ah ecco, quindi può essere un dato di fatto. cioè al pomeriggio si rende di più.

si ma infatti nessuno la sta tirando per le lunghe, gli altri mi hanno dato dei pareri. tutto qui.
vedrò io stesso nella fascia oraria dalle 20 in poi la quantità di gente che trovo.

Laurablu ha scritto:

Beh se studi è giusto che dai la priorità allo studio, tutte le tue energie, la mente fresca... nuotare di pomeriggio ti spezzerebbe la giornata... e così rimane solo la sera. Se fai prima di cena, come me, poi hai anche il dopocena per studiare e il nuoto ti vale come pausa... smile

preferisco studiare il giorno e lasciarmi appunto la sera per il nuoto proprio per scaricare le energie e la tensione. per quello dopo il nuoto non tornerei sui libri.
comunque nuoterei forse dopo cena, cioè cenerei tipo verso le 20 e mi recherei in piscina verso le 21/21.30.

thebear71 ha scritto:

bha, io mi son così abituato a nuotare in pausa pranzo che se nuoto la sera (ero anch'io un affezzionato della fascai 20.30-22) poi non riesco più a dormire bene....
sarà la stanchezza, sarà l'adrenalina dell'allenamento....

io a giugno ho fatto nuoto libero qualche volta fino alle 20 prima di cena e devo dire che poi, vuoi per la stanchezza del giorno oppure per quella accumulata per l'allenamento, ho sempre dormito benissimo. insomma dipende da persona a persona.

cricrina81 ha scritto:

ciao fabioss sec me dopo le 20 dovresti trovare meno gente, anche se come hanno scritto anche altri dipende dal numero di corsie riservate ai corsi , nuotare in pochi non ha prezzo! io a volte mi ritrovo anche da sola e ne aprofitto per fare esercizi o stili che evito se ci sono altre persone, tipo il dorso germanico ... direi comunque che essendo molto relativa la cosa potresti chiedere direttamente in piscina che frequenti alla reception smile
p.s. poi dipende anche dal tuo livello wink

si infatti, chiederò sicuramente in piscina e loro sapranno dirmi. per quanto riguarda il mio livello preferisco nuotare con poca gente più che altro perchè voglio farlo come si deve, quando c'è altra gente è più difficile perchè c'è chi nuota più veloce di te che a momenti ti passa sopra e c'è chi nuota meno veloce di te che in un certo senso ti frena. insomma, ciascuno ha la sua tecnica e la sua velocità ed è giusto non intralciarsi a vicenda.

diciamo che per me andrebbe meglio la sera, appunto dalle 20 in poi, per una serie di motivi organizzativi e poi anche perchè in teoria dovrei trovare meno gente.
certo, non è il massimo fare nuoto dopo un'intera giornata magari di studio nel mio caso, insomma si arriva già stanchi però purtroppo bisogna adattarsi. io ad esempio ho notato però che, quando facevo nuoto libero a giugno, rendevo di più il pomeriggio (iniziavo verso le 18) piuttosto che la mattina (iniziavo verso le 9), insomma è soggettiva come cosa. magari ora che andrò di sera renderò ancora di più...chi lo sa.

ecco, non ho specificato gli orari nei quali posso andare perchè li deciderò proprio in base all'affollamento.
per me comunque sarebbe meglio la sera quindi la fascia oraria dalle 20 fino alla chiusura mi sa tanto che fa al caso mio.

innanzitutto grazie per la risposta. effettivamente è una richiesta insolita ma l'avevo detto. smile
per quanto riguarda gli orari forse manca solo l'orario dalle 20 fino alla chiusura (diciamo 22) e penso, correggetemi se sbaglio, che potrei anche trovare meno gente rispetto alla fascia oraria 18-20.

il problema dell'affollamento è proprio quello, ti puoi ritrovare con gente che non sa nuotare nel senso che crea "confusione" in vasca e lì diventa poi snervante per chi si reca in piscina per farsi una bella nuotata seriamente.

nessuno mi sa dare qualche dritta? almeno indicativa.

Ciao a tutti. Sicuramente ora farò una domanda che a molti sembrerà strana però è una cosa che vorrei sapere ancora prima di recarmi in piscina.
Allora, tra circa 1 mese inizierò a fare nuoto libero e ovviamente nuotare con poca gente in acqua è di sicuro meglio proprio perchè si riesce, almeno parlo per me, a concentrarsi di più sulla nuotata e di meno sul "traffico".

