possibile è quella di filmarsi mentre uno nuota e riguardarsi dopo o durante la seduta. Certo.. serve un po' di aiuto, ma ormai i telefonini fanno di tutto.. A me ha risolto molto nell'evitare di chiudere troppo la bracciata verso l'interno. Era abbastanza comodo mettere il telefonino sul blocco e vedere la mano che entrava in acqua più interna rispetto alla spalla. Quanto ti rendi conto del movimento che fai è semplice correggerlo.
Un'estensione tecnologica di quello che marina diceva sopra...

Che spettacolo smile
Ogni tanto mi lamento di nuotare in solitudine perchè mi sembra alienante.. ma devo dire che leggendovi mi rincuoro !
E comunque d'estate, raramente, qualcuno capita anche a me.. devo condividere la corsia, ma state pur certi che se c'è una persona per corsia, quello in più viene nella mia... e ovviamente parte quando sto per virare.

"Lo zen e l'arte della convivenza in piscina"

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(82 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Oops.. scusatemi, evidentemente argomento in ecceso, ma pensavo la sezione lo consentisse.

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Ho fatto una mini review, molto parziale, sull'argomento da un punto di vista metabolico:
Almeno per quanto riguarda i soggetti allenati (sia master che collegiate), sembra chiaro che dopo pesanti allenamenti in ipossia, sia
normobarica che ipobarica, le prestazioni non sono migliori, non migliora la clearence del lattato,
non aumenta la resistenza e per di più peggiora l'eficienza del metabolismo del glucosio (come prevedibile).
E questo indipendentemente dallo schema adottato.

http://jap.physiology.org/cgi/content/abstract/94/2/733
http://ep.physoc.org/content/95/2/315.abstract
http://jap.physiology.org/cgi/content/abstract/104/2/328
http://bjsm.bmj.com/content/40/2/e4.abstract


Addirittura se no ho capitp male, qui sembra che,  se la cosa è confinata a periodi brevi, tipo ritiri di una-tre settimane non aumenti nemmeno l'emoglobina a disposizione.

http://jap.physiology.org/cgi/content/abstract/103/3/828
http://jap.physiology.org/cgi/content/abstract/96/5/1800


E che il metabolismo degli acidi grassi a catena più lunga sia peggiorato

http://jap.physiology.org/cgi/content/abstract/102/1/79


Però.. se gli allenamenti sono brevi, intermittenti (vd. le considerazioni di marina), o comunque non condotti in regimi particolarmente stressanti, e il periodo di acclimatamento sufficientemente lungo, come insegna l'esperienza, dei vantaggi sembrano esserci:
Il secondo articolo argomenta un po' il sistema del "Live High, Train Low"

http://jap.physiology.org/cgi/content/abstract/100/4/1238
http://jap.physiology.org/cgi/content/full/99/5/2053

@marina & stefano.
Questo non era propriamente il mio campo, ma penso che la rivista dell'American Physiological Society abbia abbastanza credito o mi sbaglio ?

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(82 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Bene ! Allorà inserirò qualche fase in ipossia, e gli esercizi di Patrix, con le modifiche proposte da Stefano, sembrano divertenti.

@ Stefano.
Se ho capito bene allora è un lavoro di tecnica e sensibilità e non metabolico. D'altra parte, a pensarci bene, sarebbe abbastanza curioso il contrario. Mi incuriosiva la considerazione sul 'fiato', sempre di Patrix.
Tutto questo (il fatto che non sia un allenamento prevalentemente metabolico) sarebbe anche in linea con il fatto che generalmente si fa come allentamento secondario ?

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(82 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Qualche chiarimento sull'argomento (vorrei).
Intanto a cosa serve di preciso, poi quali sono le finalità delle varie modalità: Io ricordo di serie fatte generalmente a fine allenamento, quasi sempre nella seconda seduta del giorno e sempre SL. Potevano essere 25m in apnea completa, con varie ripetizioni oppure aumentanto progressivamente, in nuotata continua, l'ipossia respirando prima ogni 2 poi ogni 3 poi ogni 4 bracciate e così via fino ad una respirazione ogni 10 bracciate per poi ridiminuire fino ad una ogni 2. Una virata contava per 4 bracciate, se non ricordo male.

