51

(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

nuotix ha scritto:
Lawliet ha scritto:

Ecco esercizi a secco per la mobilità del bacino, cioè?? Me li puoi indicare degli esercizi? smile

un tot di circonduzione in senso orario e un tot in senso antiorario
mani dietro la schiena e protendere il bacino in avanti
massima escursione del bacino da destra verso sinistra e ritorno per 10 secondi

aggiungerei oscillazioni in piedi, braccia lungo i fianchi. A volte in acqua si è talmente presi da 10 altre cose che a meno che il movimento del bacino non sia naturale, non si riesce a farlo bene. Mettersi di lato e guardarsi allo specchio. Testa ferma ed effetto "onda" dal petto fino al bacino (anche detto movimento a S).

ciao!

52

(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Lawliet ha scritto:

Dolphin kick, ho trovato le pinne per i miei piedi! big_smile Ma è impressionante fare la subacquea con le pinne!!! O_O' troppo bello ahahah

ahahahhaah te l'ho detto che se non stai attento sono una droga, ma tu se hai 48 di piede con le pinne cosa hai? 54? Io avendo 41, anche con le pinne arriverò al massimo ad un 45... lo credo che vai, hai le pale di una balena!

La prima volta che ho fatto subacquea con le pinne, considerato che prima la facevo solo con i miei due piedini di cacca, sono arrivato talmente sparato all'altro muretto che a momenti mi ci conficcavo dentro talmente non ero abituato a quella velocità, non riuscivo a frenare! big_smile

Buon delfino smile

53

(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Lawliet ha scritto:

Devo provare anche queste pinne, oltre al pull boy.. però prima devo trovare la mia misura, ho 47-48 di piede.. non sono lontano da phelps! big_smile

... cavolo! Allora non hai scuse, con due sberle del genere devi andare come un treno, dacci dentro. Beato te, io sono alto 181 e ho due piedini di cacca, 41,5!
Guarda questo video ci sono decine di esercizi per migliorare il delfino, anche se non capisci l'inglese non fa niente wink

Buona visione! http://www.youtube.com/watch?v=GMuYY7ItDpQ

54

(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Lawliet ha scritto:

A parte usare il pull boy, mi puoi dare esercizi e serie da fare? Poi magari mi faccio fare anche un video, e vedi se svolgo correttamente gli esercizi.

mi permetto di suggerirti anche il delfino con le pinnette. In una fase un po' più avanzata, in cui sei sicuro di aver appreso alla perfezione la coordinazione tra bracciata e gambata, sono molto utili. Io le utilizzo per l'ultima decina di ripetizioni (da 25 o da 50) quando sono talmente stanco che non riuscirei più a nuotare il delfino completo in modo decente. Aiutano la percezione dell'oscillazione del bacino e, poiché sostengono la parte inferiore del corpo in maniera importante, ti consentono di dedicare maggiore attenzione alla passata subacquea che è quello che a te forse interessa, senza preoccuparti di assestare gambate troppo marcate, visto che le pinne ti mettono le ali, anzi "le pinne" big_smile
Inoltre, ti forniscono degli stimoli importanti su quale dovrebbe essere la sensazione da ricercare nel delfino a piedi nudi poiché con le pinnette si acquisisce fluidità con meno dispendio energetico, fluidità da ricercare poi nella nuotata normale.

Controindicazioni: sono una droga, quindi da usare con parsimonia poiché per qualche istante ti fanno sentire come Phelps (che ho scoperto avere 49 di scarpe... lo credo che viaggia) smile

55

(6 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Prefiggiti un numero di bracciate, ad esempio 15 o 16 ed immagina che se ne fai di più, alla fine della vasca ci sia un cecchino con un fucile che ti fredda senza pietà, vedrai come spingi forte ad ogni bracciata! Io spesso faccio così per raggiungere dei risultati. Lo so è da malati di mente, ma le cose sono più mentali che fisiche smile

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Ti dico la mia.
La battuta di gambe è corretta, ciò che non mi piace è altro, ovvero l'affondamento un po' eccessivo delle spalle poiché le braccia in ingresso puntano un po' troppo verso l'obliquo-basso piuttosto che procedere verso dritto e con affondamento del petto, però credo che sia dovuto al fatto che la maggior parte della nuotata è dimostrativa, cioè lenta e lunga, nell'ultimo spezzone dove la nuotata è più spedita, procede molto meglio. Cosa non ti convince della gambata?

