E sarebbe sbagliato cercare di seguire tutti e 10 gli allenamenti proposti eseguendoli per la prima volta con le pause leggermente alterate(appunto pochi secondi) e magari un po' più dilatate ( 1 minuto anzichè 30 secondi x le vasche a delfino per esempio) per poi ripetere tutti e 10 gli allenamenti cercando di rispettare rigorosamente le pause man mano che il nostro corpo si abitua anche a quella mole di lavoro?

Certo,come dici metabolicamente variando le pause cambia molto il tipo di allenamento, però progressivamente si può raggiungere lo scopo originario per il quale l'allenamento è stato concepito.

Vedi Stefano, durante il corso di nuoto il tipo di lavoro svolto è completamente diverso, non ho mai eseguito nulla di simile e quindi mi trovo un po' spiazzato.

L'istruttore anzichè stimolarci a migliorare gli stili nei quali fatichiamo di più (e cioè dorso e delfino) facendoci percorrere anche soltanto mezza vasca con stile impeccabile e il resto a piacere, preferisce farci eseguire la maggior parte dell'allenamento a stile e rana.

Quando io faccio nuoto libero cerco di nuotare il più possibile gli stili che durante il corso vengono "lasciati in disparte".
Per questo quando mi si propone di fare 4 vasche a delfino anche con solo 10 secondi di pausa fra l'una e l'altra, io risento molto della fatica.

Però penso sia meglio abituarsi a un tipo di lavoro variato (come possono essere i misti) piuttosto che focalizzarsi solo su un paio di stili.

Oggi ho provato per la prima volta ad eseguire uno dei vostri allenamenti di nuoto libero proposti nella home.
Dal momento che sia a livello di metri che di stili utilizzati i primi 2 mi sembravano un pelino troppo blandi, ho deciso di provare a partire col 3° allenamento.

Come avevo detto l'anno scorso per problemi di salute sono rimasto fermo tutto l'anno senza fare la benchè minima attività fisica e ho ripreso solo da fine settembre col corso di nuovo bisettimanale.

Sono riuscito a portare a termine l'allenamento facendo non 1600 mt ma 1700 in un'ora esatta, solo che fra una serie e l'altra di esercizi non c'è scritto quale sarebbe il tempo di recupero (mentre invece è specificato fra una serie e l'altra).

Ho inoltre visto che specialmente nelle serie 8x25 ,con una serie delfino completo e una serie rana , sono partito a fare la prima vasca a delfino con una bella spinta e sono arrivato fino in fondo mantenendo uno stile decente, cosa che però perdevo progressivamente nelle successive 3 ripetute.
Oltretutto il tempo di recupero consigliato era di 15 secondi ma io l'ho aumentato di un po'...un bel po'...il tutto per riuscire a riporre attenzione alla qualità della nuotata.

Poi la serie 10x50 a stile l'ho fatta con le palette e devo dire che mi sono trovato molto bene.

Chiedo consiglio soprattutto sulla possibilità di leggere variazioni dei tempi di recupero (quando nuoto a stile o a rana non ho bisogno di grandi tempi di recupero e rispetto quelli dei programmi, a dorso e a delfino però la storia cambia!).

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(57 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

@ippocampo: io ricordavo un suggerimento di stefano in cui diceva che per esempio quando si fanno 4 o 6 bracciate  a stile conviene non espellere aria magari per le prime 2 e poi espellerla gradualmente.
Io quando la espellevo sin dall'inizio poi arrivavo all'ultima bracciata con gran necessità d'aria, invece regolandomi e trattenendo vedo che riesco ad effettuare ben più bracciate con l'aria derivata da una singola respirazione.

Quando invece nuoto respirando ogni 2 bracciate allora sì che espiro subito, progressivamente, prima dalla bocca e poi per espellere tutta l'aria soffio anche dal naso.

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(57 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

per me questo bisogno di assumere "grosse quantità d'aria" è più un discorso psicologico, essendo principiante è come un riflesso dalla paura di "affogare" (passami il termine), non avere abbastanza fiato per la fase subacquea...

Un'idea che non so se sia condivisibile potrebbe essere quella di provare a respirare tramite un boccaglio, infatti penso che chi da piccolino, o anche da grande, abbia provato a fare snorkeling o comunque abbia indossato una maschera e appunto un boccaglio, sia riuscito ad autoregolarsi con la ridotta quantità d'aria che questo ti consente di incamerare, nel senso che di certo non è come respirare con la bocca completamente aperta.

