Nella nostra vita adulta, normalmente ci affidiamo in modo automatico alla vista, e alla modalità razionale per leggere la realtà ed interpretarla. Mettersi in una situazione che enfatizza i nostri sensi primordiali ci porta spontaneamente ad abbandonare temporaneamente il nostro usuale approccio e regredire a modalità di pensiero più tipiche del mondo infantile, associative ed intuitive. Questa immedesimazione aiuta la relazione e comunicazione mamma-bambino.
Se, rilassandosi nell’acqua, la mamma canta una ninna nanna, una fiaba sonora o una canzone creata apposta per lui, con la sua voce (in particolare se canta profondamente vocali o se prova un ooohhhmmmm) crea delle vibrazioni nel liquido amniotico che massaggiano il bambino.
Il bambino risponde: sgambetta e si fa sentire. L’occasione fisica di relazione è concreta, immancabile. L’esperienza, ha una sua completezza particolare se fatta con entrambi i partner. Durante l’ascolto della musica all’interno dell’acqua la coppia si coccola, si massaggia, e loro stessi hanno una regressione e recuperano il piacere del contatto fisico.
La preparazione emotiva della “triade” mamma-bimbo-papà è di grande importanza in una corretta preparazione al parto, e le esperienze fisiche piacevoli che rievocano la nostra primissima infanzia o momenti anche più precoci sono un collante emozionale e motivazionale della famiglia, che al momento della nascita dovrà affrontare la sfida (talvolta faticosa) della genitorialità.