Da quando ho ripreso non l'ho fatta mai, pensando che fosse qualcosa che valeva la pena fare quando avessi ricominciato a nuotare un po' di più.

s

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(17 risposte, pubblicate in Presentazioni)

Un po' tutti e due.. considera che ho cominciato a nuotare che ero già "vecchio" per questo sport, e quindi... ho avuto un approccio molto più critico di quanto non si faccia da giovani. E l'allenatore, fortunatamente, mi dava retta..

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(17 risposte, pubblicate in Presentazioni)

Dimenticavo: Grazie a Stefano.. cercherò quelle serie che hai postato.
.

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(17 risposte, pubblicate in Presentazioni)

Ciao Mario, ogni tanto c'è l'assistente bagnanti, che quando nuoto io, cioè all'ora di pranzo, NON ci sono (vivo in un paesello di 5000 anime e mi alleno in un'altro paesello che però ha una piscina). Se faccio i massimali mi cronometra lei, se no per le ripetute mi guardo l'orologio..

Per sensibilità intendo nuotate lente, ovviamente molto curate, tipo gli esercizi sulle scale e arpeggi per gli strumenti musicali.. di quelle che mi ricordo mi faceva fare il mio allenatore. Quasi sempre con pullbuoy e, ad esempio: pugni chiusi, oppure a mani completamente aperte, oppure con il recupero fatto con il dorso della mano a pelo d'acqua e con il pollice che tocca sempre il fianco finchè è possibile (SL), oppure bracciate sovrapposte con pause lunghe, o contrapposte con pause lunghe.
Dovrebbero.. farti recuperare in maniera attiva e riordinare un po' la passata in acqua dopo una parte pesante, che generalmente tende sempre a scomporre un po' la tecnica. Dice.. che .. il flusso dell'acqua sentito in queste situazioni non usuali aumenta in qualche modo la consapevolezza dell'assetto.
Ricordo che di questi esercizi di senibilità ne facevamo parecchi subito dopo le depilazioni che precedevano le gare per quel poco che si nuotava in quei frangenti...
s

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(17 risposte, pubblicate in Presentazioni)

Salve a tutti ! Che bello !! Un forum di nuoto... non potete capire.. Io ultimamente mi alleno SEMPRE da solo.. ed intendo... SOLO in tutta la piscina. Avere qualcuno con cui parlare sarà veramene utile.

Mi presento: mi chiamo Silvio, ho 39 anni, e nuoto, assiduamente, da 21 (ho cominciato un po' tardi.. ) seppur con qualche pausa di tanto in tanto.
Faccio, quasi a tempo pieno, il farmacista e risparmiamoci le battute sul doping !! smile

In passato ho nuotato molto di più di quanto non faccia ora, seppur ormai da "grande". Per un paio di anni (dai miei 26 ai 28) ho nuotato con dei ragazzi che ormai partecipavano agli assoluti. Bei tempi.. più che altro era bello avere tempo per fare anche 12-13 Km al giorno.
Ho avuto la fortuna di smettere gradualmente e quindi non mi sono inquartato...

Ho ricominciato a nuotare in modo semiserio da un paio di anni: intendo sui 10-12 Km... a settimana smile mediamente in tre sedute.

Mi piacerebbe riuscire a rifare parte degli allenamenti di 10-15 anni fa, e devo dire che, seppur molto lentemanete, e con degli allenamenti fatti molto in casa.. mi ci sto avvicinando.

Mi piace molto il fondo, e molto più gli allenamenti delle gare. Anzi.. le gare non mi piacciono proprio se non quelle contro me stesso, tanto che non sono più tesserato nè FIN nè UISP.

Il mio allenamento preferito (quello di oggi ad esempio) ha una serie principale del tipo 20 x 100 SL a 1'35" con passaggi 1'23".
oppure 3 x ( 8 x 50 DL a 1'20"  + 400 tecnica e/o sensibilità )
Quando ho ricominciato ad allenarmi con gusto (due anni fa) stavo una decina di secondi sopra, e di delfino manco a parlarne.
Tuttosommato, seppure arraffazzonati, i miei schemi qualche risultato me lo portano.

Sarò molto contento di discutere con tutti voi per migliorare il migliorabile: il mio obiettivo sarebbe quello di ritornare a fare questi 20 x 100 SL a 1'30" passando sotto a 1' 20"... sarà uno schema stupido, ma io mi diverto tanto.. e mi da gusto.

Grazie a tutti per l'attenzione !

Silvio