Il boccaglio potrebbe essere un aiuto soprattutto psicologico per farti capire che la quantità da inspirare non è quella di una grossa boccata stile prima di iniziare una vasca di apnea, bensì quella che potresti avere mentre fai una corsa.

Non so,prova ad andare a fare una corsa lenta e a eseguire un tipo di respirazione come quella che adotti mentre nuoti, cioè inspirando un po' d'aria e trattenendola per un paio di secondi e quindi espellendola e procedendo a una nuova inspirazione.
Tu stessa ti renderai conto che non hai assolutamente bisogno di riempirti come una mongolfiera!!

Spero di averti dato quanto meno degli spunti di riflessione!!

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(86 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

Si,esatto, solo che quando effettuavo la remata col braccio destro respiravo a destra ovviamente, e durante la remata col sinitro respiravo a sinistra, quindi una respirazione per ogni bracciata.
Non essendo abituato ad effettuare la respirazione a sinistra mi trovavo anche a disagio nel passaggio aereo durante la respirazione a sinistra, molto meno sciolta rispetto alla mia respirazione abituale a destra.

Come suggerite sia Marina che tu, proprio per questo è consigliabile quando si nuota a stile respirare ogni 3, in modo da "equilibrare" e quindi limare per quanto possibile queste differenze.

Il problema è che quando nuoto respirando ogni 3 mi becco inevitabilmente le "onde" provocate dai miei compagni che vanno in senso contrario e quindi nonostante a livello di fiato non avrei problemi a respirare ogni 3 mi trovo costretto a respirare sempre dal lato in cui ho la garanzia di prendere aria senza ingurgitare acqua!

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(86 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

una domanda Stefano, ieri durante l'allenamento l'istruttore ci ha fatto eseguire un esercizio per l'allungamento, in sostanza si nuovata con bracciata a stile aspettando  che partisse un braccio con respirazione su quel lato, per poi raggiungere l'altro allungandosi e mantenendo per un po' la posizione con entrambe le braccia avanti e facendo quindi la propulsione con il braccio opposto e respirazione sul lato concorde a quello del braccio che effettuava la remata.

Spero di essere stato comprensibile nella descrizione...il problema è che uscendo a respirare mentre effettuo la remata col braccio sinistro (che non è il lato da cui eseguo la respirazione abitualmente) vedevo che fornivo veramente poca spinta e l'assetto andava un po' in crisi,soprattutto la respirazione. Quando invece nuoto respirando a destra l'andatura è buona.

Secondo te/voi questo episodio è indice del fatto che in generale non avrò una buona propulsione col braccio sinistro?

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(86 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

Lele,non è questo che intendeva Stefano.
Quando si parla di carburante non ci si riferisce solo a un discorso di alimentazione (anche se devo dire che io prima di andare a nuotare cerco sempre di mangiare 1 paio di cucchiaini di miele e devo dire che soprattutto se arrivo già stravolto dalla giornata, fanno il loro dovere), ma si riferiva al tipo di risorse utilizzate, e quando parla di carburante meno performante si riferiva al consumo d'ossigeno che avviene nella fase finale dell'allenamento.

Gli esercizi mirati saranno riferiti alla resistenza, per far sì di riuscire a spostare sempre più in là il proprio limite alla fatica.

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

quindi pool fra le gambe e bracciata a delfino...io avevo letto o sentito che con un esercizio simile ci si spacca la schiena ma a sto punto mi convinco del fatto che le fonti non siano attentibili.

Proverò anch'io, così concentrandomi sulle braccia posso anche ottimizzare la fase subacquea che per ora è piuttosto grezza visto che in primis penso alla sopravvivenza!!! big_smile

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

stamattina a colazione  mi sono alzato in piedi per prendere qualcosa e ho sentito un dolore tipo infiammazione al nervo sciatico...potrebbe essere dovuto alle svariate vasche a delfino fatte ieri sera??...

consideriamo che ho 26 anni quindi penso sia presto per la sciatica! roll

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Ho provato a seguire i tuoi consigli Stefano, cioè sono partito a delfino facendo 4 bracciate senza respirare, poi però non sono riuscito a farne altre 4 o altre 3 senza respirare, avevo sul serio bisogno di ossigeno e ho finito la vasca respirando ogni 2.
Però devo dire che il fatto di essere riuscito a fare 4 bracciate continuative mi è servito molto a capire il movimento corretto (o quasi, visto che il mio istruttore non mi dice nulla e posso andare solo a sensazioni soggettive!).