Ciao Deia, ben tornata smile

Come immaginavamo sei migliorata molto e ti assicuro che fare 200 delfino già di per sé è un traguardo, io personalmente non ci riesco e mi fermo ai 100.
Il miglioramento principale è dato dal fatto che ora sei molto più piatta sull'acqua rispetto al primo video e ti impenni assai meno durante la respirazione. Per quanto riguarda il recupero leggermente alto della bracciata, credo dipenda dalla tua articolazione, si percepisce nettamente come le tue spalle puntino molto verso l'alto quindi le braccia sparano con facilità verso l'alto piuttosto che verso l'orizzontale, non me ne preoccuperei, magari, come già ti dissi, non prendere a schiaffi l'acqua.

Rilevo però dei particolari sui quali devi lavorare nei prossimi mesi: innanzi tutto entri in acqua a "freccia" ovvero con le mani che praticamente si toccano ad ogni ingresso, questo, come rimarcate anche in altri post, è un metodo obsoleto che fa sprecare tante energie. Fai entrare le braccia in linea con le spalle, taluni sostengono addirittura anche un po' più larghe (io ad esempio). L'ingresso a freccia non agevola assolutamente l'oscillazione del bacino anche perché rende più difficile spingere il petto verso il basso.
La passata subacquea è trooooooooooooppo debole, mediamente ho contatto non meno di 15 bracciate per vasca che onestamente sono troppe.
Il delfino è un movimento di potenza delle braccia e tu le sfrutti al 50% (forse anche meno).
Gli errori sono almeno un paio, in realtà collegati: fai una bracciata monca, non vedi l'ora di tirare fuori le braccia. Lo fai a malapena all'altezza della pancia, nel momento in cui dovrebbero invece spingere al massimo.
Le mani debbono uscire con forza dietro al sedere, cioè compiendo tutto l'arco di movimento, dal davanti fino verso dietro, dovresti prendere acqua a litri, tu ne prendi pochissima. All'inizio mi rendo conto che non viene istintivo spingere fino in fondo, io ancora oggi utilizzo un trucchetto, mi concentro sui mignoli e capisco di aver fatto la bracciata completa quando riesco a farli uscire per primi affianco al sedere dando un'ultima spinta proprio col palmo della mano, quasi ad "alzare" un po' d'acqua, sembra una sciocchezza ma quei trenta centimetri ti danno un sacco di propulsione.
A questo si ricollega il fatto che la bracciata oltre ad essere "corta" è anche troppo "larga", cioè troppo distante dall'addome, in questo modo non riesci neppure ad imprimere molta forza. Pertanto, fai la bracciata A) lunga fino dietro e B) con le mani vicino al tronco che secondo me possono anche non toccarsi all'altezza dell'ombelico, ma cmq debbono come minimo rientrare nella sagoma del corpo.
Un appunto anche sulla gambata, a momenti sforbici e questo in realtà non sarebbe neppure regolare, cioè spesso fai una veloce gambata a stile libero destro-sinistro, concentrati a tenere le gambe incollate, negli arrivi le spalanchi a rana!

Stai andando alla grande!!!!!

