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(3 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Il primo dei 2 Casio è solo Water Resist e non credo che sia utilizzabile per nuotarci (la descrizione dice chiaramente "resistente agli spruzzi minori").
Tra i 2 rimanenti credo che su uno sfondo nero si vedano meglio le lancette bianche, tuttavia penso che sia più leggibile un contasecondi digitale, con i numeri sufficientemente grandi.
Verifica anche che nella piscina dove intendi utilizzarlo sia consentito l'uso dell'orologio.

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(13 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

GilBliG ha scritto:

L'anno prossimo compirò 50 anni; nuoto da qualche anno, e non faccio parte di una squadra master.

Posso comunque partecipare alla gara? c'è qualche sito specifico dove richiedere informazioni?

Grazie ancora a tutti

Gilberto da Roma

Ciao.
Per fare le gare competitive è indispensabile il tesseramento; per le altre no.
Puoi chiedere info in questa pagina fb

https://www.facebook.com/OpenMindOpenWater/

L'admin della pagina, nonché organizzatore di alcune traversate è Luciano Vietri, anche lui di Roma.

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(5 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Per quanto riguarda la prima parte del post, sicuramente si. L'acqua più calda non favorisce il mantenimento del passo e l'incidenza del degrado aumenta proporzionalmente con l'intensità dei lavori che vai a fare.
Tuttavia nell'ultima frase parli di un peggioramento di 20/40 secondi su 1000 metri e su questo va fatta una precisazione. Se si tratta di un 1000 tirato ad un ritmo sostenuto per le tue possibilità (tipo una prova tempi o comunque un impegno sub-massimale) si tratta certamente di un peggioramento non trascurabile. Se invece non è questo il caso allora 20 secondi possono diventare meno significativi, soprattutto se hai cambiato intorno a te le condizioni della prova (piscina all'aperto, punti di riferimento diversi e non ultimo temperatura acqua). Mezzo secondo a vasca/virata oltre a tutti i punti appena citati possono essere giustificati anche da una giornata no. Somma tutte queste variabili ed ecco li che è difficile valorizzare le 2 situazioni

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(7 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Nel caso decidessi di acquistarla valuta (almeno) un paio di cose.
Innanzitutto quelle concepite per il triathlon potrebbero non essere omologate per il nuoto; inoltre nelle gare federali la muta è utilizzabile solo per temperature inferiori a 20 gradi (più specificatamente è facoltativa tra i 18 e i 20 ed è obbligatoria sotto i 18 gradi).
In entrambi i casi non è un problema per fare la traversata a cui hai deciso di partecipare, ma lo sarebbe qualora decidessi di partecipare ad altro tipo di gare open water, quindi valuta bene la scelta qualora decidessi di acquistarla.
Il mio consiglio è quello, eventualmente, di noleggiarla se una settimana prima dell'evento si preannunciassero temperature dell'acqua abbastanza basse (<24°) perché anche nuotare con la muta a temperature superiori ti assicuro che non è affatto consigliabile.
Il noleggio oltre a farti spendere una 30ina di euro rispetto ai 250 o più di un acquisto ti permette anche di provare nel corso del tempo diversi tipi e modelli ed, eventualmente, acquistare in seguito qualcosa di cui avrai qualche garanzia in più.

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(4 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Ah, ok. Allora puoi farti prestare un telefono impermeabile (LG G6/G7/V30, Samsung S7 o sup, alcuni Sony Xperia, etc).
Quelli che ho citato hanno certificazione IP68 e come tale sono progettati per poter essere immersi ad un metro di profondità per mezz'ora
Mi risulta che questo tipo di telefoni siano in commercio già da un paio di anni e non dovrebbe essere difficile trovare qualcuno che ce l'abbia (discorso diverso dire se te lo presta… :-D)

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(4 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Utilizzare uno smartphone sarebbe troppo facile? :-)

Per quanto impacciato tu possa essere nessuno si metterà a ridere se ti iscrivi ad un corso di nuoto.
Le persone che troverai in piscina sono li per lo stesso motivo, quelli che vedrai essere più abili hanno comunque fatto il tuo stesso percorso.
La motivazione ce l'hai, supera questo tuo timore di essere schernito (che ripeto non ha ragione di esistere) e per il resto i tempi di apprendimento dipendono da tante cose.

