credo che una certa sensazione di nausea/capogiro sia quasi normale nel nuoto (se si viaggia a regimi relativamente impegnativi), perlomeno a livello amatoriale come il nostro. Io nuoto da un paio di anni e spesso ho questa sensazione, per carità, niente di grave, ma credo ci voglia un po' di tempo prima di affrancarsene totalmente. Bisogna anche tenere in considerazione che allenandosi con impegno, si passa spesso dalla posizione in piedi a quella orizzontale sull'acqua, poi girati, poi di lato. Anche il ruotare la testa continuamente per respirare nello stile libero, prima di abituarsi, comporta continui cambiamenti della percezione dell'equilibrio, senza considerare il fatto che la testa entra ed esce dall'acqua continuamente, senza parlare delle virate. Tutti questi cambiamenti repentini della posizione, uniti all'affaticamento dovuto all'allenamento oltre che ad uno svezzamento respiratorio non completamente raggiunto portano al capogiro e non la vedo una situazione così anormale. Comunque, per esperienza personale, credo che la grossa percentuale della responsabilità sia delle modalità con cui si gestisce l'ossigeno, le mini-apnee non rilassate (tipiche dei principianti) se ripetute in continuazione durante la nuotata alla fine portano ad un grosso affaticamento cerebrale (l'effetto palloncino mi ammazzava dopo due vasche).
Certo, se appena entri in acqua ti viene capogiro è tutto un altro discorso. A me inizia a venire tipo al 15mo 25 a delfino o se faccio i 200m stile libero a manetta.

I muscoli non si possono "allungare", perlomeno nel senso che credo tu intenda. Probabilmente hai i quadricipiti piuttosto sviluppati per via del tuo passato da danzatrice e confondi questo ipersviluppo con una "brevità" delle tue fasce muscolari. Credo che dovresti fare proprio l'opposto, invece: non stimolare i muscoli quadricipiti e lascia pure che perdano un po' di volume. Alla fine il corpo è intelligente, se ti dedicherai solo al nuoto, la conformazione delle tue cosce varierà leggermente. Certo, non "allungando" il muscolo, visto che quello è dovuto alla natura ed alle inserzioni tendinee.

Ciao Andre, ti dico la mia.

Purtroppo come dici anche tu, la gambata è proprio bruttina! Mi spiace. Più che altro è un peccato perché è totalmente sproporzionata rispetto alla parte superiore del corpo che dimostra un livello di maturità ben superiore. I piedi sono a martello, il movimento è scoordinato, scalci quasi solo con la gamba sinistra e la destra immobile. Lavoraci in tutte le salse! Se quello nel video fossi io, da domani farei solo gambe per minimo un mese. Senza fare nessun altra nuotata altrimenti rischi l'irrecuperabile effetto "petto grosso-polpacci piccoli" (scusa il paragone da culturista smile )

Il resto mi sembra globalmente buono, perlomeno ad un livello amatoriale come il nostro. Giri bene la testa durante la respirazione con l'acqua a metà viso, e questo è un ottimo particolare. Noto che hai fatto 100 metri respirando sempre ogni due e sempre a destra, non è che dall'altra non sei capace?

Tu fai accenno alla bracciata, non saprei se qualificarlo un vero e proprio difetto, ma perlomeno secondo i miei gusti di nuotata "ideale", noto una sorta di remata a gomito bloccato, piuttosto che una trazione seguita da una spinta. Le braccia tendono infatti a ruotare un po', piuttosto che ad agganciare l'acqua e spingerla verso dietro, sarei curioso di vedere il tuo recupero. Comunque, ti ripeto, non so se sia un vero difetto, anche perché credo si dibatta sempre sull'efficacia o meno di una bracciata a gomito semi-bloccato.

Ultima annotazione, la testa mi pare troppo alta sul pelo dell'acqua, ovvero con lo sguardo puoi vederti tranquillamente le mani distese in avanti, cosa che ti conferisce una posizione un po' troppo "imbarcata" della schiena, a meno che tu non sia uno sprinter sui 50 metri, meglio rilassare il collo.

