Sono un istruttore FIN, se per te è abbastanza per avere una risposta autorevole va bene altrimenti te la cucchi comunque perchè un forum è aperto a tutti, soprattutto questo.

Detto questo ti consiglio di mollare la piscina e di andare direttamente in palestra, dato che il tuo unico scopo è quello di migliorare nel fisico e non nella mente.
Il nuoto è un arte che consente lo sviluppo psicomotorio e che nessuno sport riesce a fare.
...e poi dopo 1 anno di nuoto, parlare di programmazione di allenamenti mi sembra quanto meno azzardato. Impara prima ad ambientarti in acqua e poi ne riparliamo. Noi siamo sempre qua.

egi78 ha scritto:
Marioaversa ha scritto:

Fai così: bracciata delfino con recupero in subacquea, consiglio di eseguire l'esercizio con il pull in modo da concentrarsi sulla bracciata.

Ho provato; se il recupero è subacqueo come gestisci la respirazione senza perdere continuità nell'esercizio?

1) partenza con spinta dal muretto.
2) quando le braccia sono entrambi in avanti, alza o ruota la testa per respirare.
3) passata subacquea delfino DECISA e lasciarsi scivolare.
4) recuperare entrambe le braccia in subacquea.
5) ripartire dal punto 1)

Nessuno dei due video. Fai così: bracciata delfino con recupero in subacquea, consiglio di eseguire l'esercizio con il pull in modo da concentrarsi sulla bracciata.
Questo esercizio va bene al tuo caso perchè consente la percezione precisa della passata subacquea che è identica sia per il crawl che per il delfino. Per dirtene una: la Pellegrini esegue spesso questi esercizi stile delfino.

Nuotare con il pugno chiuso aumenta la sensibilità ma non risolve il tuo problema.

In genere gli esercizi di tecnica si eseguono per ripetute da 6-8 x 25 mt.

egi78 ha scritto:

mi potete suggerire degli esercizi per migliorare la presa e passata del braccio/mano sinistro? (sono destrimane)
Da sempre ho una sensibilità minore; me ne accorgo soprattutto nella bracciata a rana per via del fatto che viene eseguita in contemporanea tra destra e sinistra (e che condivide la tecnica con il crawl nella sua prima parte).
La mano sinistra quando compie il leggero movimento di andare a cercare acqua esternamente (vettore basso-fuori-dietro) trova meno resistenza della destra ed è come se mi sfuggisse subito in fondo e anche nella successiva passata (qui parlo ovviamente del crawl) avverto che sente e tira meno acqua
C'è qualche esercizio che posso fare per equilibrare questa capacità?

Non è un problema di sensibilità ma di simmetria ed equilibrio, si corregge con remate delfino ed imparare a respirare su entrambi i lati. Qualcuno potrebbe dire, cosa c'entra la respirazione? Ed invece c'entra eccome perché si impara ad acquisire i giusti appoggi ed equilibri su ambo i lati..

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(93 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

Egi78
Quando il braccio ha completato la fase di spinta ESPLOSIVA, il palmo della mano si troverà a quel punto rivolto verso il soffitto o il cielo, a questo punto il recupero del braccio (compreso il polso) deve avvenire in maniera sciolta e rilassata altrimenti faresti una fatica boia! Il polso resta fermo solo in fase di spinta, resta fermo per permettere di spostare più acqua possibile e quindi nella fase finale non ha senso tenerlo rigido per spostare.....il nulla.

Enjoymike
Il crawl alternato e' partire con un braccio, recuperare e quando ti trovi con entrambi le braccia in avanti, parti con l'altro braccio. È la tipica nuotata dei mezzofondisti ED IO NE VADO MATTO smile

La rotazione della testa avviene spontaneamente nella fase di recupero del braccio dal lato respirazione, è una coseguenza naturale del rollio. Per acquisirla occorre esperienza è vero ma un grande aiuto lo dà una nuotata rilassata, non rigida e la rigidità è causata dal scarso ambientamento. Ecco perchè occorre dedicare molto tempo a questo aspetto, si inizia a nuotare quando si è ben ambientati.

carpediem ha scritto:

Ciao a tutti!!
Allora, da febbraio ad oggi ho avuto molti miglioramenti e ne sono davvero felice!
Riesco a fare un po' di stile libero con la respirazione, il problema è che giro la testa di lato ma prima di riportarla in acqua mi sposto in avanti!Mi viene da guardare il braccio!
Poi siccome ho paura che mi vada l'acqua in bocca non mi appoggio bene con l'orecchio ma faccio una specie di "saltino" con la testa. Ho provato con la tavoletta e va meglio ma appunto mi sento più sicura perchè c'è la tavoletta.
Avete suggerimenti per girare bene la testa?Vedo gente che nuota piano e gira perfettamente la testa tenendola bassa, io invece mi agito perchè mi sembra di affondare e tiro su la testa..Grazie :-)

Il tuo problema ha un nome: AMBIENTAMENTO
Non hai completato il percorso di ambientamento che in tanti snobbano nei Corsi.
Tra gli esercizi fondamentali ti suggerisco:
1) respirazioni laterali reggendoti al bordo vasca con una mano (se respiri a dx, la mano in appoggio e' la sx. E viceversa).
2) gambe stile respirazioni laterali con braccia lungo i fianchi o con un braccio in alto opposto al lato di respirazione. NO TAVOLETTA.

NB: tutti gli esercizi vanno eseguiti con estrema tranquillità

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(15 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Chiamami Mario (non riesco a modificare il nickname!!!).

La soluzione è: acqua depurata gr. 1000, acido borico gr. 15, acido salicilico gr. 1,5.

Gocce:
Doricum (2 volte die)


MA OCCORRE CHE TI FACCIA VISITARE DA UN OTORINO, PUO' DARSI CHE PER TE OCCORRA ALTRO!!!


Ciao

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(15 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Quest'inverno ho curato una brutta otite, i lavaggi erano a base di soluzione borosalicilica.

Ho avuto una piccolissima ricaduta a marzo ma in 2gg di gocce auricolari ho risolto il problema.

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(4 risposte, pubblicate in Presentazioni)

Ciao Egidio, chi ti può aiutare e' Stefano (Allenatore).

Di sicuro, nelle sedute d'allenamento, dovrai rinfrescare la tecnica e ripristinare la base metabolica.

Mi fermo qui perché mi occupo di nuoto studiato ed il cronometro mi fa venire l'orticaria.  smile

Benvenuto.

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(68 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Ciro, penso che tu faccia 2 errori di approccio all'insegnamento: prima di tutto sbagli ad eseguire una subacquea lunga perchè lo scopo è allenare lo stile delfino, il secondo errore è cadere nella trappola della fretta.
Il delfino (come tutto ciò che ci circonda) si impara per gradi, questi gradini devono essere REALMENTE realizzabili ed in tempi ragionevoli (ognuno di noi ha i suoi tempi). La progressione didattica è questa:

1) solo braccia in apnea (per almeno metà vasca)
2) come al punto 1) ma inserendo la prima gambata
3) come al punto 2) ma inserendo la seconda gambata.

OSSERVAZIONI in merito all'esecuzione:
1) gambe ferme (come fossi paralizzato) concentrarsi sull'esatto movimento delle braccia, scioltezza: devi eseguire l'esercizio con estrema rilassatezza, devi soltanto sentire lavorare le braccia, tutto il corpo avanza per inerzia. Fai almeno 8 ripetizioni e poi riposa.
2) la 1° gambata è equilibriatrice, non deve essere eseguita con potenza ma per equilibrare il corpo.
3) la 2° gambata è propulsiva e nello stesso tempo consente al corpo di trovare una posizione ideale per la respirazione.

Dopo aver acquisito il giusto ritmo ed il giusto gesto, respira ogni bracciata, poi pian piano arriverai a respirare una bracciata si ed una no.

Questo è quanto ho imparato in vasca e sul piano vasca, Stefano è delfinista e chi meglio di lui può avvallare o meno quanto ho scritto.

Ciao

PS: NON AVERE FRETTA!!

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(68 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

La prima bracciata la fai in apnea?

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(15 risposte, pubblicate in Presentazioni)

Ma che coglioni!

Benvenuto Marco.

Visitaci più spesso che non può fare altro che piacere.

