mi unisco questo tread perché avrei piacere di  un parere dagli esperti in merito a esercizi ow e che riguardano aspetti come il core stability piuttosto che esercizi propriocettivi.
Secondo voi, fuori dall acqua, quante volte a settimana e' appropriato lavorare su questi aspetti, e quanto tempo dedicargli per ogni sessione,? Mi riferisco per esempio  a master (che per esempio si allenano 4 volte a settimana in acqua) che hanno voglia di curare anche questi aspetti, o comunque anche a  persone che non hanno grosse "velleita'" natatorie ma che per motivi x, mal di schiena o poca tonicita' del tronco, vogliono curare anche l aspetto del core stability...

PS. per quanto riguarda i nuotatori ,l'allenamento di cui sopra, e'  da preferirsi in una sessione apparte e non pre-attivita' natatoria come per esempio gli esercizi di prevenzione o riscaldamento fatti con gli elastici?

Grazie

che solo il nome citato basta e avanza..ogni altro commento a mio paere,  e' semplicemente superfluo..

vedo che s parla di ambientamento... smile  purtroppo devo dire verso i corsisti adulti,c'e sempre minore attenzione a questo aspetto..la cosa , come sono sicuro capiti anche a voi, mi rende molto dubbioso....tornando all ambientamento di cui parlavamo, avrei piacere di dirvi come la penso io allargando un po il panorama della discussione.
Credo che l ambientamento in realta non finisca mai, nei bambini e nei principianti chiaramente e' un ambientamento che parte dalle fondamenta ma, mi sentirei di dire che anche nell atleta,  in un certo qualmodo, l ambientamento continua, sicuramente sotto una "forma diversa", non saranno più le bolle o la stellina smile ma, essendo esseri terresti e con schemi motori acquatici acquisiti e non innati, direi che ogni qual volta un soggetto entra in un ambiente che non e' il suo naturale e  per quanto ormai familiare possa essere, avra sempre anche solo percettibilimente ma degli stimoli nuovi...basti pensare come uno stop di un tempo relativamente breve vada ad ripercuotersi su aspetti come la sensibiita che un soggetto ha  l acqua..se stiamo 2 settimane a letto, una volta scesi torneremo a camminare in maniera "naturale"..questo , credo a testimonianza dell fatto che per quanto un atleta sia evoluto, ma il suo ambiente naturale e' l ambiente terrestre,  ogni altro ambiente richiede un costante "ambientamento" e che per i motivi di cui sopra, mi sentirei di poter dire che, in un certo senso, veramente l ambientamento non finisce mai..
che ne pensate?
smile

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(14 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

smile

marina ha scritto:

Scusami allora se ho capito male.
Io non avrei usato ne' braccioli ne'tubo...
Concordo se se gli ridai il tubo non lo togli più!
Lavora molto sul rilassamento,insisti con la stellina e i giochi...spesso l'ansia non li fa galleggiare.Missili a tempesta:la strada e'questa...

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(14 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

mi son spiegato male mari, il tubo gle l ho fatto usare le prime volte come sostituto dei braccioli ma,adesso non lo usa per niente...avevo scritto che visto che non riesce a stare a galla con il missilino, avevo pensato al tubo sotto le ascelle..ma son convinto del fatto che questa "comodita'" lo impigrirebbe ancora di piu' e magari poi mi chiederebbe di nuovo il tubo per stare in acqua....ma adesso lui il tubo non lo usa..gli faccio fare battuta gambe con le mani poggiate sul bordo..missilino sorretto da me sotto la pancia, e ancora ancora andiamo..quando pero' deve fare anche 2mt di missilino da solo..niente da fare, appena partito va a fondo  sad

marina ha scritto:

Togli il tubo e digli che se non muove le gambe i pesci sono più veloci di lui e lo prendono!
Ma  se ne hai uno solo,attaccatelo pure addosso,più come vedi,togliere i galleggianti e'un passaggio in più che si poteva evitare.