Volevo chiedere a voi che frequentate assiduamente le piscine quali sono secondo voi le fasce orarie dove c'è meno affluenza di persone. Insomma non dico che vorrei beccarmi la vasca vuota ma almeno non con 2/3 persone per corsia. Lo so che dipende anche dalle zone ma volevo giusta farmi un'idea.

59

(7 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

nel dorso e nel crawl penso di andare bene, ho fatto da poco una serie di lezioni per migliorare la resistenza proprio in quei 2 stili e ho corretto gli errori che facevo.
non ho fatto pratica sul delfino e sul dorso e quindi non posso assolutamente includerli tra gli stili che so fare.
in tutta sincerità però ti dico che vorrei imparare per bene gli altri 2 stili ma attualmente per motivi economici non posso permettermi delle lezioni per impararli e quindi piuttosto che lasciare il nuoto ho pensato di praticare il nuoto libero per 2/3 volte a settimana, e appunto intendevo seguire il programma per principianti e appena finito quello per il nuoto libero.
almeno per il momento penso e spero possa andare bene come soluzione.

60

(7 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

beh magari potrei cominciare con i programmi di allenamento per principianti e poi, se proprio non dovessi ancora aver imparato gli altri 2 stili (delfino e rana), continuare con quelli per il nuoto libero eseguendo gli esercizi relativi agli stili che so fare.

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(7 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

ho capito perfettamente. grazie per il chiarimento.

quindi se io volessi, giusto per iniziare, una singola scheda da seguire piuttosto che un "pacchetto" (poi nel caso vi spiego bene il perchè) potreste darmi voi qualche dritta?

comunque ho dato un'occhiata ai programmi di allenamento già pronti e mi sa che già quelli potrebbero andare bene nonostante gli unici 2 stili che sappiamo eseguire correttamente sono crawl e dorso. certo non le ho lette tutte ma le prime sembrerebbero prevalentemente su crawl e dorso, l'unica differenza per noi sarebbe nel misto dove rana e delfino non potremmo farlo e ci dovremmo limitare appunto ai 2 stili che ho detto prima.

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(7 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

ragazzi avrei bisogno di una informazione.
"richiedi una scheda di allenamento personalizzata" presente in prima pagina è un servizio regolarmente funzionante? ve lo chiedo perchè ho intenzione di riprendere a settembre/ottobre con il nuoto libero ma questa volta voglio seguire una scheda fatta come si deve per allenarmi al meglio e così ho pensato di richiederla (mi servirebbero 2 schede perchè siamo in 2 a fare nuoto libero) su questo sito.

posso inoltrare le richieste?



p.s. è gratuito?

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(29 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

ok wink

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(29 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

ok quindi se ho capito bene respiri più verso l'alto (diciamo maggiormente rivolto verso il cielo) e rivolto, nella maggior parte delle volte, verso riva.

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(260 risposte, pubblicate in Dorso)

ok, vasca ad occhi chiusi.
sai, al fatto di tenere d'occhio i galleggianti con la cosa dell'occhio ci avevo pensato ma non riuscivo ancora a rendermi conto esattamente della mia distanza da loro. vabbè dovrò esercitarmi di più.

grazie.

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(29 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

nove ha scritto:

Alterno sia do (poco) che st la bracciata deve essere leggermente + reattiva con la testa (non sempre) leggermente + alta in inspirazione per evitare bevute e a volte la fase di espirazione + prolungata, se il mare è agitato o ci sono correnti (come da me) ci vuole tanta concentrazione sul moto ondoso a volte assecondo l'onda per prenderla meglio (respiro appena la passo) insomma la bracciata a volte corta a volte lunga ovviamente a favore di corrente. Qst sono le mie sensazioni !

cosa intendi esattamente quando parli di testa leggermente più alta in respirazione?

nove ha scritto:

Altro discorso se nuoti al mattino presto con calma piatta a 20m dalla riva.