PS: dove vivi?

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(46 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

lol lol  ma no Filippo. Sono felicissimo per te e sarei un pessimo istruttore se smontassi le tue motivazioni. Hai frainteso, ho soltanto voluto metterti in guardia e ti spiego perchè:

la fase di apprendimento prevede una prima parte detta di Coordinazione Grezza dove si sviluppano le capacità motorie insite in noi e che sono la base di sviluppo delle abilità (tecniche) natatorie e che rappresenta la Coordinazione Fine. Mentre la Coordinazione Grezza si apprende rapidamente, la Fine necessita di molto più tempo; inoltre, come illustrato nel diagramma di apprendimento di Bielinowicz, il passaggio tra le due Coordinazioni ha un momento di stasi di apprendimento che si chiama "plateaux" in questa fase il cervello è come se si prendesse una pausa di riflessione per rimettere in ordine tutti i tasseli appresi fin ad ora, poi si nota una ripartenza del miglioramento delle capacità.
Dico tutto questo per illustrarti quale sarà il percorso di apprendimento che avrà degli alti e bassi che sono fisiologici. Un bravo allenatore deve riuscire ad equilibrare gli stati d'animo di un atleta (mettere un freno nei momenti di euforia ed incoraggiarlo nei momenti critici). Ci vuole equilibrio.
Per questo ti dico di continuare così, con impegno e costanza.

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(46 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Filippo ha scritto:

non lo so che mi sta succedendo...ma sto migliorando tantissimo!!!

Tra i Principianti i miglioramenti sono alquanto veloci quando il percorso di apprendimento ricade nella Coordinazione Grezza.

Dire che le gambe "vibrano" non vuol dire che vadano per i fatti loro ma quando l'atto motorio non risulta essere sciolto e della giusta ampiezza a causa dalla rigidità muscolare. Comunque abbiamo individuato la causa che è la rigidità.
ESERCIZI DI SCIVOLAMENTO: guarda qui a 30 secondi
http://www.nuotomania.it/video_nuoto/video_nuoto_tecnica.htm

li fai con le braccia in tutte le posizioni (alte, ai fianchi, un braccio in alto ed uno in basso, ecc.) insomma cerca di variare il più possibile ma cerca soprattutto di SENTIRE L'ACQUA CHE TI AVVOLGE E DI RILASSARTI IL PIU' POSSIBILE.

Puoi anche provare ad esasperare la gambata, cioè ampiezza di battuta accentuata con i piedi che fuoriescono dall'acqua (non è il modo corretto della battuta di gambe stile ma ti aiuta a stimolare i muscoli lombari ed a sciogliere le gambe).

Ci vuole tempo per migliorare ma è il prezzo da pagare ad un pessimo o inesistente periodo di Ambientamento. La fretta di nuotare NON porta a niente, si pensa di perdere tempo ed invece si gettano le basi per un apprendimento veloce delle tecniche di nuotata dopo. Come diceva Totò :" Gatta frettolosibus fecit gattina guercias.... lol lol  )

Infine ti scrivo (in merito alle leggende metropolitane sulla velocità) ciò che è scritto nel testo FIN quando ho studiato da Istruttore:

"E' ancora abitudine di molte persone, sia fra gli utenti e sia, purtroppo, fra gli stessi addetti ai lavori, quella di considerare l'apprendimento del nuoto come acquisizione di una sequenza di tecniche sportive specifiche atte a spostarsi più velocemente nell'acqua....."

Sono sempre stato favorevole alla "sperimentazione" perché sviluppa l'analizzatore cinestesico. Quindi da parte mia, fai bene a lasciarlo fare. Anche perché sbagliando s'impara e nel caso del tuo allievo credo che si farà delle gran bevute.  smile

I galleggiamenti vengono visti come una perdita di tempo e noiosi ma sono utilissimi, allora li associo alle remate per avere un duplice ritorno didattico e l'allievo li esegue volentieri.

Federica, deve ripartire dall'Ambientamento: respirazioni (laterali), galleggiamenti e scivolamenti.

Bracciata a pugni chiusi può migliorare il rilassamento ma se nuota a testa alta, serve a ben poco.