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(14 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

buongiorno, avrei piacere di un vostro punto di vista..ho un allievo di quasi 5 anni che da un mesetto ha iniziato ha iniziato con me le prime esperienze acquatiche in piscina, prima solo al mare con i classici braccioli smile  ..al momento la situazione e' questa, sta in acqua alta senza braccioli ne tubo , la fase di ambientamento procede discretamente..fa discretamente le bolle, raccoglie gli oggetti 60cm sott'acqua, fa anche se per poco, le prime stelline in quasi totale autonomia (lo sorreggo solo parzialmente), cagnolino da solo per 5/6mt, si tuffa in acqua dal bordo senza problemi..non usa più il tubo per stare in acqua alta..solo non riesco a fargli battere le gambe, o meglio, le batte ma talmente poco che non fa neanche 1 mt a "missilino",finisce subito a fondo sad  ..voi che consigliate? avevo pensato di iniziare a fargli fare il missilino con il tubo sotto le ascelle ma non vorrei che, visto l aiutino del tubo galleggiante, le gambe s impigrissero ancora di più di quel che gia' son, in più ho il presentimento che dandogli il tubo per fare il missilino,  poi me lo chieda nuovamente per stare in acqua alta..sarebbe un passo indietro che non voglio fare!!
che ne dite?
grazie

grazie mari  smile  ritengo anch'io indispensabile la presenza di un tecnico a bordo vasca.

marina ha scritto:

Ottime osservazioni,tuttavia,non ha senso fare un lavoro di tecnica da soli perché non hai alcun riscontro....

ciao marina, avevo piacere di una tua considerazione in merito a cio' che ho consigliato a LittleSte, ogni confronto e' utile e ben gradito per "crescere"
grazie smile

marina ha scritto:

Ci vuole una programmazione fatta da un allenatore....da solo e'dura!

non credo che gli "scatti" siano la soluzione adatta..ripeto che secondo me curare l aspetto condizionale in queste fasi e' totalmente inutile, al limite creare una buona base aerobica che e' alla base di molte cose in ambito sportivo ma, anche in questo caso ritengo che le fasi di esercizi volti al miglioramente della tecnica vadano inseriti immediatamente dopo il riscaldamento, in soggetti non allenati fare la tecnica dopo  1000mt di resistenza aerobica, puo' compromettere la lucidita' mentale e determinare un affaticamento miscolare, il tutto chiaramente va a discapito della qualita' dell esercizio di tecnica  che andremmo a svolgere dopo, chiaramente anche durante le fasi di resistenza aerobica ci sono aspetti tecnici sul quale l allievo si puo' concentrare, per esempio la passata subacquea piuttosto che la continuita' dell azione braccia gambe, il ritmo non troppo elevato del lavoro di resistenza aerobica permette al soggetto di potersi concentrare anche su questi aspetti. Per cui non scarto a priori l idea del miglioramente di alcuni aspetti tecnici all interno di un allenamento di resistenza aerobica.
Se poi pero' iniziamo a parlare di forza rapida , tolleranza al lattato ecc ecc...rimango della mia idea che per il momento non sono utili al miglioramente della velocita' visto  il caso in questione.
ciao

eugenio94 ha scritto:

Devi fare molti scatti secondo me ...andiamo su aspetti
A fiato come sei messo? Cosa senti "mancare"prima? Fiato o braccia ?
Come ti alleni solitamente?

ciao!  mi sento d consigliarti che i migliori esercizi che puoi fare per migliorare la velocità sono quelli volti a migliorare la tua tecnica, probabilmente anche la tua acquaticita e tanti altri fattori che passano in primo piano rispetto agli esercizi che chiedi tu e che presuppongo siano quelli  volti a sviluppare le capacità condizionali...ci sono alti aspetti che ora devi curare.ad esempio verificare la continuità d azione della bracciata, della gambata e della nuotata completa, poi la posizione della tua testa in acqua, la testa che ti ricordo essere il timone della nuotata..se la alzi troppo affondi di gambe, se la tieni troppo bassa ti passa l acqua sopra..altra cosa fondamentale sarebbe capire se il tuo scambio respiratorio e' corretto o meno..se espiri completamente o no..insomma, in queste fasi grezze della nuotata  (il miglior tempo che e' un  58" su un 50mt mi fa presupporre che siamo ancora in una fase grezza) , questo è ciò che devi curare e vedrai che i tempi si abbasseranno senza problemi
ciao

