426

(1,091 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

stefano '62 ha scritto:
Catullo ha scritto:
ayrtonsenna ha scritto:

bravo non ti arrendere ! forza.

Grazie,
a dire il vero dopo aver fatto la prova da sforzo mi è venuto un piccolo complesso di inferiorità.
A me sembra di essere arrivato a 175 watt ma parlandone con un amico che ha 10 anni più di me(e corre molto meno)mi ha detto che l' ECG è stato interrotto a 220 e qui leggo di Stefano che arriva a 300.
Sono indeciso se chiedere chiarimenti al medico o mettermi l'anima in pace; mi ha detto che tutto va bene e magari ogni test ha una sua storia(o magari non erano 175 ma 275...........).

Ciao

Assicurati di non avere confuso i watt con le pulsazioni cardiache.

Ecco, forse la risposta più semplice è quella giusta; prima o poi mi toglierò il dubbio.....................
Come vanno i tuoi 400?

Ciao

427

(1,091 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

ayrtonsenna ha scritto:

bravo non ti arrendere ! forza.

Grazie,
a dire il vero dopo aver fatto la prova da sforzo mi è venuto un piccolo complesso di inferiorità.
A me sembra di essere arrivato a 175 watt ma parlandone con un amico che ha 10 anni più di me(e corre molto meno)mi ha detto che l' ECG è stato interrotto a 220 e qui leggo di Stefano che arriva a 300.
Sono indeciso se chiedere chiarimenti al medico o mettermi l'anima in pace; mi ha detto che tutto va bene e magari ogni test ha una sua storia(o magari non erano 175 ma 275...........).

Ciao

428

(1,091 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

marina ha scritto:

...nn arrivare mai a tali livelli di stress altrimenti il fine teleologico dello sport si va a fare friggere yikes evidentemente se il tuo stato è questo,non era adatto a te l'allenamento oppure non hai defaticato bene o ti eri saldato male hmm

Si, hai ragione.
Sto affrettando i tempi di recupero ma allenarsi per 2 giorni di seguito, per il mio fisico, è ancora prematuro.
Domani nuoto libero; verifico la situazione............

Ciao

429

(1,091 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

stefano '62 ha scritto:
Catullo ha scritto:

con qualche affanno sul delfino; l'istruttore mi dice che esco bene dall'acqua e che non vede alcun problema

Io invece un problema lo vedo eccome:un istruttore che valuta il tuo delfino dicendoti che "esci bene dall'acqua" è un istruttore che il delfino non sa nemmeno dove stia di casa.

Purtroppo è un avvicendarsi di istruttori molto giovani che danno pochissime indicazioni tecniche.
Alcune volte ho la sensazione che applichino solo una tabella alla lettera.

Oggi sono talmente stanco che ho, quasi, voglia di piangere; ho tenuto duro ma sono distrutto(ho voluto strafare con allenamento anche ieri).
Troppi scatti, tutto con massimo 15 secondi di riposo, 4 vasche solo di scarico alla fine; so già che avrò difficoltà a dormire ma tengo duro.

Grazie per le risposte,

Ciao

430

(1,091 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Ieri molto bene; ero distrutto, con un pò di tosse e indeciso se andare o no.
L'esperienza mi ha consigliato di provare e ho fatto bene; ho provato a "parlare" con l'acqua e abbiamo trovato un buon dialogo.
Provati anche 3 serie di 100 misti "tirati"con qualche affanno sul delfino; l'istruttore mi dice che esco bene dall'acqua e che non vede alcun problema ma io lo sento faticosissimo e continuo a trovare molto meno stancante la farfalla.
Mi verrebbe voglia di andare ai campionati senza alcuna pretesa e provare a fare tutte le competizione(tranne quelle lunghe dovo sono negato................).
Non so è una buona idea perchè è la prima gara e immagino che i tempi di attesa tra una gara e l'altra siano mortificanti.
Chi ha esperienza di queste gare può darmi qualche dritta?

Ciao

431

(162 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

Ieri ho iniziato il riscaldamento con una vasca in apnea a rana sul fondo della piscina; bellissima sensazione e ho preso subito confidenza con l'acqua.
Mi sono forzato a mantenere la respirazione tra le 3 e le 5 bracciate trovando un ritmo interiore tra inspirazione ed espirazione e  mi sono reso conto che è soprattutto una questione psicologica.
Vale anche per la virata; più lenta e senza affanno diventa molto meno stancante; anche qui è una questione di ritmo.

