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(6 risposte, pubblicate in Presentazioni)

se c'è il contasecondi al muro, basta anche quello, per avere un'idea approssimativa...

stefano '62 ha scritto:

PS


@Paolo61
la nuotata nel quadrante frontale è una nuotata in allungamento,cioè una variante specifica della nuotata di base.
Quello che consiglia Marina con le braccia in opposizione invece è appunto la nuotata di base corretta,cioè la nuotata che va sviluppata primariamente sopra ad ogni altra cosa,e fino a che uno non è in grado di farlo significa che manca di coordinazione.
POI,in seguito uno può evolvere come gli pare per ottimizzare la sincronia tra fase di spinta di un braccio e posizionamento dell'altro,ma fino a che uno non riesce a coordinare come dice Marina a braccia opposte (cioè senza fare pause),non si può dire che abbia imparato a nuotare.

Ciao

Grazie a Marina e grazie a Stefano!

marina ha scritto:

...in genere,incoraggio l'oppositività delle braccia

Non sono sicuro di aver capito cosa intendi...   io tendo a nuotare "nel primo quadrante" (non so se sia la terminologia corretta), cioè a non avere le braccia "opposte", bensì ad avere un bracio a metà recupero quando l'altro sta appena iniziando la trazione....  questo in quanto essendo io vecchietto e sfiatato, nonchè mai stato agonista, trovo che attuare un leggero e momentaneo scivolamento sul braccio disteso in avanti (mentre l'altro è in recupero) mi faccia fare meno fatica (cioè sia per me più efficiente). Sostanzialmente se cerco di nuotare a braccia opposte, alzo automaticamente il ritmo di bracciata e scoppio....
Pensa che sono talmente sfiatato che sui 50 SL ci do' dentro di gambe praticamente solo nella seconda vasca, sennò muoRo roll
Tanto per darti un riferimento, nuoto (sono un M50) i 50 SL in 35" ed i 50 RA in 41"3 (e da ciò si vede che a stile sono ancora più schiappa che a rana).

Tornando comunque al punto: quali sono i motivi per cui incoraggi l'oppositività delle braccia (sempre che io abbia compreso correttamente cosa tu intendi con quel termine)?

Grazie!

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(6 risposte, pubblicate in Presentazioni)

squaletto78 ha scritto:

Grazie del consiglio Stefano e del benvenuto
se il problema e solo la tecnica be allora sto zitto e nuoto... magari chiederò anche al mio istruttore a settembre se mi aiuta a prepararmi, e sento che ne pensa, mi fa piacere leggere su http://www.nuotomaniashop.it/nuoto-master/nuotatori-master/  “I Nuotatori” sono delle persone di qualsiasi sesso, età, peso od ALTEZZA,
QUINDI SE DEVO MIGLIORARE SOLO UN POCHINO LA TECNICA STO ZITTO E NUOTO...

Guarda, io faccio parte di una squadra Master molto tollerante, saresti certamente accettato e benvenuto.  In passato invece ho provato ad allenarmi con un'altra squadra, ma siccome erano tutti più giovani e forti di me, non me la sono sentita di proseguire.   Fai come dice Stefano: chiedi un provino senza farti problemi.
Inoltre, se vuoi avere anche un conforto numerico, confronta i tuoi tempi con quelli degli M30 che fanno le gare: vedrai che quasi certamente non saresti il più lento...  e quindi, se ci sono persone obiettivamente lente che fanno le gare, perchè non dovresti poterle fare tu?  Che magari sei pure bravo?

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(27 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Mario, comincia ad allenarti ed a fare gare senza preoccuparti dei risultati.   Non è affatto detto che per divertirsi e sentirsi soddisfatti si debba essere vincenti.  Io ho cominciato un anno fa, a 51 anni, senza aver mai fatto agonismo, mi alleno (escluso agosto) 3 volte alla settimana, divertendomi tanto in allenamento, ed ho fatto 5 o 6 gare, divertendomi anche lì moltissimo pur senza ottenere risultati degni di nota (ma dei quali sono comunque contento).  La soddisfazione maggiore è vedere i tempi che scendono, poi ci sarà SEMPRE qualcuno più forte....  echissenefrega!