Ovviamente, queste sono le cose che "IO" cambierei se la mia nuotata fosse la tua, non sono certo consigli scritti con la penna d'oro! smile La nuotata di base c'è tutta, è ora il momento di "spaccarsi un po' la testa" con i particolari wink

Premetto che potrei porre una domanda su un tema già affrontato, nel qual caso rimandatemi pure ad una precedente discussione.

Nell'allenamento al fianco degli agonisti (ovviamente ognuno nella propria corsia), noto che alcuni hanno un delfino con una particolarità molto bella da vedere, ma che non so quanto ancora possa contare a livello concreto.
Accade che si "ingobbiscono" molto nel momento in cui le braccia rientrano in acqua con la testa, l'effetto per intenderci è che dal pelo dell'acqua si vede la schiena molto curvata con la testa quasi invisibile tra le braccia talmente è puntata in basso verso il petto. L'immagine è molto simile, per l'appunto, ad un delfino/balena che rientra sott'acqua a "semicerchio". Ho notato che però non tutti lo fanno, altri hanno una nuotata a schiena più "piatta". Riguardando il mio delfino, ho notato che anche il mio ingresso è relativamente piatto (certo non a spanciata, ma non "rotondo").
Secondo l'opinione della tecnica prevalente, dovrei concentrarmi di più su questo aspetto o (come penso) è una tecnica un po' vecchiotta bella da vedere ma non più così necessaria? Più che altro perché per ottenere quell'effetto credo sia necessario incassare la testa quasi sul petto e non saprei se è veramente utile, sembra un tuffo ad ogni bracciata. Per carità, esteticamente è molto bello! wink

ciao!!!

Quando si sente parlare per la prima volta di equilibri in acqua sembra davvero che siano concetti un po' senza senso, man mano che si approfondisce la pratica e la teoria ci si accorge davvero di come le due cose (tecnica ed equilibrio), sebbene collegate, siano sensatamente diverse. Nel mio caso, ad esempio, nella nuotata a dorso non ho gli stessi equilibri che ho in quelle pancia in basso e mi scoordino facilmente, o meglio, più mi giro di lato, più mi sembra, appunto, di "cadere" nell'acqua. E' proprio una sensazione di instabilità, te ne accorgi che va oltre il gesto puramente tecnico che, credo, debba inserirsi proprio in un contesto di corpo in "equilibrio", altrimenti è inutile. Un po' come cercare di imparare a correre avendo però il capogiro. Più che difficile è inutile smile

Ciao Luke, secondo me nel complesso nuoti un buon delfino, non a caso sei quello che fila più di tutti nel video. Ovviamente, se avrai voglia, ora ci sono i particolari da limare, come in chiunque tra noi, del resto è un viaggio infinito verso la perfezione smile

Quello che noto è che probabilmente in alcune fasi la gambata è un po' troppo "calciata", per questo i piedi sono un po' duri ed escono di qualche centimetro di troppo, ho l'impressione infatti che le ginocchia a volte si pieghino un po' troppo, principalmente nelle bracciate in cui respiri, sicuramente è un riflesso dovuto al fatto che, come giustamente noti anche tu, quando prendi aria tendi ad impennarti un pochino (come tutti noi amatori purtroppo, io in primis) quindi hai bisogno di un sostegno piuttosto poderoso per lanciarti verso "l'alto" e la sola oscillazione non sarebbe sufficiente, quindi... calci troppo poderosamente.

Per il resto mi piace il recupero della bracciata, lo fai basso a pelo dell'acqua, cosa che a me non riesce e che è raro vedere a livello amatoriale come il nostro, dove solitamente le braccia vengono sparate a semicerchio!

Continua così!

