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(12 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Andre,
il consiglio, come diceva Laura, è: sentire altri medici. Purtroppo non essendo una scienza esatta non puoi far altro che confrontare i pareri e fidarti di ciò che ti convince di più. In genere non si opera se non c'è effettivo bisogno, ma considera che tenersi delle varici oltre il consentito, ossia oltre il consiglio del medico, comporta anche dei rischi tipo flebiti, trombosi, etc. etc..

Le calze elastiche specialmente ora che è più fresco e non danno troppo fastidio sono un must. Inoltre dovresti cercare di alternare le posizioni di lavoro, ossia non troppo seduto, non troppo in piedi: alternare è l'ideale..

Mangia frutti colorati in rosso smile Ribes, lamponi, etc. etc. contengono antociani e flavonoidi che rinforzano vasi e capillari. Per le safene, se sei nelle condizioni che dici, non otterrai alcun risultato di rilievo, ma i circoli collaterali è bene conservarli in buono stato se un giorno dovrai sottoporti all'asportazione delle safene.
Evita tutti i vasodilatatori tipo peperoncino, spezie in genere, alcool, ed il sale in assoluto.

da 40enne.. ti riporto quanto diceva Cicerone: la maturità: tutti la voglian raggiungere, ma una volta raggiunta l'accusano... smile

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(10 risposte, pubblicate in Allenamento e Didattica del Nuoto)

Molto genericamente... intanto ti posso dire che 10 giorni per rimettere un ' "infiammazione" sono pochi.
Come già consigliato, senti uno o più medici, ma generalmente per evitare che un disturbo del genere cronicizzi, con tutti i problemi che ne seguirebbero, il riposo è almeno di un mese, specialmente se sono coinvolti i tendini.
10 giorni sono abbastanza per far passare il dolore, ma non lo stato.

Il fatto che si alterni da un braccio all'altro, più che da un difetto di tecnica, potrebbe derivare da un carico maggiore che inconsciamente procuri all' arto "buono" di volta in volta,  per salvaguardare quello "malato". Anche perchè credo, e Stefano e Marina diranno la loro, a meno di una tecnica sopraffina, raramente nuotiamo esattamente allo stesso modo con entrambe le braccia.

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(12 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

smile

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(12 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

una cosa... non me ne vogliate, ma l'acquagym è la mia croce smile
nuoto sempre solo nella corsia libwra metre tutti(E) fanno acquagym.
ma la musica a 120 dB èuna cosa imprescindibile, oppure come mi riferiscono amici dall'estero, si può fare tranquillamente anche in silenzio, ma il nostro carattere mediterraneo ci impone di far baldoria per forza ?

una parola di conforto grazie smile

Il post prima o dopo (non ricordo) è sullo stesso argomento... vedi se c'è qualcosa di utile..

Sinceramente non saprei.
Il metodo ufficale è gravimetrico, ossia... semplicemente si pesa, con un bilancia molto precisa, dopo aver fatto evaporare l'acqua.

Misure indirette mi sembrano complicate da poter ipotizzare vista l'estrema variabilità delle composizioni.

Però.. tentar non nuoce: puoi provare a sentire l'ufficio ARPA più vicino. Di solito loro fanno anche queste misurazioni, oltre alle ASL, che però sono un po' meno accessibili agli utenti.

Se lo fai fare è un esame che costerà intorno ai 20 euro...

Ciao Robi,
Stefano e Marina ti risponderanno sicuramente... io ti direi che nuotare diritto può essere visto come andare a vela: se le vele sono regolate bene, se sei equilibrato, il timone non serve e la barca non cambia direzione.
A nuoto è la stessa cosa: se le spinte sono equilibrate non c'è bisogno guardare dove vai.
Si nuota pure ad occhi chiusi, proprio come esercizio di verifica, se non ricordo male.
Considera che ogni sforzo che fai per cambiare direzione, è uno sforzo sprecato che invece potevi utilizzare per andare avanti.
Non per fare il record del mondo, ma solamente per nuotare correttamente.

A me ha aiutato molto fare esercizi di sensibilità, sia a dorso che a stile, nuotando con un braccio solo per volta, e l'altro disteso, sia in avanti che lungo il fianco. Io lo faccio anche con il pull-buoy ora, ma all'inizio non ci riuscivo, e di preciso non saprei se ha un senso o no... Comunque le prime volte sembra che segui la strada per monte peloso serpeggiando in mezzo alla corsia, poi alla fine impari a capire la passata in acqua adatta ad andare diritto. Li faccio sempre molto molto lenti ( ma fatico lo stesso tantissimo ).