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(10 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

crawl_10 ha scritto:

Bhè comunque fare i 100 sl sotto il minuto non è una cosa da tutti eh...se ci riesci complimenti!

No, non li faccio.  Nè ora a 51 anni, nè quando ne avevo 15.  L'unico tempo che ricordo di quell'epoca è un 33" sui 50 SL, che sui 100 sarebbe (stato), come minimo, un 1'10.  Ed oggi sui 50 faccio 35" (con l'obiettivo di abbassarlo di un paio di secondi nel giro di un anno).  Quindi per me il minuto sui 100 rimane una chimera...

dual75 ha scritto:

Sopra tutti odio quelli che si credono Phelps e devono superare per forza salvo poi farsi praticamente una vasca intera "contromano". E` tanto difficile pazientare fino a fine vasca e ripartire un paio di metri prima di quello davanti?

Oltre a quanto correttamente scritto da Stefano, mi permetto di aggiungere:

1) cambiare ritmo, per chi sta nuotando seriamente (cioè sta facendo un esercizio e non passeggiando in corsia) è piuttosto faticoso;
2) nell'ipotesi di accodarsi tranquilli fino a fine vasca (come càpita quando è impossibile tentare il sorpasso), c'è sempre il rischio che il furbone davanti (perchè in questo caso si merita tale appellativo) NON ti lasci passare, e riparta subito al suo ritmo lento;

Ma la colpa maggiore io la attribuisco ai gestori di impianti che non prevedono una corsia "nuoto veloce" durante il nuoto libero.  Perchè chi "nuota veloce" è in grado di non disturbare i colleghi di corsia anche quando essa sia affollata e quando le velocità siano comunque diverse.   Perchè si rende sempre conto se dietro sta arrivando qualcuno più veloce, diversamente dai "bagnanti", che sono come i furboni che in automobile non sanno di avere gli specchi retrovisori....

PS: a scanso di equivoci, non mi sento Phelps, ma come cerco in tutti i modi di non disturbare chi nuota più veloce di me, mi piacerebbe così facesse chi invece nuota più lento.

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(10 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

crawl_10 ha scritto:
Paolo61 ha scritto:
crawl_10 ha scritto:

Ciao a tutti
Ma quando dici sotto il minuto a quanti metri ti riferisci?

1500?  cool

1500 metri sotto il minuto??? credo sia un po' complicato...:D

Speravo si capisse che era una battuta (ho pure messo la faccina con gli occhiali da sole....)

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(10 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

crawl_10 ha scritto:

Ciao a tutti
Ma quando dici sotto il minuto a quanti metri ti riferisci?

1500?  cool

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(18 risposte, pubblicate in Presentazioni)

"Benvenuto" (giovanissimo) nonno Stefano!

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(320 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Ho sempre avuto difficoltà a trovare occhialini che mi calzassero bene: spesso entrava acqua.  Provati Arena, Diana, Okeo, poi trovai degli Speedo che, unici, provandoli a secco aderivano con effetto ventosa.   Ne comprai 5 o 6 paia, e qualcuno ce l'ho ancora.   Sono piuttosto miope ed ho provato ad utilizzare le lenti a contatto usa e getta, che però, combinate con il cloro, mi irritavano gli occhi.  E quindi mi accontentavo di NON vedere....   
Ho anche provato gli svedesi, ma mi danno fastidio (mi da proprio fastidio il bordo rigido, non ho voglia di "dovermici abituare")