Questo posto è un piccolo golfo e molte barche entrano (a motore !!!) per farsi un giro e la gente ti guarda come dire da dove arriva questo !!!
Provo proprio delle belle sensazioni, col mare calmo nuotare in mezzo ai pesci poi è troppo bello, oppure come quelle di affiancare e superare le canoe a remi dei campeggiatori facciamo a gara e difficilmente trovo un Antonio Rossi o Ippocampo (ndr).

wow, da come lo descrivi deve essere davvero bello nuotare in quelle condizioni.

stefano '62 ha scritto:

I problemi del nuoto in mare derivano da due soli ordini di motivi.
1. psicologico,non c'è nemmeno bisogno di spiegarne il significato.
2. coordinativo,perchè in mare l'acqua non solo ha diversa consistenza ma ci sono onde e correnti,che mandano nel pallone tutti i nostri punti di riferimento tanto confortevoli che abbiamo assimilato in piscina.
In parole povere,in mare le nostre certezze motorie sono disturbate,e questa è la cartina di tornasole per misurarne il grado di disponibilità variabile (adattamento motorio di tipo coordinativo) o al contrario il grado di pura abitudine che contraddistingue le nostre nuotate.

sono assolutamente d'accordo con te. mi ritrovo perfettamente in quei 2 punti, il motivo psicologico è effettivamente quello più difficile da superare perchè è proprio il tipo di ambiente ad essere totalmente diverso dalla piscina.
il motivo coordinativo può diminuire o aumentare a seconda delle condizioni del mare ma io comunque penso che le correnti, anche a mare completamente piatto, che ci sono appunto in mare non le si può ritrovare in piscina, neanche con 10 persone in vasca. magari mi sbaglio.

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(260 risposte, pubblicate in Dorso)

scusate se m'intrometto in questa discussione ma vorrei cercare di capire una cosa.
nuoto correttamente a dorso, non ho problemi, però ho notato che non riesco ancora ad andare dritto. allora, se mi trovo in una piscina dove il soffitto è piastrellato posso rendermi conto se vado dritto semplicemente guardando le piastrelle appunto del soffitto e quindi non ho problemi. se invece il soffitto della piscina non è piastrellato o, peggio ancora, se la piscina è all'aperto non riesco ad andare al centro della corsia e quindi vado un po' a zig zag (es. parto a centro corsia e dopo un po' mi ritrovo contro il delimitatore - non so come si chiamano esattamente - della corsia).

avete qualche consiglio "tecnico" per eliminare questo mio problema?

68

(29 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

proprio oggi facevo una considerazione sulla differenza tra il nuoto in mare e in piscina. io da maggio avevo ripreso il nuoto libero in piscina e tornando a mare quest'anno mi sono accorto della differenza visto che la piscina non la facevo da anni.
beh sostanzialmente la differenza che noto è nella mancanza in genere di un supporto come gli occhialini, ma non per chissà quale motivo, cioè la mancanza degli occhialini comunque aumenta il senso di disorientamento che si ha in mare. infatti qualcuno nei post precedenti diceva appunto che in piscina ci si concentra di più sulla nuotata proprio perchè la lunghezza della vasca è comunque limitata e ci sono comunque dei segnali che ti indicano i vari punti della vasca, in mare tutto questo non c'è e quindi è come se si andasse alla cieca. se poi a tutto questo si unisce il fatto che quasi sempre ci sono correnti oppure onde a mio avviso è piuttosto normale trovarsi un po' in difficoltà se si è abituati a nuotare in piscina. premetto che io il nuoto libero nell'ultimo periodo l'ho fatto quando in vasca c'erano almeno 2/3 corsi di bambini quindi vi lascio immaginare il movimento dell'acqua ma comunque per me problemi veramente inesistenti.

dopo questa mia considerazione vorrei chiedervi una cosa. ho letto in qualche post che la nuotata in mare è diversa da quella in piscina e se non ho capito male proprio nella tecnica.
allora la mia domanda è questa. quali sono le differenze tecniche tra una nuotata diciamo a stile libero in piscina e una nuotata a stile libero in mare?

stefano '62 ha scritto:

Il cioccolato è veleno puro (va bene solo DOPO lo sport) come ogni altro zucchero ad elevato indice glicemico.
Accade che il cioccolato dia un picco glicemico che innesca la secrezione di insulina,che invece durante lo sport dovrebbe starsene ferma in un cantuccio.....

L'insulina ha il vizio di captare gli zuccheri nel sangue abbassando la glicemia,dunque riducendo drasticamente l'energia disponibile.
Per questo motivo la sua secrezione viene inibita ogniqualvolta il corpo esegua attività fisica di una certa rilevanza,allo scopo di preservare il livello glicemico e consentire il proseguimento dell'attività fisica..
Assumere cioccolata come dicevo innesca un picco glicemico che invece ne riattiva (direi a forza) la secrezione, abbattendo la glicemia e compromettendo la prestazione sportiva.

Ciao

wow che spiegazione dettagliata. ti ringrazio. wink

70

(196 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

il mio problema allora è proprio quello. devo imparare e non soffiare fuori tutta l'aria in maniera così veloce come faccio perchè altrimenti appunto vado in debito d'aria e non ce la faccio.
penso quindi di aver inquadrato il problema.

