Metabolismo e nuoto: premessa

(di Gian Maria D’Amici)

Nel nuoto i muscoli sono il sistema propulsivo dell’individuo. Essi sono composti da una miriade di fibre muscolari organizzate in fasci. Durante la nuotata queste fibre variano la loro lunghezza grazie a degli stimoli nervosi provenienti dal sistema nervoso centrale e periferico. L’azione muscolare (che può essere di tipo agonista, antagonista, sinergica) da quindi origine a movimenti efficienti e ben sincronizzati. L’allenamento specifico, e lo sviluppo muscolare che ne deriva, producono degli effetti sulla qualità del movimento che potrà essere più forte, più resistente, più potente.

Il punto chiave è che il movimento per essere realizzato richiede una fonte energetica. Tutte le reazione chimiche volte a fornire energia all’organismo si identificano con il nome di metabolismo. Il metabolismo può essere di due tipo: catabolico (catabolismo) o anabolico (anabolismo). Il primo comprende tutte quelle reazioni volte alla distruzione di molecole di base, il secondo, al contrario, comprende quelle reazioni volte alla costruzione di nuove molecole.

I muscoli per funzionare hanno quindi bisogno di energia sotto forma di una molecola chiamata ATP (adenosin-trifosfato). Qualsiasi contrazione muscolare richiede questa molecola per poter attingere l’energia necessaria.

L’ATP è immagazzinato negli alimenti in molecole di base quali: glucidi (carboidrati), proteine e lipidi (grassi). Le reazioni cataboliche generano ATP a partire proprio dalle molecole base. Il problema di base però è che l’organismo dispone di una riserva molto limitata di ATP, e quindi esso deve essere rigenerato continuamente durante l’attività fisica.

Per dare un’idea, le riserve di ATP in un atleta a riposo, sono così basse che permetterebbero di realizzare un esercizio della durata di circa 2 secondi. Si capisce quindi come, l’unico modo per effettuare un esercizio fisico continuo e prolungato, sia quello di rigenerare l’ATP durante l’esercizio stesso. I nostri muscoli oltre che consumare l’ATP devono quindi necessariamente essere in grado di produrlo. Le reazioni che permetto la rigenerazione dell’ATP sono di tre tipo:

  • Il sitema ATP-CP anaerobico alattacido
  • Il sistema glicolitico anaerobico lattacido
  • Il sitema ossidativo aerobico

Ognuno di questi tre sistemi, si distingue dagli altri per:

  • il periodo di latenza, ovvero il tempo necessario affinchè il meccanismo si attivi;
  • la riserva totale di energia generabile;
  • il rendimento energetico, ovvero il rapporto tra l’energia liberata (o generata) e quella effettivamente utilizzata per l’attività fisica.

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