Poi ho scoperto gli occhialini graduati.  Li ho trovati, a poco più di 30 euro, in una catena di ottica della grande distribuzione, la Reverchon.   E' possibile ordinare lenti con gradazione diversa (io ho - 3.00 e - 4.50), sono in plastica leggermente azzurrata con guarnizione in silicone, e vengono forniti con tre naselli in plastica di misura diversa.  Perfetti, calzano bene, tengo l'elastico molto morbido (lo stringo solo per fare i tuffi e le gare).
Sono questi: http://www.nuotochiaro.it/

Appanamento: utilizzo uno spray antiappanamento della Cressi, si trova nei negozi da sub.   Dura almeno 5 o 6 allenamenti, e oltre ad impedire l'appannamento rende la lente molto trasparenti. Eccolo: http://www.cressi.it/Catalogue/Details.asp?id=768

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(11 risposte, pubblicate in Presentazioni)

blackmamba ha scritto:

Scusa l'ignoranza Paolo... ma cos'è LLCC???

Scusami tu, la risposta evidentemente è no.
LLCC è un forum di possessori di Lotus, e siccome uno degli utenti ha il nick Blackmamba, e mi pare sia di Milano, ho pensato che potessi essere tu.
Come non detto, e buone nuotate!
wink

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(11 risposte, pubblicate in Presentazioni)

Benvenuto Blackmamba!   Sei mica il Blackmamba del forum LLCC?

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(1,654 risposte, pubblicate in Delfino (farfalla))

Io non sono mai riuscito a nuotare a delfino, non riuscivo a fare 25 metri.
Prima respiravo ad ogni bracciata e facevo una pausa di scivolamento (perdendo ovviamente tutta la velocità) con le braccia tese in avanti, facendo una fatica inenarrabile, verticalizzandomi e piantandomi a causa della bassa velocità.
Poi, seguendo i consigli trovati qui, di provare prima ad usare solo le braccia, in apnea (4-6 bracciate), respirando poi il meno possibile, e solo dopo aggiungere le gambe, in tre sessioni sono riuscito a fare per la prima volta in vita mia 25 metri a delfino (e proseguire poi per terminare i 100 misti) senza morire sul posto.  Ho seguito l'immagine mentale della "barca che scivola e devi remare con le braccia", che mi ha aiutato tantissimo: nessuna pausa con le braccia, posizione molto più orizzontale.   Adesso devo ovviamente perfezionare la gambata, ma sono ottimista.  L'obiettivo è di riuscire a fare una gara sui 50 delfino (oppure 100 misti) per fine 2012.
E quindi grazie a nuotomania (ed in particolare ai consigli di stefano e marina, che un po' alla volta vado leggendomi)!

Ipotizzo (non avendo visto la trasmissione) che si tratti di una tecnica SILENZIOSA da commando, dove lo scopo non è ovviamente l'efficienza tecnica bensì il non far rumore con la bracciata.  Da verificare se sia più efficacie della rana.
Altra ipotesi è che tale nuotata sia prevista qualora si debba trasportare del materiale bellico di un certo peso, e quindi l'estrarre anche solo un braccio alla volta dall'acqua porti all'affondamento (mi ricordo di quando, da bambino, l'istruttore ci faceva recuperare la cintura coi pesi a 4 metri, per portarla in superficie....  tutto bene, fino a quando non diceva "bravo, adesso tirala fuori dall'acqua"...  AAARRRGGGHHHHH! yikes )

thebear71 ha scritto:

ora il passo successivo sono le gare in acque libere!!!! smile

no no, ci stanno i sCuali e i pescigelatina.... yikes

Nuotare in mare mi piace molto, anche perchè il galleggiamento maggiore mi permette di usare ancor meno le gambe, che già io uso poco sennò crepo sul posto.  E poi l'acqua salata ha un sapore molto migliore del cloro.  Però in mare non ho mai provato a nuotare in maniera sostenuta ed a lungo come in piscina, penso di non aver mai fatto più di 500 metri consecutivi.  Magari quest'estate provo, facendomi accompagnare da mia figlia sulla canoa, qualche distanza un po' più impegnativa (tipo 600 metri cool o giù di lì).   
Invece l'idea di nuotare in un lago o in un fiume mi intimorisce decisamente (l'ho fatto una sola volta, e non mi è piaciuto: scarso galleggiamento e acqua "viscida")

