- il metabolismo basale che si può definire come l’energia che si consuma per le funzioni vitali a riposo;
- il consumo calorico necessario per processi di accrescimento;
- il consumo calorico richiesto per la termoregolazione del nostro corpo attorno ai 37°C;
- il consumo calorico richiesto per l’attività alimentare stessa;
- il consumo calorico dipendente dall’attività muscolare.
Da questo elenco si può facilmente dedurre che l’apporto calorico totale varierà a seconda dell’età biologica, del sesso e di molti altri fattori.
Ad esempio nel nuoto il consumo di energia aumenta con la velocità e varia a seconda dello stile praticato; inoltre a parità di massa corporea le donne hanno un minor dispendio energetico dovuto alla maggior quota di grasso che favorisce il galleggiamento.
Dato per scontato che i nostri atleti hanno bisogno di un maggior apporto calorico dovuto all’intensa attività muscolare a cui sono sottoposti quasi quotidianamente, quali sono le loro reali necessità nutrizionali?
- la qualità: intesa come origine, preparazione, conservazione e metodo di cottura dei cibi. Sarebbe meglio evitare cibi surgelati o a lunga conservazione e le pietanze non dovrebbero essere eccessivamente elaborate infatti sughi particolarmente pesanti o intingoli troppo grassi peggiorano e rallentano la digestione;
- la quantità: In generale un atleta dovrebbe mangiare di più rispetto ad un soggetto sedentario, ma tale quantità può variare sensibilmente da individuo a individuo in base a molteplici fattori come l’età , il sesso, il metabolismo;
- la modalità di assunzione: intesa come il numero di pasti nell’arco della giornata, suddivisione dei principi nutrienti tra i vari pasti e rapporto tra i pasti e l’attività fisica (se devo nuotare alle 14 quando e cosa mangio?).
Questi principi hanno come finalità quella di migliorare la digestione, l’assorbimento e l’utilizzazione dei principi nutritivi. Il classico pasto comprensivo di tutti gli elementi (primo, secondo, contorno, frutta e dolce) comporta una digestione più lunga che non una dieta dissociata.