Magari Stefano ci spiega se tutto questo ha un senso e se la fatica è segno buono o meno  smile

Ciao!

P.S. La grammatica mi sembra ottima ! smile Se proprio vuoi cercare il pelo nell'uovo direi che la punteggiatura forse.. ma scrivendo su un blog, molte regole saltano.
E l'espressione "tatto della nuotata" è perfetta !

Riguardo i calcoli renali, si, se il residuo fisso è troppo elevato il rischio è quello. Il rischio non è legato in se per se al residuo fisso, quanto alla quantità di anidride carbonica, carbonati e bicarbonati presenti nell'acqua, ai fosfati e agli ossalati. Normalmente vanno di pari passo quindi se è alto il residuo fisso sono alti anche questi componenti, ma la composizione delle acque varia di molto, e non sarebbe impossibile trovare qualche eccezione.

Quello che hai intenzione di fare Mario secondo me va benissimo. Il polase e gli altri integratori di questo tipo non contengono carbonati, fosfati e ossalati, ma generalmente solo aspartati che vengono metabolizzati per altre vie e non sono rischiosi da quel punto di vista (i calcoli).

Sempre in tal senso sono da evitare gli integratori in compresse effervescenti: oltre a contenere carbonati, contengono Sodio, per l'effervescenza ed andrebbero evitati, in particolare, dagli ipertesi.

Grazie a voi !

Ah! Stefano.. scusami... si forse dovrei fare un po' più di attenzione a  DOVE posto.. vado sempre troppo di fretta..

Spero di far cosa gradita scrivendo due(!) righe su questo argomento, riguardo al quale, nella pratica professionale giornaliera mi capita spesso di dover rispondere. Ovviamente cercherò di dargli un taglio “sportivo” (da agonismo MASTER e non professionale) per quanto mi è possibile.

Direi che i punti da trattare sono essenzialmente questi:

1) Composizione elettrolitica del sudore e della cosidetta “perspiratio insensibilis”.
2) Apporto dietetico normale di elettroliti
3) Ruolo del Magnesio e del Potassio nella sensazione di fatica e spossatezza
4) Ruolo dell’integrazione

Senza fare una discussione eccessiva dei fenomeni legati alla sudorazione, diciamo che dare una esatta composizione elettrolitica del sudore, almeno quello indotto dallo sforzo fisico, è cosa complicata. L’analisi di questa secrezione è complicata da vari fattori, che non dipendono tanto dalla variabilità fisiologica individuale, quanto dalle condizioni sperimentali che sono obiettivamente ostiche.
Inoltre, per noi che nuotiamo, è praticamente impossibile, dato che mentre in altre attività il sudore si può in qualche modo raccogliere, in piscina no. Si potrebbe ipotizzare un esperimento con una vasca ergometrica tipo quella che, se non sbaglio, hanno alla suola dello sport all’Acqua Acetosa, ma mi pare che nessuno lo abbia mai fatto fin’ora.
Il fatto di differenziare la piscina dagli altri sport è necessario in quanto anche la temperatura di esercizio varia molto la composizione del sudore. In particolare più è caldo l’ambiente di esercizio e maggiore è la perdita di Magnesio e Calcio, mentre per il Potassio non vi sono variazioni particolari.

Quindi, per riassumere, per quanto riguarda la sudorazione dello sportivo, si possono perdere fino a 3 litri l’ora (sembra tanto, ma provate una volta a pesarvi prima e dopo l’allenamento, ovviamente senza andare a fare pipì, né al bagno e TANTOMENO IN VASCA !) e nelle stesse medesimo condizioni, ossia nudi e sulla stessa bilancia. Fate le debite proporzioni e vedrete..

Per chi fa come attività sportiva il cicloergometro in una camera stagna di plastica (queste erano le condizioni sperimentali dell’articolo che mi son letto) mediamente si perdono
0,195 g / l di Potassio   ossia 195 milligrammi al litro
0,018 g / l di Magnesio  ossia 18 milligrammi al litro

Moltiplicate per i litri che avete visto perdere con le due pesate e vi fate un’idea di quanto perdete.