Hai dei consigli da darmi per l'esperimento?  Qual'è la distanza minima di una gara in mare aperto?  Come posso, per l'esperimento, misurare la distanza, per sapere come mi ci potrei trovare?  Magari con dei riferimenti presi da carta nautica/google?  Oppure mi prendo una base (ad esempio la distanza fra due boe) e vado avanti ed indietro come un criceto di mare? roll

megattera ha scritto:

... coloro che, come me, devono ancora affrontare la prima gara master.

E cosa aspetti? wink
Guarda, io subito dopo che mi sono iscritto ho pensato "ma chi me lo fa fare, mica vado ad allenarmi per fare le gare, vado perchè mi piace nuotare, mi piace farlo con altre persone con le quali mi trovo bene, persone che mi siano di stimolo (faticare in gruppo è molto meno pesante che farlo da soli), ecc ecc.".
Perchè comunque la gara, anche per chi come me non ha particolari ambizioni, richiede di mettersi in gioco, ed alla fine un "voto" te lo da (o meglio, te lo dai tu).   Se questo può creare un po' di ansia (non necessariamente in senso negativo), è però vero che l'atmosfera di gara è qualcosa di assolutamente diverso da quella degli allenamenti o delle occasioni conviviali con i compagni di squadra: per me vivere l'intera giornata di gara assieme ai miei compagni ha cementato molto di più conoscenza e amicizia reciproche di quanto l'avessero fatto 4 mesi di allenamenti e qualche serata in pizzeria.
Iscriviti alla tua prima gara, vedrai che ti piacerà (e ti verrà voglia di farne subito un'altra)! wink

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(31 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

francesco94 ha scritto:

Mi consigliate qualche esercizio per riuscire a fare in rana subacquea tutta la  vasca?
Nell'esame finale c'è il fare una vasca intera in rana subacquea, io riesco a fare mezza vasca o qualche cosa di più, datemi qualche consiglio su come esercitarmi e anche qualche esercizio per ingrandire la gabbia toracica, non riesco ad assumere abbastanza aria nei polmoni, grazie.

Pur non essendo io un gran nuotatore, riesco ancora a fare, a 51 anni, un po' più di 25 metri in subacquea (a 15 anni ne facevo 50, che ricordo come MOLTO lunghi...).  E quando diedi l'esame da bagnino, con non poco esibizionismo, mi feci i miei 25 metri di rana subacquea a pancia in su (utilizzando uno sporco trucchetto).

Certamente non hai il problema di non riuscire ad assumere abbastanza aria, nè quello di "ingrandire la cassa toracica".   Semmai l'aria che hai la consumi troppo in fretta, probabilmente nuoti troppo rapidamente ed in maniera poco efficiente.    Il segreto della rana subacquea è quello di diminuire al massimo la resistenza idrodinamica, in sostanza bisogna scivolare il più possibile.   Io ho pochissimo fiato, e mi stanca molto di più un 25 tirato in superficie che uno (tranquillo) in subacquea.
La bracciata deve essere molto lunga, e terminare con l'allungamento completo delle braccia in dietro, la gambata richiede di piegare di più le gambe.  Ma, soprattutto, bracciata e gambata devono essere alternate e non "legate una all'altra" come in superficie.  Guardando il fondo della vasca e non in avanti. Poche bracciate, poche gambate, e vedrai che l'aria ti basta.