Ally ha scritto:

credo che anche chi è più lento di me abbia il sacrosanto diritto di nuotare....
credo che non tutti (Dolphin) cerchino la tecnica sopraffina.....e che magari in tanti vanno in piscina solo perchè fa bene...
perchè li rilassa....

visto che sono stato citato, cerco di esporre meglio cosa intendevo dire. Non sono così filo-nazista da sostenere che chi faccia nuoto libero debba avere non più di 35 anni, essere alto almeno 180 cm e fare i 100 metri in circa un minuto (io sono il primo a non riuscirci). Ci mancherebbe altro. Sono semplicemente contro tutti coloro che non hanno quel minimo di acume per capire quale sia la corsia più ADATTA nel momento in cui si apprestano ad iniziare a nuotare. Voglio dire, poiché faccio molta tecnica, io sono il primo a sapere benissimo di avere un ritmo medio-blando, pertanto se vedo nuotatori che stanno facendo un po' di fondo e necessitano del muretto libero, scelgo una corsia diversa dalla loro. Pertanto, nessuno impedisce ai "deambulanti" di nuotare come credono, ma se vedono che io magari sto facendo un certo lavoro, non capisco perché non scelgano una corsia dove magari ci sono due signore dell'età di mia mamma che fanno tavoletta. Per come la vedo io, è molto più intelligente ed efficiente essere in corsia in 4, ma alla stessa velocità, che in 2, ma con due velocità totalmente diverse!

Semplicemente questo: essere un po' intelligenti e non imporre il proprio ritmo agli altri. Non a caso, infatti, io faccio molto delfino per migliorarlo, ma se arrivo in un giorno in cui davvero tutte le corsie sono piene, sacrifico il "mio" delfino e mi adeguo allo stile prevalente della corsia che scelgo, al posto di scendere in vasca e IMPORMI.

PS. Sarei curioso di mostrarvi in che stato è il dorso della mia mano destra, per colpa dei deambulanti che mi sbucano all'improvviso mentre faccio delfino. Ormai la corsia me la sta scorticando.

stefano '62 ha scritto:

non esistono modelli su cosa devono fare le mani fuori dall'acqua ...
Quello che conta è ciò che fanno sott'acqua.

sono d'accordo, perché penso di aver capito cosa intendi, però su una cosa, a mio avviso, le mani contano: la posizione in cui entrano in relazione alla larghezza delle spalle influisce, perlomeno per me, sulla possibilità di effettuare con più efficacia quel famoso spostamento verso il basso della cassa toracica, contemporaneo all'innalzamento dei fianchi. Intendo, più si è in posizione "crocifissa" più è possibile spingere il petto in basso poiché si sfrutta meglio l'apertura del muscolo pettorale e la mobilità dell'articolazione della spalla. Pertanto, più le braccia sono verso l'alto (quindi  strette) più sento difficile allungare il petto per spingerlo verso il basso. Poiché ovviamente non si può entrare con le braccia "crocifisse", trovo che la Y sia la via di mezzo più adatta, perlomeno per me.

Non credo sia un caso, infatti, che il delfinista che esaspera di più la spinta verso il basso del torace sia proprio Phelps che entra infatti molto largo con le braccia, altri due grandi nuotatori come Crocker e Cavic che entrano con le mani molto più vicine, nuotano (nuotavano) un delfino più "piatto" e con meno dislivello tra il petto ed i fianchi.

bel delfino potente, non ne avevo dubbio, anche percHé mi sembri fisicamente abbastanza massiccio.
E' però impossibile fare un'analisi a chi di mestiere fa le analisi agli altri, mi togli il gusto big_smile

Al di là delle tue precisazioni, che sono frutto di chi stava nuotando e quindi conosce anche le sensazioni che all'occhio esterno sono meno appariscenti, possiamo fare qualche annotazione sparsa, più che veri e propri appunti, giusto per chiacchierare un po':