Oltre al sudore che uno produce facendo sport, c’è quello “normale” che si produce nell’arco delle 24 ore, anche detta perspiratio insensibilis, e si va dagli 0,8 litri / giorno ai 1,5 litri / giorno in base a quando uno è grande e grasso. Per questo tipo di sudore la composizione dovrebbe essere la seguente:
0,225  g / l di Potassio   ossia 225 milligrammi al giorno
0,003 g / l di Magnesio  ossia 3 milligrammi al giorno

dico “dovrebbe” perchè in realtà non ho trovato nulla di pubblicato, ma generalmente la reintegrazione salina che si fa in ospedale è basata su questi valori, corretti nel caso di febbre.

Questi valori sono da riferirsi alle temperature degli ospedali, dove tutti girano in maglietta, e quindi direi che sono abbastanza vicine a quelle che sperimentiamo d’estate.

Concludendo, come diceva buonanima Mike Bongiorno, se vi fate due conti vi fate un’idea di quanto si perde in termini di questi due elettroliti. Giusto un’idea, perchè in piscina le cose sono differenti ma non le conosciamo smile

Vi faccio una stima per quello che riguarda me: 80Kg, 40 anni, 1,80m 15/20 km a settimana variamente assortiti di nuoto. In sudore, d’estate, mi perdo:

390 mg  al giorno di potassio
110 mg al giorno di magnesio

Mi serve l’integratore ?

Una dieta normale, ossia distribuita secondo la nota piramide alimentare e pari a 2500 Kcal al giorno contiene grossomodo 290 mg di Magnesio e quasi 3000mg di Potassio,  quindi... 

NO

Anche se considerate che nessuno si nutre in questo modo ideale... ce n’è a sufficienza per non dover integrare un bel niente.

E’ vero che vi sono significativi cambiamenti nelle concentrazioni ematiche di Potassio e Magnesio dopo l’esercizio fisico, indotte anche dalle perdite urinarie, ma nel giro di 24 tornano ai livelli normali, perchè come per molti altri elementi, esistono “depositi” corporei anche di Potassio e Magnesio.

Tanto per andar contro i miei interessi ( vi ricordo che faccio il farmacista smile ) vi dico che puntualmente sconsiglio di strafarsi di integratori a tutti gli atleti dilettanti e li esorto invece ad una accurata igiene alimentare, magari indirizzandoli da un nutrizionista. L’effetto che ne ottengo, di solito, è il contrario, e si comprano di tutto, indotti da marketing, pubblicità ed altri meccanismi che ora non vale la pena di discutere.

E la fatica, la spossatezza estiva  da dove viene ?
Il fattore maggiore che la causa è l’ipotensione che, seppur non sempre evidente alla misurazione per vari motivi, è presente. Considerate che d’estate la quasi totalità degli ipertesi adatta le terapie utilizzando dosaggi più bassi rispetto all’inverno.
L’ipotensione è indotta dal caldo che provoca la dialatazione dei vasi di resistenza (i capillari) per migliorare la dissipazione del calore.
L’altra causa è la diminuzione del livello di idratazione conseguente ad una maggiore sudorazione.
Semplificando abbastanza possiamo dire che il senso di fatica subentra quando una serie di sostanze si accumulano nelle cellule (muscolari e non) quando la concentrazione raggiunge il livello di “fatica” partono i segnali di stanchezza che ci limitano nell’azione muscolare.

Ora.. per aumentare la concentrazione di una soluzione ci sono due sistemi:
1) si aumenta la quantità delle sostanze disciolte a parità di volume di solvente (acqua)
2) si diminuisce la quantità di solvente (acqua) a parità di sostanze disciolte

D’estate, se non si beve abbastanza acqua siamo nel caso n°2. La sequenza logica è la seguente:

1) Si suda di più
2) Si perde più acqua
3) Le stesse sostanze normalmente presenti nel corpo aumentanto di concentrazione
4) “Partono” i segnali di fatica

Quindi.. bere, bere, bere.. e l’ideale sarebbe bere acqua minerale con, attenti al parolone, osmolarità isotonica.

Cioè.. bere acqua distillata non serve a un tubo, anzi peggiorerebbe addirittura il livello di idratazione, ma non vi tedio sui motivi.