Parlando di "fine lezione" intuisco che hai seguito dei Corsi, in tal caso mi sembra strano che il tuo Istruttore non abbia notato i tuoi errori che, se grossolani, occorre immediatamente correggere. Ipotiziamo che la tua autoanalisi sia corretta esprimo il mio parare:

BRACCIATA:
il n° di bracciata può dire tutto o niente (manca il tempo di percorrenza), così come prendere la velocità come parametro di riferimento. Chi nuota veloce non è detto che sappia nuotare correttamente, la velocità può essere espressione o di buone Capacità Coordinative o di buone Capacità Condizionali, personalmente darei più valenza alle prime perchè durano nel tempo e chi sa nuotare a 20 anni lo saprà fare anche a 99. Detto questo puoi verificare la tua sensazione mettendo un pull tra le gambe e misurare quante mattonelle percorri con una bracciata dx e con una sx.
la bracciata lenta può causare un errore grave di "pausa" (io guarderei più a questo) nuotare con una frequenza alta non vuol dire essere più veloci. Quindi per migliorare il ritmo occorrono esercizi di variazioni di velocità improvvise o prestabilite a priori, fare ripetute in progressione interna.
Il braccio destro non ha presa: lavora su esercizi di esclusione con l'utilizzo del pull.
se la spalla dx è poco flessibile occorrono esercizi di stretching.

GAMBE:
Se fanno male vuol dire  che sei ancora rigido (quindi non hai completato l'Ambientamento) e quindi arrivi subito in anaerobico e quindi produzione di lattato. Ti consiglio esercizi di scivolamento, galleggiamento e solo gambe senza tavoletta per brevi tratti e con controllo della respirazione. Utili sono esercizi in subacquea solo gambe.
per le caviglie esercizi a secco (che trovi nel forum) e gambe stile con pinnette ( ma solo dopo aver acquisito la gambata corretta.)

Ha poco tempo per digerire la pasta a pranzo (magari e' anche condita a dovere! Ed e' giusto che sia così altrimenti a forza di mangiare in bianco si becca pure una bella ulcera). Consiglio di raddoppiare i carboidrati a merenda (magari gli prepari una bella sventola di paninazzo e poi un frutto alle 14) oppure diminuisci le dosi di pasta alle 14. Poverino, certo che è messo male come orari il ragazzo.

Nuotare a pugni chiusi determina una condizione di rilassamento inconscia che a sua volta si riflette sulla postura ideale. È solo una questione di rilassamento.

Ecco, LO SAPEVO! Sei preda della "credenza d'efficacia".
È' l'errore principe di chi nuota da solo, senza un osservatore esterno (Istruttore).

Gli esercizi sono tanti, sfoglia il forum e ne troverai tanti, ma se non hai qualcuno che ti controlla.......

Non ti occorrono esercizi di capacità coordinative ma "ore di volo" (capacità condizionali). Le capacità coordinative e condizionali interagiscono tra di loro e se non hai una base metabolica adeguata il tuo atto motorio verrà danneggiato dagli elementi di disturbo (stanchezza e poca concentrazione). Allora hai 2 strade: o aumenti i tempi di riposo o diminuisci le ripetute. In caso di stanchezza persistente, faresti meglio a fermarti.

In parole povere DEVI LAVORA'!!!!! Scorciatoie per la fatica NON ESISTONO

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(8 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

delfino67 ha scritto:

...
ma dove l'hai vista una vasca 33 mt o 12,5 .. alla faccia della vasca corta lol  lol

Esistono davvero. Ho nuotato in Puglia, in una piscina termale da 33 mt. Ed ho sostituito un collega in una struttura per Ambientamento in acqua alta dove la vasca era lunga 12,5 mt. E' ideale per una Scuola Nuoto ma non certo per nuotare.

PS: Guido, ci manchi su Facebbok. Ti aspettiamo    smile

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(8 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Se nuoti in una vasca da 50 fai una vasca, se nuoti in una vasca da 25 fai 2 vasche, se nuoti in una vasca da 20 fai 2 vasche e 10 mt, se nuoti in una vasca da 33 fai 1 vasca e 17 mt., se nuoti in una vasca da 12,5 fai 4 vasche...........ho finito le vasche che conosco.....