Si, ci sono punti di rifornimento

Grande…! ;-)

Direi che se hai iniziato a novembre non puoi pretendere molto di più ed il fatto che riesci a fare 150/200 metri è già un ottimo risultato così come la percorrenza oraria che nel contesto di un corso di nuoto non è poco.
Lascia stare i paragoni con gli altri di cui leggi sul forum e di cui molto probabilmente non conosci la storia; potrebbero essere ex agonisti o master ed ecco li che il confronto non può reggere.
Nelle piscine che frequento più del 50% di chi fa nuoto libero viaggia sui 2 minuti ogni 100 metri, quindi siamo sui 30 secondi ogni 25; pochissimi di quelli che vanno più veloci vanno a meno di 1'45" ogni 100 metri.
Per completare una vasca non c'è bisogno di avere "fiato" e non è neanche una questione di respirare ogni 2, ogni 3 o ogni 4 bracciate. Per ora l'importante è che la respirazione la fai correttamente, preferibilmente da entrambi i lati qualunque sia la frequenza; se poi riesci a fare più di 100 metri senza finirli stramazzato è già un plus che in pochi mesi di corso non è così scontato.
Ti consiglio di aspettare almeno giugno per tirare le somme, ma tenendo comunque conto che l'obiettivo di un corso di nuoto è quello di apprendere la tecnica e non quello di diventare veloci o percorrere 500 o più metri consecutivi; per quello c'è tempo dopo...

Rheya vogliamo saperlo tutti come è andata... :-D

Milord ha scritto:

Praticamente, mi stai dicendo che, a meno di spendere millemila euro, non è possibile avere una misurazione abbastanza efficace della FC durante il nuoto? Se così fosse dovrei limitarmi alle sensazioni e, almeno inizialmente, non è proprio il massimo.

Non è esatto.
Ti sto dicendo che non esiste un dispositivo AD UTILIZZO SPORTIVO che ti permetta di misurare la fc DURANTE il nuoto per un utilizzo medico come richiede il tuo caso. Questo anche se volessi spendere più di millemila euro.
Se vuoi un dispositivo diverso da quelli destinati ad un utilizzo sportivo devi chiedere in un forum di cardiologi, ma temo che il vincolo (tecnologico) dell'utilizzo in acqua rimanga.
A questo punto vedo solo 2 possibilità: usi la fascia toracica se va bene il rilevamento a posteriori oppure inizi la tua attività di rieducazione fisica a secco (cyclette, tappeto, corsa o camminata all'aperto decidi tu) monitorando la fc in real time e aggiungi il nuoto in un secondo momento.
Prendi una decisione insieme al tuo cardiologo ma terrei in considerazione anche il consiglio di Luciana, non fosse altro per sentire un secondo parere

Il problema del rilevamento al polso non è che sballa di un tot%.
In condizioni di funzionamento normali al di fuori dell'acqua (corsa, bici, etc) la rilevazione al polso è molto meno reattiva al cambiamento di frequenza rispetto alla fascia. Ad esempio se corri a fc costante e poi fai uno scatto, con la fascia il cambio di fc è rilevato in tempo reale mentre con il rilevamento al polso c'è un certo ritardo.
Nell'uso in acqua, qualora fosse attivo il rilevamento della fc e trattandosi di un rilevamento ottico, questo è soggetto, oltre che al problema di cui sopra, anche al fenomeno della riflessione e della rifrazione che altera la "luce di ritorno" al dispositivo. Evidentemente in garmin hanno deciso che se i problemi di rapidità nel rilevare le variazioni possono essere ritenuti accettabili dalla maggior parte degli utilizzatori, l'ulteriore errore aggiunto dall'uso in acqua non è accettabile e pertanto hanno disattivato del tutto il rilevamento. Tuttavia ciò non significa che in acqua la fc non viene rilevata. Se anziché avviare un'attività di nuoto, ne avvii una di corsa, l'orologio misura regolarmente la fc (poi ti troverai altri valori sballati perché al chiuso il gps non prende, i passi non vengono rilevati, ecc). Non ho mai provato con il mio a vedere che razza di dati tirerebbe fuori, ma non farei alcun affidamento su quei valori.

A quanto ne so i protocolli di trasmissione tra fascia toracica e dispositivi sono soltanto 2: Bluetooth e ANT+.
Entrambi però non sono in grado di trasmettere in acqua e la trasmissione dei dati avviene sempre dopo, non necessariamente a fine allenamento, ma quando sia trasmettitore/fascia che ricevitore/orologio sono fuori dall'acqua. Quanto ai dispositivi con rilevazione cardio al polso non hanno il problema della trasmissione ma hanno quello dell'affidabilità della misurazione. In particolare i Garmin mi risulta che disabilitino del tutto la rilevazione in acqua (di sicuro fino alla generazione del 735xt che ho io e del Fenix5, dovresti provare a vedere i nuovi usciti, ovvero Fenix 5plus, Instinct, etc). Mi pare che i Suunto invece non disattivino la rilevazione del cardio al polso e questa viene misurata anche nel nuoto, ma il problema dell'affidabilità della misurazione rimane perché è insito nella tecnologia ottica di rilevamento e a questo punto non so quanto valga la pena spendere sui 300 euro o più per un dispositivo per nulla affidabile e che, comunque, ti da evidenze solo a posteriori.
Se la tua esigenza è quella di non andare su di giri, potresti regolarti sulle andature… evita di fare le ripetute al massimo della velocità e dovresti essere a posto, anche se questo dipende da quale sia la soglia da non superare. Un conto è non dover arrivare a 180bpm e allora il metodo che ho detto va più che bene. Se però non devi superare i 120bpm allora diventa più complicato, perché si può arrivare a quella fc anche salendo 10 scalini o accelerando il passo quando il semaforo sta diventando rosso.

