Rieccomi non sono stato chiaro su ciò che intendevo dire. Quando ho detto che il nuoto "cannibalizza" i muscoli, non l'ho detto con un'accezione negativa, ma mi riferivo al fatto, poi giustamente sottolineato da Stefano, che molto spesso mi sento chiedere se aggiungere un pio di sessioni in piscina, oltre la palestra, possa ulteriormente accrescere la massa, questo, a parità di calorie è ovviamente impossibile, ecco tutto. Io facevo esclusivo riferimento al dispendio calorico, che nel nuoto è abnorme, soprattutto nella fase in cui ancora non si è capaci di avere una tecnica efficiente. Pertanto, è verissimo che il nuoto non fa perdere massa, ma a condizione che si incrementi l'apporto proteico (e calorico) di una mole non trascurabile e a volte umanamente insopportabile, se si fa anche pesi in maniera SERIA almeno 3 volte a settimana.

Ulteriormente, da "palestrato", forse c'è uno sbilanciamento di concezione quando si parla di fisico "muscoloso", per noi addentro al mondo dei pesi il muscoloso è colui che ha minimo 5-10 chili di massa muscolare pura OLTRE il suo peso forma (e naturalmente una percentuale di grasso tra il 10% e il 15%). Nell'accezione delle palestre i nuotatori non sono muscolosi, ma "fisicati" smile Ragion per cui, quando affermo che il nuoto non fa diventare muscolosi, è perché io per muscolosi intendo appunto stile CONAN, col braccio da 45 cm di circonferenza, come ha detto Stefano smile

Per il resto, il nuoto è straordinario.

PS. rimango solo un po' dubbioso sul fatto che il nuoto di "potenza", inteso con battute rapide sulla breve o brevissima distanza, quasi stile allenamento coi pesi, non possa essere equiparato, con le dovute proporzioni, ad un lavoro anaerobico in parte adattabile allo sviluppo muscolare.

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ricottina, ho visto anche io quel video in cui si spiegano i 3 modi di nuotare lo stile libero, ma se devo essere sincero la spiegazione (e relativa dimostrazione) dello stile ibrido non mi ha convinto per niente. Ci si limita a dire che il braccio opposto a quello della respirazione deve andare immediatamente in trazione mentre l'altro braccio va tenuto più a lungo dopo l'entrata in acqua, mi è sembrato un po' troppo semplicistico e ad essere onesti neppure così tanto difficile da eseguire come invece sto sentendo dire (anche da Stefano), non è che ci voglia questa gran coordinazione a fare andare un braccio subito in presa e tenere l'altro più in allungo nella bracciata successiva. Ragion per cui, premesso che di certo io non sono un gran nuotatore, probabilmente ci sono altri accorgimenti ben più complessi. Guardando infatti questo video http://www.youtube.com/watch?v=ax77_hHq9Dc pare che la cosa sia ben più articolata... attendiamo suggerimenti smile

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mi rendo conto che potrei non essermi ben spiegato, ma quando ho chiesto agli istruttori in piscina, tutti l'hanno definito stile libero con zoppìa, proprio perché sembra quasi che sul lato debole, solitamente il sinistro, si zoppichi, proprio come si fa quando si cammina.
Nel video che hai postato, Lochte fa all'andata uno stile libero alternato e al ritorno diciamo che fa la "zoppìa", anche se non molto marcata.

http://www.youtube.com/watch?v=_CjLVB7pAYo&feature=related

in questo link, dal minuto 6:00, phelps e lochte nuotano con la zoppìa in maniera molto più evidente, soprattutto phelps. In buona sostanza, è uno stile libero "asimmetrico" in cui il ritmo dell'ingresso in acqua non è omogeneo tra il braccio sinistro ed il destro, ovvero un braccio va più veloce dell'altro, nel video "zoppicano" entrambi col braccio sinistro.

Per inciso, tutti i ragazzi agonisti che nuotano nella mia piscina nuotano con la zoppìa, non riesco a capire perché.

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Ciao a tutti, volevo sapere la vostra opinione sullo stile di nuotata tanto in voga sulle medie distanze, ovvero lo stile libero con la cosiddetta "zoppìa", mi piacerebbe impararla meglio, ma non sono certo di averla capita benissimo. Se non vado errato, il passaggio sott'acqua di una delle braccia in appoggio deve essere molto più rapido dell'altro e conseguentemente anche il recupero del braccio opposto è anticipato, con la contemporanea accentuazione della torsione del busto per la respirazione.