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(14 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Funziona eccome, lo dico anche da EX culturista e non da nuotatore, per il semplice fatto che molto spesso non raggiungiamo certi risultati non per vera impossibilità fisica, ma mentale. Così come per i pesi, anche nel nuoto ho notato che si può sempre aggiungere un 25%-50% a quello che pensiamo essere il nostro limite fisico e dopo le prime due volte, che sembrano portarti allo svenimento, poi sembra subito una cosa quasi normale. Le prime volte (solo pochi mesi fa) che finivo i 25 in apnea avevo un tale mal di testa che rimanevo 5 minuti fermo al bordo per non svenire, ora le faccio quasi (QUASI) per rilassarmi! Allo stesso modo, ho notato che anche una nuotata dispendiosa come il delfino ha ampi tratti di psicologia e quando si tocca il muretto per ripartire quando si è stanchi, si pensa davvero sia impossibile aggiungere un altro 25, cosa che invece, una volta ripartiti, si riesce sempre a chiudere. Magari le prime volte termini pietosamente, ma la cosa fondamentale è che il cervello comprende che non è impossibile e la volta successiva ci si è svezzati allo sforzo mentale e anche il fisico pare quasi seguire. Certo, ovviamente bisogna aumentare per gradi, una vasca poi due, ma purtroppo o per fortuna, ogni piccolo passo ulteriore deve fare un po' paura!

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(14 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

stefano '62 ha scritto:
pawn ha scritto:

Prima - che tipo di esercizi posso fare per migliorare la resistenza?

Nessun esercizio,solo nuotare.
Parti e poi ti fermi quando proprio non ce la fai più.
Riposi un minuto.
Riparti e lo rifai almeno tre volte.

La volta successiva devi provare ad aumentare la prima ripetuta e a mantenere o aumentare il volume totale delle tre ripetute.
Col tempo aumenta tutto.

semplice quanto utile. L'altro ieri ho fatto una cosa simile a delfino... ho preso il coraggio a due mani e l'ho nuotato per sole 4 volte poi sono andato a casa, ma l'ho fatto proprio sino ad esaurimento per ogni serie.

Risultato:
1^ serie 175 metri (l'ultimo 25 facevo davvero tenerezza)...
2^ serie 125 metri
3^ e 4^ serie 50 metri.

Per fortuna era dopo colazione, altrimenti avrei fatto una brutta fine... però sono contento, ma stavo svenendo.

60

(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Penso di aver capito cosa intende Ciro e tutto sommato credo la domanda sia lecita. Il fatto che, come dice Mario, non esista un 1500 delfino non significa che questo stile non posa essere nuotato per molte vasche, ovviamente a velocità più basse e da atleti davvero evoluti.
Gli atleti che fanno i 200 metri credo che, se diminuissero la velocità, possano tranquillamente fare anche 500 metri. In effetti, sarei curioso di sapere da chi conosce il mondo dell'agonismo più nello specifico perché col delfino si è deciso di fermarsi ai 200 metri.

PS. Mario, se noti anche i 1000 rana o dorso non esistono, eppure credo che siano fattibilissimi (non certo da me, ovviamente).

stefano '62 ha scritto:

Non esistono movimenti ondulatori a delfino.
Esistono frustate che determinano un movimento ritmico del bacino,che dunque è solo riflesso di qualcosa che agisce sull'equilibrio,e non è invece attore di quell'effetto.

... adoro quando facciamo inviperire Stefano perché usiamo impropriamente il termine "ondulare" al posto di "movimenti ritmici del bacino" smile Cmq per me che lo scrivevo era ovvio, intendevo quello, non movimenti stile biscia con ombelico fuori dall'acqua e poi immersione stile tonno smile

Cmq a proposito di alieni che nuotano piatti, io intendevo proprio una sorta di delfino futuristico a "bacino bloccato", quasi come l'esercizio col pull buoy, ma senza il pull buoy, chissà se si arriverà a quello smile

A proposito invece di delfino piatto vi propongo un bel video dimostrativo di Lars Frolander. Delfino molto "scarno" sotto l'aspetto spettacolare, ma estremamente maschio smile http://www.youtube.com/watch?v=_Y9Inxwfees