Ho capito che vuoi esserne sicura, ma più che leggere il regolarmento ed essere d'accordo che secondo il regolamento si può che altro possiamo dire...? :-D
Quanto ai dubbi circa le possibili interpretazioni di un giudice di gara non sono affatto d'accordo (ho fatto il giudice di gara per diversi anni). Eventuali decisioni di squalifica sono prese unicamente dal Giudice Arbitro su segnalazione dei singoli giudici. Questi ultimi sui propri bollettini da consegnare al G.A. per l'eventuale squalifica non scrivono "nuotata irregolare" o "virata irregolare" (questa poi nel caso diventa la motivazione della squalifica) ma devono indicare qualcosa del tipo "si girava sul dorso" o "toccava il bordo con una mano soltanto".
Nel caso ipotetico di cui stiamo parlando un G.A. (che per fare il G.A. ha almeno qualche anno di esperienza) che riceve un bollettino da un giudice (magari alla sua prima gara) dove è indicato "si girava sul dorso" in una gara a stile libero va da lui e gli da le precisazioni del caso, ma sicuramente non decide per la squalifica.
Ad ogni modo visto che non ti fidi neanche del regolamento chiedi ad uno dei giudici e ti togli ogni dubbio. Unico consiglio: chiedilo prima che inizi la manifestazione quando c'è una situazione di maggior tranquillità che non durante la manifestazione o negli attimi immediatamente precedenti.
Ma poi la gara da 3000mt si svolge in piscina?
Oppure in acque libere?

arinaldisub ha scritto:

Per quanto riguarda la parte in subacquea sono sicuro che tu possa farla come vuoi, Ryan Lochte ha portato proprio questo particolare in tutte le ultime gare che ha svolto facendo la subacquea a dorso, piu' redditizia, riemergendo poi a stile, piu' veloce.

Lochte faceva le subacquee sul dorso nella frazione a stile libero dei misti fin quando non è stata inserita la seguente clausola

"NU 9.2 Nella frazione stile libero il nuotatore deve essere sempre sul petto tranne che in virata, eseguita la
quale il nuotatore deve tornare sul petto prima di ogni colpo di gambe o movimento di braccia."

Tale sezione ovviamente riguarda solo i misti e non le altre gare, pertanto risulta perfettamente lecita in una gara a stile libero.

Per il resto non mi farei troppi problemi sul fatto di alternare 2 nuotate differenti visto che ne il regolamento tecnico del nuoto, ne in quello dei master (che prevede specifiche deroghe rispetto al regolamento generale del nuoto) vietano la cosa (ad esempio la possibilità di fare il colpo di gambe a rana in una gara a farfalla).

Cito dal regolamento:

NU 5 NUOTATA A STILE LIBERO
NU 5.1 Stile libero significa che in una gara così designata il concorrente può nuotare in qualsiasi stile,
tranne che nelle gare dei misti individuali o delle Staffette Mista e Mixed Mista, nelle quali stile libero
significa qualsiasi stile diverso da dorso, rana e farfalla.
NU 5.2 Il concorrente deve toccare la parete con una parte qualsiasi del corpo al completamento di ogni
vasca ed all'arrivo.
NU 5.3 Una parte qualsiasi del corpo del concorrente deve rompere la superficie dell’acqua per tutta la
durata della competizione, con l’eccezione che, al concorrente stesso, sarà consentito rimanere in
completa immersione nel corso della virata e per una distanza non superiore a 15 metri dopo la partenza
e dopo ogni virata. Da quel punto, la testa deve avere rotto la superficie dell’acqua.

Fonte: https://www.federnuoto.it/images/pdf/nu … 7-2021.pdf

La tecnica dovrebbe essere la prima cosa, perché con il tempo acquisisci degli automatismi che diventa più difficile correggere. Al posto tuo inizierei il corso e farei gli ingressi liberi più in la, magari anche dopo le prime 3-4 settimane di corso, dedicando una parte delle nuotate libere a ripetere qualcuno degli esercizi che fai durante il corso.
Ad ogni modo 30 secondi di riposo sono ancora tanti. Soprattutto se le ripetizioni che fai da 25 metri sono solo 10. Usa pure per ora questo schema (10 × 25 con 30" recupero), ma l'obiettivo deve diventare quello di aumentare le ripetizioni e ridurre il recupero (e anche passare a ripetizioni da 50 metri). Se ti avessi almeno visto nuotare ti darei io un obiettivo (del tipo fare x volte x metri con x secondi di recupero entro una certa data), ma così a distanza non me la sento ed anzi sarebbe azzardato. Parlane con l'istruttore dopo aver fatto le prime lezioni...