- sederino che compare ciclicamente sulla superficie dell'acqua e senza mai sparire definitivamente, quindi oscillazione ottima;
- forse in un paio di cicli la caviglia esce qualche centimetro in più, ma del resto noi non siamo macchine alla Phelps, quindi qualche ciclo può venire un po' meno aggraziato del precedente;
- la partenza senza spinta è stilosa e nel delfino non è affatto facile prendere velocità senza lo scivolamento iniziale; nella ripartenza dopo la virata, alla prima bracciata non dai la gambata, ma parti "liscio", scelta voluta o avevi perso un po' la coordinazione? wink
- mi piace il recupero "elastico" e basso e la posizione delle mani in ingresso, lievemente girate verso l'esterno; a tal proposito, non so se dipenda dalla prospettiva dell'inquadratura, ma a me piace entrare un po' più a Y, ovvero con le braccia più larghe delle spalle, probabilmente tu prediligi portare le mani in linea quasi retta davanti alle clavicole;
- virata con schiaffo, da vecchio lupo di mare;
- hai fatto il furbetto, non hai respirato nemmeno in una bracciata, quindi non posso vedere dove poggi il mento quando prendi aria; big_smile
- nelle ultime due bracciate eri un po' cotto, il collo si stava sobbarcando tutta la fatica wink

PS. 'sta cosa di condividere i nostri video la trovo la vera cosa utile di un forum, purtroppo sono l'unico 28enne al mondo senza uno smartphone, mi auguro a Gennaio di poter pubblicare anche qualche mia bracciata, per ricevere indietro qualche impropero big_smile

85

(5 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

stefano '62 ha scritto:

Io di solito chiedo di mettere la cuffia sugli occhi,e poi gli occhialini sopra la cuffia cosi non barano.

ahahhaha no dai, questo è sadismo, anche perché se imbrocchi la corsi di traverso sono dolori big_smile uno sguardino di un secondo, a metà vasca, ci vuole, anche perché andare storti in stile libero è facilissimo, rispetto al delfino. cmq ho scoperto l'acqua calda big_smile

86

(5 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Questa settimana ho fatto un paio di allenamenti in più del solito in piscina ed ho sperimentato la nausea da "mattonella", io ODIO vedere le mattonelle a bordo vasca è la cosa che meno mi piace del nuoto, ragion per cui ho iniziato a fare alcune ripetizioni da 25m a delfino ad occhi chiusi. Non so perché mi sia venuto in mente, ma ho proprio fatto interi 25 metri al "buio". Probabilmente Stefano mi dirà che come al solito ho scoperto l'acqua calda smile , ma devo dire che l'esperienza è molto più utile di quanto pensassi. Riesci a visualizzare con la mente il movimento, senti davvero l'acqua perché non sei influenzato dalle sensazioni che l'occhio ti trasmette e, questa non so se la condividete, ti stanchi meno.

Chi non l'ha mai fatto, provi! Ovviamente almeno agli inizi e via via che si è stanchi una sbirciatina di un secondo la devi dare, per vedere se stai andando dritto, ma non di più!

visto che ormai siamo in tema, vi posto questo delfino http://www.youtube.com/watch?v=YdJl19MKugk ditemi la vostra opinione.

A me personalmente piace molto. Certo, se come sempre vogliamo fare i super-precisini, ci sono un paio di imperfezioni:
- la testa beccheggia sott'acqua, ovvero la ragazza guarda in avanti (e poi di nuovo in basso) anche nelle bracciate in cui non respira;
- il recupero, come al solito, è "da donna", a cerchio altissimo con conseguente ingresso in acqua un po' violento;

Però ammetto che questi due difetti non influenzano la mia opinione positiva di ciò che accade "sotto" la superficie, soprattutto sulla gambata e sulla sinuosità generale, in particolare voglio sottoporvi l'oscillazione, forse a tratti anche "esagerata", visto che un tecnico mi ha recentemente detto che il delfino sta diventando sempre più piatto a livello agonistico, ma a me piace nuotato così e quando mi cimento per perfezionarlo, punto a questo genere.
Ricordo che io nuoto per divertimento, quindi perseguo più il "movimento stilistico" che il fine della velocità, anche perché non me lo posso permettere wink

Stefano severissimo smile io sono stato più magnanimo! big_smile

PS. E' ovvio che l'uomo pelato fa la parte dell'asinello nel video, io nemmeno l'ho guardato nel giudicare lo "stile", sembra un asse di legno wink

Piscis99 ha scritto:

A proposito...