Il ruolo dell’integrazione di sali minerali è quindi questo: rendere l’acqua maggiormente in grado di reidratare, l’ideale sarebbe una osmolarità di 300 mOsm/L, che in altre parole si realizza con quelle acque minerali che hanno un residuo fisso a 180° C tra 500 e 1000 mg/L. Questo dato lo trovate SEMPRE in etichetta.

Quindi o bevete queste acque “mediominerali” oppure, se sono con un residuo fisso a 180° C minore di 500 mg/L ci aggiungete una busta di polase o quello che vi pare,  ogni litro.
In altre parole non è tanto importante QUALI sali minerali siano discioli in acqua ma QUANTI in modo da renderla isotonica.

Mi auguro di non avervi annoiato e mi auguro altresì che qualcuno si prenda la briga di controllare un po’ quello che ho scritto. Gli errori sono sempre in aguato..

Tra un po’ si ricomincia a nuotare seriamente !!!
Ciao a tutti !

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(13 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Sento il "dovere" di precisare alcune cose smile non me ne voglia nessuno..
L'osteopatia nasce prevalentemente in francia, "a braccetto" con la medicina tradizionale occidentale. L'associazione più quotata è la C.E.R.D.O. presente anche in italia; non è in contrapposizione filosofica con l'ortopedia classica, tanto che la quasi totalità degli osteopati italiani iscritti al ROI (Registro Osteopati Italiani) evita le manovre più caratteristiche degli osteopati se non dietro presentazione (richiesta dallo stesso osteopata) di una diagnosi di un medico, ortopedico o fisiatra che sia. Sebbene non universalmente riconosciuti come paramedici, ora molti medici indirizzano dagli osteopati per riabilitazioni e manovre correttive. Anche le A.S.L. disciplinano il loro operato, almeno di quelli non abusivi.  Anche io frequento un'osteopata.  Questa nota è solo per mettere in guardia sul fatto che c'è la possibilità di imbattersi in persone non qualificate che, laddove eseguissero manovre riservate ai professionisti (che per inciso studiano almeno 5 anni pur non laureandosi), posson provocare danni seri, ovviamente anche i "medici" possono farne, ma è solo un discorso di probabilità. Essendo una disciplina nuova, bisogna fare molta attenzione. Per l'anca, magari uno ci può andare più a cuor leggero, ma occhio a tutte le manipolazioni che interessano il collo. Queste ultime sono le più pericolose.
Buona serata a tutti !

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(4 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Salve a tutti !
Ieri ho visto un paio di guanti palmati: suppongo siano da usare come le palette. Mi vien da pensare che, visto che son nuove, diano qualche problema in meno. Qualcuno le ha usate, ne sa qualcosa, etc. etc. ?
Grazie a tutti !

s

Grazie Stefano.. smile troppo buono !

In effetti ad un effetto psicologico proprio non ci avevo pensato...

La teoria di Bernoulli vale sicuramente anche in acqua e, in determinate condizioni in tutti i fluidi, posto che tra le varie condizioni ci sia anche una  velocità contenuta. (Più o meno le stesse differenze che ci sono tra l'aerodinamica subsonica e ultrasonica)

Mi è capitato di nuotare in mare aperto, quando i raggi del sole vanno verso il fondo e convergono tutti verso il..  niente: fa decisamente paura (almeno a me) e sembra di nuotare inutilmente.. o meglio, non si arriva mai. Cosa che cambia abbastanza se invece di fare come Montalbano ci sono altri insieme a te.
Oppure, mi viene in mente ora, se nuoti a dorso, e quindi non vedi.
Il fatto di non vedere il fondo che scorre alla stessa velocità, come dice Stefano, avrà la sua buona influenza !

Ora cercherò di provare il suggerimento: nuotare stile ad occhi chiusi. Sembra, tra l'altro, un buon modo per controllare se la nuotata ha squilibri particolarmente evidenti, anche se non mi è mai capitato di sentirne parlare.
Tanto più che il mio osteopata mi dice che sono ipertrofico a destra smile

Grazie dei commenti !
s

SICURAMENTE la profondità dell'acqua NON influisce sulla spinta di galleggiamento, quella del principio d'Archimede.. tanto per capirci.
Ma quando qualcosa si muove in un fluido, il principio d'Archimede da solo non basta a spiegarne gli equilibri.