Purtroppo facendoci nuotare 50 mt a delfino con solo 5 secondi di pausa fra un 50 mt e l'altro, dopo poco non sono più riuscito a iniziare la vasca con 4 bracciate continuative senza respirare...avevo REALE BISOGNO D'OSSIGENO!!!
Devo dire che sono comunque riuscito a mantenere una buona continuatività del movimento anche respirando ad ogni bracciata verso la fine, probabilmente complice il fatto di aver quasi memorizzato lo schema motorio che si era consolidato quando ero ancora fresco.

Fondamentale è stato il vostro consiglio di fare molta attenzione alla continuatività della bracciata...prima mi "conficcavo" in acqua sempre poichè nella fase di presa rimanevo allungato senza agganciare acqua,come se mi dovessi riposare dalla bracciata precedente...è questo che ti frega, ti blocca e non ti fa neanche uscire a sufficienza dall'acqua per riuscire a prendere aria quindi alla fine più che una nuotata a delfino mi sembrava di essere le prime volte una comparsa che stava affogando durante un corso di salvamento!


Che dire,grazie di cuore, vista la situazione in cui mi trovo non posso non affermare che siete molto più utili del mio attuale istruttore.
Senza di voi questi mesi non avrei fatto alcun progresso e non avrei capito nulla.

Vi terrò informati su eventuali evoluzioni!

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Stefano e Marina bisognerebbe clonarli e metterli in ogni piscina!!! big_smile

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(260 risposte, pubblicate in Dorso)

ci mancherebbe!!
in fondo ognuno ha le proprie sensazioni e i propri punti di vista e anche una persona che nuota da tempo e che è passato attraverso le varie difficoltà nelle quali tuti più o meno ci imbattiamo può essere preziosa quanto i consigli di istruttori e allenatori come Marina e Stefano.

Provo con lo streching ma vorrei sapere se c'è qualche esercizio proprio mirato per il discorso del braccio nella posizione che viene assunta poco prima dell'ingresso in acqua per la presa.

Poi ovvio che lo streching fa benissimo per tutto il corpo...io non l'ho mai praticato per pigrizia!

38

(260 risposte, pubblicate in Dorso)

già fatto... ho fatto con braccio fermo,alternando le braccia facendo una pausa lunga finchè un braccio non raggiunge l'altro..etc etc.
Se faccio fatica a tenere il braccio completamente disteso forse devo concentrami di più anche sullo streching, o anche ad altro..solo che non mi viene in mente!!

Comunque grazie anche dei tuoi consigli carlo!

39

(260 risposte, pubblicate in Dorso)

ma il braccio io lo controllo!!per questo non mi capacito del perchè si pieghi!cioè, finchè lo vedo rimane dritto,addirittura per sforzarmi di tenerlo dritto rimango in tensione,cosa che non dovrebbe succedere penso...il movimento dovrebbe essere sciolto!
Il problema è che evidentemente si piegano un po' le braccia quando ormai non le vedo più, insomma, un'istante prima della presa,prima di entrare in acqua,come se cercassi la presa già prima di toccare l'acqua.

40

(260 risposte, pubblicate in Dorso)

Io facendo la bracciata agonistica a dorso riscontro dei problemi perchè non riesco a distendere bene e completamente le braccia... forse questo può essere dovuto a 2 o 3 anni di palestra senza esercizi di streching,non saprei!
Fatto sta che vi sarei veramente grato in merito a qualche consiglio per far in modo di arrivare alla fase di presa con le braccia ben distese, non so,qualche esercizio da fare sia fuori dall'acqua che in acqua.
Io in acqua cerco sempre di far uscire prima la spalla e di sfiorare col braccio l'orecchio...eppure mi rendo conto di avere questo deficit anche perchè allungando non a sufficienza le braccia anche la fase di presa non l'avverto adeguatamente, e questo lo deduco perchè quando un braccio sta per uscire dall'acqua, l'altro non gli dà il supporto adeguato dovuto alla fase di presa.

Per quanto mi sforzi l'istruttore mi dice sempre che piego le braccia!

Grazie marina!Io le introdurrei solo a stile perchè vado forte e la bracciata è consolidata.
Nuotavo già da piccolo,poi ho ripreso a 20 anni e dopo 3 anni di corsi sento bene come prendo l'acqua.
Comunque non ho intenzione di usare quelle palette giganti senza alcun foro,quelle sono ancor più deleterie!

In ogni caso cercherò di trovare un anima pia che controlli ulteriormente la mia bracciata e riesca a darmi un parere!
Del mio istruttore abbiamo già parlato nell'altra discussione quindi non mi esprimo!!

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(57 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

è un po' criptica quest'ultima parte della dicussione...