LittleSte ha scritto:

ciao a tutti ho 37 anni e da 4 ho iniziato da circa 4 anni a nuotare
in questi ultimi tempi per una cosa solo mia vorrei cercare d' abbassare i miei tempi (stile libero partenza da fermo senza tuffo) nella vasca da 50
atualmente ci metto circa 58 secondi.
il tempo è preso in maniera grossolana guardo un tabellone con i secondi appeso alla parete quando arrivo in fondo mi alzo e lo riguardo quindi ci saranno circa 2 o 3 secondi in più
la nuotata la sento sciolta e mimsento scivolare bene e mi sento ben disteso
non capisco dove posso migliorare
so che senza video è difficile vedere eventuali errori ma dove posso migliorare
respiro un po' ogni 5 bracciate e un po'  ogni 3
aiutoooo
ci sono degli eserczi per migliorare la velocità?

grazie mari smile

e voi colleghi istruttori? costi che applicate alle lezioni private (chiramente extra societa', altrimenti credo che anche da voi,  una buona parte dei soldi della privata, ahimè aggiungo, se li  prendano loro!!) ? da noi, centro Italia 30euro/h .....
smile

per ringraziare pubblicamente  Marina e la sua gentilezza nel rispondere alle mie mail, grazie davvero, mi sei stata utilissima!!

Ps: mari scusa, 30€/h per le private intendi "attraverso la società " vero? cioè vanno in segreteria e prenotano una lezione...

visto la "libertà di mercato" nel fare i prezzi delle lezioni, facendole a titolo "personale" in una struttura privata invece? ...sento molti che come media prendono  20€/h....che in questo caso e "netto in tasca"  smile

ti ringrazio tanto, la mando subito!  smile

marina ha scritto:

Non c e neppure sulla cartella spam...mandala a mariapia.81@hotmail.it

ciao marina! la mail che ti avevo inviato e' una richiesta d informazioni sempre in  ambito sportivo ma extra tema nuoto...non credo sia in tema  con il forum di nuotomania...provo a ri-inviartela adesso smile

marina ha scritto:

30€/h.
P.s.
Non ho trovato la tua mail,apri pure un post!

ciao a tutti...vedo che i post di questo tread sono del 2011...potreste dirmi nelle vostre piscine quanto costano ad oggi le lezioni private?

Per i colleghi istruttori, partendo dal presupposto che il nostro e' "un mercato libero" e che il collettivo nazionale dice 10 euro/ora, voi quanto chiedete per le private fatte extra societa' con la quale lavorate?
smile

Mari scusa se apro una piccolissima parentesi per dirti che,  ti ho inviato una mail per chiederti gentilmente un informazione, per darti un riferimento, l oggetto e' : "richiesta d informazioni su.."
Ho pensato di dirtelo in quanto sicuramente te ne arriveranno in quantità.. smile
Grazie!!

marina ha scritto:

Vedi un po' se non è un'ernia o una protrusione....

" se non sullo scivolamento passivo ma si parlava gia quasi di agonismo "   ma scivolamenti (passivi e attivi)  e galleggiamento sono nozioni da primissimi livelli, le primissime forme di scivolamento le fanno gia' al 1° livello!!...non che dopo non vengano ripresi gli scivolamenti ma di certo  come nozione gia' acquista e sicuramente , non da iniziare  a parlarne a ridosso dell agonismo...mi sembra inconcepibile una cosa del genere sad     

eugenio94 ha scritto:

Che io mi ricordi pur avendo fatto tutti i livelli di scuola nuoto non ho mai ricevuto particolari nozioni sul "galleggiamento" se non sullo scivolamento passivo ma si parlava gia quasi di agonismo ! Purtroppo temo che sia poco affrontato come tema almeno in molte scuole nuoto
smile

il galleggiamento..che cosa importante..direi una delle cose piu importanti..non per nulla da noi in piscina, il passaggio dal 1° al 2° livello avviene se l allievo e' in grado di galleggiare in maniera passiva nella posizione della mummia o se preferite della bottiglia,chiaramente valutando anche altro ma, il galleggiamento passivo e' uno dei fattori piu' importanti da valutare...  bambini e adulti possono anche muoversi in maniera più o meno diciamo "efficace" e riuscire a spostarsi nell acqua ma, la domanda da porsi e' :  "se finiscono le energie e non riescono più a nuotare? sono in grado di essere lo stesso sicuri in acqua? magari galleggiando passivamente..."
Attribuisco questa priorita' nello stessa misura sia ai bambini che agli adulti e chiaramente non tralasciando "i meno giovani"...

2500mt crawl senza recupero con gambe? mi sembra un po impegnativo come lavoro..e' molto probabile che le tue gambe "si addormentino" un pochino dopo tutti quei metri di seguito, e comunque credo a mio modestissimo parere ( ti ricordo che non sono un allenatore ma un istruttore)sarebbe consigliabile frazionare i metri totali e ridurli un po....che so..20x50mt.  (che comunque per una persona non allenata bene sono una metratura gia' discreta!) ...mantenendo buona parte delll attenzione sulle gambe (il tutto con riposi congrui).
Sicuramente le gambe sono un attimino più sveglie che in un 2500mt di seguito...aspettiamo il video e vediamo "nella pratica" la gambata..

eugenio94 ha scritto:

Vi farò un video appena riesco per vedere se e corretta o no ...nel senso io percepisco come se l apporto di gambe fosse proprio un 10% sulle prestazioni ma mi stanca per cui tra stanchezza sui lavori lunghi e apporto si va in pari = 0
smile non so se sono riuscito a spiegare

Poi ora mi sto obbligando a inserire molti piu lavori lunghi di gambe ....tipo fino a 2500 m crawl senza recupero con gambe

...interessante..se ho ben davanti l immagine dell esercizio che mi descrivi stefano, in sostanza sarebbero delle remate "analitiche" per la fase di spinta..

l immagine che mi pone davanti dopo la tua descrizione non e' delle piu' dolci e angeliche  ahahahahah big_smile scherzo ovviamente, buongiorno a te Animalunga e ben arrivato in questo forum smile!!

Animalunga ha scritto:

OT
@ Allievo
Sono alto m 1.90, peso 92 kg, mi rado a zero i capelli ma lascio pizzo e baffi. Non so anagraficamente, ma mi sa che non ci siamo comunque big_smile

d accordissimo su tutto smile  !!!
grazie per i tuoi contriuti stefano!

stefano '62 ha scritto:
allievo ha scritto:

bambino impaurito dall acqua per uno spavento preso tempo prima..
.....il bambino a stento  sta senza braccioli (sorretto da me)..appena il labbro inferiore in acqua per fare le  bolle e di testa sott acqua a bocca chiusa,nemmeno se ne parlava, ovviamente 0 stellina, 0 missilino e cosi' via..

Unica strategia possibile:
Tappa 1
la prima lezione (anche due se necessario) va destinata a fare "innamorare" il bambino del maestro.
E' assolutamente necessario perché smetta di vederlo come una minaccia,e lo veda invece come alleato contro le sue paure.
Supporti utilizzati,quelli preferiti dal bimbo (braccioli per esempio) oppure un patto semplice:oggi decidi tu per i braccioli,la prossima volta decido io (e magari passi al salsicciotto).
Tutta la lezione deve essere finalizzata alla esplorazione,che lo ricordo è la prima e irrinunciabile fase dell'ambientamento,che serve al bambino a prendere le misure al nuovo ambiente,e al maestro per ottenere una prima "lettura" dell'allievo.
Quindi niente immersioni se il bimbo ha paura,niente imposizioni,i tempi li decide il bimbo punto e basta (non la mamma).
Tutto sotto forma di gioco,il bimbo deve uscire soddisfatto e convinto che si può stare in acqua senza rischio.