Visto che poche immagini dicono molto più di mille parole: http://www.youtube.com/watch?v=GWGHjpnimA8

Certamente altri, Stefano e Marina prima di tutti, sapranno consigliarti degli esercizi appropriati.  Due, molto semplici, che mi sento di poterti consigliare sono semplici scivolamenti, spingendoti da bordo vasca (senza tuffo).   Sia a braccia tese in avanti, con le mani sovrapposte e la testa abbastanza bassa (dovresti avere le braccia che schiacciano le orecchie), sia con le braccia lungo il corpo, guardando il fondo della vasca e non in avanti.  Senza irrigidirsi, cercando di andare il più lontano possibile solo grazie alla spinta iniziale (potente ma non violenta).   Questi due esercizi banali dovrebbero aiutarti a "sentire" il più possibile l'acqua, ad aumentare il tuo equilibrio e a diminuire al massimo la resistenza idrodinamica. Non trattenere il fiato fino all'emersione, inizia a soffiare prima (dovresti uscire con i polmoni "vuoti").   
Sucessivamente  puoi provare, su entrambi gli scivolamenti,  ad inserire una sola bracciata, quando senti che stai rallentando.

Mi scuso se, oltretutto da novellino del forum, mi sono permesso di anticipare i consigli dei professionisti: se ho scritto qualche sciocchezza, moderate/cancellate pure...  wink

... ma poco ci mancava lol

Campionati Regionali Piemonte a Biella, quasi 600 iscritti nelle varie specialità e varie categorie di età, vasca da 50 metri con pontone che lascia ottimo spazio per il riscaldamento.  Faccio il viaggio con due simpatici compagni di squadra, Marco 25enne e Gian Luca 29enne, ed almeno quell'oretta la passo tranquillo, sapendo che comunque sarebbe poi arrivata l'ansia.

Piscina affollata (io non avevo mai neanche assistito ad una gara di nuoto, e l'impatto è stato notevole).  La mia squadra è la più numerosa (58 iscritti), e mi sono trovato molto bene.  Nessuno snobismo fra coloro che sono davvero forti e chi invece, come me, non mira a nulla di particolare e va semplicemente a divertirsi.  Avevo calcolato che la mia prima gara (50 rana) fosse fra le 10.15 e le 10.30, ed invece si è poi svolta intorno a mezzogiorno (l'ansia innata mi spinge ad "anticipare" tutto, per timore di essere in ritardo).
Per fortuna "attaccandomi" a qualche compagno di squadra sono riuscito a trascorrere l'attesa in maniera accettabile, ho fatto un po' di riscaldamento e poi Alessandra, neurologa 40enne (sì, lo so, sarebbe stata meglio una psichiatra, ma in squadra non ne abbiamo), mi ha praticamente accompagnato per mano fino ai blocchi, in quanto avrebbe gareggiato nella stessa mia batteria.    Chiamata: seguo Alessandra, indosso accappatoio e cuffia, ho gli occhiali da vista, in una mano il tesserino e nell'altra gli occhialini...  dietro il blocco inizio a spogliarmi ed a sostituire gli ausili ottici, lancio uno sguardo ad Alessandra che mi fa cenno di sbrigarmi mentre sta già per salire sul blocco....   E' MEGLIO SE MI DO UNA MOSSA!!!!   Beh, il risultato è che non ho assolutamente tempo di preoccuparmi nè di pensare a tutti i problemi che mi ero fatto: farmi squalificare in partenza o in virata o, peggio, bere, e bere a rana per me significa morte istantanea.
Salgo sul blocco, "a posto", biiiip!!!
Tuffo decente, subacquea decente, inizio a nuotare.  Vado via fluido, non forzo, scivolo bene, virata, ritorno a ritmo costante, guardo il tempo: 43.3, che è più o meno quello che mi aspettavo (avevo dichiarato 43.00), terzo di batteria.  So di non aver nuotato al massimo delle mie possibilità, ma so di non aver fatto nessun brutto errore (cosa che temevo molto).
Dopo mezz'oretta escono le classifiche, e risulto secondo (su soli quattro partecipanti però) negli M50.  Posso perfino ritirare un bel diplomino, che spetta ai primi tre di ogni categoria, ed essere "nelle medaglie" fa decisamente piacere! cool