Sono ben conscio, anticipando eventuali commenti, che un principiante è meglio che impari a nuotate in maniera didatticamente più congrua, ma credo anche che avere la sensibilità per poter percepire modalità diverse di nuotata sia comunque utile.

curioso ha scritto:

semplicemente grande nuotix big_smile
PS: quali  esercizi di tecnica mi consiglieresti di fare  per non piegare troppo le gambe come hai visto nel video? smile

ciao, se ti va ti posso dire come sto risolvendo il problema della gambata troppo forte nel delfino. Faccio tanto delfino ad un braccio, tenendo l'altro braccio fermo disteso davanti, respirazione laterale ad ogni bracciata che ti aiuta ad arcuarti meglio. Naturalmente il succo dell'esercizio sta nel concentrare tutta l'attenzione sulla gambata, ricercando la percezione del piede che segue il bacino e "scivola" dentro l'acqua senza "violentarla". Ovvero, concentrati proprio sul sentire l'acqua che quasi scorre sul dorso dei piedi e non cercare "lo schiaffo", mentre questi rientrano sott'acqua. Un altro esercizio che mi sta aiutando molto a percepire la gambata è la bracciata rana con gambata delfino, per via della meccanica del movimento è quasi impossibile scalciare con violenza e sei costretto a gestire la gambata in modo molto più fluido. Spero di averti aiutato.

Ciao, quello che noto è che probabilmente inclini troppo il busto in verticale nella bracciata in cui respiri, ti "impenni" e da questo potrebbe derivare anche la gambata un po' troppo nascosta sotto il pelo dell'acqua. La mia umile opinione, da apprendista come te wink

ciao, come ho detto in altri post, io faccio palestra e sono istuttore (di palestra, non di nuoto) e uso il nuoto come sport complementare per sciogliermi (da un paio d'anni, senza pretese), quindi posso provare a dirti la mia a riguardo dello sviluppo dei muscoli in relazione al nuoto. Credo che il mito più grande sia quello che nuotare fa diventare grossi, ti assicuro che è l'esatto opposto. Al massimo ti si allargano le spalle e la gabbia toracica (che non è poco) ma la massa magra non cresce nuotando, anzi, per esperienza personale, credo ci siano poche discipline che ti cannibalizzano il muscolo come il nuoto. non a caso io devo tenermi basso con il numero di vasche altrimenti perdo muscoli a vista d'occhio. Pertanto, il mio consiglio, se non puoi proprio fare nemmeno un minimo di attività coi pesi, è quello di nuotare "di potenza", ovvero lavorando quasi su soglie anaerobiche ma non so se ti piaccia lavorare solo così e non credo che persone ben più addentro al mondo del nuoto, come stefano, siano d'accordo nell'interpretare così il gesto del nuotare. come forse ho letto in altri post, sono d'accordo anche io nel dire che i muscoli si fanno con i pesi, con il nuoto si nuota... (e ci si fanno degli addominali da paura).

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Stefano, ho riletto le pagine precedenti come da te consigliato e credo di aver capito il passaggio sul quale dovermi concentrare: all'atto della respirazione tendo proprio ad irrigidire il collo per allungarlo in avanti (e in alto), nel tentativo inconscio di voler recuperare più centimetri per avere qualche istante in più per inspirare. Pertanto la mia respirazione non è composta dal semplice sollevamento del capo (che in effetti è molto meno dispendioso) ma da una sorta di stiracchiamento un po' esasperato che mi porta ad affaticarmi più in fretta. Penso si tratti più o meno dello stesso riflesso che porta i principianti dello stile libero a sollevare la faccia dal pelo dell'acqua quando si girano per respirare, inconsciamente si pensa di prendere più aria ma in realtà ci si scompone e basta.
Ragion per cui, negli ultimi allenamenti, sto cercando di resistere all'istinto di "sopravvivenza" di stiracchiare il collo in avanti e mi sto limitando ad una semplice "alzata di sguardo", anche se ancora devo prendere bene le misure perché sbevazzo un po', ma mi rendo già conto della maggior efficienza. grazie.

