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Il master e “le tre prie”

Partenza di una gara di acque libere per nuoto master

(di Luciano Vietri)

Roma: una di quelle giornate dove la percentuale di umidità ha raggiunto livelli insopportabili. Stanchezza e caldo rischiano di annebbiarti la mente, ma c’è un desiderio che ti carica perché sai che si realizzerà presto: partire con i tuoi amici per un evento Master in acque libere.

Si parte: 500 km per raggiungere Rapallo (GE) e partecipare al I° trofeo “Le tre prie” – Coppa Head organizzato dalla Rapallo nuoto. Un percorso di 2,2 km che si snoda nel fantastico ambiente naturale marino di San Michele di Pagana adiacente all’area marittima protetta del Monte di Portofino.

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500 km, dicevo, dove tra una chiacchiera e l’altra hai il tempo di chiederti e di chiedere che cosa stiamo facendo. Ma siamo così sicuri di andare? Il tempo meteorologico è incerto, la gara potrebbe persino essere cancellata. Il sentimento non è quello della delusione, ma quello della voglia di sperimentarsi fino in fondo.

E così si arriva.  Il tempo di rimanere meravigliati per la bellezza del paesaggio e l’accoglienza delle persone che ci si ritrova sul campo di gara a studiare il percorso: le prime due boe a destra, le altre a sinistra, l’ultima a destra e… Arrivo.

Sale si un po’ di tensione! 180 iscritti, tempo incerto, ma in schiarita…

Soprattutto salgono alla mente i propri limiti: poco allenamento, un operazione delicata dalla quale non è passato moltissimo tempo, una cura di antibiotici in corso. Nonostante questo la voglia di entrare in acqua e di sperimentarsi è tanta, veramente tanta.

A questo punto mi nasce spontanea una riflessione. Sono convinto che l’esperienza master sia fondamentalmente  questo: il desiderio di stare con se stessi, di sperimentarsi, di concepire l’altro come colui che ti aiuta a metterti in gioco. L’esperienza di fare gruppo, squadra per arrivare ad un obiettivo che per ognuno è singolo e unico. Il master scherza, si diverte, ma quando entra in acqua accetta la sfida e seriamente si tuffa per quei secondi che fanno la differenza non per una medaglia, ma per se stesso e per la squadra. Per se stesso perché è l’occasione di sperimentarsi, di conoscersi e superarsi; per la squadra perchè si sente corpo, famiglia, perché sa che gli altri hanno bisogno della sua parte come lui di quella degli altri.

Arrivano le 15,00!  Sulla spiaggia di San Michele di Pagana il giudice arbitro è impegnato nella riunione tecnica… Tutto è pronto… Si entra in acqua, ci si allinea e …. Il fischio … Si parte….

Bracciate veloci, concitate, ci si fa strada a fatica, qualche colpo è inevitabile…. Prima boa a destra la calca si sgrana… alzo lo sguardo in lontananza la seconda boa… Il resto è un’esperienza da provare…

All’arrivo la festa! Ognuno conosce quanto ha dato e per cosa, ognuno ha di che gioire e di che riflettere. Ora ci si rilassa, si mangia, si aspetta una premiazione anche se sai che non sarà la tua, ma perché la festa è anche questo.

Il trofeo “le tre prie” è stata un’esperienza molto bella e organizzata molto bene. Un grazie a tutti coloro che ci hanno permesso questa avventura.

Per il resto inizia una nuova stagione Master che sarà sicuramente intensa e stimolante. L’augurio è che sia una stagione carica di obiettivi personali raggiunti e di sorprese piacevoli; all’insegna di squadre che sanno divertirsi attraverso un meraviglioso sport quale il nuoto.

A tutte e a tutti un grande in bocca al lupo e … ci si vede in acqua…

Contributo di Marco Volante

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