Ti dico la mia, basata su sensazioni e non su conoscenza scientifica. Credo che il delfino sia TEORICAMENTE liberissimo di nuotarlo anche a stile "tavola da surf", ovvero con la parte inferiore del corpo immobile e trascinandoti, letteralmente, di sole braccia. Ho visto l'oro di Rosolino nei misti di sidney 2000 ed ho notato con orrore che lui lo nuotava proprio così. Le gambe erano IMMOBILI ed il bacino incementato, eppure ha vinto la gara, quasi come se la parte inferiore del corpo non potesse muoverla per una qualche paralisi. Detto ciò, l'oscillazione agevola l'avanzamento in acqua perché consente di diminuire gli attriti che si avrebbero procedendo in maniera del tutto orizzontale, cioè trascinandosi e perché il trascinamento comporta l'affondamento delle gambe che con l'ondulazione ritmica del bacino riescono a rimanere più vicine al pelo dell'acqua. Oltretutto, perlomeno secondo me, è anche un movimento di "riflesso" per evitare che ci sia un sovraccarico eccessivo sulla spina dorsale ed i lombari, trovo che il movimento ondulatorio aiuti lo scarico dopo il movimento di spinta ed oltretutto, subito dopo il recupero e la prima gambata, consente di procedere ulteriormente per "inerzia" e di nuotare un po' più allungato, mentre invece se nuoti totalmente piatto sei costretto ad aumentare a dismisura la frequenza di bracciata, altrimenti affondi. Poi, chissà, magari tra due o tre anni nasce un alieno americano che batte tutti i record nuotando trascinandosi e aboliamo l'oscillazione! smile

PS. A proposito della correttezza del timing della gambata: non lo posso sapere perché non ti ho visto, ma ti consiglio di farti guardare da qualcuno sott'acqua (qualcuno che il delfino lo sappia nuotare per davvero), ho infatti notato che il 90% della gente è convinto di assestare bene le gambate, mentre invece non lo fa affatto. Ciò che noi pensiamo non è ciò che è. Quasi tutti scalciano oppure danno 3 gambate o le danno troppo presto!

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(63 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

stefano '62 ha scritto:

Ogni riga rappresenta una singola seduta,cui devi aggiungere una opportuna fase preparatoria (riscaldamento e altro a piacere) e una di scarico.

... aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah... quando l'ho letto sono rinvenuto... no perché pensavo fosse una tabella di allenamento unica! ahahahahah... grazie dei consigli!

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

mmm... quindi per delfino ad un braccio intendete con il braccio inattivo disteso avanti... io lo faccio proprio col baccio inattivo fermo lungo il corpo ed è impegnativo, non tanto fisicamente ma a livello di equilibri, soprattutto sul lato debole e meno sensibile, il sinistro.

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Interessante prendere spunto dal tuo allenamento, tralasciando che io dovrei come minimo dimezzare il volume se non di più, sono curioso di sapere come fai le gambe senza tavoletta. Anche io non la uso e alterno tra 25 in apnea in streamline e gambe delfino con le braccia lungo i fianchi, però vado molto più lento ed ancora non riesco a respirare senza interrompermi... e detesto questa cosa!
Per quanto riguarda il delfino ad un braccio come lo fai? Io lo faccio a braccia alternate con respirazione laterale ma ho scoperto che ti porta a fare il recupero troppo alto perché hai la possibilità di un rollìo che nel delfino vero non hai, da poco sto facendo anche il vero e proprio delfino con una delle due braccia lungo il fianco, però trovo difficile respirare frontalmente non avendo la spinta di entrambe le braccia!

Vogliamo il video della GARA!!!

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Vi racconto la mia esperienza in itinere. Per quanto riguarda il mio approccio, posso dire che sono d'accordo con quanto suggerito dall'allenatore di Paolo82. Quando ci si trova ad un livello medio, come credo sia il nostro, ho scoperto che brevi tratti (inteso al max 2 vasche da 25) ripetuti per buon volume, aiutino moltissimo perché sono la giusta via di mezzo tra attività aerobica e sforzo ma con cura della tecnica. Personalmente le mie sedute sono basate proprio su un lavoro centrale di circa 15-20 o 25 vasche da 25m a delfino con riposi fissi e ritmo al 60% dello sforzo max. Di solito all'inizio che sono fresco o alla fine con le ultime energie, faccio qualche 50 (2 o 3) o un 100 (che mi ammazza). Naturalmente, ribadisco, credo sia una metodica che va bene per chi come me è mediamente evoluto ma ancora nella fase di perfezionamento della nuotata, una sorta di scuola nuoto molto evoluta che non ha niente a che fare con il mondo delle gare, che ribadisco a me non interessa.

