76

(32 risposte, pubblicate in Presentazioni)

concordo sul fatto che le nuotate che tendono a sovraccaricare certe zone articolari e certi distretti muscolari sono perniciose, a maggior ragione per coloro che frequentano la piscina a scopo terapeutico.
poi chiaro c'è caso e caso. però oggettivamente si vedono delle nuotate che non preannunciano nulla di buono.

quanto alla rana e al delfino non vedo che problemi possano dare..................a patto di nuotarli bene e sciolti cioè senza forza. ovviamente nuotati così sono ad appannaggio solo di nuotatori molto esperti

77

(2 risposte, pubblicate in Presentazioni)

considerando che nessuna sezione è calzante, posta pure su Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto o su Allenamento e Didattica. è uguale

78

(235 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

ti abitui a nuotare con gli occhialini

79

(2 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

esercizio a secco: circonduzioni e destra e/o yoga

ci sono un paio di discussioni aperte sulle subacquee!

80

(8 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

prova ad andare nuotando a stile e dorso.
di certo devi evitare tovaletta, rana e, se non lo nuoti bene, anche il delfino

81

(21 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

concordo.

a rana certamente è pericoloso per le cartilagini.
invece quali danni possono provocare gambate con errori dello stile libero, delfino e dorso?

nei master ognuno trova ciò che cerca

83

(2 risposte, pubblicate in Presentazioni)

benvenuto

il test delle palette non è sufficientemente attendibile. lo è molto di più la tua percezione nello stile libero senza attrezzi.

in ogni caso come certamente saprai, per sradicare l'errore, non c'è altro modo che lavorare duramente di tecnica e lavorare bene.

io ti consiglierei due categorie di esercizi che puoi concretizzare in diversi soluzioni:

- pugni chiusi. coi pugni chiusi puoi fare remate, bracciate a sl subacquee (quelle che ti consigliava marina), delfino subacqueo, braccio singolo attivo + passivo avanti, braccio singolo attivo + passivo lungo il corpo, stile in successivo.......insomma qualsiasi cosa si possa nuotare a pugni chiusi, i quali piano piano, con costanza, ti permettono di far lavorare i muscoli nel modo corretto e di lavorare di braccia. spingi bene all'interno!!

- accelerazioni: gli esercizi in accelerazione sono decisamente più efficace a braccia singole perché permettono si percepire meglio l'acqua. Per ogni singola bracciata: Parti piano, quando il braccio spinge all'interno spingi forte e continuo senza pause e fai "riposare" il braccio per qualche secondo SOLO qundo si ritrova in avanti

85

(21 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

@deia
grazie mille deia smile mi hai dato un ottima idea. non mi era venuto in mento di fare i 200 misti per le gambe.

@ste
si, penso che tu abbia ragione.
per ogni seduta un frazionamento minimo di gambe per ogni stile mi sembra un dovere sindacale, però effettivamente, ragionandoci sù,  ha molto più senso impostare un obiettivo diverso seduta per seduta e degli obiettivi nel medio periodo in modo da fare lavori specifici, dando priorità e intensità diverse volta x volta

86

(21 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

come si regola l'allenamento delle gambe per i misti?
cioé se devo fare ad esempio un blocco di 1000m di gambe, divido il blocco equamente per 4 oppure ripartisco in modo diverso?
conviene distribuire sul periodo (ad esempio allenandole a gruppi di 2 stile per seduta) oppure (come suppongo) ad ogni allenamento bisogna fare un po' di metri per tutte le gambe?

non mi è chiara una cosa e mi sembra che l'osservazione di enjoymike sia corretta.
proprio i muscoli dorsali, insieme ai tricipiti brachiali, sono in assoluto i protagonisti della propulsione nello stile libero. idem per dorso e delfino. quindi da ciò che scrivi posso interpretare che li senti lavorare in modo diverso perché, suppongo, quelli a destra lavorano in maniera eccessiva, percependoli in sovraccarico. è corretto?

Bé, se così fosse direi che marina l'ipotesi di marina si avvicini alla realtà: è possibile che tiri a braccio teso, non accelerando bene verso l'interno. oppure vai a pescare acqua troppo a fondo e il braccio ha perso la necessario fluidità

Oltre agli esercizi proposti da marina, consiglieri i pugni chiusi magari da usare proprio come varianti a quegli esercizi.

certo. puoi imparare e migliorare ancora moltissimo a patto di trovare un istruttore possibilmente bravo.