71

(196 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Cirone Furioso ha scritto:

Mi permetto di dirti la mia, del resto sono concetti che sono stati tanto diffusamente discorsi sul forum, che li ho assimilati persino io.
Credo di poter dire che ci sono vari aspetti:
- la strategia nel gestire l'economia delle risorse (in questo caso l'aria a disposizione)
- gli strumenti per farlo (la muscolatura e la capacità polmonare)
- fra questi due ci sta anche il fatto di avere una nuotata ergonomica: già diverse volte si è scritto che se non si è in grado di percorrere almeno l'intera vasca corta a stile in apnea, vuol dire molto probabilmente che la nuotata è troppo dispendiosa, e quindi bisogna migliorarla.

Io provo a mettertela così: fai il paragone con quando fai attività terrestre. Mica stai lì a dirti quante volte respiri e ogni quanto giusto?
Penso che dotarsi di una buona tecnica respiratoria nel nuoto sia arrivare a un punto in cui succede quasi la stessa cosa.
Anche per questo (e anche qui riporto concetti già discorsi) è bene imparare a respirare da entrambe le parti. Uno deve riuscire a respirare quando ne ha bisogno.
Di qui, ritorno al primo punto di cui sopra: gestisco la respirazione a seconda di cosa mi propongo di fare.
Ad esempio, se voglio fare un lungo tratto in apnea, non comincio a espirare subito.
Oppure se voglio fare un breve tratto in scatto, cerco di gestire la respirazione in modo da fare il minor numero di scambi (respiratori) possibili.
Magari sto facendo un numero elevato di ripetute, e allora penso che sia buono il consiglio di Mario, di dosare con ritmi lunghi e ben distesi lo scambio respiratorio; se poi per caso vado un po' in debito perché ho calcato un po' troppo, faccio un po' di metri in cui respiro ogni bracciata, per riprendere un po' fiato.
Ti confesso che anche a me è successa la stessa cosa l'ultima volta che ho pensato attivamente a espirare fin da subito: mi ha portato rapidamente al debito di ossigeno.
Credo che questo non sia un bene, ma altresì durante la mia nuotata "di crociera" non penso affatto a quando respirare, mi viene ormai abbastanza spontaneo. Se comincio a fare questi conti nella testa, senz'altro vuol dire che sto nuotando male e che è il momento di fare una piccola sosta e riprendere la concentrazione.

Ovviamente le mie sono considerazioni di un neofita che si sforza di nuotare con senso critico, e che cerca di imparare qualcosa da questo forum: infatti aspetto al riguardo i commenti dei moderatori.

Ciao!

discorso più che sensato. wink

nuotix ha scritto:

@ fabioss

cirone ha ragione.
non devi sforzarti di prendere aria ogni 4 bracciate se non sei in grado di farlo.
la respirazione non ha dei canoni rigidi da rispettare perché un nuotatore respira quando ne sente la necessità e tanto meno cerca di trattenere l'aria tongue
ad esempio se in questo momento elimini gradualmente tutta l'aria che hai preso e non riesci a fare più di 2 bracciate, benissimo, non c'è nessun problema. respiri ogni due bracciate magari nuotando 50m respirando sul lato destro e 50m sul lato sinistro. poi solo con l'allenamento e la pratica sarai in grado di respirare ogni 3 o ogni 4 senza trattenere l'aria che, se risulta una attività forzata, rende la nuotata molto tesa

se ti può interessare potresti fare un esercizio che si chiama ipossia. io ad esempio la inserico praticamente in ogni allenamento nel riscaldamento.
fai 300/400m cambiando la respirazione. si può fare o su ciclo di bracciata o su vasca
ad esempio, ipossia su ciclo di bracciata significa che respiri 1 volta dopo 2 bracciate, 1 volta dopo 3 bracciate, 1 volta dopo 4 bracciate (2-3-4). consecutivamente.
ipossia su vasca: esempio 25m respirando ogni 2 bracciate, 25m respirando ogni 3 bracciate, 25m respirando ogni 4 bracciate.
questi sono solo dei semplici esempi che se vorrai potrai cambiare a scelta

