La musica e l’acqua in gravidanza

(di Dott.ssa Ostetrica Sara Notarantonio e Dott.ssa Claudia Adamo)

Si può pensare che il feto viva in un mondo silenzioso ed isolato, ma non è così. All’interno del corpo femminile, non esiste mai il silenzio assoluto, ma una serie interminabile di fruscii. Il feto vive costantemente con la “Sua” musica: Il battito cardiaco, il rumore del liquido amniotico, del sangue che scorre all’interno dei vasi sanguigni. E poi, i suoni dell’esterno. Il bambino per 9 mesi ascolta la voce della sua mamma e del suo papà. L’udito è, tra i sensi uterini, uno straordinario mezzo di comunicazione tra il “dentro” ed il “fuori”.

Nella nostra vita adulta, normalmente ci affidiamo in modo automatico alla vista, e alla modalità razionale per leggere la realtà ed interpretarla. Mettersi in una situazione che enfatizza i nostri sensi primordiali ci porta spontaneamente ad abbandonare temporaneamente il nostro usuale approccio e regredire a modalità di pensiero più tipiche del mondo infantile, associative ed intuitive. Questa immedesimazione aiuta la relazione e comunicazione mamma-bambino.

Se, rilassandosi nell’acqua, la mamma canta una ninna nanna, una fiaba sonora o una canzone creata apposta per lui, con la sua voce (in particolare se canta profondamente vocali o se prova un ooohhhmmmm) crea delle vibrazioni nel liquido amniotico che massaggiano il bambino.

Il bambino risponde: sgambetta e si fa sentire. L’occasione fisica di relazione è concreta, immancabile. L’esperienza, ha una sua completezza particolare se fatta con entrambi i partner. Durante l’ascolto della musica all’interno dell’acqua la coppia si coccola, si massaggia, e loro stessi hanno una regressione e recuperano il piacere del contatto fisico.

La preparazione emotiva della “triade” mamma-bimbo-papà è di grande importanza in una corretta preparazione al parto, e le esperienze fisiche piacevoli che rievocano la nostra primissima infanzia o momenti anche più precoci sono un collante emozionale e motivazionale della famiglia, che al momento della nascita dovrà affrontare la sfida (talvolta faticosa) della genitorialità.


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