Ciao

432

(162 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

stefano '62 ha scritto:

Sì è esatto,conviene tenersi ossigenati,però la velocità di consumo dell'ossigeno è proporzionale all'intensità della nuotata,dunque a meno di non fare 10 chilometri tirati al massimo,avere la necessità a respirare ogni due non dico nel finale che sei cotto,ma già a metà gara,significa che qualcosa non funziona.
Chiarisco:un conto è scegliere di respirare a due,un altro averne la costante necessità,questo dovrebbe capitare solo nei momenti di stress.
La capacità di nuotare in ipossia è fondamentale,per creare un requisito di capacità respiratoria che costituisca un punto di partenza.
Un nuotatore un pò più che principiante dovrebbe essere perfettamente in grado di chiudere una vasca da 25 completamente in apnea,altrimenti significa che il dispendio medio della sua nuotata di crociera è troppo elevato.

Ciao

Allora devo avere qualche problema; mi viene naturale nuotare inizialmente ogni 3 bracciate e in maniera fluida.
Dopo poco la nuotata si appesantisce e sento la necessità di respirare ogni 2 bracciate; la virata, poi, mi toglie moltissima aria e vado in debito di ossigeno ma se rallento mi sembra di sprofondare.
A riposo riesco tranquillamente a fare una vasca in apnea; con un pò di ventilazione, forse, anche 2. 

Ciao

433

(1,091 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Fatto certificato medico per agonistica; tutto a posto.
I dubbi per le regionali sono; i 600 km tra andare e tornare(chi me lo fa fare..........) e la nuova virata che presenta dei problemi.
Ieri un ex-agonista mi ha detto che uscire a dorso(sotto il pelo dell'acqua)per avvitarsi successivamente può portare alla squalifica; mai sentito e non ho trovato traccia di virata irregolare nei regolamenti.
Esistono dei divieti in proposito?

Ciao

434

(38 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

marina ha scritto:

auguri! big_smile

Grazie; anche grazie al nuoto fatto in gioventù, e ripreso adesso, mi sento in ottima forma(non c'è la faccina con le corna.........?).

435

(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Bestia dura; vederlo nuotare bene è veramente affascinante e mi piacerebbe tantissimo.
Continuo a sbagliare la seconda gambata; è solo un peso.
Ho provato a fare braccia a stile libero e gambe a delfino(come mi ha suggerito Stefano) ma quando ho trasformato il tutto nel delfino completo mi sono sentito di marmo; continuo a nuotare molto meglio a farfalla e aspetto che si "sblocchi" quel qualcosa che mi blocca.

Ciao

436

(73 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Rimando il resoconto dei tempi alla prossima settimana(sperando che vadano meglio).
Vorrei chiedere quali sono le differenze tecniche tra un velocista e un "fondista" e a cosa sono dovute le differenze di tempo tra 2 nuotatori con caratteristiche fisiche simili ma che, in vasca, fanno tempi completamente diversi: forza, velocità di bracciata, penetrazione, galleggiamento, etc. e quanto l'età incida sulle prestazioni.

Ciao

437

(38 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

50 il 28 gennaio.

E moh...........?

stefano '62 ha scritto:
Catullo ha scritto:

Non so se sia un problema di alimentazione.
Tutto procede per il meglio tranne il sonno; dormo sempre peggio.
Dopo l'allenamento mi sento come se avessi bevuto un litro di caffè e il sonno ne risente parecchio.
Mangerei ma non ho fame; ieri ho finito l'allenamento alle 21 e 15, ho cenato alle 23, mi sono addormentato all' una e alle 5 ero già sveglio come un grillo.
Mi sono riaddormentato alle 8 per dormicchiare(malissimo) 2 ore; ero bello carico e pronto ad andare in piscina alle 18 e 15 ma di pomeriggio sono crollato..........
Effettivamente scarico poco alla fine dell'allenamento e non avendo fame non reintegro immediatamente ma è sufficiente a giustificare questo casino?.

Ciao

Più è intenso l'allenamento,maggiore è l'adrenalina che circola nel sangue.
L'adrenalina determina disturbi del sonno,per questo motivo lo scarico è assolutamente necessario nelle sedute serali,e deve essere proporzionato all'intensità del lavoro (non al numero delle vasche,ma alla loro intensità).

Ciao

Grazie Stefano,
immagino che per il mio organismo sia una specie di rivoluzione: 6 km a settimana quando al massimo  ne faceva uno, bello rilassato, d'estate.
Mi riserverò 5 minuti da dedicare allo scarico.