(a volte a noi ci facevano fare 3-5-9)

wink

il vostro discorso è giustissimo, in sostanza è solo una questione di pratica. io comunque nella mia situazione attuale trovo, per via della resistenza ridotta al minimo, piuttosto arduo farmi 25m espirando fin da subito perchè già dopo 12m vado in debito di ossigeno e mi accorgo che la nuotata (quindi bracciate e respirazione) non è rilassata ma comincio a irrigidirmi.
la questione di trattenere l'aria per 2 bracciate e successivamente espirare completamente e farne altre 2 prima di inspirare è un'attività che mi viene del tutto naturale e infatti la nuotata (quindi intendo sempre bracciate e respirazione) è decisamente più sciolta.
dico che mi viene del tutto naturale perchè forse sono anni che riesco a gestirla in questa maniera (non mi riferisco allo stile libero ma proprio al fatto di trattenere l'aria e fare delle bracciate) e quindi in un certo senso mi sono abituato.

detto questo però mi rendo conto che sarebbe meglio se riuscissi ad espirare fin da subito, magari cominciando da 2 bracciate dove comunque ho ancora qualche difficoltà, per fare pratica e arrivare a fare 4 bracciate magari espirando continuamente con la stessa scioltezza con la quale riesco a farne 4 diciamo a modo mio.

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(196 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

nuotix ha scritto:

@fabioss

trattenerla come fai tu è un errore.
l'aria va eliminata tutta gradualmente per poi assumerne di nuova attraverso la respirazione.
se non riesci, significa che non sei abituato a questo fondamentale e quindi devi lavorarci sopra
wink

il problema è che ho fiato per due sole bracciate, cioè il movimento comunque mi fa consumare aria più velocemente e quindi arrivo alla fine della seconda bracciata dove devo prendere aria subito perchè non ne ho più.
il fatto di trattenere il fiato per le prime 2 mi permette di farne 4 in tranquillità e di prendere aria dopo con la stessa tranquillità, però se dici che è sbagliato...

73

(196 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

scusate se mi intrometto in questa discussione ma anch'io volevo cercare di capire una cosa.
quando nuoto a stile libero se comincio a espirare subito appena la testa è in acqua riesco a malapena a fare 2 bracciate, ma proprio a malapena tant'è che quando giro la testa per respirare sono quasi sfinito e quindi mi risulta difficile farmi tutti i 25m, anzi diciamo che mi faccio mezza vasca e poi mi tocca fermarmi per 1 secondo e riprendere. questo, voi lo sapete meglio di me, non va bene. cioè la vasca va fatta TUTTA.
allora praticando nuoto libero ed esercitandomi per diverse vasche ho notato anch'io la cosa che dicevate prima e cioè che se trattengo l'aria diciamo per le prime due bracciate poi riesco a espirare completamente e fare altre 2 bracciate prima di inspirare. in sostanza se espiro subito riesco a malapena a fare 2 bracciate e poi mi tocca fermarmi, se invece trattengo l'aria per le prime 2 bracciate riesco a farne in totale 4 tra una inspirata e l'altra e non mi serve fermarmi a metà vasca.

da quello che ho capito leggendo i vostri post se non erro non dovrebbe essere errata come tecnica, ovviamente sempre se quando si comincia ad espirare non ci si fermi e non si espiri quindi a tratti. cioè:
1) trattenere l'aria per le prime bracciate
2) "buttare fuori" tutta l'aria per le ultime bracciate
3) inspirare
4) ripetere così fino a fine vasca


spero di aver capito bene.


stefano '62 ha scritto:
eureka ha scritto:

Io se inizio ad espirare subito vado in debito di aria , mi manca proprio ,

Significa che i tuoi muscoli dentati posteriori (i guardiani della respirazione) non hanno resistenza e non sono in grado di lavorare lentamente in modo controllato per lungo tempo,ma si irrigidiscono subito e il risultato è che non riesci più a soffiare.
Traduzione:non hai abbastanza fiato e devi migliorare la tua capacità.
Respirazioni a candela fatte lentamente (3 secondi sotto e uno fuori a prendere aria) in ripetute crescenti da 30,poi 40 etcetera fino a cento.

Ciao

questo tipo di esercizio m'interessa. cioè tu dici di andare giù, espirare completamente per 3 secondi, poi tornare su per 1 secondo e ripetere in questa maniera inizialmente per 30 secondi, poi 40 e così via. ho capito bene.
beh se serve ad allenare la respirazione allora lo farò di sicuro.

ok allora scarto cioccolato e vado di banana.

ok, lascio perdere il quadratino di barretta di cioccolato fondente e resto con la sola banana. posso chiederti il motivo per il quale è meglio di no il cioccolato?