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... e qui mi scappa la domanda stupida, ma come fa l'acqua a sostenere il peso della testa? smile Dai, penso di aver capito cosa intendi, magari hai qualche sensazione o posizione che dovrei ricercare per farlo?

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nuotix ha scritto:

non ho ben capito quello che fai, però almeno io quando respiro cerco di appoggiare il mento sul pelo dell'acqua come giustamente hai mezionato. se si esegue per bene, certamente ha l'effetto, non di sollevare completamente il capo, ma quel tanto da permettere di far fuoriuscire la bocca x prendere aria e di non alzare eccessivamente la testa verso l'alto

molto semplicemente, non alzo la testa, respiro con la faccia parallela all'acqua, a pochissimi cm di distanza, così non devo fare il movimento di alzare la testa, respirare e riabbassare la testa. Sembrerà strano, ma la parte per me più faticosa del delfino è proprio quel gesto, come se la testa mi pesasse 15 chili! big_smile

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Al di là della tecnica di nuotata, mi interesserebbe sapere anche come gestite la respirazione. Intendo dire, mi trovo dubbioso a riguardo del momento nel quale inserire l'espirazione, voi espirate durante tutto il ciclo della fase subacquea, trazione e spinta compresi o trattenete il fiato per poi buttare via l'aria soltanto durante il recupero delle braccia, che è fisicamente meno impegnativo? Ho notato che se espiro contemporaneamente alla fase più faticosa (la passata subacquea), subito dopo mi sembra di rimanere sgonfio come un palloncino con la conseguenza di dover per forza riprendere aria alla bracciata successiva. Ulteriormente, in fase di respirazione, sto sperimentando una posizione della testa che vorrei sapere se per voi è utile. E' una sorta di via di mezzo tra la respirazione classica (col mento sul pelo dell'acqua) e la posizione neutra che si assume con la bracciata in apnea, ovvero, mi sollevo leggermente di più di quanto farei in una bracciata in apnea ma solo il tanto che basta a far si che la faccia esca dall'acqua ma senza alzarla, insomma, respiro guardando la superficie dell'acqua, richiede un po' più di "calcoli" per trovare la giusta misura, ma mi sembra più efficiente rispetto al gesto di sollevamento completo del capo.

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Ciao a tutti, sebbene legga il forum ormai da mesi, ormai non resisto più alla voglia di parteciparvi più attivamente, condividendo con voi esperienze e consigli.

La mia storia è presto detta, sono un culturista prestato al nuoto, tutto è nato per gioco circa un anno fa. Dopo secoli che non vi mettevo piede, forse l'ultima volta avevo 7 anni e ora ne ho 28, per "sbaglio" sono andato in piscina, ed ho provato la sgradevole sensazione di avere l'agilità e l'acquaticità di un blocco di marmo, in sintesi: immobile, tanta schiuma, gambe trascinate sul fondo e morte per mancanza di ossigeno dopo 20-25 metri di stile libero, chiamarlo stile libero era già generoso.

Un po' per sfidare la fisica, del resto peso 88 chili per 1,80 quindi il mio galleggiamento non è ovviamente naturale dato che la massa magra in acqua mi pesa maledettamente tanto, ho deciso di dedicarmi al nuoto con più assiduità ed è diventato la mia seconda passione, insieme ai pesi. Ho sempre provato ammirazione quando al mare vedevo ragazzi che filavano via lunghi nell'acqua, rilassati e sciolti ed ora... eccomi qui a parlare di remate, rollii, bracciate, delfino, scivolamenti, rana e quant'altro smile

Da alcuni mesi nuoto 2-3 volte a settimana in abbinamento alla palestra, non ho ovviamente velleità agonistiche ma sono felice di aver scoperto un modo meravigliosamente nuovo di utilizzare il proprio corpo, oltre a caricarsi quintali sulle spalle. L'abbinamento tra le due attività è straordinario ed in ogni caso il nuoto, ora che l'ho scoperto, non uscirà mai più dalla mia vita.

Del resto, come si dice qui da me, se un sardo non sa nuotare, è meglio che si nasconda; dopo 28 anni era ora di smetterla di nascondersi big_smile

Un abbraccio a tutti!