Partenza/virata crawl

(di Gian Maria D’Amici)

Tuffarsi in acqua è piacevole ed un precoce e corretto inserimento di questo fondamentale  del nuoto serve a migliorare notevolmente il rapporto del principiante con l’acqua. Non sempre al tuffo di partenza viene accordata l’importanza che esso merita e, quasi sempre si lascia all’improvvisazione l’apprendimento di questa abilità motoria.Tuffo di partenza a stile libero in grab start

Nel nuoto moderno la partenza in gara avviene secondo due metodiche:

  • con il sistema grab start; angolo di ingresso in acqua;
  • con il sistema track start.

Nella grab start i piedi sono pari (particolare del distacco dal blocco). Questo tipo di partenza risulta essere più potente e permette di raggiungere distanze di spinta maggiori, ma non garantisce una grande velocità  di ingresso in acqua.
Nella track start un piede poggia dietro. La potenza di questo tipo di partenza è inferiore rispetto a quella a piedi pari, ma la velocità  di ingresso e di uscita dall’acqua e senz’altro superiore.

In entrambi i casi al momento dell’impatto con l’acqua il corpo deve essere il più allungato possibile, le punte dei piedi ben distese e la testa serrata tra le braccia. L’angolo di ingresso in acqua è di circa 15°. Dopo la partenza bisogna evitare di respirare almeno per le prime 4 / 5 bracciate, in modo da non perdere la velocità di ingresso in acqua.

Gli errori nella partenza possiamo classificarli come:

  • errori nella posizione iniziale;
  • cattivo sfruttamento dello slancio;
  • inizio troppo anticipato o ritardato delle azioni di nuoto;
  • entrata in acqua in posizione troppo piatta o troppo flessa.

Virata Stile Libero; rotazione e apnea subacque

  • nuota verso il bordo della vasca. Quando ti trovi a circa 3 metri (devi fare un po’ di pratica con le distanze), dai una o due bracciate potenti e abbassa il mento verso il petto per cominciare la capriola in avanti. Metti la testa sott’acqua e spingiti con le mani per fare una ribaltata;
  • fletti velocemente le anche e comincia a piegarti come un coltellino svizzero. Tieni il mento vicino allo sterno e le gambe leggermente piegate. Datti lo slancio con l’aiuto delle mani. Resta il più vicino possibile alla superficie, pur rimanendo sempre completamente sott’acqua;
  • piegati a libro, con il naso vicino alle ginocchia e le mani sopra la testa, a gambe piegate. Poi spingi i talloni verso i glutei mentre il resto del corpo ruota e prende la posizione a uovo, che è molto idrodinamica. Ti verrà  voglia di cambiare posizione, ma devi assolutamente resistere;
  • dopo che le gambe ti sono passate sopra la testa e ti ritrovi ribaltato, poggia le piante dei piedi contro la parete della vasca per darti la spinta. I piedi devono toccare il bordo vasca a circa 50 cm sotto la superficie dell’acqua. Le braccia si distenderanno automaticamente dietro la testa;
  • prima di esplodere, unisci le mani per tagliare meglio l’acqua con le braccia, stringendo le orecchie fra i bicipiti. Questa è la posizione a freccia. Spingiti con potenza lontano dalla parete della piscina. Tieni uniti mani e piedi: dovresti schizzare via come un siluro, con il viso verso l’alto;
  • incrocia le gambe in modo che l’acqua che ti scorre sul corpo ti faccia ruotare prima sul fianco e poi a pancia in giù. Spingiti con il braccio più vicino al fondo per riprendere il ritmo delle bracciate. Se il movimento è corretto, farai circa 4 metri in 2 secondi prima di uscire dall’acqua con le mani.

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