Le successive ore le trascorro un po' "su di giri", mangio un toast ed una banana, mi sento abbastanza svuotato mentalmente.
Infatti nei successivi 50 Stile libero nuoto malissimo, assolutamente deconcentrato, con bracciata a frequenza per me troppo elevata, contratta, "non tiro acqua", risultato: un 35.8 ignominioso, circa un secondo e mezzo sopra le mie possibilità, risulto 5° su 5 (cioè ULTIMO) degli M50...  mi consolo pensando che qualche punto alla squadra lo porto lo stesso, e di nuovo sono riuscito a non farmi squalificare ( penso che gli squalificati siano stati almeno una dozzina, dei quali tre - purtroppo fra i più forti - della mia squadra).

Va benissimo così: sapevo di essere comunque meno mattone a rana che a stile e temevo soprattutto di fare qualche brutta figura (che poi le brutte figure sono in rapporto alle PROPRIE aspettative, in quanto l'ambiente della squadra è estremamente positivo, c'è più tifo per i "deboli" che per quelli veramente bravi).    E fa un grande piacere che praticamente tutti i compagni di squadra vengano a chiederti "com'è andata, sei contento, ti è piaciuto, farai altre gare...".

Doccia, vestiti, una pizzetta al baretto, perchè il calo di tensione mi fa uscire una fame da 15enne, si rientra sul piano vasca per la foto di gruppo.   La squadra è prima, la coppa la ritira il mitico Emilio, 66 anni di simpatia e grandissima umanità.  Poi via a casa, questa volta in auto c'è anche la mia "personal trainer" Alessandra, si chiacchiera un po' di tutto, si ride, Clash a palla, ed il tempo vola nonostante un paio di errori di rotta causa tomtom impostato erroneamente.

A casa entro mostrando con finta modestia il mio diplomino di vicecampione regionale alle donne di casa, una orgogliosissima del suo papino, l'altra felice di non esser dovuta venire e vedermi al pronto-soccorso con un po' di tubetti attaccati.... 

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Highlights:

1) Fa parte della squadra anche il marito di una delle dipendenti di mia moglie, che avendo terminato la maternità da una settimana, non vedevo da mesi.   Era presente, con la piccolina, in tribuna.  Decido di andarla a salutare, e per farlo devo scavalcare una ringhiera....   tempo mezzo minuto e mi piomba addosso una bagnina infuriatissima che mi fa un cuBo tanto mad   Ho torto marcio,  mi scuso educatamente, chiedo come fare a tornare in vasca ("la lascio scavalcare di nuovo, ma dovrei farle fare il giro da fuori" - non c'è comunicazione interna fra tribune e vasca, io non ho neppure l'accappatoio e dovrei fare un giro attorno all'isolato, in costume e ciabatte a 8 gradi circa yikes per rientrare..  ), però la tipa continua, e quando aggiunge "guai se lo rifà" le rispondo "guardi ho 50 anni e non 17" - e siccome NON conosce la mia totale immaturità tale affermazione potrebbe pure avere una logica - "adesso basta che mi sembra stia esagerando!", al che quasi le scappa da ridere...  wink

2) Alla seconda partenza, mèmore della mia lentezza nel salire sul blocco alla prima, mi presento senza accappatoio, con cuffia e occhialini calzati, appena arrivo a fondo vasca con la batteria precedente in corso SALGO sul blocco, un Giudice di Partenza mi richiama, mi fa cenno di scendere ed aspettare il suo ordine, allargando sconsolatamente le braccia e pensando chiaramente "ma da dove arriva sto scemo?"  roll