http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&v=nDFQ5ccLQJ0

lo si può definire delfino?

non ci crederai, ma quando un paio di anni fa mi imbattei in quel video per capire qualcosa del delfino, mi posi la stessa domanda big_smile Ora che ne so qualcosa di più (almeno teoricamente) mi sento di dire che per esprimere un giudizio sia necessario distinguere il delfino "agonistico" dal delfino "normale". Se decidiamo di assumere il primo come parametro, è ovvio che la nuotata non è efficiente, né veloce o efficace. La bracciata è debole è senza presa a gomito alto, non vi è una vera è propria oscillazione ma piuttosto un tuffo in avanti con conseguente eccessivo inabbissamento del tronco, con pernicioso "up and down" di mezzo metro, la gambata è una falsa gambata, quanto piuttosto un sinuoso trascinamento. Questi però, in realtà, non sono veri e propri difetti o errori, quanto caratteristiche di una morbida nuotata, appunto "non agonistica", pertanto se vogliamo giudicarlo come delfino scolastico/elementare di fatto può andare bene. Anzi, se solo la metà di chi nuota nuotasse il delfino così... sarebbe un bel mondo! big_smile

Sono totalmente d'accordo con Silvietta. Se la nudità negli spogliatoi della piscina fosse libera come in qualsiasi altro spogliatoio, alla fine la situazione sarebbe diversa perché la "stranezza" non è mai data dal fatto in sé, ma da quello che è l'atteggiamento nel complesso della maggior parte delle persone. Se una persona vede che sono TUTTI vestiti e nonostante ciò entra comunque in doccia completamente nuda e si sciacqua bellamente le pudenda allargando le gambe (scena non esagerata rispetto a quanto vedo abitualmente), allora non mi va bene. Oltretutto, ho notato anche io che questo atteggiamento è molto più marcato tra le persone di età mediamente avanzata (intorno ai 60) che, purtroppo, non hanno più fisici così invidiabili (senza false ipocrisie).

Cmq mi sa che devo aggiornare il mio sogno proibito. Io ho sempre avuto la tentazione di infilarmi con indifferenza nello spogliatoio delle donne per tante docce allegre, ma se le scene medie sono quelle, meglio mi tengo i miei 60 enni big_smile big_smile

91

(43 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

personalmente, quando si vuole migliorare, tendo a stare lontano da tutto ciò che agevola, sono della scuola che pensa sia necessario impratichirsi in condizioni di handicap, non di vantaggio. Pertanto, tante nuotate a pugni chiusi, così le palette sono le mani quando le riapro! Ovviamente, un agonista evoluto (che sa nuotare benissimo) ne avrà dei benefici perché sa a cosa servono, non le usa per agevolarsi, ma il nuotatore medio (il 90% della gente che va in piscina) credo possa (debba) farne assolutamente a meno, dato il fatto che vedo gente che nuota più con le attrezzature che senza, senza motivo. La scena mi ricorda i miei clienti che vengono in palestra il primo giorno con la cintura da pesista per sollevare 5 chili e se la tengono anche quando vanno in bagno a fare la pipì.

Nel mondo del culturismo, che conosco meglio, dopo mesi e mesi di allenamento intenso, ossessivo e ossessionante, si arriva ad esplodere e non si ha la forza fisica, ma soprattutto mentale, nemmeno per trascinarsi in palestra. Sovrallenamento. Credo che il nuoto non abbia niente da invidiare al sollevamento pesi in quanto ad intensità e stress. Pertanto, se puoi escludere qualsiasi altro problema di salute... R I P O S A T I o tra poco non farai più nemmeno 200 metri (che tra l'altro io non faccio manco da fresco big_smile )!!! ciao.

Posta un tuo video in primavera, sono certo che la maggior parte dei difetti saranno assai meno evidenti, se non addirittura del tutto scomparsi. ciao!

deia87 ha scritto:

Per quanto riguarda delfino ad un braccio con respirazione da lato, non ho mai provato: respiri dal lato della bracciata, giusto?
L'esercizio che a volte faccio è di alternare prima un braccio, poi l'altro e infine due bracciate complete, ma proverò a fare un solo braccio per tutta la vasca.