Poi ovviamente come il buon Stefano insegna, basta essere un po fantasiosi, con un po' di stile, mezze vasche e via discorrendo smile

Per quanto riguarda il consiglio di Nuotix, sono totalmente d'accordo, a patto però di fare una precisazione: anche io ho iniziato con esercizi singoli ed ancora ne faccio una vagonata soprattutto prima del lavoro centrale o nei giorni in cui sono molto stanco, non bisogna però fare l'errore di fossilizzarsi con il delfino ad un braccio in attesa che come per magia, un giorno, venga il delfino completo. Io stavo facendo quell'errore, finché un allenatore mi ha detto "si va be' ma il delfino completo almeno una volta lo fai si o no?". Pertanto, un bel giorno bisogna prendere coraggio ed il delfino completo va comunque nuotato anche se agli inizi si riesce a tenere un tecnica accettabile per non più di mezza vasca.
Una volta che con tanta tecnica ad un braccio si è compresa la dinamica della gambata o della braccia (il famoso esercizio di sole braccia con pull), bisogna lanciarsi un po' smile

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Figurati, è un piacere darci consigli a vicenda, soprattutto quando si sta imparando entrambi. Anche io mi sto "specializzando" nel delfino che nuoto per il 90% dei miei allenamenti da circa 2 anni. Mi vanto di essere uno dei pochi scemi che nuota meglio questo stile rispetto allo stile libero, mi fa sentire originale e diverso! big_smile

Per quanto riguarda la tua incertezza, vai tranquillo... se tutti nuotassero il delfino come fai tu, sarebbe un gran bel mondo, altro che rifarlo da zero! Certo, ovviamente dobbiamo avere l'umiltà di comprendere che i ritmi da agonista sono altri, anche se, lo dico sinceramente, certi agonisti sono veloci, ma hanno un delfino tecnicamente proprio brutto, anzi perfino Chad Le Clos che ha battuto Phelps alle ultime Olimpiadi ha un delfino molto molto molto sgradevole, a mio modesto parere smile

Per quanto riguarda i consigli, anche io sottovalutavo l'inclinazione della testa nella respirazione ed ancora oggi alla ventesima vasca (non di fila, magari!) mi viene istintivo guardare il muretto opposto, credo sia il classico riflesso di sopravvivenza che ti porta a credere che respiri di più, in realtà è sbagliato perché poni le vertebre sotto stress ed irrigidisci i muscoli del collo, quindi respiri con più difficoltà, ti impenni e ti affonda il culo e perdi molto più tempo e quindi quando le braccia hanno superato le orecchie la testa è ancora fuori come un uccellino che fa cucù.

Alla fine si tratta semplicemente di ragionare con oggettività: come noterai, quando fai la bracciata senza respirare hai la testa che è già praticamente fuori dall'acqua, solo che istintivamente non te ne accorgi e pensi di essere inabissato, ma in realtà per respirare è davvero sufficiente alzare la faccia di cinque centimetri e guardare inclinato-basso e non perdi quasi niente in allineamento! Anzi, dopo qualche allenamento in cui ti sembrerà forzato, poi ti abituerai a fissare l'acqua e ti sembrerà strano che prima guardavi a 30 metri di distanza.

CIAO!

68

(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Ciao Luke, confermo quanto ti avevo già detto, visto da sopra nuoti un discreto delfino, anzi, da quanto riesco a vedere, tecnicamente sei stato il migliore di tutti i nuotatori in gara, quello che ha vinto nuota un delfino OSCENO con schiaffi all'acqua, respirazione con impennata e gambata orribile, anzi praticamente tutti hanno una gambata orribile.