Ciao a tutti! Mi chiamo Paolo e ho 51 anni.   
Ho frequentato scuola nuoto, anche se allora non si chiamava così, dagli 8 ai 14 anni nei soli 3 mesi estivi, nuotando con bambini/ragazzi che facevano preagonismo durante l’inverno.  Poi ho fatto una garetta scolastica (non FIN) a 15 anni, e poi ho smesso di fare sport (ed iniziato a fumare).
Nel 2004 ho ripreso ad andare in piscina (Comunale di Asti), e dopo qualche sessione di nuoto libero ho conosciuto dei Master che si allenavano regolarmente e intensamente (6 giorni alla settimana, ed erano tutti più giovani di me).  Ho cercato di nuotare per qualche mese con loro, ma gli allenamenti erano troppo pesanti per me e l’atmosfera troppo “agonistica”.     Ho quindi smesso, per poi ricominciare due anni fa a fare nuoto libero, una volta alla settimana, durante la lezione settimanale di mia figlia, in una piscinetta iperriscaldata di 16 metri (roba che se sapessi fare le virate praticamente avrei fatto 4 bracciate per vasca).     Dopo due anni di sessioni settimanali di 2200/2500 metri a ritmo blandissimo, mi sono rotto le scatole di fare la sauna (circondato da bimbetti piangenti, signore dell'aquagym, con musica a volume altissimo) anzichè nuotare ed ho cercato un’altra piscina.    Trovatala a novembre dell'anno scorso a Casale Monferrato, caso vuole che facendo nuoto libero durante la lezione di mia figlia scopra che ci sono tre corsie occupate da Master….   Beh, mi piazzo nella corsia a fianco di quella dei meno veloci, confortato anche dal fatto che vedo un paio di persone che hanno una quindicina di anni più di me, e mi rendo conto che posso/potrei stare al loro passo.   Due parole appesi alle corsie e la settimana dopo comincio a nuotare con loro, tre volte alla settimana.  L’ambiente è diverso da quello che avevo sperimentato 7 anni fa: nelle due corsie veloci c’è serietà e  massimo impegno, nella “mia” terza corsia invece siamo molto eterogenei per età (dai 23 ai 66 anni), livello tecnico e preparazione.     E se un esercizio non si riesce a fare tutto, pazienza (ed è un’ottima scusa per trovare il tempo di sparare due cretinate mentre si riprende fiato). Lavoriamo senza allenatore (e questo mi rendo conto, è un po’ un limite), su tabelle predisposte dal presidente-nuotatore della società, che ovviamente sono tarate per le due corsie più agonistiche (ed infatti per noi prevedono recuperi un po’ maggiori).   Io faccio quello che riesco, evito accuratamente il delfino, che non sono mai riuscito ad imparare decentemente, sostituendolo con stile libero.   E mi diverto.   Fatico (35 anni di inattività fisica e soprattutto di eccessivo fumo lasciano segni indelebili: capacità polmonare fortemente ridotta, tempi di recupero lunghissimi), qualche volta esco dall’allenamento letteralmente distrutto, qualche volta meno.   A fine gennaio avrei dovuto fare la mia prima gara, ma sono riuscito a beccarmi una bella bronchite e quindi ho dovuto rimandare il mio debutto a domenica prossima, ai Regionali Piemonte (50 SL e 50 RA).
La settimana scorsa  googleggiando ho trovato il vostro sito e dopo aver letto un po’ ho deciso di iscrivermi: oltre al notevole livello di preparazione tecnica che traspare chiaramente in molti utenti, ho trovato anche un’atmosfera rilassata, cordiale ed amichevole, che invita a partecipare.   
Sebbene non abbia particolari aspettative per le gare di domenica prossima (ma molta curiosità), e sebbene stia cercando di impormi relax e serenità (in quanto sono piuttosto emotivo), so già che la mezz’ora che precederà la prima partenza sarà di tensione massima, sul blocco avrò mani e piedi gelati, e probabilmente l’unico obiettivo che io possa realisticamente darmi è quello di non farmi squalificare né defibrillare...
Beh, il 51enne sovrappeso e con i polmoni incatramati ha già scritto fin troppo: se non mi ricoverano, la settimana prossima vi racconterò il mio debutto, sperando che non sia troppo ridicolo …