Altrettanto SICURAMENTE, esiste un fenomeno, che per quando ne so non ha denominazioni comuni in campo navale, ma in campo aeronautico viene detto EFFETTO SUOLO, per cui un aereo, a parità di velocità, quando si trova vicino al terreno sviluppa una portanza maggiore (ossia galleggia meglio nell'aria) di quanto non succeda lontano dal terreno.
Per lontano si intende una distanza pari all'apertura della semiala.

Sicuramente un nuotatore che avanza nell'acqua sviluppa una reazione idrodinamica, e quindi una portanza anche lui. Il fenomeno mi sembrerebbe perfettamente comparabile.

Il problema è che più vicino al fondo arriva la mano, più vortici si generano al suo passaggio in acqua. Più vortici = più resistenza.
Però.. quello che sembrava a me è che in acqua bassa si galleggia meglio per via dell'effetto FONDO (chiamiamolo così), ma si avanza peggio per via delle resistenze indotte, e nel bilancio alla fine prevale il miglior galleggiamento e mi sembra di nuotare meglio.

Non so se altri hanno la mia stessa sensazione, ma mi è toccato cambiare piscina, ed attualmente sto nuotando in una più profonda.
Sono passato da una da 1,5 metri più o meno ad una da 2,2 metri più o meno.
Bene.. la sensazione è che nuotare in quella più profonda sia più faticoso ed anche che l'assetto che si tiene sia differente.

I tempi in realtà non sono più alti ma esattamente gli stessi in entrambe le vasche, ed a parità di allenamento anche la fatica *sembra* la stessa.

Esistono almeno un paio di motivi per cui questa sensazione potrebbe corrispondere ad un fenomeno reale, ma vorrei prima sapere se altri hanno notato / provato la stessa cosa e cosa ne pensano gli esperti.

Grassie !

Tanto per la cronaca.. la piscina "faticosa" è quella di Arles smile

Volevo segnalare questo riguardo l'argomento iniziale della discussione:

http://jap.physiology.org/cgi/content/abstract/108/6/1520

Io ho spesso usato un po' di acqua e zucchero nelle sedute lunghe..

350g di pasta già cotta e condita spero smile Ossia considerando l'acqua...
Mi permetto un consiglio: pare che il nuoto, anche praticato in modo prevalentemente aerobico, a differenza degli altri sport ha una maggior tendenza all'accumulo di grassi, ma soprattutto il senso di fame che genera non è correlato al reale dispendio energetico.
E' una cosa abbastanza complessa pare, ma molto importante, specialmente per chi come me fa sport per mantenersi in salute ed evitare la "sindrome metabolica".

Aggiungo qualcosa a quanto riportava Stefano:
Il fruttosio è lo zucchero più rapidamente disponibile. In forma liquida (ossia sciolto in acqua) in 15-30' comincia ad essere assorbito e si ritrova in circolo (in realtà anche prima se lo si mantiene per un tempo sufficiente in bocca per via dell'assorbimento tramite i vasi sublinguali, ma su questo non ci giurerei perchè non mi ricordo con certezza). In pasticche o comunque allo stato solido ci mette di più per il necessario tempo di dissolvimento, ma comunque entro l'ora.
Anche se più rapida, la capacità di assorbimento è più bassa di quella del glucosio, e volendo far affidamento su cinetiche di questo tipo, l'unico modo sicuro sarebbe quello di monitorare il singolo individuo e valutare le sue proprie..

Per rispondere a Lele.. più mastichi e più ci bevi insieme e prima finisci di digerire. Se ti limiti a fette biscottate, marmellata, e niente fibre (ossia la frutta) con un'ora, max un'ora e mezza un individuo senza patologie particolari ha terminato di assorbire un pasto di questo tipo.

Io ricordo ciò che sentivo DOPO l'allenamento:
perfettamente sveglio, lucido come un assassino.. e la sensazione che la giornata sarebbe stata tutta in discesa.. bellissmo...