Tuttavia non puoi imparare tanto quanto avresti potuto da bambino (fase sensibile della coordinazione)

marina ha scritto:

In realtà,sono ancora più globale!!!non differisco braccio da avambraccio!!ahahah

concordo smile ....... infatti ricordavo a ciro che lo scopo della nuotata è un altro tongue

mi spiego. se fossi un istruttore, cercherei di fornire delle istruzioni semplici e chiare, non userei mai 10 parole se per comunicare ne basterebbero 5, lesinerei al massimo i dettagli della nuotata in modo da non inibire la percezione dell'acqua.
ritengo che nell'insegnamento del nuoto abbia una grande importanza anche la gestualità della nuotata, permettendo di risparmiare ulteriori parole e fornire inconsciamente alcune informazioni preziose all'allievo.
Nel caso concreto avrei fatto vedere a ciro che cosa intendevo senza accenni dettagliati per evitare equivoci, che viceversa il dialogo via web facilita maggiormente, rendendo più semplice la differenze interpretative.
chi scrive vuole comunicare una cosa, chi legge ne recepisce una diversa. Per questo motivo ho voluto entrare più nello specifico. per evitare ambiguità wink

90

(3 risposte, pubblicate in Presentazioni)

benvenuto

marina ha ragione non devi impuntarti sulle parole, bensì sulle sensazioni.

cercare di "sentire" quanta acqua riesci a spostare con l'avambraccio, facilita a trovare i punti di leva più favorevoli (gomito alto) e ad usare i muscoli protagonisti della propulsione (grandi dorsali).

Immagina che l'avambraccio, appena entrato in acqua, sia costretto a "guardare" il muro opposto (in caso contrario l'acqua non la tiri, bensì la abbracci), ma senza perdere di vista la scopo della nuotata: mai smettere di ruotare le spalle e mai smettere di muovere le braccia.

92

(204 risposte, pubblicate in Rana)

è normale che quando sono molto stanco sento un irrigidimento all'altezza dei solei?

93

(3 risposte, pubblicate in Presentazioni)

ciao

94

(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

ma no, perchè?
il consolidamento della virata richiede tanti mesi di prove, riprove e soprattutto fallimenti!!! se non ti dai da fare non imparerai mai.

@ciro (ma può essere utile anche per enjoymike)

l'idea di pensare agli omeri non mi fa impazzire.
molto meglio pensare a spostare l'acqua con gli avambracci, sforzandoli a "guardare" il muro opposto e contemporaneamente assicurandosi che le spalle non smettano di ruotare. vedrai che differenza big_smile

usare il tappanaso significa assicurarsi al 100% la garanzia di non imparare un corretto scambio respiratorio che consenta di acquisire il necessario rilassamento

Biagio68 ha scritto:

Grazie,
avevo giá letto tutte le discussioni. I cortisonici e vasocostrittori risolvono il problema al momento ma questi farmaci provocano assuefazione quindi alla lunga non sono più efficaci.
Giovedì ho una sessione di allenamento e farò molta attenzione alla respirazione evitando gli esercizi che mi fanno bere dal naso (dorso e doppio dorso) e vediamo come va.
Vi tengo aggiornati.

l'aerosol?

98

(6 risposte, pubblicate in Presentazioni)

ciao

99

(803 risposte, pubblicate in Quinto stile)

Andre ha scritto:

dopo 6 anni e mezzo di nuoto è giusto che provi ad imparare a fare la virata. Anche se non faccio gare in piscina credo renda più fluido un allenamento (mentre x gli allenamenti lunghi forse è più stancante). Quando ci si spinge con le gambe è NECESSARIO dare sempre dei colpi di gambe a delfino? Perchè cosi facendo posso farne giusta una di virata..poi manca l 'ossigeno! A me interessava sapere se in un allenamento di fondo e non anche con la virata si poteva guadagnare qualcosa , l'aspetto estetico NON MI INTERESSA ! smile

per chi ha difficoltà a gestire l'aria (non ne ha abbastanza) durante la virata perché non abituato, non è una grande idea inserire la pinneggiata a delfino.
Il discorso cambia se siamo nell'ambito di un corso nuoto dove l'esigenza di imparare prevale sull'aspetto metabolico-allenante

fermo restando che bisogna essere in grado di farla per bene e per farla bene è inderogabile avere il bacino mobile, ci sono alcune considerazioni da fare:
1) pinneggiare male significa aumentare le resistenze = non conviene
2) c'è modo e modo di pinneggiare. le frustate possono essere molto potenti (gare) oppure molto morbide (ad esempio sulle lunghe distanze permette di mantenere più a lungo la velocità di uscita dalla virata)
3) non è indispensabile fare 2-3-n gambate. l'importante è farne una al momento giusto: appena prima di riemergere, anticipando la bracciata di attacco.
Questo accorgimento permette di avere una velocità di emersione notevolmente migliore, evitando di rimanere "piantati" in acqua

"settoriale" l'ho sentito solo relativamente ai blocchi di braccia e di gambe degli allenamenti veri e propri