Pertanto le cose sono due:
1) o fai un errore in fase subacquea che mi sfugge, al posto di farti riprendere solo in gara, al prossimo allenamento mettiti in una delle due corsie esterne e fatti riprendere da vicino e da sopra, da una persona che ti segue da bordo vasca, in modo tale che riusciamo ad intuire anche quello che succede sott'acqua.
2) oppure nel tuo DNA hai un ritmo medio-lento da fondista, quello che ha vinto infatti andava semplicemente più forte di te perché ci metteva tantissima foga, tu invece sembri molto più rilassato, quasi volessi curare la tecnica, dico questo perché non mi sei sembrato sfiancato, altrimenti la tua tecnica nelle ultime bracciate sarebbe stata molto più precaria, cosa che non mi è sembrata.

Cmq è anche possibile che tu abbia respirato davvero troppo poco in proporzione alle tue energie, nella prima vasca hai fatto la prima respirazione praticamente alla fine, magari poi eri un po' in debito. A tal proposito, magari mi sbaglio, ma quando respiri guardi l'altro lato della piscina, anche se solo per un istante? Nel caso fosse così, è un errore molto comune che facevo anche io, sarebbe meglio non alzare lo sguardo così tanto ma sforzarsi di guardare un punto fisso nell'acqua e circa 45-60 gradi davanti a te, per poi riportare subito giù la faccia.

Ribadisco, mi piace il tuo delfino, intendo dire si vede che hai già fatto tuoi i punti cardine e hai grandi margini, e, non so se dipenda dall'inquadratura, ti ho visto anche meno in affanno nella respirazione rispetto all'ultima volta, per quanto riguarda la subacquea io l'ho trovata buona, sono gli altri che sono usciti dopo mezzo metro...

PS. Ogni tanto scalci troppo wink

69

(163 risposte, pubblicate in Stile libero (crawl))

ciao nuotix, prima di scomodare stefano, se ti può far star meglio, ti confermo che io ho gli stessi identici numeri, con subacquea non eccessiva di circa 6 metri, sono alto 181.
insieme a me (nel senso nella corsia affianco ahahaha) si allenano anche degli agonisti che hanno una quindicina di anni di esperienza a testa ed ho notato che anche loro, a meno che non nuotino lunghissimi o facciano subacquee da gara (tipo 15 metri), raramente scendono sotto le 15-17 a sl e 10-11 a delfino.

ciao!!!

70

(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Mi paiono ottimi consigli che da qualche mese applico anche io. Il mio 50 è ancora un po' traballante, ma considerando che faccio delfino da nemmeno 6 mesi, sono contento. Non so se sia una cosa intelligente, ma mi baso molto sul numero di bracciate per capire se sto migliorando (oltre ovviamente alla percezione interiore di fluidità). Parto infatti dal presupposto che uno non può fare 10 bracciate in 25 metri se fa male il delfino.
A tal proposito però, a quanti metri esci dopo la spinta? Io uscirò a 7 all'incirca e ora oscillo, nelle vasche migliori sulle 11 bracciate.

Ciao, appena avete un minuto date un occhiata al mio video mentre faccio qualche metro sciolto a delfino?
Secondo me ho ancora tanto margine di miglioramento, ma sento che tutto sommato me la cavo benino.
Secondo me devo migliorare la flessibilità del bacino e prendo poca acqua con la bracciata.

http://www.youtube.com/watch?v=f5iURg-jv0Y 

Fatemi sapere, grazie mille! smile smile

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(53 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Assolutamente d'accordo su tutto. E' verissimo che OGGETTIVAMENTE stancarsi totalmente in mezz'ora è più faticoso che farlo in 2 ore, richiede moltissime energie, anche mentali.
Il mio appunto vuole solo escludere che si pensi che chi sopporta il lavoro "pesante" sicuramente riuscirà a fare benissimo anche il lavoro "più leggero". Infatti, ribadisco, i grandi duecentisti non sono affatto dei grandi millecinquecentisti, anche se apparentemente sembra paradossale.
E magari quei famosi "vecchietti" che fanno la maratona per non avere un infarto, reggono alla distanza meglio di un ragazzotto capace di viaggiare a 200 battiti al minuto.
Ecco tutto, io ero semplicemente contrario all'idea dell'atleta più atleta dell'altro. wink ciao!!! wink

Luke, credo che la gente mediamente sia tonta, molto semplicemente. Purtroppo.