Io non sono un bravo esperto.. ma...
Non mollare !!!!!
Succede a tutti.  E' normale: una questione di abitudine perchè hai cambiato orario...
Stefano ti potrà confermare che parte degli allenamenti vengono fatti proprio in funzione dell'orario della gara. Abbi pazienza.. accontentati di quello che viene. Pensa che stai nuotando con un handicap, con la maglietta... con il paracadute.. con qualsiasi cosa ti freni e fai la tara alla tua "delusione"

A parte il fatto che ti stai allenando comunque, anche se i riscontri non sono gli stessi, poi ritroverai il lavoro fatto, ma è importante non perdere l'abitudine, anche psicologica, al movimento..

La "dipendenza" che molte persone riportano per l'attività fisica è del tutto simile a quella che si ha per le sostanze d'abuso, fatte le debite e dovute considerazioni. Quando fai sport e quando svolgi attività piacevoli in genere, si sviluppano delle sostanze simili alla morfina, chiamate appunto endorfine che procurano piacere, non fanno sentire i dolori, etc. etc. e che sono alla base dei cosidetti comportamenti di rinforzo, per cui uno ricerca la stessa situazione piacevole.

Se smetti di nuotare, la loro produzione viene meno ed anche lo stimolo a continuare l'attività, che come sai.. fa bene per tutti i vari motivi ...

Casomai allenta un po'.. pure nuotare controvoglia non è che sia il massimo..
Fai esercizi di tecnica.. nuota sciolta.. smile
fai nuotate "meditative".. tipo esercizi zen... molto lente e curatissime, senza fatica... dove tu non sai perchè lo fai ma il tuo corpo si..
e poi alla fine, come per magia, farai il "satori".. cioè.. volevo dire..  ti abituerai al nuovo orario e ti tornerà la voglia di nuotare..

Io sono stato quasi 5 anni senza far quasi nulla perchè ho dovuto smettere di stranuotare come facevo prima e andare a nuotare per un'ora e mezza ogni due giorni lo consideravo, con un'espressione poco fine, poco più di un bidet... smile
ma alla fine la voglia è tornata... e ho quasi più soddisfazione di prima ... anche se tempi e distanze non sono quelli di una volta ma sticavoli ! E' talmente rilassante, divertente, salutare...

tieni duro !!

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(51 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

A mio avviso (modesto) manca uno tra i motivi per cui si suda, oltre a quelli già riportati da Stefano, che forse rende la cosa meno comprensibile.

Le reazioni (gli zuccheri che si bruciano, o .. l'ossidazione del glucosio) che avvengono per far muovere i muscoli non hanno efficienza pari ad 1, ossia, così come avviene per le macchine (o meglio per i motori a combustione interna), buona parte dell'energia finisce in calore "sprecato" e non tutta viene convertita in movimento. Sono molto poche, direi nessuna, le trasformazioni con efficenza pari 1 in natura.

L'unico sistema che abbiamo per mantenere la nostra temperatura costante (pena la denaturazione delle nostre stesse proteine costitutive, ossia ci cuociamo) è far evaporare l'acqua di cui siamo costituiti, sottraendo il calore necessario ai muscoli che ne producono a iosa, il che porta, tra le altre cose, a sudare. Se siamo in un ambiente freddo, non c'è alcun bisogno di far evaporare l'acqua per abbassare la loro temperatura, perchè è già freddo.

Tanto che... in ambienti freddi, se si sta fermi, vengono i brividi, ossia i muscoli cominciano a muoversi "da soli" proprio per sprecare parte dell'energia e mantenere la temperatura.
A meno di patologie più o meno particolari, non si suda con i brividi di freddo. (sudare con la febbre è un'altra cosa... ).

In una piscina fredda (25-27°C) si sente meno il sudore perchè serve meno acqua da far evaporare. In una piscina calda c'è molta meno possibilità di smaltire il calore in questo modo (il DeltaT è più piccolo) e viene sete. Ma il nostro corpo "non lo sa" che fuori c'è l'acqua calda, tenta di sudare lo stesso, anzi di più, ma la temperatura non si abbassa, ed il cuore, come diceva stefano, è costretto a pompare di più per far si che il maggior flusso di sangue porti via calore dai distretti dove ne viene prodotto in eccesso, ossia i muscoli in movimento, verso altri dove possa smaltirsi, tipo i polmoni.

Se il cuore perde tempo a farci raffreddare i muscoli.. non può farci andare più veloci. Alla fine una temperatura più bassa è anche una sicurezza per sforzi estremi, come nelle gare, perchè il cuore fatica meno. Nessuno di noi sarebbe capace di andare meno forte di propria volontà, perchè l'acqua è più calda.. e il cuore, organo generoso, ci viene dietro, anche a costo di rimanerci secco...