Il metodo tendenzialmente è corretto.
Però è sicuramente eccessivo il tempo di recupero ed è abbastanza alto anche il tempo di percorrenza di una vasca il che mi lascia supporre carenze tecniche da colmare prima di qualunque altra cosa.

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(10 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Ti sei già scordato ciò che ti è stato detto nei post precedenti... :-D ?
L'obiettivo è proprio quello di variare il più possibile e fare allenamenti molto differenti fra loro, altrimenti lo stesso programma ripetuto a lungo smette presto di essere efficace. Anche ripetuto 3 o 4 volte per me è troppo.
Faceva parte della mia premessa che ridurre il riposo da 15 a 5 secondi significava anche aumentare il tempo di percorrenza di qualche secondo così come portare il recupero da 15 a 30 secondi significa farli un po più forte.
Quando dici che adesso gli 8×50 li fai alla massima velocità non può essere presa come affermazione assoluta, perché per farli alla massima velocità assoluta il recupero deve essere di qualche minuto dopo ogni 50. Semmai va interpretata come "alla massima velocità consentita dall'avere 15 secondi di recupero" e in questo senso va bene. Lo stesso devi fare quando hai 5 o 30 o 60 secondi di recupero. Devi tenere un'andatura che ti consenta di farli alla massima velocità possibile per arrivare all'ultimo che sei spompato (e avendoli fatti tutti più o meno alla stessa andatura).

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(10 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Tra 15 e 12 secondi di recupero non è che cambi poi molto.
Io mi riferivo a variazioni un più significative, tipo passare da 15 a 5 secondi di recupero oppure da 15 a 30 (o più).

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(8 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Non sono una novità...

https://www.swim4lifemagazine.it/2014/1 … -in-vasca/
https://www.swim4lifemagazine.it/2015/1 … a-tappeto/
https://www.swim4lifemagazine.it/2016/0 … santagata/
https://www.swim4lifemagazine.it/2018/0 … -verifica/

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(10 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Tieni presente che per variare il tipo di allenamento la variazione può essere anche mantenere invariata la scheda ma modificare i tempi di recupero diminuendoli (ed in questo caso nuoterai la ripetuta più lento) o aumentandoli (e qui dovrai fare la ripetizione più veloce).
Per avere altre alternative a quella scheda "mensile" che hai puoi anche prendere spunto da ciò che trovi qui

https://www.nuotomania.it/nuotoallenamenti.html

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(8 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Se è una cosa che ti piace provaci.
Tieni presente che la finalità della visita di idoneità agonistica è quello di tutelare la salute e non di "livello minimo" per poter iniziare a fare agonismo. Se la tua efficienza respiratoria è tale da non farti correre rischi anche sotto sforzo l'idoneità non ti verrà negata e pur con le dovute cautele legate alla segnalazione e notifica agli organismi competenti dei farmaci che prendi vedrai che non sarà questo a poterti fermare... ;-)

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(8 risposte, pubblicate in Tutto Master!!!!!!)

Condivido in toto quanto detto da Arinaldisub circa la necessità di essere idoneo all'attività agonistica anche solo per fare gli allenamenti master.
Aggiungo solo che, qualora tu prenda dei farmaci per tenere sotto controllo i tuoi problemi, devi segnalarlo al medico sportivo che ti rilascia l'idoneità. Se deciderai di fare anche le gare oltre che gli allenamenti, in funzione dei farmaci che assumi, potrebbe essere necessario avviare l'iter per l'esenzione a fini terapeutici dai controlli antidoping (ovviamente vale per i farmaci che prendi, non è un'esenzione al 100%).
Purtroppo nei master è un argomento ancora poco noto, ma negli ultimi anni ci sono stati casi di sospensioni di alcuni master anche per la positività a farmaci normalmente utilizzati per l'ipertensione. Visto che oltre una certa età l'assunzione di farmaci per questo tipo di problema non è anomalo penso che si debba sensibilizzare più gente possibile su questi argomenti.
Non so di preciso cosa preveda l'iter per l'esenzione a fini terapeutici, fortunatamente non avendo problemi di salute ho solo informazioni superficiali, ma sostanzialmente c'è una modulistica da compilare sia da parte del medico che ti fa la prescrizione dei tuoi farmaci e in parte dal medico sportivo e poi trasmetterla alla federazione.
Nel caso il medico sportivo sarà in grado di spiegare l'iter da fare.