Vorrei chiedere a Stefano e a Marina suggerimenti su un prototipo di allenamento da effettuare solo un giorno a settimana nel quale vorrei fare nuoto libero per conto mio e introdurre le palette.
Le userei fondamentalmente per la bracciata a stile ,che è sicuramente la più solida e quella più perfezionata.
A dorso non me la sento ancora, potrei usarle magari anche per la rana.

Considerate che ho intenzione di fare 2 km in 1 oretta.
Riesco a fare tranquillamente a fare tante vasche a stile e a rana, a dorso dopo 200 metri mi sento affaticato, delfino devo ancora evolvere.
Considerato che durante l'allenamento da solo vorrei nuotare tutti e 4 gli stili potreste suggerirmi come e dove inserire le palette per finire il lavoro di potenziamento che già effettuo a casa con gli esercizi con pesi ed elastici consigliatimi da Stefano?

Grazie mille!

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(260 risposte, pubblicate in Dorso)

Mi hai fatto venire in mente la mia istruttrice che prima di allenarsi entrava in vasca per aiutarmi nel comprendere la virata.
Lei per farmi capire come doveva avvenire la fase di spinta mi faceva appunto attaccare con una mano alla corsia simulando la fase propulsiva della bracciata a dorso.

La differenza fra le remate di spinta verso i piedi e non verso le cosce vuol dire che la mano finisce il movimento leggermente distante dalle cosce?
Grazie mille stefano!

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(260 risposte, pubblicate in Dorso)

Cavoli stavo rispondendo in maniera molto dettagliata ma ho pigiato un tasto ed è andato tutto perso! sad

Per rispondere al "cavalluccio marino": nella mia piscina i corsi sono suddivisi in 1,2,3, 3/4 , 4 e 4 stili bene.
In 4 stili bene diciamo che fai praticamente un'allenamento master perchè nuotano per 1 h e 20 circa e fanno veramente un bel po' di km.

Io ero arrivato al livello 4 circa 1 anno e mezzo fa,poi ho dovuto sospendere completamente per 1 anno per motivi personali e così quest'anno ho decido di riprendere al livello 3/4 per non suicidarmi non avendo più fiato!

Il mio istruttore (sul quale ho aperto anche una discussione dalla quale si evince la situazione in cui mi trovo) non è che mi abbia mai spiegato la passata subacquea descrivendola nel dettaglio e nei vari step ( presa,trazione,propulsione), semplicemente mi ha fatto vedere come dovrebbe essere il gesto.

Lui sostiene che l'uscita non possa avvenire in altri modi se non con il pollice in alto,perchè dice che intraruotando la mano hai tutto il tempo il braccio in tensione.

Il movimento sento che si spezza perchè ,cercando io di fare la nuotata evoluta, nel momento in cui la mano dà la frustata finale ,non si trova proprio attaccata alla coscia e quindi per far arrivare il braccio completamente vicino al corpo e in più con il pollice rivolto verso l'alto vai a interrompere un movimento che andava in un senso (cioè la frustata che tenderebbe all'intrarotazione o quantomeno a far uscire la mano col polso dall'acqua) per ruotare in acqua la mano nel senso opposto (in modo che il palmo si diriga verso la coscia e per farla quindi uscire col pollice in alto).

Dovendo focalizzare l'attenzione sul disegno in acqua della passata subacquea più il movimento diventa complesso e innaturale più non riesco a concentrarmi sulla continuità.
Io penso che l'uscita del mignolo sia veramente la cosa più naturale da fare, se però si ha un ottimo rollio!
Essendo cosciente di dover ancora migliorare da quel punto di vista per adesso penso di evitare a tutti i costi l'uscita della mano di taglio e di concentrarmi sul movimento più naturale e rilassato posibile che mi consenta continuità!

Spero di essermi spiegato in un qualche modo!

Stefano comunque ha spiegato molto bene, dovendo girare la mano extraruotando mentre invece si stava eseguendo un'intrarotazione mi fermo proprio sulla coscia aspettando che l'altro braccio abbia finito la fase aerea di recupero!

46

(260 risposte, pubblicate in Dorso)

p.s. ma federica si è tramutata da essere umano a IPPOCAMPO??? yikes roll

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(260 risposte, pubblicate in Dorso)

si può affermare che nella fase di uscita della mano per iniziare il recupero, per perseguire come obiettivo finale l'uscita col palmo rivolto verso l'esterno e facendo uscire prima il mignolo, sia meglio attraversare la "fase" dell'uscita col polso anzichè l'intrarotazione della mano e conseguente uscita del pollice?