Il tutto, unito a quanto riportava Stefano dovrebbe dare un quadro abbastanza realistico del modello fisiologico che si usa per spiegare il fenomeno della.... diaforesi smile

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(52 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Ma che diagnosi ti han dato ? Se non sono indiscreto...

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(31 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

No, ma pensavo di andare da un medico smile

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(31 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Confermo che allergie vere e proprie al cloro non possone esisterne, ho indugiato sul termine per esigenze di concisione e comunicazione. Volendo essere accurati, dovremmo parlare di allergie ai cloruri, dal momento che se si venisse in contatto con il cloro (che significa cloro gassoso) i problemi sarebbero ben altri.

Non si può parlare, tecnicamente, di allergie per nulla che abbia un peso molecolare sufficientemente elevato da causare una risposta immunitaria specifica, ossia produzioni di anticorpi nei confronti dell'allergene. Ma la produzione di istamina può prescindere da reazioni allergiche in quanto  è la base di partenza delle risposte immunitario a-specifiche.

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(31 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Seguendo quello che diceva paolac ho girato un po' per il forum...

Mi permetto di sconsigliare qualsiasi tipo di sostanza astringente per contrastare i sintomi DOPO l'allenamento.
Se c'è qualche medico nel forum, penso possa avvalorare i consigli di un chimico farmaceutico, ed IN OGNI CASO parlatene con il vostro medico di famiglia DAL VIVO.
Queste sostanze, di qualunque natura, agiscono o costringendo i vasi, il che a lungo andare provoca sindromi ischemiche delle mucose (necrotizzano.. muoiono..), o contrastando l'azione dell'istamina (antistaminici). Con il tempo divengono meno efficaci. Oltre a causare effetti collaterali non indifferenti.
Per quanto riguarda l'acqua di sirmione; contiene, tra l'altro, acido solfidrico, che è un fluidificante del muco; è ipertonica, e quindi favorisce il drenaggio.
Ma anche in questo caso, l'uso prolungato, anzi direi cronico, porta problemi, come con qualunque farmaco.

Una soluzione migliore, in caso di allergica comprovata sono i derivati dell'acido cromoglicolico, che sono stabilizzanti dei mastociti, prevengono la quasi totalità della reazione allergica e sono molto meglio tollerati. Non hanno controindicazioni particolari, ma solo generiche ed aspecifiche.
Non faccio nomi commerciali per problemi relativi alla pubblicità dei farmaci che è proibita in qualunque forma.
In ogni caso, RIBADISCO DI PARLARNE CON UN MEDICO PRIMA DI FARE QUALUNQUE TENTATIVO.

La vaselina, di cui parlavo sopra, è chimicamente una paraffina ossia "affine a poco". Una sostanza del tutto inerte. Non reagisce o interagisce con nulla. La potete usare a vita, è la base di quasi tutte le creme o pomate. E' idrofoba, ossia allontana l'acqua che per questo non viene a contatto con la mucosa, causando il problema.

Ho gia detto di PARLARNE CON UN MEDICO ?

smile

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(52 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Ortopedico...

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(31 risposte, pubblicate in Domande e dubbi sulla tecnica del Nuoto.)

Intanto prova a vedere se sei solo tu ad avere problemi o se la cosa riguarda anche altri utenti della stessa piscina.
Casi di intolleranza al cloro ogni tanto ne sento, ma se si tratta di intolleranza vera, purtroppo non c'è soluzione, almeno che io sappia.

Puoi provare a prendere della vaselina: in farmacia generalmente puoi chiedere quella per i tatuaggi. La denominazione corretta è "VASELINA BIANCA F.U." dove F.U. sta per Farmacopea Ufficiale.

Poi ne prendi un po' sul dito e prima di nuotare te la spalmi ben bene dentro al naso cercando di coprire tutta la mucosa per quanto possibile.
Ovviamente non lo devvi attappare.. ma solo creare un velo protettivo.

A me aiuta a non starnutire troppo dopo gli allenamenti. Anche questa è una forma di intolleranza, seppure molto più leggera.

E comunque.. vista la severità della reazione, prova per un periodo breve e vedi come ti trovi.. tipo 5-10 minuti max...