Se l'operazione riesce il resto dell'insegnamento sarà tutto in discesa.


allievo ha scritto:

.....tengo a precisare i capricci e i pianti che faceva!!!

I capricci non esistono.
E' il modo con cui i bambini comunicano una situazione di disagio.
Vanno indagati per capire qual è quella situazione,che non sempre è sciocca o immotivata (e nel caso di un bimbo impaurito dall'acqua trovo lapalissiano quale possa essere il motivo di un "capriccio" fatto mentre è in piscina) dopodiché si elabora una strategia,e di solito l'unica che funziona è quella di conquistare la fiducia del bimbo,che nel momento in cui si sente tenuto in considerazione,e titolare di una certa libertà di arbitrio,potrebbe accettare una certa forma di "scambio"


allievo ha scritto:

, alla fine la madre mi chiede di continuare le lezioni private l estate per poter passare il figlio all inizio della stagione successiva.

Hai chiesto alla mamma se per caso ha anche già stabilito in che anno dovrai iscriverlo alle selezioni per le olimpiadi ?
A me sembra che la capricciosa sia la mamma,non il bimbo,i cui "capricci" potrebbero essere il rigetto di un programma capriccioso fatto dalla mamma.

Senza metterti a polemizzare con lei in questa maniera,sarebbe però stato opportuno ricordare alla mamma che i tempi di apprendimento del nuoto (come di tutto) sono personali e vanno rispettati,pena grossi problemi (prova a velocizzare la mola di un mulino,invece che accelerare si blocca) perché non è assolutamente possibile insegnare a forza qualcosa a qualcuno che non è ancora pronto a recepirlo.
E se il bimbo non fosse pronto ad entrare nei corsi di nuoto a settembre non è una tragedia e nessuno la obbliga ad aspettare un anno (che poi 5 o 6 anni non fa la differenza) ma può fare l'ambientamento a inizio stagione e poi passare ai corsi quando sarà pronto;assicurandola che nessun coetaneo un domani gli fregherà una medaglia mondiale per colpa di quei pochi mesi di ritardo.
Perchè la scuola nuoto non è come la scuola statale che le classi si fanno all'inizio e poi stanno insieme tutto l'anno e se uno perde la lezione sui sumeri resta indietro.....ma è invece organizzata in modo razionale con passaggi di stato a obbiettivi liberamente conseguiti.

Io al tuo posto avrei rimarcato il mio professionismo rifiutando (e a volte l'ho fatto) l'incarico (impossibile) di insegnare qualcosa con tempi di scadenza stabiliti da una mamma invece che dalla disponibilità psico-attitudinale dell'allievo.
E facendole tanti ma tanti auguri (perché ne ha bisogno) di riuscire a trovare il superman capace di farlo (senza trasformare il bimbo in un disadattato ovviamente).
A buon intenditor.....
E che se il superman non lo trova sarei invece disponibile a fare col bimbo tutto quello che va fatto e nei tempi debiti,senza patemi di date da rispettare,che otterrebbero solo di aumentare le ansie del bimbo in una età nella quale dovrebbe essere libero di imparare ciò che vuole,invece che entrare già in carriera.

Ciao

mmmm...lontra..lontra. .non mi sovviene l esercizio un questione.. :-(

stefano '62 ha scritto:

La risposta è.....la lontra.

ok smile , mari se vuoi, avevo piacere di un tuo (e di chi vuol partecipare al post)parere sui consigli che ho dato a Eugenio94  e Paolo82  nel tread ( di paolo82 ) "crawl lavori lunghi..." di questa sezione, i post cui mi riferisco sono 2 .. #7 e #9
grazie

marina ha scritto:

La userai con gli agonisti o con i master che hanno un passato di agonistica!Non mancherà tempi,vedrai!

quoto, purtroppo in Italia molti genitori sono ancora abbastanza indietro rispetto a questa visione de le cose

marina ha scritto:

Esatto:sono contesti diversi da casa che allenano i figli alla vita:nuovi ruoli,nuove gerarchie,nuove regole e...nuovi punti di riferimento.