C'è una donna che nuota nella mia stessa piscina che fa tantissime vasche a delfino ma sembra non fare nessuno sforzo, come se nuotasse a crawl!

dunque, puoi utilizzare il pull o il delfinetto ad un braccio per concentrarti sul lavoro delle braccia, ad esempio sul recupero. A mio modesto parere, il recupero orizzontale, molto basso sull'acqua è quello da preferire perché è più rilassante e probabilmente il più bio-meccanicamente corretto. Dopo l'ondulazione del bacino, se dovessi dire il particolare che mi ha aiutato maggiormente a migliorare, direi proprio il recupero rilassato con palmo della mani rivolto totalmente verso l'esterno, perché farlo come lo fai tu pone uno stress a carico del muscolo deltoide e dell'articolazione notevole, però mi rendo conto che talvolta le donne abbiano un'escursione articolare diversa da quella dei maschi. Il recupero così alto però porta con se quel difetto di cui ti ho scritto, ovvero le braccia quando rientrano in acqua è come se cadessero "dall'alto", effetto bomba, se il recupero è "ad ali di aeroplano", più che cadere si "infilano in acqua" e ti portano a proseguire l'ondulazione con naturalezza. Lavoraci, all'improvviso ti sentirai volare.

Per quanto riguarda la respirazione, sforzati di rimanere a pelo d'acqua, immagina di guardare in avanti con la testa bella ferma e fare un bel saltello in avanti (IN AVANTI) come un tonno, con testa, spalle, braccia e gambe ben allineate, come se volessi poggiare il mento sul davanzale della finestra smile Nella bracciata in cui respiri, il colpo di gambe deve essere un po' più vigoroso (un po'!). Fai caso agli agonisti, quando respirano balzano con la mascella in fuori come dei tonni, ma rimangono quasi orizzontali.

http://www.goswim.tv/entries/4800/butterfly---single-arm-extended-arm.html eccoti il link del video del delfino ad un braccio, poco importa se vuoi farne una vasca intera con il destro ed una intera col sinistro, personalmente preferisco destro-sinistro-completo e via avanti con combinazioni a tuo piacere. Non mi vergogno di dire che prima di azzardarmi a fare una vasca delfino completo, ho passato interi mesi a fare questo esercizio. Mi resi conto che lavorare subito solo sul delfino completo, quando ancora non lo si padroneggia, porta a non riuscire a curare tanti particolari che sono in realtà fondamentali perché si è troppo concentrati a reggere la fatica, più che a impostare un movimento sinuoso. Riuscirai a imparare alla perfezione l'oscillazione, la spinta, la sincronia gambata-bracciata e soprattutto capirai che non è necessario scalciare come un mulo per andare più forte, anzi, ti ritroverai a fare un'oscillazione così sinuosa ed efficace che ti sembrerà quasi di non dover nemmeno più calciare.

Con un po' di impegno, tra qualche mese anche tu sarai come quella "donna", il delfino è al 99,9% solo tecnica, o meglio "sinuosità", a differenza di come credono i non addetti ai lavori (io ero tra i primi e ogni allenamento ne ho conferma ulteriore), il vigore, la muscolatura, la foga... non c'entrano assolutamente niente. Una volta che avrai capito la dinamica dell'oscillazione, di una spinta di braccia completa che prende tanta acqua (che non vuol dire violenta o con forza), del recupero e dell'ingresso rilassato... ti ritroverai dall'altra parte della vasca quasi senza accorgertene. Ricordo diversi mesi fa, il mio prima 50 a delfino con ritmo finalmente "rilassato" (a mio modo di vedere, tutti lo nuotano velocissimi, se uno nuota il delfino rilassato, vuol dire che lo sa nuotare, la velocità è solo una conseguenza), sentivo di oscillare alla perfezione e avanzavo "quasi" senza stancarmi, nel senso che mi rendevo finalmente conto che non avanzavo a scatti come un sacco di patate, quando arrivai al muretto incominciai ad esultare da solo (nel vero senso della parola) "Eureka! Ce la sto facendo".