Non so se sia un problema di alimentazione.
Tutto procede per il meglio tranne il sonno; dormo sempre peggio.
Dopo l'allenamento mi sento come se avessi bevuto un litro di caffè e il sonno ne risente parecchio.
Mangerei ma non ho fame; ieri ho finito l'allenamento alle 21 e 15, ho cenato alle 23, mi sono addormentato all' una e alle 5 ero già sveglio come un grillo.
Mi sono riaddormentato alle 8 per dormicchiare(malissimo) 2 ore; ero bello carico e pronto ad andare in piscina alle 18 e 15 ma di pomeriggio sono crollato..........
Effettivamente scarico poco alla fine dell'allenamento e non avendo fame non reintegro immediatamente ma è sufficiente a giustificare questo casino?.

Ciao

ayrtonsenna ha scritto:

ragazzi ma che doti di nuoto servono? e sopratutto chiedo a livello molto amatoriale, anche perchi non ha 20 anni, ma 33 ... chiedo puo' essere praticata?

Non c'è un problema di età; i miei ex-allenatori che formavano la squadra che militava in serie A ancora fanno i circuiti master in giro per il mondo e avranno 55/60 anni.
Doti? Devi rimanere in campo nuotando come un forsennato da una parte all'altra continuamente spingendo con le gambe con un movimento alternato(per reggerti a galla) e scalciando il più possibile per allontanare il tuo avversario(che farà altrettanto) e ricorda che, finchè hai il pallone in mano, i tuoi avversari sono autorizzati ad affondarti(naturalmente lo puoi fare anche tu ma è una magra consolazione.........).
Nel momento del tiro devi dare un paio forti gambate che ti permettano di spingerti il più possibile fuori dal'acqua; questa qualità di "elevazione"  è  indispensabile anche per contrastare i tiri e ostacolare nel momento del passaggio di palla.   

Ti consigliarei di provare; solo così ti potrai rendere conto di quanto............................... stanca.


Ciao

441

(1,091 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Ieri 900 metri di solo braccia mi hanno ucciso(la cosa meravigiosa è che avevo una vasca tutta per me).
Tuttavia sto migliorando molto nel recupero; conto di andare anche oggi anche se i crampi alla coscia si sono rifatti  sentire, paradossalmente, proprio dopo l'allenamento con il pull buoy.
Fisicamente avverto proprio una bella sensazione di tonicità; si tratta, adesso, di perdere 3 kg e migliorare la resistenza per nuotare fluido a lungo.
Bellissima la sensazione della nuova virata; incredibilmente l'ho assimilata in questi giorni di pausa.
3 giorni fa sembrava una cosa impossibile e ieri mi sono ritrovato, improvvisamente, a farla in maniera quasi naturale; molto meno faticosa e più fluida.
D'ora in poi cercherò di andare tutti i giorni e lunedì provo i tempi e i tuffi; poi vedrò se affrontare le regionali o no.

Ciao

442

(73 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

stefano '62 ha scritto:

Si,potrebbe,per riuscirci devi ottenere un tempo di circa 13 o 13,5 secondi nelle esercitazioni di velocità sui 25 metri.

Ciao

Lunedì provo i tempi.

Ciao

443

(73 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Daniele75 ha scritto:

Molto interessante la questione subacquea per chi come me ha cominciato a gareggiare quando questa non era ancora diffusa ( e a dorso la virata si faceva sulla schiena) ... Da li' nasceva anche il tuffo a pelo d'acqua che permetteva di nuotare e spingere subito... L'unica subacquea che si utilizzava era quella a rana ma senza la gambata a delfino, tra l'altro aggiunta molto di recente.

Adesso in ogni sessione di allenamento dedico 5/10' alle subacquee per migliorare ed ottimizzare questo aspetto. Ci sono esercitazioni specifiche?

Mi rendo conto di come si sia evoluta la didattica e la tecnica.
Anche nel tennis la differenza tra insegnanti di vecchia e nuova scuola è abissale.

Quindi il tuffo a pelo d'acqua non era un ricordo sbagliato........

marina ha scritto:

esiste un circuito master pure di palla a nuoto big_smile

Si, ma non per cecati.......................:)

445

(73 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Bene, ho visto che per la partenza c'è un thread apposito molto completo.
Non posso che farvi i complimenti; ho fatto presente al mio allenatore che vorrei fare i regionali master: mi ha dato un foglietto da compilare e mi ha detto di fare l'esame medico.
Non mi ha neanche chiesto che gara/e volevo fare o dato consigli in merito........................figuriamoci se è il caso di parlare di tuffi, virate o tempi.

446

(1,091 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

chicco5 ha scritto:

mi sento un pò fuori dal contesto..però ieri ho fatto anche io un bel lavoro e volevo condividerlo..
stò scaricando per i regionali..in questo periodo A2 C3...(anche se in progressione 1 -4 sui 50 con l'ultimo in picco visto che era con partenza....)
mi sentivo bene..ed ho fatto un buon tempo sul  50do (30"e2 allo stacco!!)...e un 27"e1 sul 50sl (ma essendo pallanotista lo nuoto male male male!!) scusatemi!.. smile

27"1; alla faccia; se lo nuotassi bene faresti il record del mondo........................