Io sto notando che è proprio l'uscita del pollice, sulla quale insiste il mio istruttore, che mi fa perdere moltissimo il ritmo, lo spezza letteralmente!

Ho provato l'uscita col mignolo l'ultima volta che ho nuotato ma devo migliorare  il rollio e l'uscita della spalla prima di riuscire a eseguire bene il movimento.

Mi chiedo quindi se dal punto di vista didattico sia ottimale lasciar perdere che la mano esca di taglio (almeno per ora) e concentrarmi com'è stato detto sull'uscita col polso e focalizzandosi soprattutto su continuità della bracciata e uscita della spalla.

Spero di non essere stato troppo contorto,ho scritto di getto!

48

(260 risposte, pubblicate in Dorso)

Scusa Federica, in cosa consisterebbero quelle che tu chiami "remate"  con il recupero in acqua?
non mi è molto chiaro il concetto!

49

(51 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

e pensare che comunque io non vado neanche malaccio...nel senso che comunque a parte il delfino, me la cavo negli altri stili...sono un po' poco allungato nel dorso ma cerco di darmi da fare.

Proprio stasera dopo l'allenamento avevo un pensiero:
in corsia per adesso siamo in 8, eravamo partiti in 12 ma qualcuno non ha retto!
bene, abbiamo una tale disparità fra di noi che io e quello che nuota in genere davanti a me arriviamo circa 3 vasche prima rispetto agli ultimi.
Questo penso sia un motivo in più perchè l'istruttore si prodighi cercando di dare spiegazioni tecniche a tutti,in modo che tutti possano per l'appunto rendere più efficienti i movimenti e portarsi a un minore divario con gli altri.

Stasera abbiamo fatto un allenamento che portava alla produzione di lattato, un'allenamento che lui dice fanno i master ,ovviamente in versione ridotta:
9 serie da 3 vasche ciascuna, la 1^-3^-5^ e 9^ serie delfino-dorso-rana
                                           la 2^- 4^-6^ e 8^ serie  rana -stile -rana
con 20 secondi di recupero fra una serie e l'altra.

Con gente che non ha una buona tecnica come diavolo fai a pensare soltanto di fare simili esercizi? io ho tirato abbastanza e sono arrivato affaticato, altri non sono riusciti assolutamente a finire. Il mio problema era appunto che mentre a rana e stile andavo forte, a dorso rallentavo parecchio e a delfino meglio non parlarne.

Comunque ho parlato con un'altro ragazzo che prende la cosa più sul serio e sinceramente spero che la prossima volta saremo tutti d'accorso nel parlare con l'istruttore (anche se sono ben cosciente che sarebbe il caso di cambiarlo, ma al limite a febbraio cambio livello e di conseguenza istruttore).

C'era una ragazza che gli chiedeva come mai rimaneva indietro ed era affaticata, l'istruttore gli ha risposto dicendo che sono avantaggiati i nuotatori alti,che hanno la possibilità di disporre di leve maggiori, mentre quelli più bassi fanno più fatica.
Però ragazzi,non stiamo parlando di fare le gare!Penso che se quella ragazza migliorasse la tecnica andrebbe comunque meno in affanno...ma qui si fanno solo vasche su vasche senza mai essere corretti.


Vi farò sapere la prossima puntata!

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(51 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

...che dire,grazie mille ragazzi,siete sempre gentilissimi,disponibili e soprattutto molto preparati.

Ringrazio Stefano per la come sempre esauriente spiegazione sulle sensazioni da provare e i corretti movimenti, anche se caspita,mi piacerebbe che il mio istruttore che mi vede di persona e che ha modo di potermi correggere "in diretta" fosse in grado di darmi gli stessi consigli!
Alla fine sono ben conscio che di certo non si può fare un allenamento o fare correzioni per via telematica... anche se certo in tutti i modi leggendo il forum di mettere in pratica i vostri consigli!

Ringrazio moltissimo anche te Marina,per tutto ciò che hai detto.
Fa piacere che qualcuno comprenda la mia situazione e di non essere preso per uno che vuole la luna!

Pensare che 3 anni fa avevo avuto un'istruttrice secondo me bravissima, aveva 23 anni e addirittura a fine corso veniva in acqua con me e mi spiegava come fare le virate e mi faceva vedere lei di persona la tecnica corretta dei vari stili.
Peccato che se ne sia andata!


Vedrò di trovare un'alternativa comunque, al momento parlarne coi compagni di corso mi sembra un po' inutile visto che mi sembrano indifferenti al problema.

Magari gliene parlerò lo stesso ma ho l'impressione di passare per il lagnoso di turno.

Vi terrò certamente aggiornati!