Ciao Deia, dunque, credo di non dirti niente di nuovo, ma ti dico la mia analisi. Innanzi tutto, complimenti per aver postato il tuo video, in pochi hanno l'umiltà di farlo.

GAMBATA: è sostanzialmente corretta nelle tempistiche ma un po' meccanica, non proprio sciolta. Intendo dire: sembra che tu "ragioni" troppo sulla sincronia gambe-braccia e questo ti fa perdere un po' in naturalezza, lo trovo sempre più evidente man mano che vai avanti (e ti stanchi), proprio nella parte finale del video sembri proprio perdere un po' la coordinazione ed è per questo che la nuotata nel complesso sembra un po' "spezzata". Per il resto condivido l'appunto sui piedi che dovrebbero stare un pochino più attaccati (come un'unica pinna, guarda il ragazzo che nuota al tuo fianco) e non colpire così forte l'acqua nella seconda gambata che esce troppo, ma presumo sia per una sorta di riflesso involontario per darti "il ritmo", quindi il discorso è collegato a quanto detto sopra sulla coordinazione.

RESPIRAZIONE: come purtroppo accade a chi inizia col delfino (me compreso), si nota nettamente la differenza tra la bracciata in cui non respiri e quella in cui alzi la testa per farlo. Nella respirazione tendi ad alzare un po' troppo la testa e spingere il tronco in alto piuttosto che in avanti e poi ricadi con molto vigore (quasi violenza) in acqua, quasi in verticale. Non so se quando nuoti lo noti, ma nelle bracciate senza la respirazione sei molto più lunga e sciolta, quasi ottima. Esci meno col tronco e sforzati di spingerti in avanti e non in alto, soprattutto nella bracciata in cui respiri.

BRACCIATA: dovrei vederti dal basso, ma la spinta mi sembra buona, tranne nella bracciata in cui respiri. Se proprio vogliamo fare i precisini, hai un recupero molto "alto", ovvero come spesso accade alle nuotatrici, hai un'escursione articolare delle spalle molto marcata e tendi a fare quasi un cerchio con le braccia, ma se questo non ti crea problemi alle spalle, fai pure. Magari, col passare del tempo, cerca di essere meno violenta nell'ingresso in acqua delle mani, ti rallenterà meno, in alcune bracciate sembra tu voglia prendere a schiaffi l'acqua e questo ingresso violento stanca molto di più e crea un pernicioso "su-e-giù", piuttosto che una vera ondulazione.

Consigli finali: fai tante oscillazioni delfino senza la bracciata ed in tutte le salse, per perfezionare la posizione dei piedi, la gambata fluida. Non so se già lo fai, ma tonnellate di vasche di delfino ad un braccio con respirazione laterale fanno miracoli, alla fine imparerai l'oscillazione come per magia ed aggiungere anche l'altro braccio sembrerà naturale! Spezza la nuotata in allenamento e impratichisciti sul recupero della bracciata meno violento, ti stancherai meno della metà.

Ovviamente, queste non sono critiche, ci mancherebbe, anche perché alcuni di questi difetti li avevo (ed in parte li ho ancora) anche io, come capita a chiunque decida di coltivare l'amore per uno stile armonico e meraviglioso come il delfino. Con pochi accorgimenti ti renderai conto che il delfino è il più "naturale" degli stili, perlomeno per me lo è molto più del crawl! CIAO!!!

nuotix ha scritto:

fai le respirazioni a candela sempre, in tutte le sedute?

consiglio semplice ma utile, ammetto che con un po' di tracotanza, dopo i primi mesi, avevo abbandonato le respirazioni a candela poiché pensavo di non averne più bisogno, fu errore sciocco, il mio. Da questa settimana, alla fine di ogni vasca un po' tirata, ho ripreso a farne una decina abbondante ed ho notato una loro straordinaria utilità. La respirazione "normale", per recuperare, è diversa, cosa che avevo sottovalutato, invece recuperando con le "candele", si riesce a riposare, ma rimanendo in "clima nuotata" a livello di coordinazione respiratoria. Sciocco io, ad averle messe da parte.