Io ho praticato la pallanuoto dai 13 ai 16 anni.
Avendo, all'epoca, una struttura fisica non adeguata alla mia età(ero il più piccolo della classe e dimostravo 2 anni in meno)in campo mi scontravo con ragazzi che sembravano già uomini: al fischio di inizio mi facevano prendere il primo pallone a centro vasca e poi mi facevano uscire.
Sport durissimo sia per quello che succede sotto l'acqua(di tutto ma non si vede)sia per i continui cambi di fronte che ti obbligano a scatti e scontri continui.
Al di là di questo ognuno può trovare il ruolo che più si addice alle sue caratteristiche; sia che sia un ottimo e potente tiratore che un buon velocista un buon allenatore saprà sfruttare le tue potenzialità, fermo restando che alcune caratteristiche di base, come un'ottima resistenza e una discreta forza, sono indispensabili.
Se poi riesci a trovare un buon gruppo affiatato(anche fuori vasca)il divertimento è assicurato.

Commento poco tecnico fatto solo di ricordi; se non fosse per i problemi di miopia che mi impediscono di distinguere una callottina bianca da una nera oggi lo rifarei volentieri e con un altro spirito.............................   

Ciao

448

(73 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Passiamo(se permetti) ad altri 2 punti oscuri: tuffo e virata.
Tuffo; guardando i filmati dei campioni ho la sensazione che non ci si debba tuffare(distanza in aria)per arrivare in acqua il più lontano possibile ma che sia più importante entrare in acqua con la maggiore capacità di penetrazione. Qualcuno mi consigliò, ai tempi, di fare quasi una spanciata per rimanere a pelo dell'acqua e  non affondare troppo ma ho il dubbio che ciò riduca la lunghezza utile del tuffo sott'acqua.
A naso direi che più lungo è il tuffo più risparmi sulle risorse da spendere...................ma devi risalire prima che la spinta si esaurisca.
1) quanti metri si possono(o si devono) fare con un bel tuffo e quanti secondi incide, sempre sui 50?

Virata; ho scoperto che la mia virata fa schifo. Praticamente mi giro nell'aria arrivando a colpire il muro già con la pancia in giù; ho provato a seguire i tuoi consigli provando a uscire a dorso ma è talmente entrato nelle mie abitudini che mi risulta difficilissimo.
2)Vale la pena di cambiare o il risultato non è molto dissimile?

3)Qual'è il rapporto ottimale tra i primi 25 metri e i secondi? Se il mio obiettivo è 30 sec potrebbe essere 14/16?

Scusa la banalità delle domande.

Ciao

449

(1,091 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

stefano '62 ha scritto:

Io invece avevo capito la farfalla,quella col colpo di gambe a rana,che per forza ne dai uno solo.
Invece a delfino il secondo colpo di gambe è molto naturale e si insegna appunto in modo naturale,altrimenti l'allievo fa tutt'altro e poi gli sembra innaturale.
Per capire dove a collocato (quando le mani ESCONO),devi provare a nuotare a stile libero con le gambe a delfino,facendo una gambata ogni volta che un braccio spinge ed esce (mentre l'altro entra),avendo cura di NON fare una bracciata alla volta ma di nuotare in modo continuo.

Ciao

Grazie, domani provo: bravo.

450

(73 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

stefano '62 ha scritto:

1) sono la stessa cosa detta in modi diversi.
Frequenza è riferito al numero di bracciate,iper velocità significa viaggiare (metri secondo) più veloce del veloce,sprint idem.
In parole povere si tratta di tirare più che puoi.
2)Significa che il sistema della glicolisi che consuma glicogeno può esprimere la massima potenza entro i 50 secondi,dopodichè il glicogeno termina e dato che la cellula è strozzata dalla contrazione muscolare non può ricevere rinforzi dal sangue,dunque può utilizzare solo quel pò di ossigeno che le resta e quindi la potenza cala ed è a carico di un altro sistema (aerobico),dunque proseguire non centrerebbe l'obiettivo di allenamento che consiste nell'usare quel sistema metabolico.
3)
Dipende...se per farlo limiti volutamente l'azione delle braccia e dell'articolazione della spalla,è terribilmente sbagliato perchè rinunci a parte della spinta,che per avvenire bene ha bisogno che le spalle riescano ad alzare bene i gomiti.

Ciao

Grazie Stefano,
mi è ancora un pò oscuro il perchè il sistema della glicosi che ha un picco superiore alla durata della gara incide sulla prestazione ma ci arriverò.............

Ciao