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(53 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Ho letto con interesse tutto il dibattito, tralasciando la parte relativa alle schermaglie, che comunque è giusto ci siano in democrazia.
Devo essere sincero, pensavo che la convinzione del "il mio sport è il più duro" esistesse solo nel mondo delle palestre (dal quale provengo), ma sono felice che nel nuoto/ciclismo/atletica la convinzione permanga. Anzi, credo che a chiunque chiediate, probabilmente vi dirà che il suo sport è il più difficile/faticoso/impegnativo, anche al giavellottista o a chi fa tiro al piattello, anche a chi gioca a poker di professione.

Quello che sostiene Stefano è semplicemente che gli sforzi intensi di media durata sono per certi aspetti i più probanti per il corpo, e credo che il motivo sia semplice, al di là delle spiegazioni scientifiche: sono intensi ma discretamente lunghi, riassumono dunque l'intensità e l'aerobia in un mix assai impegnativo. Credo che su questo non ci piova.

Ho però notato che nessuno di voi ha posto l'accento su una cosa molto molto molto molto molto importante, ovvero che il corpo di ognuno di noi (cioè di ogni atleta) è diverso l'uno dall'altro. Pertanto credo sia sbagliato dire cosa IN ASSOLUTO sia più difficile/faticoso/intenso per il corpo umano, semplicemente perché siamo tutti diversi e ciò che è assai probante per me, probabilmente non lo è per voi e viceversa. Se infatti ciò che dice Stefano fosse vero UNIVERSALMENTE (non discuto l'aspetto scientifico, ma quello "soggettivo") significa che Lochte o Phelps, che sono specializzati nelle gare cui lui fa riferimento, cioè le più "dure", allora dovrebbero mangiarsi senza problemi anche tutte le altre gare che vengono qui definite "lente", quasi "poco impegnative". Ovvero gli 800, i 1500 e via discorrendo. Cosa che, invece, non fanno. Anzi, probabilmente sui 1500 Lochte farebbe dei tempi ridicoli in ambito internazionale.

Pertanto, credo sia sbagliato fare una piramide degli atleti come se ci fossero atleti più resistenti o " più super" di altri. Semplicemente ci sono persone che sopportano meglio un certo tipo di sforzo e persone che ne sopportano meglio un altro, ma non per questo chi fa la maratona è un vecchietto e chi fa i 200sl è un super uomo, semplicemente sono cose che non si possono paragonare, al di là di tutti gli aspetti scientifici. Questo perché i gesti atletici vanno ben oltre il mero aspetto dei battiti cardiaci, della pressione sanguigna o dei valori aerobici di cui voi parlate con lodevole dovizia di particolari, ma ci sono tanti altri aspetti, non da ultimo quello psicologico. Aspetti che non penso siano meno importanti della semplice capacità polmonare o cardiaca, appunto.

Ecco, ci tenevo a dire solo questo, dalla discussione pare emerga questa sorta di piramide basata sulla proprietà transitiva, ovvero: "se faccio l'allenamento per i 200sl allora tutto il resto per me è uno scherzo". Su questo vorrei non si facesse confusione, perché se Phelps si mettesse a fare una maratona, probabilmente morirebbe a 3/4 di gara, nonostante i suoi allenamenti massacranti che, come Stefano ha ben spiegato, sono TEORICAMENTE i più difficili.

La mia opinione! smile

mi spiace, ma è impossibile giudicarti. Ho solo notato che sei discretamente sciolto e che fai 20 o 21 bracciate nella vasca a stile libero e che comunque sei bravino. Ma per il resto è IMPOSSIBILE.
Visto che vuoi consigli sulla nuotata "FINE" è necessario un video che ce li faccia vedere, cioè high quality. Fatti riprendere da uno che ti cammina affianco mentre nuoti in prima corsia, cioè a un metro e mezzo da te! smile