PS. Certo, dopo una vasca faticosa è un po' un supplizio respirare andando su e giù, la tentazione di fare super boccate d'aria è ancora forte smile

innanzi tutto grazie del consiglio... dai, forse l'ho fatta più tragica del previsto, non è che mi si creano quegli scompensi stile effetto palloncino-vomito-capogiro tipico dei novizi, è che vengo da 10 anni di culturismo (ancora in parte lo faccio), quindi la respirazione cui sono abituato è tutta fatta di apnee e sbuffi improvvisi e dopo solo un anno e mezzo di nuoto la tecnica procede e sono felice, ma la respirazione (intesa come vera e propria capacità polmonare) non va di pari passo, ancora non sono in grado di fare 25 metri in apnea in nessun modo, ecco percHé intendevo che fare 50 metri a ritmo elevato a stile libero lo trovo molto più naturale, perché i tempi di inspirazione ed espirazione sono più facili da gestire per la mia abitudine, mentre invece a passo lento lo scambio tipico del nuoto è più marcato, con l'espirazione lenta fatta col diaframma e l'inspirazione breve.

forse sono lievemente off-topic, cmq, paradossalmente a me lo scambio respiratorio viene difficile se vado lento (parlo della rana e dello stile libero), penso dipenda dal fatto che andando lento, giocoforza devi tenere la testa più tempo in acqua prima di inspirare nuovamente. Se, per assurdo, non dovessi fermarmi per ovvi motivi (l'acido lattico), le ripetute a frequenza medio-alta mi fanno sentire maggiormente a mio agio di quelle lente. A passo di crociera, infatti, dopo qualche vasca perdo un po' il ritmo della respirazione e capita che faccia il gesto delle respirazione ma quasi senza davvero respirare, andando veloce mi sembra tutto più ritmato!!!

99

(87 risposte, pubblicate in Rana)

non vorrei dire una sciocchezza, ma nelle recenti olimpiadi mi pare di aver visto addirittura il recupero rana con le mani sparata palme in alto, ovvero con le mani unite ed il dorso della mano sul pelo dell'acqua, forse era Gyurta o Van der Burg, cmq ricordo questo particolare.

Personalmente, nella mia rana elementare, faccio anche io la "freccia", ma solo quando voglio fare un po' il figo in velocità (la mia velocità ovviamente è relativa!) smile

100

(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Se si tralascia il delfino "tecnico" per quello "didattico", la nuotata nel video non è male, ma di certo non a tal punto da porla quale estremo esempio per imparare. E' un delfino "molle". Anche io sento di sottolineare che la passata subacquea è tipicamente "femminile" (senza offese), ovvero molto debole. Molto spesso, ovviamente a livelli non elevati, le donne tendono ad avere una spinta di braccia debolissima, in qualsiasi stile, come se le braccia cadessero piuttosto che spingere. In particolare, la ragazza nel video allarga a mio avviso oltremisura le braccia prima di iniziare la spinta e la termina con le mani molto lontane dai fianchi, quindi spinge poco. Non so se sbaglio, ma non convince del tutto neanche la respirazione, cosa che voi non avete rimarcato, mi pare che la testa rimanga per troppo tempo fuori dall'acqua e torni in acqua un po' in ritardo rispetto alle braccia e non in buon anticipo come teoria insegna.

Per quanto riguarda il discorso dell'ingresso troppo morbido o troppo violento, personalmente ritengo sia meglio il secondo che il primo, per quanto scorretti entrambi, così come nel dorso, credo che un ingresso troppo morbido faccia perdere ritmo, ovviamente non parlo di schiaffo a mano piena sul pelo dell'acqua... ma di ingresso deciso.

PS. rimarcare gli errori degli altri è facile, ma è anche un esercizio di "teoria", io probabilmente ne faccio molti di più della ragazza nel video, ovviamente!